Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: _Giuls17_    10/09/2017    0 recensioni
[Storia ispirata alla settimana stagione del Trono di Spade, contiene Spoiler per chi non ha ancora visto la serie: c'è sempre qualcosa che vorremo vedere e che in realtà non accade, qualche scena che desideriamo o qualche parola che se detta ci riempirebbe il cuore di gioia, questa ff parte prorpio da questo.]
2:ma gli occhi di Jon Snow riuscivano ad arrivare al suo cuore e a trascinarla in luoghi che non conosceva...là dove il suo cuore di drago giaceva.
3: Li ho persi.
Li ho persi entrambi.
‹Se il Drago deve avere Tre teste ed io sono sola, Jon, allora vuol dire che un altro dei miei figli dovrà morire?-
5:-Tu mi appartieni Jon Snow.-
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Daenerys Targaryen, Drogon, Jon Snow, Tyrion Lannister
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Trick or pact?
 
Al momento dell’incontro.
 
Daenerys seppe immediatamente che qualcosa era sfuggita al suo controllo, guardò in basso e osservò con attenzione il suo esercito schierato e per quanto non fosse lei a tenere il “conto”, notò qualche fila di troppo.
Intimò a Drogon di scendere, e cercò con lo sguardo Tyrion ma quando lo individuò, cosa non troppo difficile, non fu propriamente soddisfatta.
Rhaegal ruggì poco lontano da loro e lei cercò di calmarlo ma come poteva calmare suo figlio se lei non era per niente calma?
 
*
 
Tyrion aveva immaginato quasi duecento modi in cui la Madre dei Draghi lo potesse uccidere e si sorprese nel constatare quanti ne avesse trovati, in fondo era un uomo il cui cervello funziona bene.
Quando la vide arrivare però sopra Drogon seppe per certo che avrebbe preferito farlo mangiare da uno dei suoi animaletti, invece che torturalo; smontò da cavallo e si avvicinò alla delegazione che aveva intrapreso il suo cammino da Grande Inverno, con sua sorpresa Daenerys fece atterrare Drogon molto vicino a Jon Snow, forse eccessivamente vicino ma vide il ragazzo calmare il cavallo e smontare e accostarsi alla sua Regina.
Tyrion non solo sapeva usare bene la mente ma sapeva anche leggere tra le righe e quello che stava leggendo lo lasciò sorpreso, confuso e sbalordito; Jon era molto vicino a Daenerys e in qualche modo seppe per certo che l’atteggiamento che stava usando non era di riverenza o di ossequio, ma formale, alla pari, poi lo vide sfiorarle un braccio, lei lo guardò brevemente ma si fece avanti per parlare con lui.
 
-Come vorresti morire, Lord Tyrion?- chiese, portandosi le mani dietro la schiena ed incrociandole.
-Ah, se me lo avessi chiesto qualche giorno fa ti avrei elencato almeno trenta modi diversi, sua maestà ma adesso credo di preferire il metodo tradizionale.-
-Quindi potrò scegliere tra Drogon o Rhaegal, cui darti in pasto?-
-Preferirei il drago nero.- ammise, guardandola.
Aveva il viso stanco ma c’era una luce nei suoi occhi che non aveva mai visto e Tyrion volle sapere a tutti i costi a cosa fosse dovuta, anche se già la sua idea se l’era fatta eccome, ma aveva bisogno di saperne di più.
-Sono felice che tu sia tornata sana e salva.- le disse, sorridendole.
-Non li ho riportarti tutti indietro però.- quella semplice frase fece crollare le barriere del nano.
E seppe per certo che il cuore della sua regina era ancora avvolto dal dolore e dalla disperazione, aveva perso un figlio e nessuno glielo avrebbe mai ridato.
-Parleremo dopo se ti compiacerà, Daenerys.- disse, usando il suo nome senza chiamarla sua altezza o altro, voleva farle capire che lui per lei ci sarebbe stato non solo come Primo Cavaliere ma anche come amico.
-Sta bene.- disse e vide il muro ricompattato e lo sguardo lontano, perso tra la folla.
 
 
-Essos non ti ha mai reso così bella, e non avrei mai creduto che Westeros potesse farlo.-
Dany guardò Daario scendere da cavallo ed avvicinarsi a lei, scoccò un’occhiata gelida al nano, non aveva per niente apprezzato quella presa di posizione, soprattutto dopo tutto quello che avevano passato in quei giorni, ma Daario era lì adesso e alle sue spalle c’era Jon, vicino, sempre vicino a lei, non solo per amore ma per paura che potesse stare male, per proteggerla.
-Credevo di averti dato un incarico, Daario Naharis, ma se sei qui mi domando chi sta governando Meereen, Yunkai e Astapor, in tua assenza?-
la sua voce fu gelida e concisa.
-Bè sicuramente non i Buon Padroni, le cose sono migliorate a Meereen ed in tutte le città libere, adesso il popolo ha un ruolo fondamentale nelle scelte del governo e poi.- disse abbassandosi per prenderle una mano e baciarla, -Se non mi avessi chiamato mi sarei offeso.-
-Sempre troppo arrogante e indisponente.-
-Sei ancora più bella Daenerys Targaryen, Distruttrice di Catene.-
-Non sei cambiato poi tanto.- ammise, guardandolo quando si fu alzato da terra.
-Faccio del mio meglio per servire la mia Regina, questo mi basta.-
 
Dany non riuscì ad evitare di incontrare il suo sguardo, i suoi erano occhi buoni, occhi che per lungo tempo l’avevano guardata con ammirazione, occhi che per lei avevano ucciso, occhi che l’avevano amata, ma che lei non era stata in grado di amare.
Ricordava ancora la loro ultima conversazione e i suoi occhi erano supplicanti, voleva andare con lei, ma lei lo aveva rifiutato.
Quanto aveva sofferto Daario per colpa sua? Eppure, guardandolo adesso non vedeva rabbia o delusione, ma i soliti occhi che per anni gli erano stati fedeli e quel sorriso che le era sempre piaciuto.
-Lui è Jon Snow, il Re del Nord.- disse, girandosi per trovarlo proprio alle sue spalle.
Jon fece qualche passo avanti, e allungò il braccio in un saluto formale, Dany lo osservò con attenzione e quasi sicuramente percepì la sua gelosia, avrebbe voluto ridere ma dovette mantenere una certa serietà.
-Daario Naharis, capo dei Secondi Figli, Guida di Meereen.
Alla fine lo hai trovato un Re.- gli disse, guardandola negli occhi.
Daenerys sorrise lievemente ma capì immediatamente da come si ritrasse che aveva capito il suo sbaglio, Drogon ruggì alle sue spalle e si alzò in volo, così decise di raggiungere il folletto.
-Tyrion.-
-Sì, mia Regina.-
-Riprendiamo la marcia domani. Seguimi.- disse avanzando verso la tenda del Primo Cavaliere senza chiedere a nessuno di seguirla.
In fondo era arrivato il momento di mettere il suo Primo Cavaliere a conoscenza di certe cose.
 
*
 
-Jon è figlio di tuo fratello.- rispose Tyrion fissandola negli occhi.
-Sì.-
Il Folletto si rigirò un calice di vino tra le mani, Dany poté notare la sua faccia cambiare espressione e il suo cervello in azione, anche lui era rimasto sorpreso e un po’ sconvolto quando ebbe finito di raccontare la prima parte della storia.
In fondo era più facile venire a conoscenza di un bastardo che di un figlio segreto.
-Quindi Brann ha visto, perché è il Corvo con Tre Occhi, non ci avrei mai creduto se lo avessi sentito in una locanda.-
-Quando ho ascoltato quella storia neanche io volevo crederci.-
Daenerys accavallò le gambe e cercò una posizione che fosse più comoda dopo tutte le ore che aveva passato sopra Drogon e dopo le settimane che aveva passato a viaggiare.
-Credo che tu non mi stia dicendo tutto, però.- disse guardandola ancora.
-Hai ragione.-
-Allora perché non inizi?-
La ragazza sorrise, ma stavolta seppe per certo che il suo sorriso comprese anche i suoi occhi, in fondo nelle ultime settimane aveva avuto mille motivi per essere felice e una cosa del genere non capitava da anni.
-Io e Jon…-
-State assieme?- le chiese il Primo Cavaliere, bevendo ancora.
-E così evidente?-
-No ma ai miei occhi sì. Io ti conosco Daenerys, sei la mia Regina ma non sei solo quello, ti ho conosciuto a Meereen e so bene come funzioni qui dentro.- disse indicando il suo cervello, -Ma anche come funzioni qui.- indicò il cuore.
-E`successo prima che sapessimo la verità ma anche dopo… Credevo che lui non fosse pronto ad amare un drago ed andare contro tutto quello che conosceva, che gli avevano insegnato eppure lo ha fatto.
Jon è una persona speciale, spero che non si penta mai della sua scelta.-
-Non credo che gli darai motivo di farlo.-
-Lo penso anche io.-
Da un lato avrebbe voluto dire a Tyrion anche quell’altra cosa, avrebbe voluto informalo che forse non avrebbe dovuto cercare un erede per Il Trono di Spade, che forse l’erede lo poteva far nascere lei stessa, ma non se la sentì, non era ancora certa di essere incinta, non era ancora certa che potesse avere un altro figlio, quindi preferì aspettare, la delusione l’avrebbe distrutta quindi decise di non lasciarsi troppo influenzare dalle profezie e di concentrarsi sull’imminente incontro con Cersei.
-Perché ha richiamato Daario?- gli chiese a brucia pelo.
-Forse è stata l’unica scelta che ho preso in un momento di sconforto, e credo di essermene un po’ pentito, come mi ha fatto notare Missandei non avresti approvato.-
-A Meereen ho detto addio ad un uomo che mi amava e che credevo di amare, ma non avevo provato niente, vederlo qui oggi non ha cambiato le cose; sarò sempre grata a Daario per quello che ha fatto e per quello che continuerà a fare a Meereen, a nome mio, perché questo non voglio che muoia qua.-
-Ho commesso un errore che avrei potuto evitare, chiederti scusa mi sembra riduttivo.-
-Forse potrei davvero darti in pasto a Drogon.-
-Poi saresti sprovvista di Primo Cavaliere.- gli fece notare.
Dany sorrise gentilmente e si alzò dalla sedia, per raggiungerlo e guardarlo.
-Non potrei mai fare a meno dei tuoi consigli.- gli sussurrò prima di lasciare la tenda.
 
*
 
Jon si era preso cura dei suoi uomini, aveva dato loro una sistemazione e aveva sistemato i cavalli in attesa che la Regina lo raggiungesse, o che gli chiedesse di raggiungerlo ma per tutto il tempio del colloquio gli occhi del mercenario lo seguirono sempre.
Daario Naharis aveva i lineamenti di un uomo di Essos ma la lingua troppo lunga per i suoi gusti, nella vita aveva imparato che parlare poco poteva essere un enorme vantaggio come anche saper usare la spada.
Alzò lo sguardo e vide Rhaegal passare sopra le loro teste, ultimamente entrambi i draghi lo facevano spesso, Daenerys si era accorta che non stavano via per più di poche ore per poi tornare sempre e comunque da lei.
-Quindi tu saresti il Re del Nord.- esordì Daario avvicinandosi a lui.
-Aye.- rispose semplicemente, senza aggiungere ulteriori informazioni.
Per la prima volta era riuscito a dare un nome a questo fantomatico amante e non gli piaceva per niente, sarebbe stato più contento se fosse stato simile a Jorah e non poté evitare di pensare a Khal Drogo.
 
Se questo è stato il suo amante, com’era suo marito?
“Non credo che vorremmo saperlo.”
Lo penso anche io.
 
-Quando l’ho incontrata la prima volta ero certo di chi sarebbe diventata, Daenerys Targaryen non è solo un bel faccino, ma è molto di più, quando gli altri membri dei Secondi Figli avevano deciso di non appoggiarla non c’ho pensato due volte, li ho uccisi, ho donato a lei le loro teste e la mia spada e non mi sono mai pentito della mia scelta.
L’ho seguita durante la conquista delle Città Libere e mi sono concesso di amarla.- Daario guardò Jon, il mercenario si era seduto accanto a lui ma il lupo non aveva proferito parola da quando aveva iniziato a parlare.
-Le avevo fatto il mio giuramento e credevo che mi avrebbe portato con sé a Westeros, credevo che ci fidassimo a tal punto che sarebbe andata così, l’amavo a tal punto che l’ho sperato davvero, l’unica illusione che mi sono concesso in tutta la mia vita.-
 
“In fondo come si fa a non amarla? Insomma?”
Quello che mi domando io, è perché mi sta raccontando tutte queste cose, a me? Se solo sapesse…
 
-Ma mi sono sbagliato, le ho detto che non mi sarebbe interessato chi avrebbe sposato ma che l’avrei resa felice a prescindere ma non è stata d’accordo.
Quando l’ho vista salpare credevo che non l’avrei più rivista, eppure il Folletto mi ha dato questa possibilità e non l’ho mai vista così felice, neanche prima lo era mai stata… Come ci sei riuscito?-
-Io…- Jon non trovò le parole e non si sorprese di questo, in fondo lui ne sapeva poco e niente, non conosceva la Daenerys conquistatrice, anche se ne aveva visto solo una vaga ombra, non conosceva la Daenerys Distruttrice di Catene, né la ragazza che si era fatta amare da un mercenario, conosceva però la Daenerys che aveva rischiarato di tutto per lui, fino a perdere un figlio, conosceva la ragazza che si era fatta amare da lui e che le apparteneva, quella ragazza la conosceva ed anche bene.
-Mi fidavo di te Daario e mi fido anche ora.- la voce dolce di Dany li sorprese nel silenzio della notte ed entrambi si voltarono a guardarla.
Era bellissima con quei capelli bianchi che risplendevano di sera e gli occhi viola tenui che riscaldavano il suo cuore.
-Mi sono fidata di te nel momento in cui hai posato le loro teste davanti alla mia vasca e non ho mai avuto un motivo di dubitarne, mi sei rimasto al fianco anche quando sono stata costretta a sposare quel tizio, e mi sei venuto a cercare quando Khal Moro mi ha catturato.-
-Quello che ho visto a Vaes Dothrak rimarrà per sempre impresso a fuoco nella mia memoria.-
-Lo so, ma non potevo chiederti di venire.- Dany si avvicinò a lui e gli posò una mano sulla guancia, sorridendo docilmente.
-Sei uno dei miei uomini più fidati e avevo bisogno di te a Meereen più di quanto ne avessi avuto qui e poi te lo avevo detto che forse mi sarei dovuta sposare.-
-Lui intende sposarti?- domandò guardandolo.
-Non ancora.- ammise, lanciandogli una vana occhiata di avvertimento, -Ma chissà.-
-Ti rende felice?-
La Targaryen annuì e Daario chiuse gli occhi beandosi ancora per un instante del suo contatto e poi entrambi si allontanarono, prima però lui le prese una mano e la baciò lentamente.
-Sarai sempre nel mio cuore Khaleesi, e sarò sempre pronto a proteggerti ma se lui ti rende felice, Daario Naharis si fa da parte e promette di mantenere la parola data.-
-Bene.-
Il mercenario si inchinò per poi allontanarsi da loro, e inoltrarsi nell’accampamento.
-Mi dispiace per tuto questo, Tyrion è stato avventato e sprovveduto anche se la sua armata ci sarà utile non credo che fosse necessario.-
-Non credo che tu mi debba chiedere scusa, e poi lo capisco, capisco cosa si prova ad amarti, capisco cosa spinga le persone a farlo.
Riesci ad ispirarle, riesce a credere in un mondo migliore e soprattutto riesci ad essere straordinaria in mille modi diversi, e vuoi spezzare la ruota, credimi che dispiace a me, averti coinvolto nella Grande Guerra, averti costretto a un tale sacrificio… Non riuscirò mai a perdonarmi del tutto.- disse, avvicinandosi a lei.
-Ne avevamo già parlato Jon, se non fosse successo io non ci avrei creduto e dovevo crederci per poter combattere al tuo fianco, quindi prendiamo le cose così come sono andate, non possiamo cambiare ciò che è stato ma possiamo rendere migliore quello che sarà ed adesso dobbiamo convincere Cersei a tutti i costi.-
-Aye.-
Dany lo guardò intensamente e Jon si perse nei suoi occhi per qualche istante, ancora non riusciva a crederci che lei potesse amarlo, che lei avesse deciso di donargli il suo cuore e tutta se stessa, erano parenti ma stranamente quel solo pensiero non lo scalfì più di tanto, certi legami potevano anche essere inesistenti, si sarebbero scelti lo stesso.
-Dobbiamo riposare.- gli sussurrò.
Non si era reso conto della sua vicinanza, si era avvicinata in quel poso lasso di tempo e trovò la sua bocca troppo vicino alla sua gola, lo stava baciando lì in mezzo all’accampamento dove tutti li avrebbero potuti vedere ma in qualche modo non gli importò, la prese per i fianchi e l’avvicinò a se, quasi con troppa prepotenza.
-Dovremmo ma ho in mente qualche altra cosa.- le sussurrò all’orecchio, per poi leccarle il lobo, percepì il brivido che le attraversò la schiena e che si diffuse anche troppo facilmente alla sua virilità.
-Credo di sapere quello che hai in mente.- gli rispose, dandogli un rapido bacio in bocca per poi staccarsi.
Dany si avviò verso la sua tenda e Jon senza aspettare neanche un secondo la seguì.
 
***
 
Cersei. Aveva finalmente dato un volto alla presunta Regina dei sette regni, ma stranamente la sua aspettativa non venne soddisfatta.
Daenerys credeva che colei la quale era riuscita a resistere per così tanto tempo per poi diventare Regina fosse un determinato tipo di donna, ma il suo viso era come contratto da una smorfia di odio perenne, gli occhi l’avevano incendiata più di quanto Drogon avesse mai fatto e la sua postura era rigida, non che la sua fosse migliore ma si era letteralmente aspettata di più.
Cercò in lei la somiglianza con Tyrion e riuscì a trovarla, poi guardò il fratello gemello, l’altro Lannister ed anche con lui non poté evitare di riscontrare alcuni tratti del suo Primo Cavaliere, ma se gli occhi di Cersei l’avevano incenerita quelli di Jamie l’avevano scrutata con interesse.
Dany guardò davanti a se ed assistette alla dimostrazione dell’uccisione del Non-Morto, e in quell’esatto momento percepì il suo cuore sanguinare, aveva perso un figlio ma forse avrebbero ottenuto un’alleanza, forse lei avrebbe ceduto per il suo Regno.
Cercò di capire cosa le potesse frullare nella sua mente ma dovette ammettere che non aveva idea di cosa stesse pensando la Regina ma sicuramente la dimostrazione l’aveva abbastanza spaventata.
 
Bene, se ha paura capirà di dover scendere a un compromesso.
“Se riuscirete a convincerla.”
Credo che Jon sia stato abbastanza esaustivo.
“Oh certo il caro Jon.”
Smettila.
“La smetto ma solo perché so cosa pensi del caro Jon.”
 
-Ma non posso servire due Regine, ed io già giurato fedeltà alla Regina Daenerys della casa Targaryen.-
Jon si girò verso di lei per incrociare il suo sguardo e la rabbia che le era montata in quel momento si sgonfiò; certo, sapeva che aveva mandato a puttante una probabile alleanza per la sua affermazione ma in cuor suo Dany capì la sua scelta di rimarcar, quel giuramento di cui non avevano più parlato, ed era un passo avanti verso di lei.
Ricordò tutte le volte in cui era stata lei a chiederglielo e poi senza neanche accorgersene aveva ottenuto quello e molto di più da Jon Snow.
 
“Non è più uno Snow. È un Targaryen.”
Ed è mio nipote.
Ed è la persona che amo.
Chissà quale sarebbe stato il nome scelto da Rhaegar per lui.
“Ha importanza?”
Forse.
 
Daenerys osservò Cersei Lannister lasciare la riunione e la seguì con lo sguardo, non le piaceva, non le piaceva il suo sguardo né il suo modo di atteggiarsi, non le piaceva come si era comportata né la superiorità che aveva usato nei loro confronti.
Tyrion l’aveva avvertita su di lei e su Jamie, ma non era bastato, almeno non per quanto riguarda la sorella, lentamente osservò anche Jamie, la schiena dritta e la postura da guerriero, seguiva la regina, seguiva la sorella ma prima che fosse troppo lontano si girò verso di lei e la guardò.
Uno sguardo veloce, uno sguardo che però non le sfuggì, come lei anche lui era preoccupato per il Non-Morto, per la scelta della sorella, per le conseguenze della loro decisione.
I loro occhi si guardarono per poco tempo prima che lui le voltasse di nuovo le spalle ma Dany ebbe la sensazione che avrebbe trovato in lui un alleato, in qualche modo seppe che Jamie Lannister avrebbe abbandonato la sorella per unirsi alla causa.
 
***
 
Arya osservò la distese di neve davanti a sé, lì dalle mura più alte poteva vedere lontano anche se non così lontano come in realtà era successo.
Era finita dal lato opposto di Grande Inverno, lontano dalla sua casa, lontano da quella ragazzina che amava prendere in giro e torturare Sansa, era diventata un’altra ragazzina, più temibile, più arrabbiata.
 
La paura uccide più della spada.
 
Forse non aveva mai smesso di avere paura ma quelle parole l’avevano salvata più volte di quante avrebbe voluto ammettere, quindi Arya aveva semplicemente deciso che non avrebbe dato alla paura tutto quel potere, non le avrebbe permesso di comandarla di nuovo come un burattino.
Aveva perso troppo, aveva dato troppo per farlo accadere.
 
-Stai bene?-
 
La sua voce rauca la sfiorò delicatamente e chiuse gli occhi per un secondo, lo aveva creduto morto, lo aveva creduto disperso, eppure Jon glielo aveva riportato, suo cugino gli aveva portato l’unica famiglia che aveva avuto durante quegli anni e non sarebbe mai stata capace di dirgli grazie.
-Ho fatto quello che andava fatto.- rispose senza guardarlo.
-Arya… Non so cosa sia successo durante questi anni, non so dove tu sia stata e cosa tu abbia visto…-
-Io non ho visto niente.- disse, ripensando a quando il Dio dei Mille Volti si era preso la sua vista, si era preso i suoi occhi.
-Ma adesso sei a casa, sei tornata a casa.-
-Sì sono qua, sono tornata a Grande Inverno ma non ho ancora finito.- disse girandosi verso di lui, -Ho ancora dei nomi che devono essere cancellati dalla mia lista.-
Gendry la guardò senza capire finché non lesse qualcosa in quegli occhi che per molto tempo gli erano stati cari e che non aveva mai dimenticato.
-Hai… C’è ancora quella lista?-
-C’è sempre stata.- rispose, scrollando le spalle, -Non ho mai dimenticato, non sono mai riuscita a dimenticare, Baelish era uno dei tanti ma non l’ultimo. Non ho ancora finito la mia missione.-
Arya tornò a guardare la grande distesa di neve e per un solo momento si concesse di sentirsi a casa, di sentirsi ancora Arya Stark ma in cuor suo sapeva che nonostante avesse davvero capito chi fosse il suo destino non sarebbe cambiato, essere Nessuno era il suo destino, Arya Stark non sarebbe mai arrivata così lontana, Arya si sarebbe persa prima e lei invece non poteva più permetterselo, quindi avrebbe dovuto accantonare quella ragazzina ancora per un po’, fino a quando non avesse cancellato anche l’ultimo nome.
 
Andrò a prenderla. Andrò ad ucciderla.
Non mi importa quanto ci vorrà ma io ucciderò la Regina.
 
-Dove tu andrai andrò anche io.-
Gendry le posò una mano sulla spalla e la face girare, la guardò negli occhi e si concesse di perdersi in lei, di cercare in lei la ragazzina di una volta e seppe per certo di averla trovata.
-So che è passato molto tempo e so che non abbiamo visto le stesse cose ma non ti ho mai abbandonato, non ho mai abbondato il pensiero che un girono ci saremo rivisti, quindi ragazzina quando sarai pronta ad andare io verrò con te. Non mi interessa dove, non mi interessa chi dovrai uccidere, starò al tuo fianco.-
Arya annuì brevemente e si concesse un lieve sorriso, in fondo quella confessione la fece sentire bene, la fece sentire amata per la prima volta nella sua vita; lo aveva ritrovato e seppe per certo che non avrebbe più perso il Toro di vista neanche per tutti i Non-Morti di questo mondo.




∞Angolo Autrice: Buonasera a tutti!! Sono tornata con questo nuovo capitolo, diciamo che rispetto agli altri è un capitolo di passaggio, ci racconta molto ma non entra ancora nei dettagli, questo succederà dal prossimo in poi :)
Intano vediamo la prima mossa sbagliata di Tyrion, e per quanto sbagliata super apprezzata da me, volevo un pò di pepe in questo rapporto e chi lo può mettere se non l'ex amante di Dany?, ma questa scelta non viene presa benissimo dalla nostra ragazza ma stranamente riuscirà a gestire molto bene questa situazione.
Jon dal canto suo riesce a mantenere una calma molto ammirevole anche se il poverazzo si fa venire qualche dubbio !!
Ho preferito concludere con Arya, non avevo ancora avuto modo di parlare di lei e di Sansa, cosa che farò meglio dal prossimo, e l'incontro con Gendry era uno dei tasselli che volevo esplorare, per aiutarla ad andare avanti.
Spero di esserci riuscita ;D
Grazie davvero a tutte le persone che si sono soffermate a leggere la storia, a recensirla e a inserirla nelle varie categorie, mi avete reso super felice e mi avete davvero fatto apprezzare questo lavoro, nato più come sfogo personale, sta diventando concreto ad ogni capitolo che scrivo.
Quindi grazie :D

Spoiler:  
-Ciao uccelletto, ti sono mancato?-
Il Mastino era davanti a lei ma Sansa non si mosse, non disse una parola, si limitò a guardarlo negli occhi e ricordò tutte quelle volte in cui lui l’aveva salvata, in cui lui era stato gentile, tutte le volte però lei lo aveva trattato male.

 *

Il mondo di Daenerys Targaryen divenne buio per un paio di secondi, quando alzò lo sguardo Jon le stava stringendo una mano ma non percepì niente, non provò niente, batté più volte le palpebre e mise a fuoco Brann, cercò le parole ma non le trovò, si sforzò come non le era mai successo ma riuscì a parlare.
-C… Come?-
-Il Re della Notte ha resuscitato Viserion, adesso fa parte della sua schiera, è grazie a lui se hanno abbattuto la barriera.-
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