09/09/2017
4 recensioni★ Numero Parole: 1048
★ Prompt/Traccia: Prompt AU: 3. Cmpo Mezzosangue!AU (Percy Jackson)
Be with someone that makes you happy.
L’arco è teso, la parte interessata del bersaglio messa bene a fuoco, il fiato sospeso… pronto a scoccare la freccia.
“Iwa-chan!” il figlio di Ares sospira, scuotendo la testa e abbassando l’arco. Si gira lentamente e punta lo sguardo – molto irritato – al semidio che si sta avvicinando.
Oikawa figlio di Afrodite, sorriso smagliante e braccia aperte come a voler ricevere un abbraccio, ha di nuovo interrotto l’allenamento di Hajime. A qualche metro da quest’ultimo, Tooru fa una mezza piroetta, mostrando sulla schiena una cesta di vimini legata a mo’ di zaino piena di fragole.
“Le ragazze me ne hanno date troppe e volevo portartene un po’, così ti prendi una pausa dai tuoi massacranti allenamenti” gli spiega posando la cesta a terra, prendendo una fragola e mangiandola. “Sono davvero ottime!” annuncia avvicinandosi con il frutto tra le dita per poi portarlo alle labbra di Iwaizumi.
“Dai Oikawa, non fare lo stupido!” borbotta il ragazzo leggermente rosso in viso. Non ama particolarmente le dimostrazioni di romanticismo dell’altro. È uno timido in fondo.
“Iwa-chan! Ti prego, mangia questa fragola! Vedrai che dopo ti sentirai meglio” continua a ripetergli Oikawa avvicinandosi e continuando a provare.
Alla fine Hajime cede e si sporge in avanti per prendere il frutto. Avrebbe dovuto prevedere che Oikawa lo avrebbe sostituito con le sue labbra per rubargli l’ennesimo bacio. Soddisfatto della riuscita della sua missione, Tooru gli sorride e si allontana in fretta – per evitare di ricevere una freccia in un occhio – urlando in maniera troppo entusiasta un “ci vediamo a pranzo Iwa-chan!” lanciandogli anche un bacio.
La lunga tavolata dei figli di Ares è sempre la più rumorosa. Iwaizumi ha anche visto un pezzo di pollo volare da una parte ad un’altra del tavolo, atterrando proprio sulle gambe di Charlotte, l’ultima ad essere entrata nella famiglia.
Mentre fa finta di ascoltare il discorso di Milad – ha a che fare con le nuove lance e l’imminente caccia alla bandiera – osserva con la coda dell’occhio il tavolo dove Oikawa sta animatamente parlando con alcune ragazze. Ok, anche loro sono figlie di Afrodite ma… “è proprio snervante” borbotta. Milad lo guarda stranito, cercando di capire come mai Hajime se ne sia uscito con quella frase.
Capendo di aver fatto una gaffe, il ragazzo si porta le mani avanti al viso e chiede subito scusa, che non era rivolto a lui e che era sovrappensiero. Milad, per tutta risposta, ridacchia e gli lascia un cinque sulla spalla.
Iwaizumi sente un brivido percorrergli la schiena ed istintivamente si volta, trovando Oikawa che guarda proprio lui, con quello sguardo a metà tra il nervoso e il “in realtà non mi interessa”. Hajime aggrotta le sopracciglia e lui semplicemente gli sorride e si alza per portare il piatto con l’offerta a sua madre.
“Non doveva finire così” mormora Oikawa incrociando le braccia al petto mentre si sistema meglio sulla sedia accanto al letto dell’infermeria. Scuote la testa e torna a fissare la fasciatura alla gamba destra di Hajime come se fosse la cosa più orribile del mondo.
“Guarda che guarirò prestissimo, è stata solo una piccola distrazione” borbotta il ragazzo sdraiato sul letto. Proprio quando stava per prendere la bandiera, Kuroo lo ha colpito con il pugnale. Ok, non voleva colpire così forte, ma ormai Iwaizumi era già a terra.
Oikawa mette il broncio e accarezza il braccio del ragazzo.
“Cosa c’è? Pensavi che sarei morto con questo graffio?” domanda Hajime alzando un sopracciglio.
“È solo che ogni volta che ti fai male sento un dolore al cuore e non posso non preoccuparmi. Iwa-chan, sei il mio migliore amico e siamo legati da tanti anni…”
“ I migliori amici non si baciano” gli fa notare l’altro pizzicando il dorso della mano di Tooru.
Il silenzio che scende nella stanza è davvero pesante. Oikawa si tortura il labbro inferiore, aprendo la bocca come per parlare ma lasciando che si richiuda senza dire una parola. Come è iniziata tutta questa storia? Gli sembra che sia da sempre così, da quando si sono incontrati al campo di fragole, quando Oikawa – con l’immancabile coroncina di fiori che portava da ragazzino – stava cercando di salvare una piantina che con il gelo stava morendo e Iwaizumi lo osservava a qualche metro di distanza.
“Iwa-chan… se ti da fastidio possiamo anche smettere” sussurra alla fine il giovane portando una mano ad aggiustarsi i capelli castani. Sanno tutti che quando Tooru fa quel gesto si trova in difficoltà.
“Ti ho detto dall’inizio di questa ‘cosa’ che non dovevi farlo ma tu hai continuato imperterrito…” Hajime punta l’indice verso Oikawa prima di continuare con un “e ti ho spiegato che non possiamo essere amici in questo modo. Quindi…”
“Quindi vuoi che me ne vada?” domanda il figlio di Afrodite stringendo i pugni. Sapeva di rovinare tutto ma non ha mai voluto ascoltare il suo cervello. È sempre stato uno che preferisce agire con il cuore.
Iwaizumi inspira profondamente, calmandosi. Si sposta dalla sua posizione, trovandosi seduto sul materassino, proprio di fronte ad Oikawa. La sua mano si posa sul polso sottile dell’altro e Tooru sussulta per quel gesto.
“Sei davvero uno stupido! Perché non capisci mai nulla? Ti sto dicendo che non possiamo essere amici perché voglio che tu diventi…”
“Diventi?” Oikawa lo interrompe, con il cuore che batte forte e le guance improvvisamente calde.
Iwaizumi cerca di terminare la frase senza arrossire, visto che non è proprio da lui dire queste cose.
“Che tu diventi il mio… ragazzo” butta fuori tutto e si sente più leggero.
Ancora silenzio. Iwaizumi sta davvero odiando questo silenzio. Alza gli occhi, trovando Oikawa con la bocca aperta. Non sa cosa fare in questo momento. Prova a parlare di nuovo ma ecco che Tooru si allunga verso di lui, facendoli finire stesi e impegnati in un abbraccio. Sfortunatamente la gamba di Tooru preme sulla ferita e Iwaizumi cerca di non far notare troppo la sua sofferenza.
“Iwa-chan! Finalmente lo hai chiesto!” risponde il giovane sorridendo. Non ha mai visto Oikawa così felice da quando gli regalò il modellino di una navicella aliena per il suo tredicesimo compleanno.
Non gli lascia il tempo di dire nulla, neanche di aprir bocca, ed ecco che le labbra morbide di Oikawa si posano per la milionesima volta su quelle di Iwaizumi.
Il primo di una nuova serie di baci.
“Iwa-chan!” il figlio di Ares sospira, scuotendo la testa e abbassando l’arco. Si gira lentamente e punta lo sguardo – molto irritato – al semidio che si sta avvicinando.
Oikawa figlio di Afrodite, sorriso smagliante e braccia aperte come a voler ricevere un abbraccio, ha di nuovo interrotto l’allenamento di Hajime. A qualche metro da quest’ultimo, Tooru fa una mezza piroetta, mostrando sulla schiena una cesta di vimini legata a mo’ di zaino piena di fragole.
“Le ragazze me ne hanno date troppe e volevo portartene un po’, così ti prendi una pausa dai tuoi massacranti allenamenti” gli spiega posando la cesta a terra, prendendo una fragola e mangiandola. “Sono davvero ottime!” annuncia avvicinandosi con il frutto tra le dita per poi portarlo alle labbra di Iwaizumi.
“Dai Oikawa, non fare lo stupido!” borbotta il ragazzo leggermente rosso in viso. Non ama particolarmente le dimostrazioni di romanticismo dell’altro. È uno timido in fondo.
“Iwa-chan! Ti prego, mangia questa fragola! Vedrai che dopo ti sentirai meglio” continua a ripetergli Oikawa avvicinandosi e continuando a provare.
Alla fine Hajime cede e si sporge in avanti per prendere il frutto. Avrebbe dovuto prevedere che Oikawa lo avrebbe sostituito con le sue labbra per rubargli l’ennesimo bacio. Soddisfatto della riuscita della sua missione, Tooru gli sorride e si allontana in fretta – per evitare di ricevere una freccia in un occhio – urlando in maniera troppo entusiasta un “ci vediamo a pranzo Iwa-chan!” lanciandogli anche un bacio.
La lunga tavolata dei figli di Ares è sempre la più rumorosa. Iwaizumi ha anche visto un pezzo di pollo volare da una parte ad un’altra del tavolo, atterrando proprio sulle gambe di Charlotte, l’ultima ad essere entrata nella famiglia.
Mentre fa finta di ascoltare il discorso di Milad – ha a che fare con le nuove lance e l’imminente caccia alla bandiera – osserva con la coda dell’occhio il tavolo dove Oikawa sta animatamente parlando con alcune ragazze. Ok, anche loro sono figlie di Afrodite ma… “è proprio snervante” borbotta. Milad lo guarda stranito, cercando di capire come mai Hajime se ne sia uscito con quella frase.
Capendo di aver fatto una gaffe, il ragazzo si porta le mani avanti al viso e chiede subito scusa, che non era rivolto a lui e che era sovrappensiero. Milad, per tutta risposta, ridacchia e gli lascia un cinque sulla spalla.
Iwaizumi sente un brivido percorrergli la schiena ed istintivamente si volta, trovando Oikawa che guarda proprio lui, con quello sguardo a metà tra il nervoso e il “in realtà non mi interessa”. Hajime aggrotta le sopracciglia e lui semplicemente gli sorride e si alza per portare il piatto con l’offerta a sua madre.
“Non doveva finire così” mormora Oikawa incrociando le braccia al petto mentre si sistema meglio sulla sedia accanto al letto dell’infermeria. Scuote la testa e torna a fissare la fasciatura alla gamba destra di Hajime come se fosse la cosa più orribile del mondo.
“Guarda che guarirò prestissimo, è stata solo una piccola distrazione” borbotta il ragazzo sdraiato sul letto. Proprio quando stava per prendere la bandiera, Kuroo lo ha colpito con il pugnale. Ok, non voleva colpire così forte, ma ormai Iwaizumi era già a terra.
Oikawa mette il broncio e accarezza il braccio del ragazzo.
“Cosa c’è? Pensavi che sarei morto con questo graffio?” domanda Hajime alzando un sopracciglio.
“È solo che ogni volta che ti fai male sento un dolore al cuore e non posso non preoccuparmi. Iwa-chan, sei il mio migliore amico e siamo legati da tanti anni…”
“ I migliori amici non si baciano” gli fa notare l’altro pizzicando il dorso della mano di Tooru.
Il silenzio che scende nella stanza è davvero pesante. Oikawa si tortura il labbro inferiore, aprendo la bocca come per parlare ma lasciando che si richiuda senza dire una parola. Come è iniziata tutta questa storia? Gli sembra che sia da sempre così, da quando si sono incontrati al campo di fragole, quando Oikawa – con l’immancabile coroncina di fiori che portava da ragazzino – stava cercando di salvare una piantina che con il gelo stava morendo e Iwaizumi lo osservava a qualche metro di distanza.
“Iwa-chan… se ti da fastidio possiamo anche smettere” sussurra alla fine il giovane portando una mano ad aggiustarsi i capelli castani. Sanno tutti che quando Tooru fa quel gesto si trova in difficoltà.
“Ti ho detto dall’inizio di questa ‘cosa’ che non dovevi farlo ma tu hai continuato imperterrito…” Hajime punta l’indice verso Oikawa prima di continuare con un “e ti ho spiegato che non possiamo essere amici in questo modo. Quindi…”
“Quindi vuoi che me ne vada?” domanda il figlio di Afrodite stringendo i pugni. Sapeva di rovinare tutto ma non ha mai voluto ascoltare il suo cervello. È sempre stato uno che preferisce agire con il cuore.
Iwaizumi inspira profondamente, calmandosi. Si sposta dalla sua posizione, trovandosi seduto sul materassino, proprio di fronte ad Oikawa. La sua mano si posa sul polso sottile dell’altro e Tooru sussulta per quel gesto.
“Sei davvero uno stupido! Perché non capisci mai nulla? Ti sto dicendo che non possiamo essere amici perché voglio che tu diventi…”
“Diventi?” Oikawa lo interrompe, con il cuore che batte forte e le guance improvvisamente calde.
Iwaizumi cerca di terminare la frase senza arrossire, visto che non è proprio da lui dire queste cose.
“Che tu diventi il mio… ragazzo” butta fuori tutto e si sente più leggero.
Ancora silenzio. Iwaizumi sta davvero odiando questo silenzio. Alza gli occhi, trovando Oikawa con la bocca aperta. Non sa cosa fare in questo momento. Prova a parlare di nuovo ma ecco che Tooru si allunga verso di lui, facendoli finire stesi e impegnati in un abbraccio. Sfortunatamente la gamba di Tooru preme sulla ferita e Iwaizumi cerca di non far notare troppo la sua sofferenza.
“Iwa-chan! Finalmente lo hai chiesto!” risponde il giovane sorridendo. Non ha mai visto Oikawa così felice da quando gli regalò il modellino di una navicella aliena per il suo tredicesimo compleanno.
Non gli lascia il tempo di dire nulla, neanche di aprir bocca, ed ecco che le labbra morbide di Oikawa si posano per la milionesima volta su quelle di Iwaizumi.
Il primo di una nuova serie di baci.