Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
Segui la storia  |       
Autore: Endorphin_94    08/09/2017    2 recensioni
Chi sei? Cosa vuoi da me? Perché mi guardi così?
Perché quando combatto con te tutto intorno scompare?

Non sarà per niente facile per Ichigo arrivare in fondo alla storia, alla fine della guerra, se inizierà a fare di testa sua. Se si perderà alla ricerca di qualcosa di diverso, all'inseguimento di sensazioni e poteri sempre più appaganti.
E soprattutto se allontanerà le persone vicine mentre gli avversari si avvicineranno sempre di più.
Remake di Extraterrestrial, con sorprese. Spiegazioni nell'intro.
Genere: Azione, Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 1

Lo scavo inquinato


 



Sono Momomiya Ichigo, 13 anni. Ero una normale studentessa delle medie, ma improvvisamente sono diventata una Mew Mew, che ha il compito di salvare la Terra! Mi spuntano le orecchie e la coda quando mi imbarazzo e non posso tornare normale finché non sconfiggerò gli alieni! Questo è un bel guaio!
Beh, alla fine non devo preoccuparmi, perché ho trovato delle nuove amiche fantastiche che combatteranno insieme a me. Forza, ragazze!
Per il futuro della Terra, siamo al vostro servizio! ~ Nya!
 

 
 
Il laboratorio sotterraneo del Café Mew Mew è quasi buio come al solito, solo gli schermi di tutti i computer di Shirogane fanno un po’ di luce e ronzano da matti.
È giovedì pomeriggio.
Con la primavera ultimamente è un momento di piena al Café e infatti oggi abbiamo dovuto inventare una scusa con tutti i clienti per chiudere prima e riunirci qua. Anche il sotterraneo in fondo è un po’ una seconda casa per noi ragazze.
E come ogni volta ci sono guai in vista.
Ryo e Kei discutono davanti alle solite serie di dati e immagini sugli schermi, evidentemente preoccupati. Io, Minto, Retasu, Purin e Zakuro ascoltiamo e aspettiamo.
«Guarda in questo quadrante, Kei» dice Ryo indicando una mappa piena di segni incomprensibili. Non riesco a capire che quartiere sia. Tanto ho l’impressione che lo scopriremo presto. «Facendo il confronto con le escursioni pressorie si nota chiaramente».
Proprio chiaramente, certo.
Keichiiro aggrotta la fronte, chinato con le mani sullo schienale della sedia di Ryo e guarda alternativamente gli schermi. «Le rilevazioni si discostano poco dai valori soglia… Il problema è che sono così eterogenee».
«Infatti» dice Ryo aprendo altre finestre di dati. «Le anomalie sono troppe, dai movimenti del suolo alla composizione dei gas».
Kei osserva gli schermi e si passa una mano tra i capelli pensieroso.
«Non so, con questi dati non riesco a farmi un’idea precisa. Potrebbero anche esserci dei difetti nei rilevatori, dopotutto hanno qualche anno orm-…»
«No, questa è decisamente opera degli alieni» lo interrompe secco Ryo.
Minto incrocia le braccia e mi sussurra ironica: «Punto sul vivo…»
Ricambio con un mezzo sorriso. Quindi Minto si volta alla sua destra e guarda le nostre compagne di squadra: Retasu in apprensione, con i suoi grandi occhi lucidi fissi su Ryo e Kei, Purin che gioca con il fiocco del grembiule. Zakuro, in fondo alla fila a braccia incrociate, ricambia l’occhiata a Minto che subito distoglie lo sguardo.
Io sospiro.
Speravo di andare a casa presto oggi. Devo ancora finire i compiti e volevo anche chiamare Masaya e invece con tutta probabilità passerò il resto del pomeriggio nei panni di Mew Ichigo.
Non che la cosa mi dispiaccia, anzi, io adoro essere Mew Ichigo.
La cosa che mi piace meno è la fatica di portare avanti la doppia vita, incastrare tutto insieme e io non sono per niente una persona organizzata! Anzi, in realtà sono un vero disastro: da mesi impazzisco tra casa, scuola, compiti, amiche, Masaya, il lavoro al Café… Pomeriggi tranquilli che possono diventare di colpo un gran casino, nel caso gli alieni attacchino.
«Ragazze» si decide finalmente a parlarci Ryo.
Tutte rispondiamo prontamente e con decisione.
«Siamo di fronte a una situazione criptica. È meglio farvi intervenire, ma non abbiamo certezze su cosa stia succedendo. Il che è tipico dei piani degli alieni ultimamente».
«Dobbiamo andare subito a queste coordinate e fare luce sulla situazione» gli fa eco Keichiiro. «In base ai dati è anche plausibile la presenza di un frammento della Mew Aqua».
Ci siamo. C'è bisogno di noi. Le paladine del pianeta Terra sono pronte a fare il loro dovere.
«Tuttavia se ci sono gli alieni, sarà prioritario impedire loro di prenderla» aggiunge Ryo serio. «Squadra Mew Mew! In azione!»
 
La macchina di Kei frena sgommando e svolta in una larga via trafficata; si sente la moto di Ryo fare la stessa brusca manovra subito dopo. Ho la schiena incollata al sedile e stringo la maniglia della portiera per reggermi meglio. Quando si tratta di un’emergenza Kei diventa un vero e proprio pirata della strada e non oso immaginare cosa stia passando Zakuro sulla moto con Ryo.
Superiamo pericolosamente a destra e sinistra, scatenando una scia di clacson arrabbiati.
Purin, stretta tra Minto e Retasu sui sedili dietro, sembra l’unica a non essere turbata dalla corsa, Retasu invece sembra esserlo anche troppo: non guarda fuori ed emette gridolini ad ogni sobbalzo. Mentre Minto si morde nervosa le labbra stringendo la borsetta di vernice.
Più che preoccupata mi sembra pensierosa. E anch’io lo sono. Chissà cosa vogliono quegli alieni oggi… Era almeno una settimana che non si facevano vivi. E ultimamente ogni volta è sempre più dura. Abbiamo sempre vinto le battaglie, ma loro sono forti e spesso ne usciamo malconce.
Li odio.
Quanto vorrei che se ne andassero da Tokyo e basta, quanto vorrei che non fossero mai venuti qui, che ci lasciassero in pace…
Keichiiro guida ancora per qualche minuto e controlla la mappa sul portatile. Ci avviciniamo ad una macchia gialla che lampeggia insistentemente.
«Ci siamo» dice infine accostando.
Dai finestrini si vede l’ingresso di un cantiere con molti capannoni e macchine da lavoro. Per fortuna sembra deserto, nulla si muove. Non vedo operai, ma nemmeno alieni. Per ora. Ma se sono qui ne vedranno delle belle.
Mi volto verso le mie amiche. La mia fantastica squadra di amiche. «Siete pronte ragazze?»
«Sì!»
«Forza allora, andiamo a prenderli a calci nel sedere!»
Scendiamo dall’auto di Kei e ci guardiamo intorno alla ricerca di qualcosa che non vada. Vicino al cancello del cantiere, la moto di Ryo sgomma rumorosamente e lui e Zakuro smontano sfilandosi i caschi.
«Kei, com’è la situazione?» dice subito Ryo oltrepassandoci brusco – con i suoi soliti modi, in realtà, niente di insolito...  – per andare a guardare il computer di Keichiiro.
«I livelli di gas tossici sono aumentati!» risponde Kei.
Io e le ragazze li osserviamo e ascoltiamo in silenzio, in attesa di indicazioni. Mi piacerebbe che ci spiegassero finalmente qualcosa invece di essere sempre così enigmatici…
«Di questo passo la zona diventerà impraticabile o sarà da evacuare» continua Kei grave.
«Se è un diversivo è veramente troppo» commenta Ryo guardando il pc. Quindi alza la testa e guarda pensieroso oltre il cancello.
«Ascoltatemi. È probabile che gli alieni stiano scavando nel suolo e contaminandolo pesantemente con sostanze inquinanti pericolose per tutte le forme di vita» Ryo abbassa lo sguardo e stringe le mai a pugno. «Ogni volta le cose peggiorano. Vista la diversità delle loro tecnologie, non possiamo sapere esattamente cosa vi troverete davanti e… non posso garantire la vostra sicurezza».
Di impulso vorrei dire che non mi importa, voglio solo andare e risolvere la situazione come abbiamo sempre fatto. Però mi spiace sentire Shirogane parlare così…
«Se non sbaglio, non è mai stato un problema» esordisce Zakuro.
«Esatto!» aggiungo. Ci vuole ottimismo. «Rispediremo gli alieni a casa loro con la coda tra le gambe come tutte le altre volte!»
«Non essere sempre così impulsiva, Ichigo!» sbotta lui senza nessuna ragione.
Mi sale una rabbia fortissima, vorrei tirargli uno schiaffo in questo momento. Ma come si permette? Non ho fatto nulla!
Come se non bastasse va avanti: «Il vostro dovere oggi è assicurarvi che gli alieni non abbiano messo le mani su un frammento di Mew Aqua o se invece fosse così, dovete essere voi a prenderlo, chiaro? La situazione è sempre più grave. Non dovete mettervi in pericolo inutilmente per nessun motivo. Restate unite e state attente».
Sono furente. Ho provato a capirlo, ma così è troppo. Shirogane parla come se noi non sapessimo fare il nostro dovere, come se tutte le battaglie degli ultimi mesi non esistessero! Siamo state in prima linea a combattere gli alieni dal primo giorno, ogni volta che ce ne è stato bisogno e ogni volta che lui ce l'ha chiesto. E adesso si comporta così?
Per fortuna Minto gli risponde al posto mio: «Sì, Shirogane-san, faremo del nostro meglio».
 
Il cancello del cantiere si apre cigolando a una leggera spinta di Zakuro, che quindi lo oltrepassa senza esitazione. Avanziamo tra container, gru, cisterne di cemento, tutto sporco e impolverato.
«Sembra tutto abbandonato…» osserva Retasu sfiorando il braccio meccanico di una scavatrice. «Probabilmente avrebbero dovuto costruire un palazzo» dice Minto. Poco lontano si apre un grande spiazzo quadrato scavato di un paio di metri, con qua e là degli inizi di fondamenta.
«E perché non l’hanno finito?» chiede Purin.
«A volte va così, Purin» risponde Retasu.
«Che spreco…» fa Minto.
«Troviamo gli alieni» taglia corto Zakuro camminando.
D’improvviso un odore nauseabondo colpisce le mie narici feline. Ho un conato di vomito e un leggero giramento di testa. Mi fermo e faccio un respiro profondo coprendomi il naso col braccio. Anche Zakuro si è dovuta fermare per lo stesso motivo e si tiene una mano sulla bocca, le altre tre ci guardano perplesse. Come fanno a non sentirlo?
«Voi non avete il nostro naso, eh?» Ogni tanto questo DNA di gatto è proprio fastidioso.
«Viene da laggiù» dice Zakuro – che di certo col naso da lupo sente quella puzza ancora più di me – indicando un grande capannone dalla porta mezza sfondata e senza aspettare risposte, vi si avvia a grandi passi.
«È proprio necessario?» geme Minto annusando più attentamente e ritraendosi disgustata.
«Sì andiamo! Chissà cosa c'è dentro!» esclama Purin correndo dietro a Zakuro. A me, Retasu e Minto non rimane che fare lo stesso.
 
Sembra che qualcuno abbia scoperchiato una fogna: l’aria nel capannone è irrespirabile. Da un grosso buco nel pavimento si alzano delle scie di fumo nero e degli strani animali corrono tutto intorno.
«Cosa sono quelli?» chiede Retasu impaurita.
«Talpe» risponde Zakuro coprendosi il naso.
Talpe o no, non sono decisamente della giusta misura; però scavano come talpe, entrano ed escono freneticamente dal buco sollevando un gran polverone. E quello strano fumo nero…
Purin fa qualche passo in avanti per vedere meglio. «E cosa stanno facendo?»
«Dovremmo chiederlo a loro».
Minto indica col viso due figure fluttuanti dal lato opposto dello stanzone e scioglie ogni dubbio.
Pai e quella peste di Taruto, osservano il buco e quegli strani animali confabulando.
Non credo si siano accorti di noi, ma adesso se ne accorgeranno eccome.
«Ehi voi!» grido avanzando a grandi passi verso gli alieni. Entrambi si voltano con aria sorpresa. «Si può sapere cosa state facendo? E cos’è questo odore terribile?»
«Ce ne hai messo di tempo ad arrivare, vecchiaccia!» ridacchia Taruto, sparendo e ri-materializzandosi a gambe larghe di fronte a me, Pai appare a mezz’aria subito dietro.
«Non osare darmi della vecchiaccia, nanetto malefico!» gli rispondo furiosa. Un giorno o l’altro lo faccio arrosto.
Ma il forte rumore di un getto di vapore interrompe il nostro battibecco e un’altra ondata di terribile tanfo mi costringe a coprirmi naso e bocca con la maglietta. Tossisco e noto una nuova colonna di denso fumo nero uscire dal buco. Gli animali continuano a scavare senza sosta.
«Non potete farlo, fateli smettere subito! State avvelenando il terreno con quel gas tossico!» interviene Minto con il suo fazzoletto di pizzo sul naso.
«Non sai nemmeno di cosa parli, Mew Mew» sbotta Pai con una risata di scherno. «Le sostanze chimiche e i gas inquinanti erano già stati messi nel terreno da voi stupidi umani, che prima avete inquinato il suolo e poi avete abbandonato questo cantiere. Non siamo di certo noi a rovinare la crosta terrestre».
Accidenti… Se quello che dice Pai è vero, non è di certo una bella cosa. Guardo le mie amiche per pensare a come ribattere: Retasu ha un sussulto e arrossisce, Minto tiene un broncio risentito.
Zakuro invece accenna alle talpe. Che sono certamente chimeri. «Però voi state usando degli animali».
«Esatto!»
Estraggo dalla borsa il ciondolo della trasformazione.
«Non avete il diritto di prendere in ostaggio degli animali innocenti e mettervi a scavare dove volete!»
Taruto fa roteare le sue bolas tra le dita. «Sì che lo abbiamo, se laggiù c’è l’Acqua Cristallo».
«Non finché ci saremo noi a darvi una lezione! Mew Mew Strawberry! Metamorphose!»
Mi tuffo nella luce della mia trasformazione godendomi tutta l’energia positiva e la forza che mi trasmette.
«Mew Mew Minto! Metamorphose!»
«Mew Mew Retasu! Metamorphose!»
«Mew Mew Purin! Metamorphose!»
«Mew Mew Zakuro! Metamorphose!»
Quanto adoro la mia squadra.
«Per il futuro della Terra, siamo al vostro servizio, nya!»
Pai non si lascia impressionare, si smaterializza e riappare indietro sul fondo del capannone, ma Taruto è già pronto. Con una risata da diavoletto, lo vedo lanciare dei para-para verso il terreno, che li inghiotte illuminandosi: subito il suolo trema e si spacca, facendo uscire una marea di radici impazzite.
Se crede di metterci in difficoltà così si sbaglia di grosso.
«Ragazze! Dividiamoci!»
Le mie compagne mi rispondono affermativamente e saltiamo in direzioni opposte per circondare il più possibile il chimero, cercando di non farci catturare dai rami impazziti.
Mew Minto vola in alto e attacca per prima: «Ribbon Minto Echo!»
Mew Zakuro e Mew Retasu la imitano subito dopo dal lato opposto.
Alcune radici si spezzano e cadono a terra immobili, ma altre afferrano Purin per le caviglie.
«Stupida pianta, lasciala subito!» Salto tra una radice e l’altra e raggiungo Purin per aiutarla a liberarsi, ma con le mani è impossibile spezzarle e subito ce ne arrivano addosso altre da tutte le direzioni.
«Ichigo, Purin! State ferme! Ribbon Minto Echo!»
«Ribbon Retasu Rush!»
Mew Retasu e Mew Minto colpiscono la pianta stordendola e io e Purin riusciamo a saltare fuori dalla portata del chimero.
«Adesso gli faccio vedere io! Ribbon Strawberry Check!»
Il mio colpo luminoso ben assestato alla base mette definitivamente fuori gioco il chimero di Taruto e i para-para che restano vengono prontamente inghiottiti da Masha: «Eliminato!»
Ci riuniamo dandoci il cinque in segno di vittoria: adoro le mie amiche in questi momenti, adoro quando combattiamo e vinciamo insieme, adoro il legame che ci unisce e la forza che sentiamo scorrere in noi.
«Forza ragazze, non è finita» dico guardando gli alieni che ci osservano da lontano. Vedo Taruto evocare altri due para-para e lanciarli verso il buco fumante e mi sale una gran rabbia: non posso permettergli di continuare così.
Noi siamo la squadra Mew Mew che deve difendere la Terra e io sono la leader.
Qui serve una strategia.
«Retasu! Purin! Fermate le talpe!»
Le mie amiche annuiscono e corrono verso il buco, con il naso tappato, a Minto e Zakuro basta un’occhiata e si lanciano in volo verso gli alieni.
«Ribbon Minto Echo!»
«Ribbon Zakuro’s Pure!»
«Fuu Rai Sen!»
Pai scherma i loro colpi e Minto e Zakuro si allontanano in direzioni opposte, ma prima che lui possa realizzare il diversivo, arriva il mio turno.
Adoro questo momento.
«RIBBON… STRAWBERRY…SUR-…»
 
*Clack*
 
«Quanta fretta, koneko-chan».
 
Due tridenti affilati stridono fastidiosamente contro la mia arma già carica di luce.
Due occhi gialli e con le pupille animalesche mi guardano con aria di sfida.
Un sorrisetto sfacciato dai denti aguzzi si rivolge a me con tutta la sua arroganza e con la precisa intenzione di farmi imbestialire.
Kisshu.
Sembrava troppo bello per essere vero, dannazione, stavamo per vincere. Con lui ora siamo daccapo.
Con un ringhio libero il Cuore dai suoi sai e indietreggio in posizione di difesa. Minto e Zakuro mi raggiungono, Retasu e Purin poco lontano tengono immobilizzati i chimeri con i loro attacchi, senza poterli distruggere.
Pai e Taruto si piazzano accanto a Kisshu, che li guarda di sottecchi. «Prego, eh» dice in tono canzonatorio, ricevendo una linguaccia da Taruto e uno sbuffo incolore da Pai.
E come tante altre volte siamo qui a fissarci.
Noi contro di loro.
La mia squadra, le mie amiche Mew Mew e quei tre maledetti alieni che vengono un’altra volta ad attaccare la città, a trasformare gli animali in chimeri e a cercare di rubare la Mew Aqua.
Noi che siamo qui a difendere il Cristallo, il pianeta e i suoi abitanti.
Siamo state scelte. Siamo le paladine della Terra, siamo gli animali in via di estinzione, la squadra Mew Mew.
La mia squadra.
Ne sono orgogliosa e non permetterò mai che gli alieni l’abbiano vinta.
«Statemi a sentire, voi tre. Liberate quelle talpe e smettete subito di fare quello che state facendo, altrimenti non la passerete liscia!»
Le mie compagne di squadra si uniscono a me nel nostro coro di vittoria:
«Per il futuro della Terra, nya!»
Kisshu si rigira un tridente tra le dita.
«Finito il balletto, bamboline? A volte è quasi un peccato sapere di dovervi eliminare…» ammicca nella mia direzione e io rispondo con un’occhiata di profondo disprezzo.
Ci mancano solo le sue battute odiose. Detesto aver a che fare con lui e con i suoi modi viscidi in mezzo alle battaglie eppure ogni volta è la stessa storia. Anche per questo non sono per niente contenta del suo arrivo. Adesso gli faccio vedere io chi è la bambolina…
«Questo lo vedremo!»
Partiamo all’attacco tutte insieme, verso gli alieni, verso i chimeri e presto il capannone viene invaso da raggi colorati, scariche elettriche, budini e acqua in ogni direzione. Insieme a Mew Retasu colpisco i chimeri-talpa e libero finalmente gli animali che scappano via. Mew Purin, Mew Zakuro e Mew Minto si scambiano veloci attacchi, salti, voli, calci e pugni con gli alieni.
«Mew Ichigo» fa Retasu. «Cosa facciamo con quelli?» con la mano indica alcuni barili e tubi di scarico che emergono dal profondo pozzo scavato nel terreno.
Allora quello che diceva Pai era vero, non erano gli alieni ad usare il gas tossico.
«Non lo so, Retasu… Bisognerebbe tirarli fuori, ma noi due sole non riusciremo mai a sollevarne uno…» rifletto ad alta voce.
Ma intanto: «Ribbon Minto Echo!»
Al grido dell’attacco di Minto segue un violento frastuono che ci fa sobbalzare.
Ci voltiamo e individuiamo la fonte del fracasso in un mucchio di detriti e pezzi di cemento fumanti.
Mew Minto in volo abbassa l’arco e arriccia il naso con superiorità.
Poco dopo dalle macerie emerge malconcio e sporco Kisshu.
Brava amica mia, è quello che si merita.
Io e Retasu lo osserviamo da lontano mentre Kisshu muove qualche passo dolorante: la sua maglia è strappata sulla schiena e sotto si vede la pelle pallidissima profondamente abrasa e impolverata.
Minto scende svolazzando e mette i piedi a terra, ma non perde di vista l’alieno e non abbassa la guardia. Lui le rivolge un’occhiata carica di odio e fa un altro passo verso di lei, che prontamente inforca una nuova freccia rosa.
Kisshu però si ferma. Fa una smorfia di dolore e inizia a tossire rumorosamente per la polvere e i calcinacci che deve aver respirato.
Trattengo il fiato osservando la scena.
Minto esita, ma non abbassa l’arco, tiene Kisshu sotto tiro. Restano in stallo a guardarsi con disprezzo. Nessun altro fa caso a loro: Retasu torna ad osservare sconsolata le sostanze tossiche nello scavo, Zakuro e Purin dall’altra parte combattono Pai e Taruto.
Solo io non riesco a staccare gli occhi dalla scena, come se stessi guardando uno schermo, ma anche come se ci fossi dentro.
Guardo l’arco di Mew Minto e il suo sguardo fermo. Guardo Kisshu ferito, che dà un altro colpo di tosse e si scrolla via la polvere dalla maglia, finendo per sporcarsi anche le mani di sangue che luccica rosso scuro.
«Non muoverti o sarà peggio per te!» lo apostrofa Minto senza impietosirsi.
Abbasso gli occhi e penso che abbia ragione. Fa bene a tenerlo sotto tiro, sarà giusto se lo colpirà di nuovo. È solo Kisshu, è il nostro nemico si merita di soffrire. Con tutte le volte che ha fatto del male lui a noi.
Anche se è lui ad essere ferito ora…
Ah, smettila Ichigo, pensa a fare il tuo dovere.
Guardo la mia amica Retasu e poi il buco scavato dai chimeri talpa: è davvero profondo, non pensavo. Una ventina di barili più o meno rotti emergono dalle pareti di terra smossa, insieme ad alcuni tubi da cui si leva ancora del fumo.
Devo fare qualcosa, devo concentrarmi e pensare, è il mio dovere…
«Ribbon Minto Echo!»
Ha scoccato.
Ho improvvisamente una sensazione di angoscia e senza pensare torno a vedere cosa succede. Faccio in tempo a vedere Kisshu scattare di lato per evitare il colpo con un gemito di dolore. Arrabbiato sputa per terra uno schizzo di sangue e si stringe il fianco con la mano.
Tutto diventa sfumato e denso intorno a me, ho un ronzio che mi riempie le orecchie.
A rallentatore vedo Minto alzarsi in volo e iniziare un nuovo attacco…
Kisshu fa solo in tempo ad alzare lo sguardo…
A terra il suo sangue, rosso scuro…

«Mew Minto!» la mia bocca decide prima del mio cervello.
Minto si volta e interrompe il colpo.
«Aiutaci!» le grido e indico il barile più vicino, mezzo rotto che gocciola un liquido nerastro.
Minto annuisce e vola veloce verso di noi. Scavando e tirando in tre, con Minto che si aiuta con le ali, riusciamo faticosamente ad estrarlo da lì.
Rifiuto severamente a me stessa di girarmi a guardare Kisshu.
Dannazione, cosa ho fatto?
Niente, non ho fatto niente, devo stare calma.

L’importante è ripulire questo schifo.
Mew Retasu osserva il pozzo: «Secondo voi c’è davvero la Mew Aqua là sotto?»
Ci avviciniamo tutte e tre, ma non si vede la fine dello scavo: scende giù per qualche metro, poi si apre in orizzontale per chissà quanto.
«Che facciamo, Ichigo?»
Non ne ho idea, scuoto la testa. Cerco di stare concentrata. Retasu e Minto non sembrano aver intuito.
«Se lì c’è il Cristallo dobbiamo prenderlo» dico sporgendomi nel tentativo di vedere qualcosa.
«Se scendessimo ora lasceremo sole Zakuro e Purin» osserva Minto.
«Già… e non possiamo lasciare i barili e i tubi, dobbiamo prima toglierli» dice Retasu.
 
Improvvisamente Kisshu, apparentemente al pieno delle energie, ci supera volando e con un «Ci vediamo, bellezze!» si tuffa a capofitto nel buco e sparisce.
«Dannazione!»
Non posso permettergli di prendere il Cristallo, non posso permetterglielo per nessun motivo!
«Tirate fuori quei barili!» senza esitare salto nel fosso dietro a Kisshu, lasciando indietro la battaglia e le mie compagne.
 
 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Tokyo Mew Mew / Vai alla pagina dell'autore: Endorphin_94