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Autore: Yuri Sama    08/09/2017    0 recensioni
Yu☆Gi☆Oh! ~Pirati dei Caraibi - La Maledizione della Prima Luna AU~.
Si dice che esista una maledizione che possa condannare gli uomini a condurre una vita da immortali trasformandosi in scheletri viventi al chiaro della luna, e che inoltre questa si trovi su un antico tesoro: chiunque osi rubare anche una sola moneta verrà maledetto. Il solo modo per spezzarla sarà restituire tutti i pezzi da 90 e versare il sangue di un pirata.
¢σи ℓα ¢σℓℓαвσяαzισиє ∂ι gιиgкα¢яσω.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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"Noi siamo pirati e ci piace perché...

la vita è fatta per noi...

Yo ho yo ho, la spada e il corvo e il mare!

I veri amici di noi pirati... che-"

Una mano posta sulla spalla interruppe il canticchio del bambino, facendolo sussultare dalla sorpresa voltandosi con rapidità verso la persona che gli stava di spalle. "D-Dennis?"

"È meglio non farsi sentire dalle persone qui a bordo." Il ragazzino fece cenno con un occhiolino. Il più giovane tornò a rivolgere la sua attenzione verso l'oceano in silenzio. Tuttavia, un gran sorriso si fece strada sul volto del bambino, che, voltandosi di nuovo indietro, guardò il ragazzino più alto con uno sguardo pieno di entusiasmo.

"Però sarebbe figo incontrare un pirata! Non credi anche tu?"

Il più vecchio non poté fare a meno di lasciarsi sfuggire una lieve risatina dalle sue labbra. "Sai che a loro non piacerebbe, dopo tutto quello che è successo con loro." disse indicando con il capo l'equipaggio dietro di loro.

Il piccolo sbuffò in risposta. Egli si appoggiò al bordo della nave, e proprio in quel momento, scorse qualcosa in lontananza. Si sporse leggermente cercando di mettere a fuoco la vista e inquadrare meglio l'obbiettivo. Ciò che in realtà aveva visto, sembrò essere... un ragazzo.

"Hey, là! C'è un ragazzo!" Esclamò il bambino sporgendosi ancora in preda allo stupore, indicando il giovane in mare.

Il grido attirò l'attenzione dell'intera ciurma, e alcuni di loro si apprestò subito a controllare: notarono che lì c'era davvero un ragazzo. L'equipaggiò si preparò immediatamente a soccorrere il ragazzo privo di sensi. Fortunatamente, riuscirono a caricarlo sulla nave poggiandolo a terra. Il bambino si avvicinò, riuscendo a vederlo più da vicino: era giovane, capelli viola e rosa. Ma non furono le uniche cose che vide. Scostando leggermente lo sguardo, si accorse che al collo portava un ciondolo. Istintivamente allungò le mani verso l'oggetto indosso al ragazzo, togliendoglielo e tenendolo in una mano ad osservarlo.

"Oh god." Quel commento fece distogliere lo sguardo dalla scena al ragazzino che, girandosi, osservò la nave. Una nave che stava bruciando in mezzo alle fiamme, che man mano stava finendo a pezzi mentre il fuoco continuava ad ardere sul veliero. I commenti dei più adulti confermarono che si trattasse di un attacco da parte dei pirati.

Il più giovane fissò scioccato la nave che lentamente continuava a venire abbattuta dal fuoco. E fissandola da capo a coda, notò un particolare: la bandiera. Non era stata ancora del tutto bruciata, per il momento, ma lì riuscì ad intravedere il simbolo dei pirati.

[...]

Yugo spalancò gli occhi. Il silenzio regnava intorno al biondo, che dopo alcuni minuti si accorse di avere la testa poggiata su qualcosa di morbido, mentre il resto del corpo avvolto da delle lenzuola: era tutto un sogno?

Tra ripetuti stiracchi e sbadigli, il giovane sedette sul bordo del letto ancora molto assonnato, tanto che solo in quel momento si accorse che dalla sua bocca usciva della bava che pulì col dorso della mano, senza dare troppa attenzione a quel dettaglio. Si grattò la nuca prima di alzarsi in piedi incrociando la vista della collana sul comodino, quella che aveva visto in sogno. "È molto strano... Continuo a sognare la stessa cosa... Ma perché?"

Era da ormai da un po' di tempo che gli capitava di alzarsi la mattina con in testa l'identico sogno che aveva fatto la notte precedente: il ragazzo, il ciondolo, ed infine la nave che veniva consumata dalle fiamme.

Allontanandosi dal suo disordinatissimo letto dopo aver indossato la sua collana, fece per dirigersi verso la finestra: una volta aperta, il giovane si poggiò al davanzale ammirando la splendida vista all'esterno di casa sua. E in quello stesso istante, un venticello arrivò a lasciare dolci carezze sui lineamenti del suo viso facendo svolazzare i suoi capelli.

Con un sospiro soddisfatto, Yugo abbandonò il panorama. Visto il suo aspetto non per niente presentabile, cominciò a cercare alcuni vestiti da indossare che poi gettò a casaccio sul letto.

Una volta vestitosi, si diede una sistemata veloce alla capigliatura davanti allo specchio; Dopo essersi assicurato di non aver dimenticato nulla, si avviò con un sorriso verso la porta della sua stanza chiudendola dietro di sé.

"Eccola." Il biondo udì una voce maschile, fermando i suoi passi mentre scendeva le scale. "Mi riferivo a questa. È per Yugo."

Riconobbe immediatamente chi era stato a parlare, oramai poteva riconoscerla tra mille. Yugo proseguì la scalinata, fino a giungere al pian terreno dove vide il suo maggiordomo Sebastian e lui: Yuri, il suo caro amico d'infanzia, nonché un ragazzo bello e attraente ma allo stesso tempo misterioso, anche per lui nonostante si conoscessero sin dai tempi di quando erano bambini.

"Oh." Il giovane dai capelli viola e rosa si voltò verso Yugo incrociandone lo sguardo, sfoggiando uno dei suoi soliti sorrisetti maliziosi. "Guarda un po', sei arrivato nel momento giusto, Yugo-kun."

"Oh, ehm... Buongiorno." Quest'ultimo rispose semplicemente. Notò poi che Sebastian stava accuratamente tenendo una spada tra le mani, molto probabilmente era stato lo stesso Yuri a consegnargliela. Yugo si camminò verso due con gli occhi incollati sull'arma, chiedendo confuso: "E questa?"

Sebastian porse l'arma al ragazzo, che rimase sorpreso da quel gesto. "E-eh? È... per me?" Il maggiordomo annuì.

Yugo, ancora un tantino incredulo, prese con cura la spada osservandola da capo a coda. Fu molto più meravigliato quando scoprì la lama lucente e appuntita: era bellissima, pensò. "O però... Una vera spada, che figata!"

Il ragazzo udì una risatina uscire dalle labbra di Yuri. E fu a quel punto che un pensiero gli tornò in testa: il sogno. Sentiva il bisogno di raccontarlo al suo amico, dopotutto lo riguardava. Oltretutto, si sa che tra compagni non devono esserci segreti, quindi glielo avrebbe confessato adesso e in quel luogo. "Yuri..."

L'espressione di Yuri fu interrogatoria. "Cosa c'è, Yugo-kun?"

Yugo rimise la spada com'era prima nascondendone la lama, e prima di guardare dritto negli occhi di Yuri fissò l'arma ancora per qualche secondo. "Devo dirti una cosa."

Yuri sollevò un sopracciglio prima di rispondere. "Ti ascolto."

[...]

Da una postazione sull'albero maestro di quella piccola imbarcazione, un ragazzo scrutava gli orizzonti di quelle acque alla ricerca di qualcosa. Una nave, era li ormeggiata, a pochi metri dove egli era diretto. A obbiettivo avvistato, il giovane balzò verso il fondo della sua imbarcazione. I suoi piedi incontrarono l'acqua, e qualche goccia schizzò sui segni che aveva in volto.

"Dannazione." Sbuffò mentre ripulì il volto. Il suo sguardo fu catturato da qualcosa che dovrebbe definirsi insolito; un gruppo di teschi legati intorno al collo, erano stati esposti su una scogliera: questo è un avvertimento, pirati!

Il giovane abbassò il capo e pregò per l'anima dei suoi colleghi. Ma la sua risposta al messaggio lasciato dagli abitanti, fu accolta con un sorriso sul suo volto.

[...]

"Stanotte ho avuto un sogno su di te." Il biondo spiegò brevemente, senza giri di parole. Yuri spalancò i suoi occhi all'improvvisa risposta da parte sua.

"Ah, sì?" Chiese un po' stupefatto. "Io?"

Yugo fece un cenno affermativo con la testa. "Esatto. Per essere più precisi, il nostro primo incontro." Continuò.

Proprio in quell'occasione Sebastian interruppe la piccola conversazione che i due stavano per avere. "Signorino Yugo, volevo comunicarle che i signori saranno occupati in un viaggio d'affari per un periodo di tempo indeterminato e non potranno essere disponibili per una riunione importante che si terrà tra poco. Perciò mi hanno detto di riferirvi di occuparvene voi al posto loro."

"Oh, davvero?" Disse Yugo in tono lamentoso. "Come sempre devo occuparmi io dei loro affari. E va bene, andiamo."

"Molto bene. Non dovrà aspettare ulteriormente, la carrozza è già pronta." Dopodiché, il maggiordomo si rivolse a Yuri. "Le chiedo perdono, ma dovremmo andare via."

"Non c'è nessun problema." Sorrise Yuri.

"Benissimo, Sebastian. E, Yuri... grazie per la spada."

"Non c'è di che." Disse infine il giovane, prima di dirigersi all'aperto lasciando soddisfatto la villa della famiglia di Yugo. Le sue rosee iridi osservarono come Sebastian si sedette al comando mentre Yugo all'interno della carrozza, salutandolo con un gesto della mano ricambiato con un dolce sorriso, dirigendosi poi verso la loro destinazione.

Yuri fece un lieve sospiro, avviandosi verso casa.

[...]

Il pirata ormeggiò la nave al molo. Non appena ebbe modo di toccare il suolo, abbassò la testa nel tentativo di nascondere lo sguardo attraverso la verde fascia. Non perse tempo ad avanzare a grandi passi, così da poter togliere gli occhi indiscreti della gente su di esso. Certo, non era passato proprio inosservato.

"Fermo dove siete, voi." Un anziano chiamò il pirata dopo che egli avanzò silenziosamente per qualche metro davanti all'uomo. Il ragazzo fermò i suoi passi.

"Sì?" Chiese in finzione, avvicinandosi lentamente.

"Bisogna pagare uno scellino per ormeggiare la nave." L'anziano signore indicò una piccola imbarcazione, di cui rimasero a galla solo i resti di un telone bianco. "Inoltre, necessito del vostro nome."

Il ragazzo frugò nelle sue tasche, prima di poggiare qualcosa nelle mani del signore. Chiuse un occhio, e con un sorriso chiese: "Facciamo tre scellini, e lasciamo perdere il nome?"+

L'uomo più anziano fu tentato dalla proposta, che, senza pensare a lungo, accettò la richiesta e lo accolse con un benvenuto. Il pirata con la bandana verde si chinò per ringraziamento, e continuò per la sua strada tranquillamente. È stato facile.

   
 
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