Fanfic su artisti musicali > Pink Floyd
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Autore: _Scarecrow_    08/09/2017    0 recensioni
Riflessione nello specchio del mio armadio.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Syd Barrett
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In giorni come questo mi fa male anche chiudere gli occhi.
Mi guardo muovere le labbra, estraneo senza e alle parole.
Continuo a dipingere. No, non è vero.
Passo interi giorni a concentrarmi sulla futilità del concentrarsi sulla futilità.
Passo interi giorni a ridere della e contro la sorte.
Passo interi giorni a sprecare respiri.
Lo gnomo non viene più a trovarmi, così come la Musa, Non c'è più posto per la fantasia, dietro al muro. Non riescono a passare. E dire che un tempo mi seguivano ovunque, pronti a sussurrarmi all'orecchio parole di conforto che io tramutavo in musica, colori, meravigliose immagini che scaturivano dalla mia testa e si prolungavano fino alla punta delle dita. Raccontavo le loro storie. Con esse, la mia. Solo adesso mi rendo conto della mia sterile, vuota lucidità. La follia psichedelica che mi aveva pervaso e persuaso a creare, a rendermi altro attraverso me stesso, si è tramutata in mattoni bianchi dalla freddezza metallica.Sono un uomo dietro un muro.  Ed ero un pifferaio. Ed ero un musicista. Ed ero vero, molto più vero di quanto non sia adesso che sono "normale".
C'è qualcuno che può ridarmi?   
Non ricordo da quanto non piango. 
Le lacrime rapprese hanno creato una barriera contro cui le nuove si schiantano, diventando schegge di vetro che mi si conficcano negli occhi e mi impediscono la vista. Quelle che voi vedete sono soltanto le schegge che si riflettono all'esterno, in un eterno gioco di specchi, regalando l'illusione del pianto. Che, pur chiamandosi così, è sterile ed arido.
Sono rinchiuso senza uscita nel mondo che mi sono costretto a creare. Morirò qui asfissiato dall'odore marcescente del passato, nel buio delle trame di un futuro che non riesco a vedere,  Morirò nel luogo che avevo creato per sopravvivere. E mi sta bene così: se non puoi essere arte, sii mattone nel muro. Soffoca te stesso nella costruzione in cui ti sei infilato per non essere soltanto uno stupido parallelepipedo uguale a tanti altri. Dimentica i colori ed affoga i tuoi pensieri nel mare bianco del "sono tutte sciocchezze". Chiuditi dentro al tuo muro.
Con me ho soltanto una piccola radio, il mio unico contatto con la realtà. Sento parole ma non vedo muovere le labbra.
Ho ricevuto in maniera soddisfacente la vostra trasmissione. Per ben due volte, uguali ma diverse.
Adesso lasciatemi autodistruggere.




 
  
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