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Autore: XtinaA    08/09/2017    4 recensioni
-Tu sei Portuguese D. Ace vero?- disse ricordando vagamente che era il fratello di Rufy. Si sedette di fronte a lui per studiarne meglio i lineamenti.
-Mi fa piacere che ti ricordi di me. manco da qua da parecchio tempo ormai.-
-Perché questa buffonata di farti seguire se non ci siamo quasi mai rivolti la parola?- gli domandò lei curiosa. Come mai tutto questo interesse nei suoi confronti da parte del ragazzo?
-Ti ho vista tutta sola e ho pensato di farti divertire un pò.- ridacchiò lui.
-Se per divertimento intendi urtarmi o farti seguire in mezzo a quello schifo di gente allora non ci siamo proprio.-
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Piccola BonAce dedicata a chiunque ami la coppia con una breve apparizione di Perona
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jewelry Bonney, Portuguese D. Ace
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-Una festa in maschera?-disse Bonney con la bocca piena di fette di pizza riscaldata.
-Ma certo. Non sai che è un'usanza di noi matricole universitarie organizzare ogni anno in estate una festa di questo tipo?- le ricordò sua sorella Perona.
-Veramente non lo sapevo. Ti ricordo che ho mollato l'università dopo un mese io.-
-Si ma comunque se verrai con me non ci saranno problemi, ogni anno ci sono un sacco di imbucati a quanto pare.-
-Sì ma è una gran seccatura. Non voglio venire. Insomma non c'è cibo, non mi piace ballare e devo stare lì tutta la sera a fare finta di divertirmi con perfetti sconosciuti.- borbottò Bonney.
-Uffa che rompiballe che sei. Ci sarò io con te no? Non ti annoierai di sicuro e poi non hai alcun problema a socializzare.-
-Ciò non toglie che queste feste sono tutte uguali, con idioti che molestano ragazze ubriache e cretine che non sanno quello che fanno.-
-Te lo sto chiedendo per favore sorellona. Ti presterò perfino i miei trucchi se mi accompagni.- le disse l'altra che voleva solo sfruttare la sorella per andare alla festa in macchina, visto che lei ancora non aveva la patente, e per non recarsi lì da sola anche se progettava di filarsela con le sue amiche.
-Non me ne frega un cazzo dei tuoi trucchi costosi. Comunque se proprio ci tieni ti accompagno così la pianti una volta di assordarmi con la tua voce stridula.- si arrese alla fine la ragazza con gli occhi viola.
-Benissimo, sapevo di poter contare su di te.- disse Perona tutta gongolante.
Bonney già sapeva di andare incontro ad una serata in cui si sarebbe divertita solo sua sorella minore.
Si chiese come mai Perona, che di solito la escludeva dalla sua vira sociale, avesse insistito così tanto affinché andasse anche lei.
Probabilmente progettava di mollarla lì da sola come una scema mentre lei si sarebbe pavoneggiata con i ragazzi o avrebbe spettegolato con le sue amiche sceme. C'era da aspettarsi qualsiasi cosa da quella strega.
Se la fortuna fosse stata dalla parte di Bonney magari avrebbe trovato qualche bel ragazzo con cui movimentare un pò la serata. Dopo le due fallimentari storielle, durate solo qualche mese ciascuna, una con Roronoa Zoro e l'altra con Monet, aveva deciso di starsene un pò da sola e di dedicarsi a se stessa. Voleva solo divertirsi senza complicazioni di alcun tipo.
Terminò di mangiare la pizza e andò sconsolata a prepararsi.

*********

Il locale era quasi meglio di come Bonney lo aveva immaginato, Aveva le luci colorate che partivano dal soffitto e illuminavano tutti con i sette colori dell'arcobaleno che si alternavano, e c'era perfino una postazione per il deejay.
Peccato che dovesse farsi spazio tra la gente dando gomitate a destra e a sinistra. Evitò per miracolo una doccia di birra che invece investì in pieno un ragazzo biondo con una cicatrice sull'occhio sinistro.
Beh meglio lui di lei, pensò la rosa. Nella confusione generale, aveva già perso di vista sua sorella, o più probabilmente l'arpia l'aveva fatto apposta, e comunque con il volume della musica così alto era impossibile che sentisse anche se avesse provato a chiamarla.
Inoltre con tutte quelle ridicole maschere non l'avrebbe mai riconosciuta.
Bonney ne indossava una nera con due grandi piume sui lati, semplice ma elegante. Così come il suo vestito di pizzo bianco. I capelli li aveva lasciati sciolti sulle spalle e ondulati sulle punte.
Non era certo fissata con il look come sua sorella ma in quelle occasioni le piaceva tirare fuori tutta la sua femminilità.
Guardandosi attorno notò che in effetti c'erano parecchie persone esterne all'università. Come Monkey D. Rufy, rigorosamente senza maschera, Reiju Vinsmoke, con una mascherina azzurra che ricordava le ali di una farfalla, o ancora Kaku, con una maschera gialla a chiazze marroni che ricordava il pelo di una giraffa.
Bonney si avvicinò al bancone per prendere qualcosa da bere quando qualcuno la urtò. Lei si voltò di scatto, pronta a dirgliene quattro, ma il maleducato non la degnò neppure di uno sguardo. La rosa fu tentata di avvicinarsi per dirgli che poteva anche infilarsi la sua mascherina bianca, che gli copriva tutto il volto e il suo cappello, su per il culo.
Ma decise di lasciar perdere. In fondo non valeva la pena. Si fece fare da Konis un mojito. La bionda indossava una mascherina rosa chiaro che le copriva il volto fino al naso ed indossava un paio di ali d'angelo finte da sopra il suo vestito azzurro chiaro
Non c'era un buco in cui sedersi così dovette appoggiarsi al muro per poter bere e avere un minimo di sostegno. Non vedeva Perona da nessuna parte. Poco male, significava che l'avrebbe mollata a piedi così almeno si sarebbe lamentata con un buon motivo del caratteraccio di Bonney.
Un gruppo di persone le passò affianco, tra cui il bastardo con la mascherina bianca che prima l'aveva urtata. Si era voltato a guardarla per qualche secondo poi le aveva sfiorato il braccio, forse in un invito a seguirlo.
Bonney si chiese chi diavolo potesse essere. Il suo abbigliamento semplice non le diceva nulla, indossava dei semplici jeans scuri ed una camicia bianca con qualche bottone lasciato aperto a mostrare i pettorali scolpiti.
La rosa lo seguì ma non era facile con tutta quella gente ad ostacolarla. Lo perse di vista diverse volte così stizzita andò in bagno per sciacquasi i polsi e le mani. Là dentro faceva un caldo maledetto e si pentì di non aver raccolto i capelli. Si rimise il rossetto e tolse la mascherina. Un paio di ragazze che facevano la fila per usare il bagno la fissarono bisbigliando. Stava per andare a dire loro due paroline, era già irritata per i caldo e non aveva proprio di farsi prendere in giro da dei manici di scopa vestiti come spaventapasseri, quando vide il ragazzo con la maschera bianca passare lungo il corridoio e lo seguì.
Salì tramite la scala antincendio sul tetto del locale, godendo della brezza fresca sulla pelle accaldata.
Lo trovò seduto per terra a gambe incrociate come se la stesse aspettando.
-Ce ne hai messo di tempo per trovarmi.- la provocò lui.
-Ti sei divertito abbastanza razza di cretino. Chi cazzo sei?-
-Come siamo impazienti. Non vuoi giocare ancora un pò?-
-Per niente!- disse lei avvicinandosi per levargli la maschera ma lui le fece cenno di fermarsi. Si tolse il cappello da cowboy, con due emoji cucite da sopra, una triste ed una felice, ed un lunghissimo cordoncino che gli ciondolava pigramente davanti al petto. Quando si tolse la maschera Bonney si trovò davanti ad un bel viso pulito e sorridente, senza un accenno di barba ma con una simpatica serie di lentiggini.
La rosa si immaginò a baciarle una per una.
-Tu sei Portuguese D. Ace vero?- disse ricordando vagamente che era il fratello di Rufy. Si sedette di fronte a lui per studiarne meglio i lineamenti.
-Mi fa piacere che ti ricordi di me. manco da qua da parecchio tempo ormai.-
-Perché questa buffonata di farti seguire se non ci siamo quasi mai rivolti la parola?- gli domandò lei curiosa. Come mai tutto questo interesse nei suoi confronti da parte del ragazzo?
-Ti ho vista tutta sola e ho pensato di farti divertire un pò.- ridacchiò lui.
-Se per divertimento intendi urtarmi o farti seguire in mezzo a quello schifo di gente allora non ci siamo proprio.-
-E tu perché sei stata al gioco se ti infastidiva così tanto?- domandò con un ghigno beffardo sul volto.
-Ero curiosa... E poi non avevo niente di meglio da fare come hai visto anche tu.- rispose lei. Era andata lì per divertirsi ed invece l'unica cosa di eccitante che aveva fatto era stato inseguire un quasi conoscente.
Il moro le posò sulla testa il suo cappello per scacciare dal bel viso della ragazza quella espressione imbronciata.-.
-Però, ti sta bene.- disse sempre con un sorriso.
-Allora non te lo restituirò più.- disse lei alzandosi per scappare con una espressione giocosa sul viso.
-E no, quel cappello non te lo prenderai mai.- disse lui alzandosi per raggiungerla.
Bonney si era arrampicata lungo la ringhiera che circondava il tetto e camminava tenendo le braccia perpendicolari al corpo per cercare di mantenere l'equilibro. Metteva un piede davanti all'altro incurante di trovarsi a parecchi metro d'altezza.
-Ehi, non fare scherzi Bonney.- disse lui pregando che non scivolasse.
-Come fai a conoscere il mio nome?. gli chiese lei sempre guardando avanti.
-Anche tu conosci il mio.-
-Non è una risposta. quella. Comunque io ti conosco tramite tuo fratello.-
-Già Rufy, chi non lo conosce?- disse il moro con un ampio sorriso sul bel viso. -Io conosco tua sorella. Tempo fa mi ronzava sempre attorno quando lavoravo al bar qua all'angolo.-
-Perona aveva una cotta per te? Oddio non ci credo. Sarai mica tu quello che le aveva detto che non poteva frequentarla perché sembrava ancora una bambina?- disse lei ridendo a crepapelle.
-Mi vergogno ad ammetterlo ma sì sono stato io. Non mi piacciono le mocciose.- disse tirando giù la ragazza e prendendola tra le braccia. -Preferisco decisamente quelle che sembrano vere donne.-
Bonney deglutì. Ace era davvero un bel ragazzo e averlo così vicino le mandava in tilt il cervello. Le baciò il collo risalendo lentamente verso le labbra. Bonney si stupì del suo tocco dolce e delicato.
Rimasero fermi in quella posizione per alcuni minuti alternando baci più feroci e passionali, in cui le loro lingue so scontravano e si assaporavo selvaggiamente, a contatti più soffici.-
-Ace portami via con te. So che vivi a Prodence ora. Non lasciarmi qui.-
-E la tua famiglia?.- le domandò lui serio.
-Odio Perona e anche i miei genitori. Non saranno certo loro a farmi restare qui. Tornerei ogni tanto solo per vedere i miei amici.-
-Vuoi davvero mollare tutti per scappare con me?-
-Non ho nulla che mi leghi qua e non sono la tipa che ama ammuffire sempre nello stesso posto. Amo le avventure, viaggiare e avere la mia libertà. Voglio vivere ogni anno in un posto diverso con un nuovo lavoro e con te.-
-Ahahaha sei veramente strana lo sai? Ma la tua follia mi piace. Va bene facciamolo. Andiamo via con il prossimo aereo per vivere la nostra avventura.-
Bonney sorrise. Dopotutto andare a quella festa non era stata una cattiva idea in fondo.

   
 
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