Film > La Sirenetta
Segui la storia  |       
Autore: Clara_Oswin    07/09/2017    2 recensioni
Storie di pescatori narrano la presenza nelle acque di Deep Alley, di creature dal corpo per metà umano e per metà pesce. Nuotando un giorno in quelle acque Elena, trasferita da poco in quella città con la madre, terrorizzata vede qualcosa, non sa che quell'incontro cambierà per sempre il corso della sua vita. Segreti e verità mai svelate la catapulteranno in un mondo estraneo dal suo, dove alla fine anche lei si ritroverà a scegliere tra la vita e la morte.
Per saperne di più: Pubblico in questa sezione perché la storia si ispira molto ai personaggi originali di Ariel ed Eric, presenti nel corso della trama e durante la loro storia, questo però è un punto di partenza per qualcosa di nuovo, in cui la fiaba originale della disney si intreccia in un racconto di sirene come non l’avete mai letto.
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ariel, Eric, Re Tritone, Ursula
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Cap 35 Sangue sporco

 

Elena, Nick e Lara erano in piedi sull’orlo del precipizio mentre osservavano la scena ammutoliti, per due di loro era la prima volta che assistevano ad eventi del genere, quasi ipnotizzati non riuscivano a staccare gli occhi dal Re e il loro silenzio era più che altro da attribuirsi al forte stupore, Elena invece era paralizzata dalla paura. Il re era immenso, molto più simile ad un gigante che ad un umano e completamente tappezzato d’oro sembrava invulnerabile, la sicurezza con cui brandiva il tridente poi, le fece accapponare la pelle. Come un flash ricordò il loro primo incontro, allora il re era seduto sul suo trono e sembrava molto meno grande e minaccioso di quanto non fosse adesso.

“È lui?” chiese Nick a bassa voce.

“Si” disse Elena. Avevano provocato il Tritone sbagliato. Pensò.

Piano piano il mulinello si acquietò, la carrozza sospinta da un velo d’acqua rimase sospesa sulla sua superficie come per incanto. Il re scrutò con lo sguardo tutti i presenti, poi dal buio della foresta un umano si fece avanti.

“Re Tritone, la corte dei cacciatori ti ha convocato per una trattativa.” L’uomo parlò con voce chiara scandendo bene, doveva essere il capo o comunque una persona importante se gli era stato affidato il compito di parlare con il Re.

Quest’ultimo strinse gli occhi come per mettere a fuoco quella figura su due gambe che si trovava sulla terra ferma.

Come se l’uomo non avesse parlato, il Re l’ignorò e si voltò verso Aris.

“Caro nipote…che circostanze interessanti per un incontro,” Re tritone parlò con una voce pesante e possente che rimbombò in tutto il bosco.

“E non sei da solo a quanto vedo” lasciò le redini per fare un gesto teatrale con la mano, i cavalli rimasero immobili quasi potessero percepire la paura nell’aria.

“Re Tritone!” gridò l’uomo sentendosi ignorato. “Il vostro erede al trono è nostro prigioniero,” detto questo la catena che aveva portato Aris verso il centro del lago fu riazionata per riportarlo indietro.

“Consegnateci gli Anelli di Alimede e nessuno si farà male.”

Tritone strinse il tridente tanto forte da poterlo quasi spezzare, scagliò un tuono contro la carrucola che si incrinò e si spezzò. Il metallo si fuse come burro al sole, la gabbia di Aris si bloccò all’istante attaccata per metà ancora alla struttura.

“Come osate rivolgermi la parola, feccia umana. COME OSATE DARE DEGLI ORDINI A ME!!” Il suo gridò fu così potente da scuotere acqua cielo e terra, come un terremoto fece vibrare ogni cosa, il re agitò il tridente e richiamò a sé un'altra scarica di elettricità dal cielo, poi la scagliò contro quel povero umano a cui era stato affidato il compito di mediare.

In un istante il povero malcapitato divenne un mucchietto di cenere sotto gli occhi esterrefatti di tutti i presenti.

Lara aveva preso a tremare, si era inginocchiata per terra e con le mani tenute sulla testa tentava di ricacciare via quei brutti ricordi che avevano preso a riaffiorare. Nick le aveva messo le mani sulle spalle tentando di tranquillizzarla ma Elena si accorse che persino lui stava tremando.

Gliel’aveva detto, lei li aveva avvisati. Avevano giocato con il fuoco e adesso tutti sarebbero rimasti bruciati.

Tritone che non aveva staccato gli occhi dai cacciatori nella radura, trovò un momento per rivolgere un occhiata di sfuggita al nipote, quando vide le sue gambe sguazzare in quel modo innaturale nell’acqua la collera prese nuovamente il sopravvento.

“Hai abbandonato il tuo regno, hai ingannato il tuo Re e cosa ancora più grave,” indicò con il tridente le sue gambe. “Gambe umane.” Il suo disgusto risuonò forte nell’aria.

“Tu non sei mio nipote!” gridò a tutta la radura, “avete sentito bene? LUI NON CONTA NULLA PER ME!”

Dalla radura altri due uomini si fecero avanti. “Non siete nella posizione di negoziare nulla, uccidetelo pure, tanto dopo toccherà a tutti voi.” Li guardò uno ad uno. “Mi riprenderò ciò che mi è stato sottratto e renderò giustizia a tutti gli oceani!” alluse ai restanti anelli.

“Non finché ci saremo noi!” esclamarono gli uomini puntandogli contro le loro armi.

“Non durerà molto,” sorrise con un ghigno “io ripulirò il mondo dalla feccia umana, ed incomincerò da voi!” il re scagliò un altro fulmine ma quelli riuscirono a scansarlo per miracolo, l’albero che ricevette il colpo al posto loro prese fuoco illuminando il resto dei cacciatori rimasti nell’ombra.

Aris si voltò verso la foresta, gli occhi che vedeva erano preoccupati e molti sembravano confusi dalla reazione del Re, si erano illusi che avrebbe fatto carte false per lui ed invece non era stato così. Avevano un piano B? Perché se non fosse stato così tutti loro si potevano già considerare morti, Re Tritone avrebbe mantenuto la sua minaccia, avrebbe raso al suolo l’intero bosco in un solo battito di ciglia.

“Vi eravate illusi che mi avrebbe rivoluto con sé, ma Re tritone non ha un cuore, lui non ha bisogno di nessuno.”

Il re lo guardò serio, quelle gambe umane avevano sancito la rottura con il mondo degli abissi. “Alto tradimento Aris, da questo non si può tornare indietro.” Alzò il braccio verso il cielo per caricare il suo tridente.

“Uccidimi pure, dopo aver ucciso tua figlia Ariel, uccidere tuo nipote sarà una passeggiata” gli gridò contro il ragazzo. Ebbene sì, se quelli dovevano essere gli ultimi istanti della sua vita non avrebbe permesso a Tritone di conservare la sua immagine di Re senza macchia davanti ai suoi sudditi, avrebbe detto a tutti cosa lui avesse fatto.

“COME OSI?!” Tritone agitò i pugni chiusi verso il basso e subito un enorme onda si alzò dal centro del lago inondando tutti i presenti.

“Tutto quello che ho fatto l’ho fatto per il regno!”

Tutti assistettero pietrificati alla battaglia verbale tra il re e il principe, Elena fissava sempre più impaurita la scena, Aris non avrebbe dovuto provocarlo così, non ne sarebbe venuto niente di buono…

“Ho ucciso tua madre, è vero.” E quell’ammissione lasciò i cacciatori e i soldati di Atlantica completamente spiazzati.

“Ed è stata la cosa più difficile che abbia mai fatto, ma come sovrano non potevo fare altrimenti, lei voleva portarti via da me. Ed io non avrei mai permesso a nessuno di farlo, nemmeno al tuo insulso padre umano.”

Aris strinse talmente forte le sbarre tra le mani che queste sbiancarono d’un colpo, era sconvolto, la conferma di un piccolissimo sospetto che aveva avuto era arrivata in maniera così diretta che a stento poteva crederci, Tritone aveva davvero sterminato tutta la sua famiglia.

Elena guardò Nick e Lara confusa e scossa, aveva creduto che suo padre fosse morto per un tragico incidente, non avrebbe mai ricollegato la faccenda al Re di Atlantica.

“Stai dicendo di aver ucciso anche mio padre?!” incalzò il rosso.

“Avrei fatto di tutto per non perderti Aris, tu eri il figlio maschio che avrei tanto voluto avere. Ho ucciso la mia stessa figlia e secondo te avrei dovuto risparmiare un umano per cui provavo ribrezzo?! Ti volevo Aris, volevo che fossi il mio erede più di qualunque altra cosa al mondo, ma adesso tutto cambia.” Guardò le sue gambe umane alzando nuovamente il tridente in aria.

“Come è successo?!” Gli gridò il ragazzo.

“Ha importanza? Beh, non per me.” Gli rispose. “Hai tradito la mia fiducia e questo è molto più grave” gli disse in tono solenne il re, quasi fosse ferito, quasi fosse lui la vittima in tutto quello.

“Assassino!” Aris era sconvolto “Sei solo un assassino!” lacrime salate presero a scendergli dagli occhi annebbiandogli la vista, suo padre, Eric, l’unica persona che oltre a sua madre l’aveva amato per quello che era, aveva pagato a caro prezzo questo sentimento per mano di suo nonno.

Il re parve fare finta di non sentire “avevi tutto, fama, potere, persino bellezza. Hai gettato tutto in pasto agli squali per quella insulsa ragazza umana.”

Il tridente emanò scintille dorate, “e dov’è adesso questa ragazza?” rise malignamente il re, Aris strinse i pugni contro le sbarre della cella. “Dov’è la ragazza che ha causato tutto questo?” finse di guardarsi intorno e ciò fece irritare il rosso ancora di più.

Nick stava tenendo Elena saldamente. “Non fare sciocchezze Elena, se salti da questa altezza morirai sicuramente!” il ragazzo l’aveva afferrata nel momento in cui Re Tritone l’aveva chiamata in causa, la bionda aveva fatto due passi avanti pronta a saltare giù, il ragazzo doveva ammetterlo, in quel momento lei aveva più coraggio di chiunque altro in quella radura.

“Lasciami Nick! Lasciami andare!” gli gridò lei in risposta, era rabbiosa, Re Tritone stava minacciando Aris usando lei come arma, e non glielo avrebbe permesso!!

Il re continuò a parlare. “Potevi essere come me, ed invece sei stata la mia più grande delusione.”

“La mia più grande delusione è sapere che condivido una parte del mio sangue con un assassino come te!” Gridò Aris tra le lacrime.

“…avrei dovuto capirlo prima che eri solo sangue sporco” sussurrò poco prima di scagliare il suo attacco contro la gabbia.

Ma quelle sole parole ferirono Aris più della batosta che ricevette.

Elena gridò dimenandosi contro Nick che continuava a trattenerla disperato, Lara chiuse gli occhi, non poteva sopportare di rivivere la morte del padre, una serie di spari squarciarono il silenzio nell’aria, un tentacolo gigante schizzò fuori dall’acqua spostando la gabbia prima che il colpo la distruggesse.

“TU!?” il re guardò schiumante di rabbia la strega.

“Non ti permetterò di prenderti anche lui,” gridò Ursula emergendo completamente dall’acqua. La sua forma era immensa, grande quasi quanto Tritone ma molto più terrificante.

“Dovrai passare sul mio cadavere prima” gli sorrise ghignando la strega del mare. Le sue vere sembianze avevano intimorito tutti i presenti, non solo i cacciatori ma persino l’esercito del Re era trasalito non appena la sua figura era emersa dal lago. Ursula non possedeva tutti gli effetti speciali di Tritone ma la sua figura da sola incuteva abbastanza timore, il Re la guardò a denti stretti dall’alto in basso, sapeva che non sarebbe stata un problema ma di certo non aveva previsto che lei combattesse al fianco di Aris.

I tentacoli viola si mossero nell’aria e nell’acqua minacciosi, Ursula si stava frapponendo tra il re e Aris ancora imprigionato in quella struttura metallica adesso tutta deformata, il colpo improvviso aveva abbassato tutta l’impalcatura dentro l’acqua e adesso il ragazzo si ritrovava completamente immerso nel lago.

Il re le sorrise malignamente mentre la strega metteva al riparo il ragazzo. “Ancora non hai imparato da quale parte stare Ursula…”

“Sto dalla parte di Aris, e se Aris sta con gli umani io sto con lui.” Gli rispose minacciosa

Il re aveva gli occhi in fiamme dalla rabbia, guardò la strega ferma davanti a lui, alle sue spalle sulla terra ferma vi era un esercito di umani con pistole e armi appuntite che avevano già scagliato contro di lui fallendo miseramente; neppure per un istante il dubbio della sconfitta sfiorò la sua mente. Non ebbe il minimo timore di poter perdere quella battaglia, avrebbe guidato il suo esercito in capo agli oceani verso la vittoria su quei miseri bipedi, la prima di una lunga serie.

Con un solo cenno del tridente il suo esercito si scagliò sulla terra ferma contro gli umani.

Il re caricò il suo tridente e lo puntò contro la strega, Ursula e Aris sarebbero stati suoi.

“Tu e gli umani siete già morti.”

Dopodiché l’ennesimo lampo illuminò la radura.

 

****

 

Elena era pietrificata dalla vista di quella serie di eventi appena successi,

“Ti prego Nick, ti supplico, liberami, devo salvarlo, lui lo ucciderà!” era terrorizzata da talmente tante cose che era difficile capire per che cosa avesse preso a piangere.

Il ragazzo la tirò indietro verso l’interno della sporgenza, lasciarla andare voleva dire condannarla a morte, lì invece avevano ancora una parvenza di sicurezza lontano dalla battaglia.

“Elena calmati, per favore” cercò di parlare con tono rassicurante, ma la bionda non voleva sentire le sue parole, le uniche parole che voleva sentire erano quelle di Aris e nessun altro.

Lara giaceva ancora a terra troppo sconvolta e spaventata per poter fare qualsiasi cosa, era confusa e quando alzò gli occhi per un momento lesse la stessa confusione negli occhi di Nick, quando il re aveva calato il tridente contro Aris i cacciatori avevano fatto fuoco ma nessuno dei colpi sparati avevano scalfito la sua corazza o la sua pelle. Re Tritone era davvero invincibile come aveva detto Elena? Loro non l’avevano previsto, avevano pensato a tutto nei minimi dettagli ma non avevano calcolato un particolare del genere, che grosso errore era stato!

Lara si tastò il fianco e ne uscì un mazzo di chiavi, ne scelse una apparentemente a caso e la diede ad Elena.

“Non ti sto facendo alcun favore.” Le disse quella tagliando poi le funi che la legavano. La bionda guardò la ragazza bruna con riconoscenza.

Nick era confuso, “che stai facendo Lara? Non possiamo lasciarla andare!” con una mano le afferrò il polso che ancora brandiva il coltello. “Se va là sotto, morirà!”

“Questa notte moriremo tutti ugualmente,” gli rispose lei, poi guardò Elena dritto negli occhi, “perciò tanto vale che tu gli dica addio.”

Elena non esitò un istante, afferrò la chiave e di slanciò abbracciò Lara in preda alle lacrime. “Grazie” bisbigliò.

Probabilmente quella ragazza aveva ragione, sarebbero morti tutti nel giro di un paio d’ore, ma se fosse dovuta morire, l’avrebbe fatto al fianco della persona che amava. Non perse un solo istante ed iniziò a scendere il più possibile dalla rupe, avvicinandosi alla parte d’acqua in cui la gabbia deformata era stata spostata, prima o poi avrebbe fatto il suo salto e pregò con tutte le sue forze affinché non si rompesse l’osso del collo.

Lara girò le spalle e prese la balestra che aveva portato con sé, non sarebbe rimasta ferma lì con le mani in mano mentre gli altri combattevano, avrebbe dato il suo contributo e sarebbe morta in battaglia proprio come tutti gli altri.

“Perché l’hai fatto? Credevo l’odiassi e alla fine l’hai lasciata andare” Nick la guardò turbato.

“Perché credo che sia giusto dire addio alle persone che si amano prima di morire.”

Era vero, Lara aveva odiato Elena profondamente ma solo adesso si rendeva conto di quanto l’avesse giudicata male, pensava fosse una nemica, ma non per i motivi che credeva Nick. Lara sapeva della missione del ragazzo di conquistare la fiducia della bionda con ogni mezzo possibile e ne era stata gelosa, per un periodo aveva davvero creduto che Nick se ne fosse addirittura innamorato ma senza ottenere da lui mai una conferma diretta. Il piccolo mostro della gelosia aveva continuato a tormentarla vedendo il castano comportarsi gentilmente nei confronti di Elena, ma quando l’aveva vista parlare di Aris e quando a sua volta aveva visto Aris parlare di lei a quel modo aveva capito che quei due si amavano moltissimo e che i suoi timori erano stati infondati.

Nick rifletté per qualche istante mentre Lara caricava la balestra, l’avrebbe seguita anche lui in battaglia, non si sarebbe arreso senza combattere.

La ragazza dai capelli bruni prese un respiro profondo e si avvicinò al ragazzo, tra qualche momento nulla sarebbe più importato, sarebbero morti entrambi prima dell’alba. Se non l’avesse fatto se ne sarebbe pentita per il resto dei suoi ultimi attimi di vita.

Senza più paura di venire respinta prese il coraggio a due mani, si sporse e lo baciò.

“Addio Nick” furono le sue ultime parole.

Poi voltò le spalle e camminò verso il precipizio, sapeva che era il modo più veloce per raggiungere la costa del lago, come Mezzacoda avrebbe avuto molte più chance di sopravvivere ad un salto del genere di un comune umano. Camminò spedita senza voltarsi, non voleva neppure vedere la sua espressione, era ferito? Era sorpreso? Magari era solo disgustato da quel gesto.

Strinse la balestra al corpo e fece il suo salto nel vuoto.

 

 

 

 A.A.

Salve! anche questo capitolo è andato, spero vi piaccia e... ve l'aspettavate che Lara avesse una cotta per Nick? chi l'avrebbe mai detto! Chissà come reagirà lui... 

Aggiornerò non appena il prossimo capitolo sarà pronto, spero giovedì 21, quindi che dire, a presto!

 

 

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > La Sirenetta / Vai alla pagina dell'autore: Clara_Oswin