Capodanno: anno nuovo, vita
nuova…
Domani finalmente sarà
capodanno, l’inizio di un nuovo anno, di una nuova vita, o almeno credo. Ma
domani sarà anche il giorno in cui si deciderà del destino del mondo della
comunità magica: sarà il giorno della battaglia finale della Seconda Guerra
Magica.
Sono molto teso, il destino del
mondo è nelle mie mani e io non so che fare altro che struggermi l’anima e a
pensare a ciò che accadrà se io dovessi fallire. Quello che so, è che di certo
quelli che ne soffriranno maggiormente saranno i miei amici: Ron, Hermione,
Ginny, Luna, Remus, i signori Weasley, Hagrid, Neville e tutti gli altri miei
amici… saranno loro a soffrire più di chiunque altro, perché sono miei amici.
Perché sono persone che mi vogliono bene.
Silente non è in quell’elenco,
non è fra queste persone. Lui forse sarà anche il più saggio e potente mago del
mondo, sarà pure una brava persona, , ma a lui è importato che sopravvivessi
solo per poter uccidere e sconfiggere l’Oscuro Signore. Se non fosse stato per il
mio fottuto grado di importanza che rappresentavo per la sconfitta
definitiva di Voldemort, sicuramente mi avrebbe anche lasciato morire tra le
fauci di Fuffi al primo anno.
Che razza di discorsi sto
facendo? Mi sembra di parlare esattamente come Draco. Già… Draco. Lo stesso
Draco Malfoy che sin dai primi giorni di scuola mi aveva giurato guerra eterna,
due mesi dopo aver preso assieme a me e agli altri nostri coetanei di Hogwarts
i M.A.G.O., si è presentato a casa mia a Grimmauld Place, la vecchia dimora dei
Black, per chiedermi asilo e per dirmi che si sarebbe unito all’esercito della
Resistenza contro Voldemort.
Da quel giorno sono passati
circa quattro mesi, ma me lo ricordo come se fosse ieri, perché da quel giorno
la nostra guerra privata ebbe fine, lasciando al suo posto una delle più salde
amicizie che potessero mai nascere.
Ginny
ed Hermione accettarono subito quel suo cambiamento, e lo stesso valse per i
signori Weasley, Luna, Lupin, Silente e tutti gli altri membri dell’Ordine,
l’unico che non riusciva ancora a credere a Draco era Ron, e come poterlo
biasimare? Io stesso stentavo a fidarmi di Malfoy, non lo si poteva di certo
perdonare di punto in bianco per tutto quello che ci aveva fatto passare ad
Hogwarts. Eravamo ancora troppo condizionati dal nome Malfoy per potergli
credere a fondo, un errore madornale se ci ripenso ora, perché poi condusse
Draco a compiere un gesto disperato che gli costò molto caro per conquistare la
fiducia mia e di Ron, un gesto che entrambi mai ci saremmo aspettati da lui e
che mai io avrei voluto che accadesse: Draco Malfoy si è sacrificato per
salvare me, Ron e Ginny durante un attacco dei Mangiamorte. È stato ucciso a
sangue freddo dal suo stesso padre Lucius Malfoy.
Mai
avrei creduto di provare dolore per lui. Mai avrei pensato di sentirmi triste
per la sua ingiusta sorte, ma invece è successo, ed è stato allora che capii
che lui era veramente un amico.
Al
suo funerale parteciparono tutti i membri dell’Ordine della Fenice e con noi
anche Luna e Ginny. Quest’ultima piangeva come un’ossessa per la disperazione
continuando a urlare invocando il nome di Draco, nessuno riusciva a
tranquillizzarla, e come avrebbero potuto? Draco è stato praticamente il suo
angelo custode, la sua guardia del corpo, anche se c’era un motivo. Infatti i
due già dai tempi della scuola avevano cominciato una relazione che andava ben
oltre la semplice amicizia, me lo aveva confessato lei stessa pregandomi di non
dirlo assolutamente a Ron e di non volerle a male, ma io non ero affatto
dispiaciuto per la notizia, ero solo un po’ contrariato per il fatto che fosse
Draco il ragazzo speciale della sua vita, ma dopo quella volta, quando vidi che
i sentimenti di Draco erano veri e di quanto Ginny lo amasse, avrei dato tutto
quello che avevo per far si che Draco tornasse da noi per far tornare il
sorriso sul volto della povera Ginevra. Ora la poveretta è al San Mungo per
problemi dovuti allo shock e al dolore che l’ha assalita tutto d’un tratto: è
impazzita di dolore, ha tentato pure di suicidarsi per colpa della morte di
Draco tagliandosi le vene, non credo di averla mai vista in quello stato.
Dopo
quell’episodio la mandammo al San Mungo per tenerla al sicuro e per farla
tenere sotto controllo. Lì ora c’è Luna che con un permesso speciale di
Silente, si occupa della nostra piccola Weasley assieme a Cho Chang che ha
cominciato il corso di Medimago. Continuano a mandarci informazioni sul suo
stato di salute mentale, ma ci hanno proibito assolutamente di parlarle di
quello che è accaduto da quando è stata ricoverata o di andarla a trovare,
potrebbe avere una ricaduta peggiore.
Non
avevano tutti i torti dopotutto… gli eventi che giunsero in seguito furono più
tragiche che mai per tutti noi: dopo la morte di Draco ci furono altre gravi
perdite per le nostre truppe, l’unica nostra consolazione era che avevano
ucciso molti Mangiamorte durante gli attentati, ma comunque questo pensiero non
ci faceva sentire bene, non faceva sentire me bene. Ninfadora Tonks e Kingsley
Shacklerbolt ci hanno lasciati dopo solo due settimane dal funerale. Quello più
addolorato per l’accaduto era sicuramente Remus, lui amava Tonks, era l’unica
ragazza che gli avesse fatto dimenticare le perdite subite in quegli ultimi
venti anni della sua vita: i miei genitori, Peter Minus (lui era morto il giorno
del tradimento, al suo posto è nato Wormtail) e infine il mio padrino Sirius, suoi grandi amici
ai tempi della scuola. Tonks era la cugina di Sirius, per cui poteva capire
benissimo come si sentiva Lupin e anche se il loro rapporto era basato per lo
più sulla consolazione di entrambi, si volevano veramente bene. Dopo la morte
di Tonks, Lupin è diventato più pallido di prima e il suo aspetto mal tenuto
già prima ben visibile per colpa della sua natura di lupo mannaro, diventò
ancora più marcato. La sua disattenzione durante i combattimenti più di una
volta gli fece rischiare la vita.
Kingsley
io ho avuto l’occasione di vederlo poche volte da quando lo avevo conosciuto la
prima volta nell’estate tra il quarto e il quinto anno, ma mi era sembrata una
persona socievole e simpatica, ma sicuramente era un mago di grande valore e
molto in gamba, infatti molti Auror piansero molto per lui.
Ma
queste purtroppo non furono le uniche disgrazie che ci capitarono. Altri
persero la vita e tra questi c’erano anche i Weasley. Uccisi a sangue freddo in
un attentato mentre cercavano si proteggere i loro cari, Bill e Fred si sono
dimostrati dei veri eroi. Molly ha pianto per interi giorni senza sosta e
Arthur intanto cercava di consolarla come poteva mostrandosi forte ai suoi
occhi, ma io capivo che anche lui era stato colpito da quel dannato virus del
dolore. George fu quello che ne risentì di più per la perdita di Fred, erano
inseparabili e l’unica cosa che era riuscita a spezzare il loro forte legame
era stata la Morte. Anche lui ora si trova al San Mungo come la sorellina
Ginny, ma per evitare che i due possano aggravarsi ulteriormente li hanno messi
in stanze differenti e ben lontane le une dalle altre. George continua a
parlare e ridere da solo come uno stupido e ogni volta che gli chiedono con chi
stia parlando, lui continua a ripetere che sta progettando assieme a Fred per
delle nuove idee per il loro negozio di scherzi. Uno spettacolo veramente
agghiacciante.
Ron
con queste due perdite ricevette un duro colpo, non parlò più per una
settimana, a stento mangiava e guardava sempre nel vuoto. Quando ricominciò a
parlare non lo faceva con noi: parlava da solo. Non si rendeva conto di ciò che
stava facendo. Avrebbe seguito Ginny e Fred al San Mungo se non fosse stato per
la nostra cara Hermione: è riuscita in qualche modo a farlo rimanere con noi e
a fargli recuperare la lucidità mentale di un tempo, di quando ancora
frequentavamo Hogwarts. Non so ancora come abbia fatto, l’unica cosa che so, è
che il più delle volte sparivano per qualche ora senza avvertire nessuno.
Sono
sicuro che loro due saranno i primi a godersi veramente il nuovo anno se tutto
andrà bene, e lo spero, lo spero proprio, perché non voglio che la loro
felicità meritata venga distrutta, loro sono sempre stati con me ad Hogwarts,
non mi hanno mai abbandonato, neanche quando al quinto anno abbiamo dovuto
affrontare i Mangiamorte e Voldemort in persona per causa mia. Loro dovranno
essere i primi a godere dell’aria limpida e nuova di una nuova vita dove
guerra, dolore e morte saranno solo un brutto ricordo.
Oggi
è il gran giorno, il 31 dicembre, il giorno della verità. Oggi avrò la
possibilità di vendicare tutti coloro che sono morti per colpa di Lord
Voldemort. Draco, Sirius, Cedric, George, Bill, Tonks, Kingsley, i miei
genitori e tutti quelli che sono stati coinvolti involontariamente e uccisi
senza pietà potranno finalmente riposare in pace, io non ho alcuna intenzione
di dargliela vinta a quella viscida serpe velenosa. Dovesse costarmi la vita io
giuro di sconfiggere una volta per tutte Voldemort.
“Finalmente
siamo alla resa dei conti Harry…” sibila quella sua fredda voce serpentina nel
nostro campo di battaglia ricoperto dalla gelida neve di Dicembre.
“Non
sai da quanto tempo ho aspettato questo giorno Voldemort!”
“E
perché? Non vedevi l’ora di morire e rivedere i tuoi amati genitori, la tua
madre mezzosangue e il tuo paparino babbanofilo, per caso?” mi dice con quella
sua voce gelida il Signore oscuro.
“Io
non ho alcuna intenzione di perdere contro di te!” le parole che escono dalla
mia bocca non sembrano neanche pronunciate da me, dal Harry Potter che incassa
ma non risponde alle provocazione, troppo preoccupato a pensare agli altri per
badare a se stesso; e in effetti in questo momento non sono cambiato, ma non
voglio più che le provocazioni non ricevano risposta! Questa volta non mi
nasconderò dietro agli altri per combattere!
“Io
lotterò per tutti coloro che hai ucciso con crudeltà e senza pietà! Lotterò per
fare in modo che tu non possa più nuocere ad altre vite!”
Era
una gelida mattina di inverno quando, in una pianura lontana qualche centinaio
di chilometri da Londra, la battaglia finale della Seconda Guerra ebbe inizio,
quando lo scontro tra me e il mio nemico era inevitabilmente cominciato, ed
ora, parecchie ore dopo aver lottato ininterrottamente, io e lui siamo ancora
qui, stremati e feriti a morte per via dei vari incantesimi ricevuti, ma ancora
vivi.
Presto,
molto presto, scoccherà la mezzanotte, non posso permettere che questo bastardo
viva fino a quel momento!
“Tu
ce la farai…” sento ancora quella dolce voce nelle mie orecchie nonostante sia
passato un anno da quando l’ho sentita l’ultima volta e da quando la sua
proprietaria mi ha lasciato per sempre proprio per colpa di Voldemort, per
colpa di quel pazzo omicida.
“Sono
sicura che tu riuscirai a sconfiggere l’Oscuro Signore. Sei l’unico che può
farlo e di questo ne sono felice perché tu sei il più forte di tutti, sei
l’unico di cui mi fidi veramente.”
Sephir…
dolce creatura terrena, sei stata l’unica ragazza che mi abbia fatto sentire
nuovamente viva dopo la morte del mio padrino, l’unica mia vera scintilla di
vita che dopo aver acceso in me la fiamma della speranza che viveva in lei, mi
ha amato come nessun’altra aveva mai fatto. Quel suo dolce sapore di miele che
sapevano le sue labbra non riuscirò mai a scordarlo, esattamente come l’odore
di pesca dei suoi lunghi capelli color cioccolato fondente e i suoi profondi
occhi color zaffiro. Le avrei chiesto di sposarmi una volta che entrambi
avessimo finito Hogwarts, ma per colpa sua, per colpa di Voldemort, per colpa
la sua follia omicida, la stessa che uccise Sephir, non è stato possibile…
Guado
l’orologio. Un minuto, Solo sessanta secondi di tempo prima che scocchi la
mezzanotte e solo un incantesimo per mettere fine a tutto. Non ho paura di
affrontare Azkaban per via dell’incantesimo che in questa circostanza sono
costretto ad utilizzare, perché non ho altra scelta, se non utilizzo
quell’anatema potrei anche non riuscire a vincere questa battaglia e non è
questo che voglio!
Un
solo incantesimo. Un solo attimo. Entrambi, sia io che il mio Alter Ego
malvagio usiamo quelle ultime forze che ci restano, puntiamo le nostre
bacchette contro il nostro avversario e pronunciamo due semplici, quanto
mortali, parole:
“AVADA
KEDAVRA!”
Due
lampi verdi squarciano il buoi del luogo attorno a noi colpendo me e Voldemort.
Il raggio partito dalla mia bacchetta colpisce per primo solo per un secondo,
ma mi basta perché proprio ora, mentre sento la vita scivolarmi via come la
sabbia dalle mani e lasciarmi definitivamente, vedo i fuochi d’artificio che
esplodono nel cielo.
Ce
l’ho fatta! Ho raggiunto il mio obbiettivo e anche se non potrò godermi la
vittoria e la vita con i miei amici, anche se so che la mia morte porterà solo
dolore alle persone a me care, sono felice: Voldemort è morto, non tornerà mai
più, i miei amici potranno vivere felici senza la paura di dover rischiare la
vita in una guerra in cui non centrano e io… io potrò rivedere la persone che
fino ad ora mi hanno protetto dall’altro.
Eccole…
già vedo le loro sagome: mia madre e mio padre, così vicini, si tengono per
mano e mi sorridono facendomi capire che ora posso stare tranquillo, che non
c’è più nulla da dover fare; Sirius, anche lui è lì con loro, il mio padrino mi
guarda soddisfatto con i suoi profondi occhi grigi; e infine c’è lei, Sephir,
neanche la morte è riuscita a diminuire la sua innaturale e rara bellezza, ed è
proprio lei che dice le parole che volevo proprio sentire:
“Ce
l’hai fatta Harry! Hai sconfitto Voldemort! Non disturberà mai più la pace nel
mondo!” la sua dolce voce risuona nelle mie orecchie melodiosa come al solito.
“Ora Harry puoi riposare tranquillo, il tuo compito è finito.”
Con
un gesto mi fa capire che devo seguirli. Sto per compiere il primo passo quando
mi ricordo di non aver ancora salutato i miei amici, quindi ora mando a loro un
pensiero, sperando che raggiunga i loro cuori.
Buon anno nuovo ragazzi!
Vi auguro una nuova vita
piena di gioie, soddisfazioni e fortuna eterne!