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Autore: Dragonfly_95    08/09/2017    5 recensioni
Emma è rimasta sola, dopo una serata in discoteca: la sua amica Greta l'ha lasciata sola. Qualcosa di terribile sta per accadere quella notte, tra i vicoli di un quartiere buio e malfamato. Ma poi arriva Tom...e tutto cambia. Sembra un angelo venuto a salvarla...ma se invece non fosse così? Emma non puo' averne la certezza. Ma non puo' far altro che fidarsi di lui.
-Non aver paura, tesoro…andiamocene forza. Vieni qui.
Tom l’afferrò delicatamente per un braccio, l’attirò a sé e la fece appoggiare sulla sua spalla. Emma non era nemmeno in grado di camminare, né di reggersi in piedi.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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I raggi del sole si riflettevano sulle vetrine dei negozi, facendole scintillare come fossero specchi.
Emma guardava incantata uno splendido abito da sposa esposto su un manichino. Era un modello a sirena di organza bianca, con delle piccole perline sul corpetto ed un velo chilometrico che correva lungo tutta la schiena.
'Chissá come mi starebbe addosso...' penso Emma tra sé.

Ma lei non era lì per comprare quel vestito da sposa.
Affatto.
Quello che serviva ad Emma, era un abito da damigella e sapeva che quel negozio sarebbe stato perfetto.

Erano passati 6 anni da quando Greta aveva conosciuto il suo amato Duncan. Ed erano passati solo pochi mesi da quando lui le aveva chiesto di sposarlo.
Incredibile: Greta (la pazza e scatenata Greta) si sarebbe sposata. Moglie fedele di Duncan.
Ad Emma veniva da ridere soltanto a pensarci, eppure era tutto vero.
Naturalmente, lei e Rachel sarebbero state le damigelle d'onore.
Greta era stata impassibile: gli abiti delle damigelle dovevano essere rosa. Tutti rosa.
Emma e Rachel si erano guardate negli occhi con espressione rassegnata. Erano destinate a sembrare due confetti, ma per Greta lo avrebbero fatto volentieri.

In quella giornata primaverile, tiepida, mentre se ne stava davanti a quella vetrina cosi romantica, Emma lo aveva rivisto.
Erano passati 6 lunghi anni dalla terribile sera in discoteca. 6 lunghi anni dall'ultima volta che aveva visto Tom, in quel parco, dove Emma aveva tirato fuori tutto il suo coraggio e gli aveva dato la risposta che cercava: non potevano stare insieme. Perché faceva davvero troppo male. Era stata una scelta più che giusta.
Ed ora, lui era lì, davanti ai suoi occhi, che camminava a passo spedito lungo il marciapiede, a pochi passi da lei.

I loro occhi s'incrociarono.

Tom rallentó il passo, fissandola incredulo. Emma si sentì girare la testa, come se il sangue avesse smesso di scorrere nel suo corpo. Ci fu un attimo di silenzio, solo un attimo che parve un secolo.

- Ciao - Emma non sapeva da dove provenisse quel coraggio, ma salutarlo le era sembrata la cosa piu giusta da fare.

- Emma.- La sua voce cristallina esplose come una primavera.

Tom ora aveva un accenno di sorriso e un bagliore negli occhi. - È bello rivederti...Sai, non sei affatto cambiata.- Emma sorrise di cuore.

- Come stai?- proseguì lui.

- Bene! Tu invece?-

- Alla grande...-

Tom si voltò verso la vetrina che fino a qualche istante prima Emma stava fissando.

- Ah! Congratulazioni...te la passi davvero bene allora!- disse Tom con un sorriso, ma il tono della sua voce tradí una punta di delusione.

Continuava a fissare l'abito di organza esposto nella vetrina.
Emma avrebbe voluto ribattere che non era lei la 'promessa sposa', ma qualcosa la fermó. Semplicemente rimase in silenzio.

- Beh, Emma ora devo proprio andare...- disse ad un tratto Tom, voltandosi di scatto.

Evitó accuratamente il suo sguardo, come se avesse una malattia contagiosa.

- Certo.- Rispose Emma.

Era incredibile, ma si sentiva tremendamente tranquilla. Certo, vedere Tom dopo tutti quegli anni e dopo tutto quello che avevano passato, le aveva fatto venire le vertigini... Ma solo per un istante.
Ora la serenità la stava invadendo.
Quello che aveva, lo aveva già perso in passato. Ora era tutto da guadagnare...
Tutto da vivere.

-Buona giornata Tom. Salutami la tua fidanzata.- disse Emma con calma e senza nessun rancore.

Gli occhi celesti di Tom si oscurarono, diventando color blu notte. Strise le labbra con uno scatto.

- Senz'altro...- Replicò lui.

Non si scolló da lì, nonostante avesse appena detto di dover andare via.

- Emma veramente... Eva mi ha lasciato. Ben 6 anni fa. Sai, dopo tutto quello che è accaduto, non sono più riuscito a nascondere tutto. E lei non mi ha perdonato, non ci è riuscita. Come darle torto?!- Accennó un mezzo triste sorriso. - Avrei dovuto cercarti, allora. Chiamarti. Dirti che non avevo più nessuna ragazza. E che volevo solo te.- sospiró. - Ma non l'ho fatto perché non meritavi altro dolore e non meritavi di sentirti come una ruota di scorta.-

Emma aveva dimenticato quanta potenza lo sguardo di Tom potesse avere. In fondo al suo petto, sentiva qualcosa che bruciava. Ma non di passione. Di dolore vero e proprio, come se la stessero torturando con degli aghi bollenti, infilzandoli sulla pelle.
Sì, faceva male udire quelle parole.

- Ora sai la verità e sai come stanno le cose. Comunque...- riprese Tom, girandosi nuovamente verso la vetrina e poi di nuovo verso di lei. - ...Ti auguro tutta la felicità del mondo.-

Sorrise di nuovo e la salutó con la mano, prima di continuare a camminare, allontanandosi.
Emma rimase qualche istante frastornata.
Poi si girò di colpo, verso la direzione che Tom aveva imboccato poco prima.

- Ehy Tom!- gridó Emma per farsi sentire.

Tom si fermò a guardarla, sorpreso.

- Per la cronaca... Non sono io quella che si sposa. Sono soltanto una damigella.- sorrise.
- Ora sai la verità e sai come stanno le cose.- Emma riprese volutamente la stessa frase usata da Tom poco prima.

 
Per tutta risposta, lui rise.
Questa volta senza nessun sentimento negativo nascosto.

- Oh. Beh...questo significa che ci rivedremo ancora, Emma.- sentenzió Tom.

- Non ne sono poi così sicura. Staremo a vedere.-

Emma gli sorrise un'ultima volta, poi girò i tacchi e proseguì per la sua strada, senza più guardarsi indietro.

Non sapeva se avrebbe mai più rivisto Tom.
Non sapeva se quell'incontro fosse stato una benedizione o una punizione voluta dal destino.

Ma due cose erano del tutto sicure.

Primo: non vedeva l'ora di scoprire quello che il futuro le riservava.

Secondo: aveva totalmente dimenticato lo scopo della sua passeggiata, cioè trovare un'abito da damigella...Greta l'avrebbe uccisa!

Emma rise di cuore tra sé e sé.




ANGOLO D'AUTORE.

Carissimi e amati lettori, probabilmente avrete voglia di strangolarmi e non posso darvi torto, poiché sono mesi che non aggiorno più e vi ho lasciato con l'amaro in bocca per lungo tempo prima di 'partorire' questo finale!
Vi chiedo immensamente scusa, non riuscivo a trovare un degno finale a questo racconto e mancavo molto l'ispirazione.
Spero che il racconto vi sia piaciuto e spero che questo finale 'aperto' (ma forse neanche troppo!) vi abbia soddisfatto.
Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno seguito/letto/commentato questa mia prima storia... Senza di voi sarebbe stato impossibile proseguire!!

A presto miei cari ♡

 
Dragonfly_95
 
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