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Autore: Uta_Morgenstern    09/09/2017    2 recensioni
Primo giorno di un nuovo anno scolastico.
Nuovi volti e vecchi volti. Amici che si ritrovano e nuove amicizie che si formano. Però cosa accade quando quella che sarebbe dovuta essere una nuova conoscenza ,si rivela essere una parte fondamentale del tuo passato?
Kageyama Tobio, 25 anni, è l' insegnante di educazione fisica nella scuola media di un piccolo paesino di provincia nella prefettura di Miyagi.
Genere: Commedia, Sentimentale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Karasuno Volleyball Club, Shouyou Hinata, Tobio Kageyama
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Primo giorno di un nuovo anno scolastico.

Nuovi volti e vecchi volti. Amici che si ritrovano e nuove amicizie che si formano. Però cosa accade quando quella che sarebbe dovuta essere una nuova conoscenza ,si rivela essere una parte fondamentale del tuo passato?

Kageyama Tobio, 25 anni, è l' insegnante di educazione fisica nella scuola media di un piccolo paesino di provincia nella prefettura di Miyagi.

Qualcuno ogni tanto si ricordava del suo passato da astro nascente della pallavolo : sia alle medie e, per un certo periodo, alle superiori il suo immane talento come alzatore era leggenda. Però a un certo punto, quando già si cominciava a pensare ad una seria carriera professionale, qualcosa cambiò all'inizio del terzo anno, e da quel momento non mise mai più piede sul campo.

Tuttavia non essendo nemmeno particolarmente avvezzo allo studio,decise di sfruttare la sua inclinazione allo sport e prese l'abilitazione all'insegnamento delle scienze motorie e sportive. Non che amasse particolarmente quei ragazzini che puntualmente torturava facendoli correre e sudare dal primo minuto fino al suono della campanella; questo era solo l'unico modo che aveva trovato di riuscire a convivere con la sua scelta. Certe mattine riusciva ancora a perdersi nell'odore di legno del parquet consumato,mischiato al cuoio del palloni appena gonfi, e gli sembrava di essere in un'altra palestra, con altre persone; ma poi si ridestava dai suoi pensieri e iniziava ad intimare ordini a suon di fischietto alle sue povere vittime. Questo era il compromesso che aveva cercato di accettare,poiché allora come oggi, la prospettiva di allontanarsi da quel luogo dove aveva trascorso forse i peggiori e i migliori anni della sua vita lo spaventava troppo e seppur per certi versi masochista, questa era la vita che aveva accettato di trascorrere pur di non tornare indietro.

Ora lo scandire dei suoi giorni era dettato dagli orari scolastici il mattino, e quando non era troppo indaffarato con le lezioni da programmare, da lunghe corse al parco e ,molto sporadicamente da una birra con qualche collega.

Era di fatto una persona solitaria e amava crogiolarsi nella sua condizione : preferiva di gran lungo questo all'attorniarsi di persone superficiali,non adatte a ricoprire quel luogo nel suo cuore che era stato precedentemente occupato e ora rimasto vacante.

Quel mattino Kags si recò al lavoro con la sua bicicletta. Il tempo stava iniziando a migliorare e inoltre preferiva di gran lungo riflettere all'aria aperta,piuttosto che doversi anche subire lo stress del traffico mattutino.

Come di consueto ,arrivato al complesso di edifici che costituivano l'area scolastica, rallentò e si diresse verso i parcheggi riservati agli insegnanti e lì non fu certo difficile trovare un posto per il suo semplice mezzo. Questa era un'altra sua abitudine : arrivare sempre molto prima degli altri. Gli piaceva quella sensazione di calma apparente che quei palazzi, solitamente colmi di chiassosi ragazzini,producevano quando erano vuoti. Inoltre in questo modo,aveva tutto il tempo di organizzare la palestra per le varie attività,senza dover andare di fretta. Soltanto quando ebbe già finito di sistemare la maggior parte degli ostacoli per la corsa, guardò l'orologio e si rese conto di essere in gravoso ritardo per il rinfresco con il resto dello staff :come ogni primo giorno, l'intero corpo docenti era invitato a riunirsi in sala insegnanti mezz'ora prima dell'inizio delle lezioni, in modo da presentarsi l'un l'altro. Sostanzialmente il tutto era programmato affinché i due o tre nuovi arrivati avessero modo di interagire con i colleghi prima del confronto con le classi; il Vicepreside era stato molto esplicito nella mail inviata il giorno prima : puntualità e partecipazione.

Sulla puntualità ormai non vi era nulla da fare, pensò Kageyama, quanto alla partecipazione faceva ancora in tempo a fare un salto, prendere qualcosa e poter così dire di aver presenziato all'evento.

Eventi che Kageyama detestava.

Detestava a prescindere una qualsiasi riunione con puro scopo ciarliero e non lavorativo : questa ne era l'emblema. Non aiutava poi il fatto che, data la materia da lui insegnata, non venisse propriamente rispettato dai suoi colleghi i quali, solo quando erano a corto di pettegolezzi o aneddoti, erano ben felici di concentrare la loro attenzione su di lui e speculare teorie, sempre più fantasiose, sull'abbandono da parte di Tobio della carriera agonistica e di sussurrarle animatamente non curandosi di poter essere udite anche dal diretto interessato.

Questa volta invece, appena entrò nella stanza vide tutte le persone affaccendate a presentarsi ai novelli insegnanti i quali erano letteralmente attorniati dai colleghi che erano curiosi di sapere ogni loro minimo particolare. Sperando di passare inosservato, Tobio si diresse verso il tavolo, dove si poteva ammirare quello che non era stato razziato del già misero buffet, e si versò del tè in una tazza,quando sentì improvvisamente una pacca sulla schiena, così forte che se avesse avuto meno prontezza, avrebbe sicuramente rovesciato la bevanda sul pavimento, e girandosi riconobbe il volto tondo e rossastro del Vicepreside. Se c'era una persona che sperava di evitare in una situazione del genere, quello era proprio lui, tuttavia non essendo stato così fortunato, Kags assunse il sorriso più falsamente cordiale che poté e salutò il suo superiore che rispose assumendo un tono di voce profondamente pomposo e ufficioso – Kageyama-san, vedo che ci teniamo in forma. Prego seguimi, devo assolutamente farti conoscere la new entry nella nostra squadra!

Altra cosa che non sopportava oltre ai pettegolezzi e alle occasioni mondane superficiali, erano le persone che non mancavano di fare una qualche battuta-creduta per giunta divertente- in merito al suo passato sportivo.

Tuttavia ora non poteva concentrarsi su una degna sequela di imprecazioni contro quell'assurdo uomo che lo stava letteralmente tirando per il braccio destro verso la finestra, dove di spalle si intravedeva questo nuovo insegnante intento a far ridere un gruppetto di segretarie di mezza età con probabilmente una squallida battuta No, era troppo impegnato a maledirsi da solo per essere entrato in quella stanza sperando che nessuno se ne accorgesse, ed ora eccolo lì costretto a presentarsi a questo tizio che doveva essere appena uscito dall'università, carico di speranze sulle nuove generazioni e cazzate simili.

Appena arrivati, il suo grassoccio compare fece tutto tonfo– Oh signore, mi perdonate se ve lo rubo solo per un istante? Poi sarà di nuovo tutto vostro- e così dicendo ammiccò ad una di loro e in quel momento Kags pensò davvero di vomitare per il disgusto,ma prima che avesse anche solo il tempo di valutare la scelta, il suo capo fece voltare l'uomo dai folti capelli rossi e,agitando convulsamente le braccia,fece le dovute presentazioni – Kageyama san, ho l'onore di presentarti il nuovo consulente psicologo,Hinata Shouyou. Hinata,lui è Kageyama Tobio,insegnate di educazione fisica; si è unito al nostro staff circa due anni fa,ma considerato che siete coetanei avrete sicuramente molto di cui parlare. E' così bello e fondamentale per la nostra scuola avere delle giovani presenze come voi...-

Le parole del vicepreside rimbombavano nella mente di Kags che capì solo due parole “Hinata Shouyou”,anche se non sarebbero nemmeno servite,il giovane avrebbe riconosciuto il volto del suo neo collega dovunque.

Tutto quello che fece, e non seppe neppure il perché, fu tendere la mano e presentarsi, come se fossero due perfetti estranei. Il fulvo ragazzo fece lo stesso, non mostrando il minimo segno di turbamento nel volto.

Improvvisamente ad interromperli vi fu il suono della campanella che sanciva l'inizio delle lezioni. Kageyama non ci pensò due volte e se ne andò senza nemmeno congedarsi, e mentre varcava la soglia lo accompagnarono le parole dell'altro – Allora ci vedremo in giro,Kageyama san.-

Parole che rimasero sospese nell'aria senza risposta.

 

   
 
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