Bang
Bang
I was five and he was six
We
rode on horses made of stick
He wore black and I wore white
He
would always win the fight
Overwatch non esisteva più,
eppure, alla fine l'organizzazione aveva trovato il modo di risorgere
dalle sue ceneri proprio come una fenice, McCree aveva avuto modo di
affrontare già diverse missioni con un compagno ben diverso da
tutti gli altri.
Hanzo Shimada.
Un uomo integerrimo ed
inquadrato con cui, inizialmente, non era proprio ad andare
d'accordo.
Tutti avevano chiaro come fossero su due piani
completamente opposti.
Due faccie di una medaglia, eppure,
probabilente due faccie della medesima medaglia.
Il fato aveva
tirato i suoi fili e, alla fine, li aveva avvicinati.
McCree si
ritroverà a sorridere nel ricordare quel lontano giorno,
mentre seduto sotto alla stratua della principale piazza di King's
Row attendeva il ritorno di Hanzo dalla ricognizione.
Un sigaro
era stretto tra le dita e, il fumo, presto finì per essere
soffiato nel cielo notturno spargendosi nell'aria.
_______________Flashback_________________
-
Mi hanno detto che il Sake non è male, ma preferisco i miei
liquori -
La voce di Jesse ruppe il religioso silenzio che regnava
sulla terrazza posta nel piano più alto di uno degli edifici
in cui gli agenti di Overwatch erano dislocati, da quell'altezza era
possibile un panorama mozzafiato della città di New York, le
luci brillavano tutte illuminando una notte altrimenti rischiarata
solo dalla luce lunare.
Hanzo si era rifiugiato proprio in quel
punto per bere il suo sakè e fumare la pipa in pace, credeva
di essere riuscito a rimanere solo ma, alla fine, era stato raggiunto
dal pistolero.
-Il sakè è una bevanda per palati
raffinati, immaginavo che un americano non ne apprezzasse il
sapore-
Ribatterà lasciando indugiare un leggero sorriso
sulle labbra.
Jesse scuoterà il capo prendendo da una
tasca laterale alla cintura uno dei suoi sigari e, seppur sospirando,
il giapponese prenderà uno dei suoi fiammiferi per
accenderglielo.
Si appoggeranno entrambi al parapetto.
Uno con
la pipa cinese e l'altro con il sigaro, rimanendo semplicemente in
silenzio ad osservare la città sotto di loro.
________________________________
Bang
bang, he shot me down
Bang bang, I hit the ground
Bang bang,
that awful sound
Bang bang, my baby shot me down
Hanzo
comparve da uno dei tetti atterrando proprio accanto a McCree con
l'arco in una mano e, nell'altra, un piccolo pacchetto di colore
nero.
-Andiamo,
non mi hanno visto, ma non voglio rischiare di finire nei guai-
Il
tono di voce era molto serio, era chiaro che fosse preoccupato di non
finire per dover affrontare i nemici che era riuscito ad eludere
spostandosi in spazi che non potevano raggiungere.
McCree annuì
e, staccandosi dal piedistallo a cui si era appoggiato, iniziò
da subito a camminare accanto al giapponese.
-Concordo, non si
dice che lo scontro migliore è quello evitato?-
L'americano
si ritrovò a scherzare su quella frase che aveva sentito,
diverse volte, pronunciare da Hanzo nel richiamare gli insegnamenti
di un famoso samurai.
Lo Shimada scosse il capo tendendo l'arco
per lanciare una freccia dinani a loro per assicurrarsi attraverso
quel radar che, davanti a loro, non ci fossero nemici.
King's Row
era uno spazio difficile in cui districarsi, sopratutto per i punti
in cui avrebbero potuto subire un agguato e, per questo, finì
per trascinare il povero Jesse per vie secondaie portandolo a dovers
superare anche ostacoli piuttosto difficili per una persona priva dei
ganci di metallo che permettevano ad Hanzo di arrampicarsi sui
muri.
Jesse si ritroverà ben presto con il fiato corto ed
il cuore in gola, seppur il sigaro sia onnipresente tra le
labbra.
-Se fumassi di meno non avresti questo genere di
problemi-
Osserverà il giapponese accennando un sorriso
canzonatorio sulle labbra, portato a scherzare con quella persona con
cui si sentiva meno propenso a sollevare dei muri per nascondee sè
stesso.
McCree si ritroverà a sbuffare lasciando cadere il
sigaro a terra per afferrare la mano di Hanzo per riuscire così
a seguirlo su un tetto di un'edificio per poter così scendere
da una scala che li avrebbe condotti al punto di estrazione.
Seasons
came and changed the time
When I grew up, I called him mine
He
would always laugh and say
"Remember when we used to
play?"
Music played and people sang
Just for me the church
bells rang
I loro nemici, però,
quella notte erano stati più scaltri di loro.
McCree,
ormai, sentiva di essere al sicuro e, infatti, iniziò a
soppesare il pacchetto recuperato da nemico mostrando al compagno di
quella missione un sorriso estremamente allegro.
-Un recupero
semplicissimo, pensavo che avremmo dovuto combattere ed invece ci
siamo ritrovati ad essere già di ritorno a casa, potremmo
anche concederci una pausa in un pub visto che siamo in anticipo
sulla tabella di marcia-
L'allegria di Jesse era perfettamente
evidente e, Hanzo, si ritrovò a scuotere il capo seppur anche
sul suo viso comparve un sorriso, influenzato proprio da quello
dell'altro.
-Non abbassare la guardia, non è ancora
finita-
Le sue parole sembrarono quasi essere profetiche, non fece
in tempo a terminare la frase che, dinanzi a loro, proprio nel punto
in cui avrebbero dovuto trovarsi per essere recuperati comparve la
figura imponente di Roadhog, uno dei peggiori malviventi che
potessero sbarrare la loro strada per via del suo potenziale
offensivo.
Hanzo afferrò l'arco insieme ad una freccia per
prepararsi a lottare e vide McCree lanciare una delle sue bombe
stordenti con una mano, mentre con l'altra afferrò la sua
fidata pistola.
Tutto avvenne in un tragico istante.
Impegnati
a fronteggiare l'avversario di fronte a loro si dimenticarono che,
quel bandito, difficilmente si muoveva da solo.
Junkrat.
Lo
Shimada fece in tempo a sentire un sibilo nell'aria, poi uno
strattone e finì a terra.
L'esplosione fu terribilmente
forte, così forte da far fischiare le sue orecchie.
La
vista era appannata, ma vide chiaramente McCree sopra di sì e,
volgendo lo sguardo che solitamente impugnava la pistola, si accorse
che era scomparso.
Sbarrò gli occhi nel vedere il sangue
fluire dalla ferita procurata dalla perdita dell'arto.
Il volto
del pistolero era sconvolto dal dolore, eppure, malgrado si
scorgessero brandelli di carne, osso e muscoli completamente
distrutti dalla granata, sul viso c'era un sorriso rivolto dritto sul
viso di Hanzo che, con occhi increduli, lo fissava spostando lo
sguardo dai suoi occhi alla ferita.
Finirà
per mormorare, prima di ritrovarsi a cogliere i movimenti di Roadhog,
precedentemente stordito ma, ora, tornato operativo e pronto a
sparare.
Si accorgerà di come McCree stia velocemente
prendendo un colorito meno sano e, subito, invertirà le loro
posizioni buttandolo a terra e ritrovandosi così a cavalcioni
su di lui.
-Ryuga wa ga teki kuro!
Ringhierà, mentre
con la freccia scoccata mirerà dritto su Roadhog riuscendo
così a colpirlo abbastanza forte da farlo cadere impedendogli
anche di ricaricarsi, non attenderà di constatarne le
condizioni e si volterà nella direzione da cui aveva visto
provenire la granata e, scoccando una feccia, riuscirà a far
esplodere in aria un'altra granata scoccata contro di loro.
Cercherà
poi il vero bersaglio, le braccia tese pronte a lasciar partire
dall'arco la freccia e lo sguardo attento.
Riuscirà ad
individuarlo dopo diversi secondi e, sapendo di non potersi
permettere errori, aspetterà fino a quando non sarà di
sicuro di colpire.
Il dardo partirà fendendo l'aria e, per
fortuna, dal grido che sentirà pochi istanti dopo sarà
chiaro che sia riuscito nell'intento di ferire Junkrat.
Hanzo
poserà lo sguardo su McCree, ormai, semi-cosciente e lo
afferrerà per caricarlo in spalla ed iniziare subito a
camminare per riuscire così ad allontanarsi da quel pericoloso
punto.
Riuscì scorgere una via poco più avanti e,
arrancando per via del peso sulle spalle, tenterà di arrivare
a quella agognata destinazione.
-Jesse, non devi assolutamente
perdere conoscenza, ti prego, resta con me-
Esclamò,
sperando che il pistolero fosse ancora abbastanza sveglio da
udirlo.
Mccree, malgrado sentisse la testa terribilmente pesante e
le palpebre chiudersi, si sforzerà di tenere gli occhi aperti,
conscio che sarebbe stato difficile riuscire ad uscire vivo da quella
situazione.
-Tu, sei passo, non dovevi salvarmi, sei un'idiota,
per spostarmi hai perso un braccio!-
Le lacrime pungeranno gli
occhi del giapponese nel dire quella frase in cui perfino la voce
tremerà.
Entrambi erano giovani, poco più di giovani
adulti, eppure, avevano già dovuto affrontare diversi ostacoli
e, mai e poi mai, avrebbe voluto vedere una persona della sua età
in una simile situazione, sopratutto per essere sacrificata per
lui.
-Dovevo, Hanzo, non mi sarei mai perdonato se ti avessero
colpito e...il mio corpo si è mosso...da solo-
Sorriderà
accennando perfino una risata.
Improvvisamente il giapponese si
fermerà, all'orecchio arrivò un suono che conosceva
bene che lo spinse a cercare un qualsiasi nascondiglio.
Erano in
una via perfettamente dritta con schiere di case ai due lati, non
c'erano vicoli e, così, capì che toccava a lui
sacrificarsi.
Posò McCrree a terra posandogli nella mano
libera il cellulare che gli avrebbe permesso di essere trovato.
-Mi
dispiace Jesse renderò vano i tuo sacrificio, ma...non...non
posso permettere nemmeno io che...ti uccidano-
Hanzo gli
accarezzerà una guancia delicatamente e, il cowboy, tenterà
di trattenerlo per la manica arancione del vestito che
indossava.
-Hanzo....-
Lo Shimada si allontanò da McCree
che lo vide chiaramente chiudere le mani sull'arco tentando di
abbattere la ruota esplosiva in avvicinamento, si ritrovò
obbligato a guardare, senza poter in alcun modo intervenire, come
Hanzo finisca per capire che non ci sia modo di fermare quella corsa
con i dardi e decida di fare un gesto disperato.
Jesse lo vedrà
rimanere fermo in mezzo alla via.
Un bersaglio.
La ruota sempre
più vicina e, poi, un'altra esplosione.
Il pistolero non
lascerà il cellulare stretto nell'unica mano che gli era
rimasta, ma si ritroverà ad usare tutte le sue energie per
alzarsi piedi e correre verso il punto in cui si trovava Hanzo,
riverso a terra.
Le gambe cederanno diverse volte e, più
che una corsa, apparirà come un continuo trascinamento simile
a quello che avrebbe avuto una persona ubriaca.
Arriverà
provato e, con il volto ormai cinereo, scuoterà diverse volte
Hanzo, o meglio, quello che che rimaneva dopo l'esplosione.
Le
gambe, fino alle cosce, erano state totalmente portate via
dall'esplosione della ruota.
-Oddio Hanzo, oddio....cosa...cosa
diavolo è successo..-
La missione, il pacchetto.
Tutto
era finito in secondo piano.
Lacrime iniziarono a solcare il viso
di McCree, la vista già appannata dalla perdita di sangue si
fece ancora più debole.
-Hanzo..non...non puoi...-
Mormorò
appoggiando la testa sul petto di Hanzo sentendone così il
battito cardiaco sempre più lontano.
Il mondo divenne fatto
di ombre e, pochi istanti dopo, tutto scomparve.
Jesse svenne sul
corpo martoriato del compagno di squadra, mentre il loro sangue
bagnava l'aslfato di King's Row.
Now
he's gone. I don't know why
And till this day, sometimes I cry
He
didn't even say goodbye
He didn't take the time to lie
Jesse
aprì gli occhi e, vedendo un soffitto bianco conosciuto, tirò
un sospirò di sollievo.
Lo sguardo finì subito sul
braccio che aveva perso nell'esplosione ed i suoi occhi incontrarono
il profilo della protesi argentata che l'aveva sostituito.
Scosse
il capo, l'equip medica di Overwatch che Mercy dirigeva sapeva essere
fin troppo efficiente delle volte.
Non era collegato a nessuna
macchina e, vagando con lo sguardo intorno a sé, alla fine,
proprio accanto al suo lettino vide quello su cui Hanzo stava ancora
dormendo.
Gli ultimi ricordi coscienti che aveva erano molto,
forse, fin troppo vaghi ma, quando cercò le gambe, si accorse
che ciò che avrebbe voluto classificare come incubo, era
invece reale.
Hanzo aveva perso entrambe le game per
salvarlo.
Probabilmente non avrebbe dovuto alzarsi,
probabilmente avrebbe dovuto rimanere fermo fino all'arrivo della dottoressa ma non riuscì proprio a trattenersi nel vedere l'altro in condizioni peggiori della sue.
Il
breve percorso di un metro fu la parte più semplice, quando si
scontrò con l'ostacolo di issarsi sulla brandina con un solo
braccio, il corpo finì per tremare ma, mantenendo lo sguardo
fisso sul suo obbiettivo, riuscì a sedersi sulla parte libera
del materasso.
Quel movimento brusco portò Hanzo a
destarsi, le palpebre si mossero un paio di volte e gli occhi ambrati
sulla figura del pistolero seduto al suo fianco.
-Jesse-
Mormorò
con voce roca e tremula, come se temesse di avere di fronte
un'apparizione e non la persona che realmente la sua vista aveva
colto.
Tentò di muoversi ma, ancora prima che pensasse di
compiere quel movimento, McCree lo bloccò sotto di sé
stendendosi al suo fianco, ma tenendo il braccio umano sul suo petto,
mentre la testa venne appoggiata al cuscino per poterlo così
guardare dritto negli occhi.
-Sono qui-
Non c'erano gambe da
intrecciare, lo Shimada aveva capito perfettamente perchè
l'altro volesse tenerlo fermo non voleva fargli rendere conto che
aveva perso due dei suoi arti nell'esplosione.
Il pensiero di non
poter camminare e, sopratutto, di non poter più combattere
colpì in maniera prepotente la mente.
Una marea improvvisa
che fece tremare gli occhi che, presto, divennero lucidi.
Jesse si
rese subito conto di quel pianto molto vicino e, con il braccio sano,
lo tirò subito a sé facendogli premere il capo contro
il suo petto.
-Troveremo una soluzione, Hanzo, vedrai. Non c'è
un detto giapponese che dice che se si cade sette volte bisogna
rialzarsi otto?-
Lo Shimada annuì, seppur le lacrime
finiscano per rigare il suo viso e le mani si stringano alla maglia
indossata dall'americano.
McCree non si mosse di un solo passo,
gli concesse di sfogarsi continuando ad accarezzargli la schiena ed i
capelli, cullandolo fino a quando non finì di cadere anche
l'ultima lacrima e l'ultimo singhiozzo si spense in gola.
Solo in
quel momento usando l'unica mano a sua disposizione chiuse due dita
intorno al mento di Hanzo per fargli così alzare il viso verso
di lui.
-I love you, my stupid little dragon-
Gli sussurrerà
a fior di labbra prima di rubargli un bacio, un gesto istintivo e
molto appassionato in cui, fin da subito, il pistolero si impegnerà
a dominare le labbra del giapponese che, subito, sentirà il
viso avvampare, mentre proverà a rispondere a quel gesto in
maniera molto impacciata.
-Jesse...-
Quel nome tremerà
nella gola dello Shimada che, seppur a fatica, non staccherà
mai gli occhi da quelli di McCree, debolmente e con la voce roca
ridotta ad un mormorio finirà per ritornare a
parlare.
-Koi...Koishiteru Jesse, non...non avrei mai...sopportato
di...di vederti morire-
L'americano sorriderà,
un'espressione solare e benchè non sapesse nulla di
giapponese, quella parola la conosceva molto bene.
McCree finirà
per accarezzare i capelli dello Shimada continuando a coccolarlo e,
alla fine, dopo lunghissimi istanti di silenzio, si deciderà a
ritornare a parlare.
-Hanzo, ci rialzeremo insieme e, se dovrò
farlo, sarò anche le tue gambe-
Una promessa solenne che
non fece soltanto ad Hanzo, ma anche a sé stesso.
Sarebbe
riuscito a ritornare a sparare e, sopratutto, sarebbe riusciti a
ritornare a combattere fianco a fianco.
Quelle due esplosioni che
avrebbero dovuti ucciderli avevano portato il loro sangue a
mescolarsi bagnando il terreno di King's Row ed aveva condotto ad un
legame che, nessuno, sarebbe riuscito a spezzare.
Li aveva resi
più uniti e, quell'ostacolo ora insormontabile, una volta
superato li avrebbe resi più forti.
Bang
bang, he shot me down
Bang
bang, I hit the ground
Bang
bang, that awful sound
Bang
bang, my baby shot me down