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Autore: Cordelia_Sakamaki    07/09/2017    1 recensioni
Christine è una giovane serva, Viktor è un nobile. Il loro primo incontro/scontro avviene per puro caso, dopo che il cocchiere di lui investe accidentalmente la ragazza con la carrozza. In entrambi scatterà qualcosa, ma a differenza di Viktor, Christine non accetterà da subito i sentimenti che prova, e proverà con tutti i costi ad opporvisi, ricordandosi delle origini di entrambi. Una volta che entrambi avranno accettato i loro sentimenti, si presenteranno parecchi ostacoli sul loro cammino: il fratello minore di Viktor torna in città, e non pare intenzionato a permettere questa unione tra nobili e servi. La minaccia di una maledizione antica incombe sulla famiglia Meekhiv, e Christine ritroverà un suo familiare proprio dove meno se lo aspetta. Cosa accadrà? Di che terribile maledizione si tratta? Riusciranno Viktor e Christine a vivere il loro amore alla luce del sole? Mi raccomando, leggete e recensite se volete! Spero che la storia vi piacerà! Baci e buona lettura
Genere: Erotico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Violenza
Capitoli:
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Dall'addio di Boris ed Alice sono trascorse quasi due settimane, ed ormai i preparativi per il viaggio del minore dei fratelli Meekhiv e della sua famiglia sono ultimati. E'il giorno della partenza, e lui pare sempre più depresso: in quei giorni non ha mai più rivisto Alice, che non si è a sua volta fatta viva a palazzo. Ripensa alla loro ultima conversazione, che un pò lo consola: gli ha detto che lo aspetterà, e lui le ha assicurato che tornerà. Perchè si, è intenzionato a tornare, prima o dopo. Il bruno tiene tra le braccia la figlia, per poi guardarla e baciarle il capo. " Ansiamo piccolina, torniamo a casa ". Sussurra, mentre la bambina lo guarda curiosa.

" Papa triste? ". Chiede, mentre lui rimane un pò sorpreso dalla domanda della piccola, per poi scuotere il capo.

" No tesoro, papà non è triste ". Mente, e di questo persino la bambina si accorge. Si appoggia a lui, per poi iniziare a fare i capricci.

" papa bugiardo! Papa triste per colpa di Olga? ". Chiede, mentre lui rimane in silenzio qualche istante, per poi posare la piccola a terra ed abbracciarla forte.

" No tesoro mio, non è colpa tua: tu sei il dono più prezioso che potesse capitarmi, non lo dimenticare mai ". La stringe a sè, come fosse la sua sola ancora di salvezza che gli impedisca di annegare in quel dolore che sente. La bimba dai boccoli castani ricambia l'abbraccio di suo padre con le sue belle manine, facendogli qualche carezza sentendo che sta piangendo, anche se non vorrebbe darlo a vedere di fronte a lei.

" Papa non deve essere triste! Olga no vuole che papa piange! ". Inizia a singhiozzare a sua volta, mentre Boris cerca di farsi forza, asciugandosi le lacrime e cacciando via quel malessere che costantemente lo perseguita.

" Non sono triste, vedi? ". Si sforza di sorridere, mentre la bimba ride a sua volta. " Papà è felice, tesoro. Non devi fare i capricci, sei una contessina, sai? ". Le chiede, mentre lei annuisce fiera. E' proprio una degna Meekhiv, pensa lui: più passa il tempo e più sua figlia gli somiglia, per la sua gioia. Non sa che qualcuno ha osservato quella scena, e quel qualcuno è Alexandria: certo, non è assolutamente gelosa di quel legame tra padre e figlia, ma ha ben capito il motivo della depressione di suo marito. Incrocia le braccia alterata, mentre un'altra persona sogghigna senza dire nulla. La nobildonna sbuffa alterata.

" Quella maledetta sgualdrina... ". Sibila, mentre il suo interlocutore ride un pò.

" Cosa c'è, cognata? Sembra che nemmeno ora tu sia soddisfatta, eppure hai convinto tuo marito ad andarvene da qui ". Commenta, mentre la donna scuote il capo con enfasi.

" Ma lo vedi?! Lo vedi come sta per colpa di quella... di quella meretrice? ". Chiede, mordicchiandosi nervosa un'unghia. " Se ne va per lei, non perchè io glie l'ho chiesto. Mi fa così rabbia... ". Sussurra nuovamente, mentre l'altra persona, che si rivela essere Lukas, le si avvicina con noncuranza, arrivando ad un soffio da lei, che fa un passo indietro come a voler rimettere una certa distanza tra loro.

" Te l'avevo detto, io: non importa dove andrete, potrete anche andare dall'altra parte del mondo, ma tuo marito non dimenticherà mai Alice. Ricorda bene, Alexandria: ricorda ciò che già sai. I tuoi sospetti sono fondati, non sono uno sciocco. Ho visto come quei due si guardavano, e guarda caso lei scompare proprio mentre voi state partendo ". Si diverte ad instillare più dubbi nella bionda, che lo guarda esasperata, mettendosi le mani tra i capelli.

" Mi stai facendo uscire di senno! Cosa dovrei fare, secondo te? ". Chiede, mentre Lukas scuote le spalle, allontanandosi da lei e ghignando.

" Niente, proprio niente. Lasciamo pure che le cose vadano così, andatevene da Mosca. Certo, terrai tuo marito legato a te come si fa con i cagnolini, ma il suo cuore sarà realmente tuo? basterà allontanarvi da qui? ". Dubbi su dubbi, Alexandria continua a farsi mille e più domande. Fa per chiedere qualcosa a Lukas, ma lui le da le spalle, per poi andarsene, lasciandola sola con i suoi dubbi ed il suo tormento.

" Sgualdrina... ". Sussurra solamente la moglie di Boris, per poi decidersi a raggiungere il marito e la figlia. Sorride nel vederli insieme, e mette una mano sulla spalla di lui, che si volta verso di lei.

" E' tutto pronto? ". Le chiede, e lei annuisce, prendendo in braccio la figlia.

" Si, e tu? Come ti senti? ". Chiede, mentre suo marito non risponde. La guarda un istante, per poi andare verso l'entrata, seguito da Alexandria, che si attacca al suo braccio.

Christine è stesa a letto: infatti quella mattina non è riuscita nemmeno ad alzarsi dal letto, anche se non capisce la ragione di tutta questa debolezza. Da prima aveva dato la colpa ai preparativi delle nozze, in seguito ha capito che non possono essere solo questi la causa di un tale malessere. Tuttavia non vuole allarmare nessuno, e preferisce non chiamare il dottore. Suo padre e Viktor hanno deciso di rimanerle accanto, mentre sua madre è uscita a prendere un pò d'aria. La bruna guarda entrambi, sorridendo un pò. " Ah, oggi devo avere un aspetto orribile, vero? ". Chiede con un pò di ironia, mentre il suo futuro marito le bacia la fronte, ridendo appena.

" Sei lo zombie più bello che abbia mai visto, Christine Petrova ". La sua risata contagia anche il futuro suocero, che guarda la figlia con una punta di preoccupazione.

" Tesoro mio, forse dovresti dare retta a tua madre e farti visitare dal medico: sono settimane che sei in questo stato, non è una cosa normale ". osserva, mentre lei scuote il capo.

" Figuratevi padre, non è niente altro che stanchezza. Siete voi a preoccuparvi troppo ". Sorride, mentre suo padre guarda Viktor: non sono affatto convinti, è evidente.

" Ti fa ancora male il ventre? ". le chiede semplicemente il maggiore dei fratelli Meekhiv, mentre lei scuote il capo.

" Solo un pò, ma mi passerà presto. Non vi preoccupate, vi dico ". Cerca di dissimulare, ma in realtà i dolori al ventre persistono: più che veri e propri dolori, sono semplicemente fitte fastidiose, seguite da nausea che passa e ritorna ad intervalli.

" Voglio che ti veda un dottore, non sono tranquillo ". Insiste lui, mentre la sua futura moglie sospira.

" Prometto che se i malesseri non cesseranno mi farò visitare, così starete più tranquilli ". Promette, mentre suo padre annuisce, restando al suo fianco ed attendendo il ritorno della moglie. Christine si tranquillizza a sua volta, tenendo le mani al ventre cercando di far diminuire quelle strane fitte.

Irina è in giardino, seduta su una delle panchine: fa molto freddo, ma aveva bisogno di prendere un pò di aria fresca. Ultimamente, molti pensieri stanno affollando la sua mente, pensieri dei più disparati: sino a qualche mese prima, mai avrebbe osato immaginare che proprio lei si sarebbe trovata ad organizzare il matrimonio della figlia con Viktor Meekhiv, figlio e nipote di coloro che tanto la fecero soffrire. Ma è anche vero che è felice di come siano andate le cose: è un bravo ragazzo, ed in oltre è differente da suo zio e suo padre, di questo si è potuta rendere conto in quel mese e mezzo in cui è rimasta a palazzo assieme al marito. Eppure non riesce a non pensare a Vladimir e Petr Meekhiv: le hanno fatto davvero molto male, non riesce a dimenticare. In sè porta ancora i segni delle loro malefatte, segni di cui ha confidato al marito l'esatta origine solo dopo molti anni, dopo la scomparsa di Petr e la morte di Vladimir. La donna scuote energicamente il capo, allontanando certe elocubrazioni e pensando ad un'altra cosa: ultimamente vede la figlia più stanca del solito, e non è dovuto ai preparativi. Lei non si è impicciata, ma a suo parere sarebbe meglio che un dottore la visitasse. Ma è anche vero che sua figlia è piuttosto testarda, e che non acconsente in alcun modo a farsi visitare. La donna sorride un pò: ha sicuramente ereditato la sua stessa testardaggine, non c'è ombra di dubbio. Iniziando a sentire freddo, la mora si alza dalla panchina per poi dirigersi verso l'entrata. Tuttavia dei passi la fanno sussultare, seguiti da una voce: una voce che le fa gelare il sangue nelle vene. Si, anche dopo parecchio tempo riconosce la sua sola presenza, e come potrebbe essere altrimenti? " Dopo così tanti anni, questo posto non è affatto cambiato ". Fa la misteriosa persona, mentre Irina sbianca, aggrappandosi ad una panchina per non cadere.

" Non è possibile... ". Sussurra, mentre il suo misterioso interlocutore le si avvicina senza timore.

" Ma guarda che sorpresa! Non credevo che lavorassi ancora qui. Sai, dopo quello che è successo... ". La schernisce, è evidente. La donna non osa nemmeno guardare chi sia ad aver parlato, forse perchè già ha avuto la conferma che ciò che pensava è vero: è lui.

" Ed io non credevo che avreste avuto il coraggio di ripresentarvi a palazzo, dopo che siete stato assente persino ai funerali della Contessa Adelaida ". Risponde, cercando di recuperare il controllo per non svenire a terra. L'altra persona, che si rivela essere un uomo, sogghigna nuovamente, ed il suo ghigno è certo ben più crudele di quello di Boris.

" Diciamo che ho avuto da fare, lontano da Mosca. E dopo quello che la Contessa mi ha fatto, credi davvero che sarei potuto presentarmi al suo funerale? ". Chiede, senza la minima esitazione o il minimo rispetto verso la defunta, cosa che fa innervosire Irina.

" Beh, si! Avreste dovuto starle accanto, ma tanto che parlo a fare? Voi non potete capire. Non lo avete mai fatto, perchè voi non avete mai amato vostra madre ". Precisa, recuperando un tono normale: l'ultima cosa da fare è innervosirsi.

" Stare accanto ad una donna che ha dato il titolo di erede ad un ragazzo che non aveva la minima idea su come gestire gli affari? Mi stupisco che questo palazzo non sia ancora andato in rovina, data l'inesperienza dell'erede. Evidentemente, qualcosa gli ho insegnato a suon di punizioni ". Irina si gira di scatto verso di lui, ed il suo sguardo pare colmo d'ira.

" Andatevene! Dove passate voi, c'è solo dolore e sofferenza! Ed io non voglio veder soffrire mia figlia ed il suo futuro marito ". Sibila, stringendo i pugni. Lui le si avvicina di un passo, ridendo alla sua affermazione, come se avesse raccontato una semplice barzelletta.

" Come? Sono tornato apposta, per il matrimonio di Viktor. E me ne dovrei andare perchè me lo dice una volgare serva? ". Cerca di schernirla, ma stavolta Irina ride a sua volta, trovando il coraggio di guardarlo.

" Non sono più la vostra domestica, e giammai lo sarò ". Lo affronta, mentre lui la fissa con quello sguardo di ghiaccio così simile a quello di Viktor.

" Cos'è? Adesso tiri fuori le unghie? Strano, perchè quasi ventun'anni fa non avresti mai osato ribellarti, anzi: se non fosse stato per l'intervento di mia madre, saresti stata disposta a strisciare ai miei piedi purchè aiutassi la tua famiglia. O l'hai già dimenticato? ". Chiede, rivelando di essere uno dei figli di Adelaida Meekhiva. Irina lo spinge lontano da sè, allontanandosi dalla panchina ala quale si era quasi ritrovata inchiodata, senza accorgersene.

" State lontano da me, Petr Meekhiv! Statemi lontano, lòo dico per il costro bene ". Si altera la mora, mentre lui sogghigna senza la minima paura: l'ha notato. Ha capito che Irina è terrorizzata da lui, come d'altronde è sempre stato. La sorpassa senza proferire parola, ma fissandola con quel ghigno malefico che non promette niente di buono. Ebbene si, Petr Meekhiv è tornato a palazzo. Colui che fece da padre a Viktor e Boris è ritornato nella vita del nipote e della sua futura moglie, ma lo scopo è ancora del tutto ignoto. Un corvo sta spiando tutta la scena, e lui se ne accorge: guarda negli occhi l'animale, per poi ghignare sicuro di sè ed entrando a palazzo: dopo l'incontro con Irina, a questo punto deve trovare anche suo nipote e la sua futura moglie. E forse, anche Danilo Petrov. Vuole proprio vedere come reagirà quel volgare stalliere nel rivederlo, pensa. Non vede l'ora.


Ta daaaan! Salve miei fans, come va? Ed eccomi con il capitolo 23! Che ne pensate? Boris ed Alexandria partono, ed entra in scena un nuovo personaggio: Petr Meekhiv, lo zio di Viktor e Boris. Che impressione vi ha fatto? Per i nostri Blice è davverofinita, o succederà qualcos'altro? Come mai Christine si sente così male? Coraggio, aspetto vostri pareri e recensioni :D Intanto io scrivo il capitolo 24 :D Baci
   
 
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