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Autore: Anna3    08/09/2017    2 recensioni
Uno tra i personaggi più amati e odiati al tempo stesso è di sicuro Sasuke Uchiha: il suo carattere antipatico e impassibile ha fatto perdere le staffe a molti dei suoi avversari, compreso Deidara. Ma cosa sarebbe successo se quest'ultimo avesse vinto contro di lui?
Una fanfiction che fa bene agli amanti degli Uchiha, ma soprattutto ai loro haters.
Genere: Generale, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Deidara, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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Capitolo 1: La morte di Sasuke!

NOTA IMPORTANTE: La parte della fanfic scritta in corsivo, è tratta direttamente dal manga ed è narrata in terza persona. Invece quella scritta normalmente, è narrata da Deidara. E sì, anche il titolo del capitolo è tratto dal capitolo 363 del manga.


 

Deidara cade a terra, dopo aver usato il suo C4 su Sasuke. Per un attimo è stordito dall’impatto, ma dopo pochi secondi si alza in piedi, vedendo gli ultimi resti delle orribili ali di Sasuke sgretolarsi.
“Alla fine… ho vinto io” dice Deidara osservando la polvere che era il suo avversario “La mia arte ha prevalso!” grida esultante ridendo.
A
un tratto però, Deidara sussulta incerto:
“Ahaha… Ma perché ho questa sensazione che...” non fa nemmeno in tempo a finire la frase che Sasuke lo raggiunge alle spalle e, prima che Deidara possa reagire, gli tira un pugno dritto dritto in faccia, facendolo cadere steso a terra.
Ripresosi dallo shock, Deidara si mette seduto:
“Co..com’è possibile? Come hai fatto a sfuggire al C4?!”.
“Questa non è una sua illusione ma allora...” pensa Deidara e guardandolo meglio nota delle piccole scariche elettriche introrno al corpo dell’avversario.
“Non mi dirai… che te n’eri accorto?”.
“Si è da un bel pezzo” ribatte Sasuke “Quando si affronta lo sharingan è fondamentale posizionare le mani di nascosto, ma per quanto lo si faccia velocemente, lo sharingan riesce a scorgere qualunque movimento. Tutte le tecniche che hai usato finora adoperavano posizioni dell’arte della terra. Il mio chidori appartiene al’arte del fulmine. Immagino che questo spieghi tutto” conclude.
“Allora l’avevi capito davvero… Quindi il taglio del fulmine che hai eseguito prima...”
“Già” sorride Sasuke “ L’arte della terra soffre quella del fulmine. Le tue bombe non esplodono se vengono colpite da un fulmine… è questo il loro punto debole, giusto?”
“Adesso ho capito… il taglio del fulmine di poc’anzi l’avevi rivolto contro te stesso, invalidando così il C4 che avevi il corpo”
“Esatto, ma il procedimento mi ha devastato. E per la precisione sappi che la tecnica si chiama chidori”
“Quando te ne sei accorto?” chiedo stupito dal suo acume.
“Dopo esser incappato in una mina. Anche se ho tenuto sotto osservazione le tue tecniche fin dall’inizio. Quando con i miei dardi mi sono difeso dai tuoi primi attachi, ho visto che delle bombe che avevi creato… solo una è esplosa. Così ho formulato un’ipotesi”.
“Un’ipotesi?”.
“La bomba esplosa era quella che hai lanciato per ultima per evitare il mio contrattacco, mentre tutte quelle che avevo trafitto non sono scoppiate. Visto che le bombe erano cadute anche vicino al tuo compagno si poteva pure pensare che non le avessi fatte esplodere di proposito”.
“Stai dicendo che non riuscivi a capire se le bombe non fossero
scoppiate per via del chidori oppure per un mio comando giusto? Per questo motivo hai voluto stabilirlo con le mine?”
“Esattamente. Hai detto tu che le mine sarebbero esplose automaticamente. Ma se bastava calpestarle per farle esplodere, non potevi comandare la detonazione. Potevo quindi accertarmi se le mie tecniche dell’arte del fulmine rendono o no invalide le tue bombe”.
“Quindi...”
“Esatto. Parlo di quando ho conficcato la spada nel suolo. Non l’avevo lanciata per verificare la presenza di eventuali mine. Ho trafitto una mina con la spada avvolta dal chidori per testare la mia ipotesi”.
“Ma come hai fatto!? Come diavolo hai fatto a capire esattamente dov’era la mina?”.
“Non ti avevo detto che coi miei occhi… distinguo il chakra dal colore?”.
“Vedevi dov’erano le mine? Ma se invece la mina fosse scoppiata che avresti fatto?”
“Avevo pronta un’altra alternativa. In fondo c’erano solo due possibilità. Peccato non aver avuto l’occasione di sfruttare tutte le mie risorse”.
“Vuol dire che ha in serbo ancora altre tecniche?” pensa Deidara arretrando involontariamente e cercando di alzarsi invano, mentre lo vede avanzare.
“Dov’è Itachi?”.
Al sentire questa affermazione, Deidara lo blocca con dei serpenti di argilla, nei quali Sasuke usa il suo chidori. Tuttavia anche l’Uchiha è al limite e cade anche lui esausto.
“Fai lo spaccone, ma sei al limite: è chiaro che hai esaurito di colpo il chakra” dice sorridendo Deidara “Uhuhu! Ho vinto! Anche se non riesco a muovermi, l’argilla esplosiva ti ucciderà al posto mio”.
Sasuke lo guarda con aria di sfida.
“Sei finito. Perchè non dimostri la tua paura? Non ti rendi conto che stavolta verrai veramente ucciso dalla mia arte?” dice nuovamente Deidara, ottenendo soltando uno sguardo impassibile.
“Voi fratelli Uchiha siete insopportabili! Quel vostro modo di comportarvi mi fa imbestialire! Vi fingete sempre impassibili! L’arroganza nei vostri occhi è inammissibile! Sembrate disprezzare la mia arte! Nessuno può ignorare le mie creazioni, è intollerabile che non dimostriate alcuno stupore per il mio genio!”
“Non me ne frega nulla della tua arte. Ora dimmi dove si trova Itachi” dice disattivando lo sharingan e facendo arrabbiare ancora di più l’avversario.
“Credi di poter fare a meno dello sharingan? Mi stai proprio sottovalutando eh?”.

Non posso davvero crederci: è senza chakra, non riesce nemmeno ad affrontarmi, ma comunque mi sottovaluta! Non lo posso accettare! É giunto il momento di usare la mia arma segreta su di lui.
“Tu ti credi davvero potente, ma in realtà non sai nulla del mondo reale” dico ghignando.
“Non ho intenzione di ascoltare i tuoi inutili discorsi: dimmi dove si trova Itachi” continua a chiedere Sasuke innervosito.
Scoppio a ridere divertito:
“Voi Uchiha, che tanto vi vantate di conoscere la verità e di poter giocare con le persone usando le vostre illusioni, non vi siete nemmeno resi conto di essere vittima voi stessi di una grande illusione!”.
“...”
“Ma io, al contrario vostro, sono diventato superiore a tutto questo! Da quando sono stato sconfitto da Itachi, ho allenato il mio occhio sinistro a riconoscere le illusioni dello sharingan, ma l’ho sviluppato a tal punto che conosco persino la grande illusione di questo mondo”.
“E quale sarebbe?” dice Sasuke con tono di scherno.
“Che noi tutti non esistiamo e che questo mondo è soltanto un’invenzione di un uomo di un altro mondo”.
“Questa è la cosa più assurda che io abbia mai sentito!” esclama secccato l’Uchiha “Avanti, smettila di dire stupidaggini e dimmi piuttosto dove si trova Itachi”.
Sogghigno:
“Immaginavo tu non mi credessi, ma non mi importa sinceramente cosa ne pensi… Proprio in questo momento la mia copia di argilla è appena andata dall’inventore di questo mondo e lo sta convincendo a firmare il contratto che ti farà sparire”.
“Tu sei… pazzo! Sei un pazzo se io pensi che ti creda!” esclama Sasuke “Non c’è niente che dimostri la veridicità della tua ipotesi!”.
“Oh sì invece! E la mia dimostrazione avverrà tra poco, perché sparirai nel nulla! Tutto di te verrà cancellato, nessuno ricorderà più chi sia Sasuke Uchiha, scomparirai da questo mondo e dalla vita di tutti quelli che ti hanno conosciuto!” rido “E questa volta né il tuo chidori, né il tuo sharingan potranno salvarti!”.
E proprio nel preciso istante in cui dico queste ultime parole, Sasuke inizia lentamente a sparire: il colore dei suoi vestiti e della sua stessa pelle inizia a sbiadire e la sua immagine perde intensità come un disegno abbandonato sul pelo dell’acqua.
“Che sta succedendo?!” grida questa volta veramente nel panico “No, non può essere vero!”.
“Come ti ho detto, tu non sai nulla della verità, Uchiha” dico mentre ormai metà del suo corpo è sparita del tutto senza lasciare traccia.
“Che tecnica hai usato?!” grida l’Uchiha attivando lo sharingan e cercando di capire cosa sta accadendo.
“Non ho usato nessuna tecnica a parte quella che ti ho detto” sorrido vedendo che ormai il mio avversario è svanito quasi del tutto “Addio Sasuke Uchiha”.
“Maledetto!” grida mentre scompare del tutto.
“Ho vinto!” esulto pochi secondi dopo che l’Uchiha è svanito. Rido soddisfatto di me, stendendomi sul prato.
Non ho mai fatto così con un avversario e non so che conseguenze avrà la mia azione, ma non ha importanza: ho vinto contro un Uchiha, anzi l’ho fatto sparire completamente dal mondo. Dunque, ora che ho sconfitto Sasuke, posso sconfiggere anche Itachi, magari cancellando dalla storia anche lui. Oppure, ancora meglio, posso usare questo stesso sistema per cancellare l’intero clan Uchiha, facendo un favore anche all’intero Villaggio della Foglia.
Resto steso sul prato ancora soddisfatto dalla vittoria: si sta così bene qui che potrei anche addormentarmi… e in effetti è stato faticoso sconfiggerlo e se riposo un po’ non credo sia un male. Chiudo gli occhi, godendomi finalmente la pace assoluta e addormentandomi dolcemente col sorriso ancora stampato sulle labbra.


 

Al mio risveglio, non mi trovo più nel luogo del combattimento contro Sasuke, ma invece mi trovo in una stanza buia. Essendo completamente al buio, non riesco a riconoscere subito il luogo in cui mi trovo, così mi alzo alla ricerca di una luce. Le ferite provocate dal mio scontro con Sasuke sono svanite e stranamente anche le braccia ricucite da Kakuzu, dopo lo scontro con Kakashi, sono tornate come nuove. Sorridendo, accendo la luce e con sommo stupore vedo che mi trovo nella mia vecchia casa, quella in cui abitavo prima di unirmi all’Akatsuki. Guardo la stanza quasi con commozione: era da secoli che non la rivedevo!
Ormai completamente sveglio, mi dirigo verso l’uscio: entro nel soggiorno del mio appartamento. Tutto è come quando lo ho lasciato l’ultima volta, quando sono dovuto andarmene come ninja traditore: sembra che niente sia cambiato. Seguo con lo sguardo le lunghe pareti di scaffali: c’è tutto quello che ricordo, tutti i miei libri e le mie statuette astratte, a parte… UN RICONOSCIMENTO DELLO TSUCHIKAGE? Guardo meglio, incredulo per ciò che ho visto: da quando il vecchietto apprezza la mia arte?! Nella targa c’è soltanto scritto un ringraziamento firmato dallo stesso Tsuchikage nei miei confronti e nient’altro. Ad attirare la mia attenzione però, è una busta sotto il riconoscimento, destinata a me.
La apro e leggo la lettera al suo interno, breve e coincisa:
“All’artista Deidara.
Come ringraziamento per il suo provvidenziale salvataggio del nostro Tsuchikage, le revochiamo il titolo di ninja traditore e le consentiamo di mettere in commercio le sue creazioni purché non siano usate contro la nazione della Terra. La invitiamo dunque a venire in ufficio per l’aggiornamento del suo curriculum e i documenti di cittadinanza”.
Resto stupito dal suo contenuto: per quale dannato motivo mi sono messo a salvare il vecchietto? Per un buon 90 % le bombe fornite agli attentati verso di lui sono, anzi meglio dire erano, mie. Come ho fatto a diventare buono tutto a un tratto? Se quanto c’è scritto nella lettera è vero, significa che io sono diventato un nukenin (e fin qua è tutto andato regolare), ma che per qualche motivo sono tornato buono. Dunque questo vuol dire che se non ci fosse stato Sasuke, io non mi sarei unito all’Akatsuki… sempre se esiste l’Akatsuki! E poi, oltre al fatto che non sono più condannato a girare per le altre nazioni, mi si è pure concesso di poter creare liberamente la mia arte. Non so se esserne fiero o sospettoso: è strano che mi abbiano concesso così tante cose per il solo salvataggio del vecchio. Ad ogni modo se resto qui, difficilmente riuscirò ad ottenere nuove informazioni riguardo la mia nuova posizione sociale: devo uscire e trovare anche il mio eventuale posto di lavoro. Esco di casa e scendo le scale: mi trovavo al primo piano di un edificio residenziale evidentemente. Appena arrivato al piano terra, attraverso uno stretto corridoio, alla fine del quale trovo due porte: da una proviene una luce accecante, l’altra al contario è fatta in pietra. Sembra che la seconda sia fatta per non essere forzata, visto che ha moltissimi lucchetti. Così esco dall’altra porta e mi trovo davanti a una trafficata via del Paese della Terra: niente di eccezionale insomma. Tuttavia è strano che io abbia deciso di prendere una casa qui: non amo particolarmente il chiasso della gente, ma se ho una bottega forse ho voluto stabilirmi qui di modo che sono più vicino al mio negozio. E infatti, voltandomi a destra, vedo l’insegna della mia bottega.
Guardo felice il mio negozio con gli occhi che luccicano e noto che la porta blindata è proprio nella stessa direzione del mio negozio, quindi forse… Prendo le chiavi di casa mia e inizio ad armeggiare con la porta blindata. Si apre: indubbiamente sono il proprietario di questo posto.
Entro nel locale: è pieno delle mie opere d’arte, ognuna delle quali ha scritto sotto con una targhetta il prezzo. Quindi la lettera che ho letto era veritiera!
Sento bussare alla porta e mi avvicino ad essa, aprendola con la chiave.
“Era ora!” esclama la ragazza che ha bussato, non appena sente la porta aprirsi “Dopo la missione di ieri hai deciso di aprire un’ora più tardi il negozio eh?” sospira la ragazza.
La studio: dal tono familiare con cui mi parla e dal fatto che sa che ho avuto una “missione” è evidentemente una mia amica o anche qualcosa di più. Il problema è che è completamente anonima e non mi ricorda nessuna ragazza conosciuta nella vita prima della scomparsa di Sasuke… quindi non ho la più pallida idea di come si chiami. Fingo che tutto sia normale:
“Sì, è stata una gran faticaccia! Come al solito lo Tsuchikage mi da delle belle missioni pesanti… ma prego entra pure” dico sorridendo. La ragazza entra nel mio negozio e si accomoda su una sedia:
“E oltre che pesante immagino sia stata anche pericolosa...” dice guardandomi preoccupata.
“Beh...tutte le missioni sono rischiose...” resto sul vago.
“Sì, ma le tue in particolare sono molto difficili… dopo che ti hanno riammesso al villaggio, ti mandano sempre nelle missioni di livello S e per di più quelle più rischiose!”.
“Ma certo” penso “ecco perché sono stato riamesso con tanta facilità: mi usano come carne da cannone. Ora tutto è più chiaro.”
“...E dire che hai fatto così tanto per il tuo villaggio...”.
“Io?” penso restando in silenzio “Siamo sicuri che stiamo parlando di… me?!”.
“Alla fine sei riuscito a trovare la causa?” mi chiede.
“Di cosa?”.
“Oh andiamo lo sai di cosa sto parlando!”.
“Mi spiace ma le informazioni riguardo la missione non possono essere rivelate con tanta facilità” azzardo.
“Ma come! Mi hai rivelato tu stesso in cosa consisteva la missione!” dice imbronciata.
“Certo, ma non posso riferirti i risultati della missione”.
“Deidara” mi guarda seria “Voglio sapere anche io perché c’è stato quel terremoto e la sparizione di una vasta porzione della nostra nazione. Se avete scoperto qualcosa di interessante, dimmelo: non sarò una ninja abile, ma potrei darvi una mano con le indagini, aiutarvi in qualche modo...”
“No, sarebbe troppo pericoloso...”
“Ancora a preoccuparti per me! Guarda che mi so difendere: sono pur sempre Hoshi Fukuda!”.
Così questo è il suo nome: strano, non lo ho mai sentito in vita mia.
“Dai, sei venuta qui solo per sapere come è andata la missione o per altro?” chiedo cambiando discorso, mentre ragiono sulle informazioni ricevute.
“A dire la verità anche per altro: ho bisogno di un esplosivo per mio padre, pensi di riuscire a procurarmelo?”.
“Hai vasta scelta” dico indicando gli infiniti scaffali con sopra migliaia e migliaia di esplosivi “Tuo padre ne cercava uno in particolare?”.
“Sì. Ha detto che ne voleva uno silenzioso… come i tuoi che entrano nell’organismo e lo fanno diventare polvere. Pensi di riuscire a farmelo avere?”.
“Quindi vendo persino armi… così personali?” penso tra me e me, annuendo alla ragazza.
Cerco tra gli scaffali quel tipo di esplosione e la trovo in vendita, proprio come se fosse un articolo del supermercato, mentre Hoshi continua a parlarmi di frivolezze.
Mentre rispondo molto svogliatamente alle sue affermazioni, penso alle informazioni ottenute: dunque in questa “realtà parallela” io, dopo esser diventato un nukenin, sono tornato buono e, salvando la vita allo Tsuchikage, sono stato riammesso al Villaggio, soltanto però a condizione di fare le missioni più rischiose di tutte. Poco male. Inoltre, mi è stato concesso di poter aprire un negozio con le mie creazioni e mediante questo ho conosciuto Hoshi, con la quale sono diventato, a quanto pare, un amico molto intimo. Sono appena tornato da una di queste pericolose missioni, riguardante dei fenomeni paranormali che accadono nel nostro paese. A quanto ha detto Hoshi, stavo indagando nella sparizione di una parte del territorio della nazione, che ha causato anche un leggero terremoto al Villaggio. Evidentemente, non deve esser stato un terremoto molto potente, ma sufficiente abbastanza da aver spaventato non poche persone al villaggio. Eppure, da cosa mai può esser causato un evento simile? Non conosco niente del genere.
“Ecco qua” dico portando la mia opera d’arte esplosiva a Hoshi “Che te ne pare?” chiedo.
“Ma è bellissima!” dice la ragazza con gli occhi luccicanti “Le tue armi oltre ad essere tra le più utili sono anche tra le più belle! Sei veramente un genio!”.
Sorrido felice: finalmente qualcuno che apprezza la mia arte! Per la prima volta mi sento così compreso!
“E non hai ancora visto il più bello! La parte migliore è quando l’arte viene sublimata, tornando alla sua vera essenza di opera d’arte!” dico parlando entusiasta.
“Se questa arte è bella, è merito anche del suo creatore che non è da meno” sorride la ragazza.
Arrossisco un poco:
“Certo neanche io sono poi così… Ma la mia arte mi supera di sicuro!”. Hoshi ride:
“Certo non ne dubito… Sei tutto rosso! Ma non hai mai ricevuto dei complimenti da una ragazza?” dice riferendosi al colore assunto dalla mia pelle.
“Beh.. ecco...” non faccio in tempo a rispondere, che un cliente entra nel negozio “Ne riparliamo più tardi, ora stanno arrivando nuovi clienti” interrompo il discorso.
“Ma certo! In effetti si è fatto tardi anche per me, devo tornare a casa. Ci vediamo più tardi Deidara!” mi saluta uscendo dal locale.
“A dopo, Hoshi!”.


 

Angolo dell’autrice:
Ciao a tutti e grazie per aver letto il primo capitolo di questa fanfiction!
Spero che vi sia piaciuto e se ciò è accaduto, che continuate a seguire la storia: in totale i capitoli saranno tre (l’idea era di fare una one-shot, ma poi la cosa mi è un po’ sfuggita di mano..) e verranno pubblicati SICURAMENTE OGNI VENERDÌ.
Dette queste brevi vitali informazioni, non vi trattengo ulteriormente! Grazie ancora a chi legge e soprattutto a chi recensisce/mette tra le preferite/ ecc…
Buon rientro a scuola agli studentelli e lavoro ai più grandicelli!

Anna3

   
 
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