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Autore: Altair4    10/09/2017    1 recensioni
Se siete appassionati di Star Wars, Star Trek, Galattica, Farscape ecc… questa storia potrebbe piacervi. Sequel di “Senza Nome le origini”, è ambientata in un’altra dimensione rispetto la nostra ed in una galassia a spirale barrata come la Via Lattea. Questa galassia è chiamata Trixtar ed è ricca di mondi popolati da esseri viventi e senzienti. Come nella storia precedente ci saranno dei gialli da risolvere, per cui Senza Nome sarà ancora una volta alla ricerca della verità, stavolta però con l’aiuto di personaggi davvero singolari. Tanto singolari da non saper definire se una delle coppie che si formeranno sia het, FemSlash…ecc. Non resta che togliervi la curiosità…
Genere: Avventura, Science-fiction, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap 3. Arrivano i Paichiani: Cleria, Treodor, Pacor e Petril

 
 
Uno splendido delfino guizzava di tanto in tanto fuori dal lago e si divertiva a spruzzare d’acqua Ṡénza, che, come sempre, era sdraiata sull’erba della riva; le piaceva quella sensazione di freschezza che solo il verde terrestre può darti, anche se era immaginario.
         -La finisci Tril? Mi hai bagnato gli occhiali da sole! Ma perché ti ho parlato dei delfini! Era meglio se ti descrivevo i lombrichi, così non potevi rompere più di tanto-
         -Uffa! Sembri una comune e noiosa Xiariana quando fai così…e poi non ti servono a nulla gli occhiali, Xiar stesso filtra gli UV del sole!-
         -Faceva tanto vacanza terrestre! Piuttosto quando arrivano i tuoi amici barbari?-
         -Ok…tra me e te li possiamo chiamare così, ma tu prova solo a dirlo in loro presenza e vedi cosa ti succede!-
         -Vorrà dire che cominceremo subito ad allenarci. L’hai detto tu che sono il miglior guerriero esistente, non dovrei avere troppi problemi-
         -No certo, ma non credo che a Kara faccia piacere una rissa su questo pianeta pacifico!-
         -Ok, ok starò buona e poi ero io quella noiosa!-
         -Comunque non dovrebbero tardare molto, non senti la loro presenza?-
         -Veramente no!-
         -Kara non ti sta aggiornando sulla situazione, li ho già captati mentalmente…-
         -E perché non ho sentito nulla?-
         -Perché stanno litigando e Kara non vuole che i loro pensieri ti agitino-
         -Com’è materna! Si preoccupa troppo-
         -Era così anche con me all’inizio, poi ha visto che sono un soggetto abbastanza stabile, anche se troppo giocherellone…a sentire gli Xiariani-
         -Perché litigano?-
         -Non ho capito bene, sembra che Cleria voglia sedersi ai posti di comando, dice che Pacor va lentissimo ed invece lei vuole arrivare al più presto…cosa vuoi che siano un paio di ore in più od in meno-
         -Del resto, voi avete fretta solo quando vi accoppiate…- Rispose Ṡénza ironica.
         -Non so perché, ma ho come l’impressione che fosse una battuta-
Tril sempre in forma di delfino immerse il muso nell’acqua e poi creò una bella fontanella dallo sfiatatoio che beccò in pieno Ṡénza.
         -Oh ma insomma!-
Ṡénza si buttò nell’acqua, afferrò Tril e cercò di montargli sul dorso, ma era molto scivoloso o almeno lo era diventato in un secondo momento per sfuggirle.
         -L’unico sistema che ho per avere un contatto con te è lottare, ma come sei faticosa!-
         -Se ti prendo!-
         -Buoni bambini, arrivano i nostri ospiti-
Disse Kara, ma non comparve alla loro vista. Una grossa nave grigia e verde militare sfrecciò nel cielo pallido di Xiar e si avvicinò al lago proiettando una grossa ombra su Tril e Ṡénza. Si udì una voce.
         -Qui Treodor, chiediamo il permesso a Kara di atterrare, promettiamo di non litigare finché saremo sulla superficie di questo pianeta-
         -Permesso accordato Treodor, era ora che smetteste di irradiare il nostro pianeta con onde mentali negative-
La nave aveva un profilo a forma di rombo, ma quando toccò il suolo si aprì rivelando una costruzione squadrata simile ad una casa. Una piccola porta metallica si aprì ed uscì una splendida donna blu con i capelli arancioni. Portava dei calzari metallici i cui lacci le circondavano le gambe definite fino al ginocchio, indossava una specie di gonnellino sempre di metallo, un bustino argentato ed una sorta di tiara in testa, sulle spalle una spada enorme ed i suoi occhi rosa guardavano stupiti il paesaggio. Tril assunse una forma simil-Paichiana maschile, le corse incontro e si abbracciarono.
         -Cleria! Come stai? Sei stupenda come sempre, lascia che ti abbracci-
Ṡénza guardava la scena esterrefatta e disse piano:
         -Ma è proprio fissato…-
Cleria non sembrava affatto dispiaciuta di tutto quell’affetto e disse:
         -Ciao Tril, anche tu non sei messo male, che carino a mostrarti in forma Paichiana-
         -Figurati è la forma che preferisco!-
         -Bugiardo leccaculo- pensò Ṡénza.
Subito dopo, dall’entrata della casa-nave uscì un energumeno tutto muscoli di quasi due metri, blu anche lui con una sorta di armatura simile a quella di Cleria ma più maschile, aveva gli occhi rosa, un crine nerissimo lungo ed intrecciato sulle spalle, portava una lunga lancia dietro la schiena.
         -Pacor! Fatti abbracciare!- Disse Tril con entusiasmo.
         -Non provare ad avvicinarti o ti spappolo quella tua testa bacata-
         -Sempre il solito…mi dai almeno la mano?-
         -Sì, ma solo perché sei in forma Paichiana maschile- grugnì l’omone.
         -Non farti impressionare Ṡénza, ha un cuore d’oro…quando non vuole ispezionare le tue budella!-
L’ultimo Paichiano si mostrò a tutti con fare fiero, aveva un fisico abbastanza muscoloso, molto simile a quello di un terrestre, i suoi capelli erano corti davanti e lunghi dietro di color mogano. I suoi lineamenti erano molto gradevoli, assomigliava a Cleria ed aveva due spade legate dietro.
         -Allora Treodor, posso abbracciare anche te come tua sorella?-
         -Ok, ma non troppo a lungo-
Tril non se lo fece ripetere e gli andò incontro a braccia aperte, dopo nemmeno un secondo si sentì dire.
         -Tempo scaduto, ci tieni alla tue zampe vero?-
         -Sì certo certo, va bene così, è sufficiente per me!-
         -Si può sapere perché sei così fissato a voler toccare tutti in quel modo?- Chiese Ṡénza.
         -Con il contatto posso sentire delle sensazioni, talvolta i pensieri. I Kreosiani non hanno una telepatia come quella degli Xiariani, non sanno parlare come noi, ma possono capire molto dal contatto e Kara non blocca questa mia capacità, dice che è giusto così. Quante volte te lo devo dire che questo comportamento ha il fine di conoscere la persona che tocco o come in questo caso informarmi sul loro stato mentale e di salute?-
         -Secondo me è una scusa, a te piacciono tutti- commentò Ṡénza, al che Treodor si allarmò e disse:
         -Vorresti dire che c’è altro dietro questo tuo modo di fare così appiccicoso? Non è quello che sto pensando, vero?-
         -Io credo che i terrestri ed i Pachiani siano veramente simili, non sapete pensare ad altro! No Treodor, non voglio diventare tua moglie! Non ha nemmeno senso per me questa parola! Ma piuttosto non fatemi fare il maleducato, questa è Ṡénza Nome, metà terrestre e metà Xiariana. Ora è in forma umana ma se vuole può ricoprirsi di metallo ed i sui bellissimi capelli diventano aculei temibilissimi. Ṡénza questi sono Cleria, Pacor e Treodor. Pacor è cugino di Treodor e Cleria, che come avrai capito sono fratello e sorella-
I tre Paichiani fecero un cenno della testa simultaneamente e Ṡénza li imitò pensando che fosse il loro modo di salutare.
         -Come siete freddi! Datevi almeno la mano come fanno anche i terrestri, credo che sia un’ottima usanza, anche se l’abbraccio è molto meglio- Disse Tril.
Nessuno si mosse all’inizio, poi Treodor allungò la mano e strinse calorosamente quella di Ṡénza.
         -E’ un onore conoscere una discendente dei saggi Xiariani, ti saluto a nome anche dei miei compagni. Spero perdonerai i nostri modi un po’ rudi, ma abbiamo bisogno di tempo per conoscerti. Comunque sia, so già che ci piacerai, so che sei una combattente molto coraggiosa-
         -Grazie…ho sentito dire lo stesso di voi-
Ṡénza cercava disperatamente di leggergli la mente, ma Kara le bloccava le funzioni telepatiche.
         -E’ inutile Ṡénza, i Paichiani hanno chiesto la privacy dei pensieri, solo io con il contatto so cosa pensano, ma solo perché siamo amici- Disse Tril con un mezzo sorriso.
         -Come fai a sapere cosa sto facendo?- Disse Ṡénza irritata.
         -Ci ho provato anche io con Pacor quando non mi ha voluto abbracciare, figuriamoci se non ci provavi anche te-
         -Poche chiacchiere, siamo venuti per uno scopo. Ṡénza Nome non vedo l’ora di allenarmi con te…anche se non sembri molto forte…- Disse Cleria mentre guardava la mezza terrestre in un modo poco amichevole.
         -So che ti farò presto cambiare idea, ma ditemi, che effetto vi fa il pianeta Xiar, come vi sentite?-
         -Stranamente calmo ed appagato- disse Treodor e aggiunse -visto che mia sorella non ti ha offesa in modo serio, immagino che anche lei sia abbastanza rilassata e tu Pacor?-
         -Sì anche io, ho meno voglia di picchiare Tril del solito-
         -Mmm, ma che caro…- disse Tril a mezza voce.
Mentre Ṡénza spiegava le potenzialità del pianeta e come aveva ricreato quell’ambiente, notò un’ombra scura che da dietro Pacor si era nascosta in un finto cespuglio. Non poteva essere un pericolo a meno che uno dei Paichiani non avesse immaginato e quindi creato qualcosa di terribile. Assunse la sua forma da guerriera di metallo, con un balzo atletico atterrò alle spalle del grosso Paichiano, mentre le punte dei suoi capelli cercavano il bersaglio, pareva Medusa. Si trovò davanti quello che sembrava una pantera nera con una fila unica di scaglie sul dorso lungo la colonna vertebrale fino alla punta della coda, i baffi, gli occhi e gli artigli tutti di colore rosso acceso.
          -E tu cosa diavolo sei?-
La bestiola le saltò contro, ma Ṡénza la scansò agilmente, Tril esclamò:
         -Dite a Petril di darsi una calmata e che Ṡénza non è un pericolo-
         -No, lascialo fare, voglio vedere cosa pensa di lei- rispose Cleria seria.
Ṡénza era ancora in posizione con i suoi aculei diretti verso Petril. Lo strano animale la fissava ed una serie di canini spuntarono da quella bocca minacciosa, le scaglie rosse si raddrizzarono lungo tutta la schiena, il suo ruggito sembrava quello di una pantera. Ṡénza abbassò gli aculei, riassorbì il metallo e rimase immobile. Petril smise di ringhiare, chiuse la bocca e si avvicinò a Ṡénza, allora lei allungò molto lentamente una mano verso il muso dello pseudofelino e successe la magia. Petril annusò la mano e poi cominciò a strusciarsi come se fosse stato un gatto, Ṡénza non poté che ripensare a Rocky il dolcissimo gattino siamese di David.
         -Ma come? Ti piace la slavatina, Petril? Non hai voglia di mordicchiarla un po’?- Chiese Cleria, ma Petril continuò a sfregare il muso alla mano di Ṡénza, la quale si abbassò, cominciò a fargli le carezze ed a grattargli dietro le orecchie come ai gatti.
         -Ecco! Si può sapere perché lui lo carezzi e me no?- Chiese Tril contrariato.
         -Tu non sei un gatto!-
         -Nemmeno lui! E’ solo uno sciocco Petril qualunque-
         -Cioè Petril non è un nome?-
         -Perché? Dobbiamo dargli un nome proprio? Nessuno lo fa- Commentò Pacor.
         -E come fate a chiamare il vostro “animaletto domestico” se tutti li chiamate così sul vostro pianeta?- Chiese Ṡénza che rideva e si immaginava la scena dei tre Pachiani rincorsi da tutti i Petril del pianeta.
         -Basta un Petril per nucleo familiare e riconosce la nostra voce deficiente! - Disse Cleria alla quale Ṡénza non andava proprio a genio.
         -Calma…avevi promesso…- disse Treodor.
         -Pensa ai fatti tuoi, l’ho capito che ti piace la mezzo sangue!- Gli rispose Cleria.
         -Ti assicuro che sono veramente tranquillo, è questo pianeta, non mi sono mai sentito così rilassato, perfino la tua voce sgraziata è più tollerabile-  
         -Che cosa? La mia voce è melodiosa- disse Cleria urlando.
         -Sì, sì, proprio melodiosa!-
         -Adesso basta ragazzi state inquietando Kara e non vi conviene farla arrabbiare. Se vi volete sfogare fatelo in combattimento secondo le regole di Xiar- intervenne Tril.
         -E quali sarebbero?- Chiese Cleria che però quando si rivolgeva a Tril aveva sempre una voce quasi rilassata.
         -Qui la violenza non è ben accetta, ma gli Xiariani faranno un’eccezione, a patto che non vi facciate del male seriamente. Vi consegnerò delle armi con cui potrete affrontarvi senza danni. Tutte le volte che colpirete il vostro avversario quest’ultimo si sentirà sempre più stanco fino a che dovrà abbandonare il duello, ma non verrà inflitta nessuna ferita-
         -Peccato…- commentò Cleria a bassa voce.
         -Bene chi vuole cominciare?- Chiese Ṡénza.
         -Prima le signore- rispose Cleria.
         -Come desideri-
Due cilindri si materializzarono in mano a Tril e li consegnò rispettivamente a Ṡénza e Cleria. Appena le due ragazze impugnarono quei due strani oggetti, si trasformarono nelle armi a loro più congeniali: quella di Cleria era una specie di scimitarra, quella di Ṡénza un fioretto. L’ibrido osservò la sua spada e gli venne a mente Carlos Fuentes, il tenente brasiliano che le aveva insegnato a dare di scherma. Carlos era stato più di un insegnante, era stato un vero amico, le aveva fatto capire che la forza è inutile senza un buon piano, avrebbe dedicato la sua vittoria a lui. Dal canto sua Cleria guardava questa nuova arma dispiaciuta di non poter incidere la pelle di quella mezzosangue, ma era assolutamente convinta che avrebbe prevalso, per cui sorrise malefica e cominciò a fissare Ṡénza e quell’arma curiosa.
         -Cosa pensi di farci con quello stuzzicadenti?-
         -Non ha importanza la forma dell’arma, l’importante è portare a termine i colpi non è vero Tril?-
         -Ha ragione Ṡénza…Cleria ti conviene non sottovalutarla…-
         -Non credi nelle mie capacità tesoruccio?-
         -Tu sei stupenda e sei un guerriero incredibile…ma Ṡénza…ecco lei è migl …cioè non è classificabile!-
         -Staremo a vedere!-
Con le armi in pugno andarono al centro di un ring che si era formato tutto intorno a loro, una specie di gabbia proteggeva gli spettatori per volere di Kara.
         -Kara perché hai ricreato una struttura del genere?- Chiese Tril .
         -Perché una delle due presto sarà senza controllo e non vorrei vi facesse del male-
         -Cleria è un ospite ed ha promesso di comportarsi bene, la conosco. Non sarà mica Ṡénza?-
         -Tu credi che sia lei? Pensi che sia capace di fare del male a tutti noi?-
         -Ecco…non lo so…non ho letto la sua mente come avrei voluto, non ne so abbastanza…c’è una grande angoscia dentro di lei…ma non saprei, non mi ha dato molto tempo per capire-
         -Bene, vedremo presto la risposta-
Le due guerriere si studiavano e si muovevano in cerchio con lo stesso ritmo ed i loro respiri all’unisono. Ṡénza non aveva nessuna intenzione di rivelare le sue capacità, si ricordò come aveva modulato la sua forza per non fare del male a Carlos Fuentes l’ultima volta che si erano affrontati per esercizio. Cleria era impaziente e sferrò il primo colpo, subito parato senza problemi dalla sua avversaria. Ṡénza si rese conto che la Paichiana era forte, forse più di un uomo terrestre e quindi non doveva sottovalutarla. Mentre fantasticava su come era meglio atterrarla, un altro colpo molto violento da parte di Cleria la riportò alla realtà e ci furono una serie di scambi dove il fioretto resisteva senza problemi alla scimitarra.
         -Com’è possibile che la tua arma ridicola regga il confronto?-
         -Non lo so esattamente, ma credo che non sia solo una questione di aspetto, è soprattutto la nostra forza mentale ad essere determinante-
         -Kara non la starai avvantaggiando?- Chiese Cleria irritata.
         -Noi Xiariani siamo imparziali, lo siamo sempre stati, pensavo che Tril te lo avesse spiegato- non aspettò la risposta ed aggiunse -Cleria pensa a combattere, non basterà la tua aggressività stavolta ad aiutarti-
Ṡénza aveva ormai capito quanto fosse forte la sua avversaria, ma volle metterla alla prova, con un colpo rapido e preciso la trafisse senza alcuna difficoltà sul tronco a destra, proprio all’altezza del fegato. Sarebbe stato un colpo mortale e quindi definitivo per un terrestre ma non per una Paichiana, anche se accusò il colpo sentendosi all’improvviso meno in forma.
         -E’stata solo fortuna, adesso basta giocare-
Cleria si gettò su Ṡénza con veemenza, ma la mezza terrestre si difendeva in modo efficacie, non veniva mai colta impreparata e parava i poderosi fendenti, ad un certo puntò la situazione precipitò.
         -Mi sono stufata, queste armi sono stupide!- Disse Cleria,  era visibilmente alterata, i suoi occhi da rosa divennero rossi, ansimava per la rabbia. Gettò l’arma Xiariana e tirò fuori dal fodero la sua, in un attimo aveva mandato in frantumi il fioretto di Ṡénza.
         -Cosa stai facendo Cleria? Non devi farle del male è tua amica, fermati! Avevi promesso!- Cominciò a gridare Tril, mentre Treodor, Pacor e la stessa Kara rimasero impassibili alla scena.
         -Kara fai qualcosa!- Tril era disperato temeva il peggio, Cleria era una guerriera formidabile e adesso Ṡénza era disarmata. Dal canto suo la mezza terrestre non sembrava affatto preoccupata, anzi parlò in modo calmo e pacato mentre il suo corpo si ricopriva del metallo Xiariano.
         -Non dovevi farlo, sei ospite qui, stai infrangendo delle regole, sarò costretta a punirti-
         -Va bene slavatina, vorrà dire che combatteremo a mani nude, non sono una codarda!-
Cleria gettò la sua arma in malo modo, per fortuna fu bloccata dalle sbarre della gabbia, altrimenti avrebbe colpito Tril ad un piede. Incurante del suo gesto sconsiderato la Paichiana si avventò su Ṡénza rapida e letale, ma non avvenne ciò che sperava, la sua avversaria continuava a scansarla con movimenti leggeri e rapidi, quasi danzava.
         -Cosa fai scappi?-
Fu allora che Ṡénza la colpì con un pugno alla gola, fu un unico colpo secco e Cleria si accasciò al suolo, la gabbia sparì.
         -Cosa hai fatto a mia sorella?- Chiese Treodor, subito anche Pacor volle dire la sua:
         -E a mia cugina!-
         -Ragazzi vi prego non vorrete cominciare una rissa…-
         -Tril…non voglio cominciare una rissa- disse Treodor suscitando così lo stupore di Pacor che commentò: -Davvero non vogliamo? Pensavo di sì-
         -Abbiamo dato la nostra parola, niente litigi, sono sicuro che non sia successo nulla di grave a Cleria, ho ragione? Altrimenti non risponderemo di noi-
         -Non temere Treodor, tua sorella sta bene è solo un po’ stordita si rialzerà presto, le ho tolto solo un attimo il respiro- disse Ṡénza.
         -Allora era Cleria il motivo della gabbia…- commentò Tril.
         -Sì mio caro, diciamo che Cleria soffre di un male comune agli esseri corporei, temevo accadesse qualcosa di ancora peggiore, Ṡénza ha saputo tenerla a bada-
         -Di quale male soffre? E’ contagioso?-
         -La gelosia…ma altro non ti dirò, non mi sembra giusto rivelare i suoi pensieri. E adesso se volete continuare l’allenamento potrete usare solo le armi Xiariane, sono stata sufficientemente chiara?- Disse Kara la quale era sì incorporea, ma questo non le impediva di essere autoritaria.  L’allenamento continuò con Pacor, che era più forte ma meno rapido di Cleria e dopo con Treodor che era il miglior combattente tra i tre, ma il risultato fu lo stesso. Intanto Cleria si era rialzata e per la vergogna se ne stava zitta zitta in riva al lago, Tril la raggiunse.
         -Come stai?-
         -Sto bene…scusami se ti ho quasi colpito, non ci vedevo più dalla rabbia-
         -Nessun problema…non te la devi prendere, Ṡénza non è un essere normale, non solo perché è il risultato di un incrocio ma anche perché, da quello che so da Kara, è stata modificata per essere un potente guerriero. Ha una specie di computer organico innestato nel suo cervello. Man mano che cresceva la operavano, le aprivano la testa e gli hanno inserito fino a cinque innesti, una sorta di chip, per renderla ancora più potente. Inoltre sembra che sia ancora in evoluzione perché questi chip non hanno ancora la piena funzionalità-
         -Vuoi dire che diventerà ancora più forte? Nemmeno l’ho visto il colpo che mi ha dato ed ho parato a caso quello stecchino che usava come arma…non lo vedevo nemmeno arrivare da tanto che è rapida…sono proprio un fallimento-
         -Tu non sei un fallimento, sei una splendida guerriera Paichiana, prendi il alto positivo della faccenda, allenarti con lei ti farà diventare ancora più forte-
         -Grazie Tril, sei un amico…però non la reggo quella lì: tu, Treodor, Pacor e perfino Petril sembrate come incantati quando la guardate…-
         -Ora capisco…non posso parlare per gli altri, ma io non ho nessun interesse nei suoi confronti, lo sai che basto a me stesso…forse la tua è solo un’impressione, ricordati che nessuno di noi ha mai visto un essere vivente uguale a Ṡénza-
         -Sarà…- disse e poi pensò –non ha nessun interesse né per lei, né per nessun’altra…purtroppo-
Cleria si era scoperta gelosa di Tril per la prima volta, non si era mai resa conto di quanto tenesse a quell’ibrido giocherellone, adesso però non poteva più permettere che leggesse i suoi sentimenti, per cui teneva le distanze.
         -Che c’è? Come mai sei così rigida?-
         -Ti posso chiedere un favore?-
         -Certo, tutto quello che vuoi-
         -Potresti non leggermi più i pensieri…mi vergogno troppo, non so se questa cosa, questa gelosia mi passerà…-
         -Vuoi dire che non ti posso più abbracciare?-
         -Sì, certo che puoi, ma lasciami un po’ di privacy…almeno per un po’-
         -Va bene, mi dirai tu quando potrò leggere di nuovo la tua mente-
Detto questo le diede una carezza su una guancia per assicurarsi che si fosse calmata, però voleva ancora ascoltare le sensazioni di Cleria. Percepì qualcosa che non capiva, che non aveva mai sentito prima, forse era il pianeta Xiar che gli faceva brutti scherzi oppure ancora non conosceva tutto dei Paichiani, per cui non si interrogò troppo sulla nuova sensazione che captava dentro di lei.
Dopo una giornata intensa di allenamenti arrivò la sera, ma nessuno dei guerrieri era stanco perché Xiar provvedeva a infondere sempre nuova energia. Poiché non dovevano né mangiare, né dormire si ritrovarono tutti e cinque sdraiati sull’erba immaginaria a guardare le stelle, Petril arrotolato vicino a Ṡénza. Treodor ruppe il silenzio.
         -Come funziona questa cosa che non occorre mangiare e dormire, insomma è piuttosto strana…e come facciamo a capire tutto quello che dite?-
Tril prese la parola per rispondergli.
         -Lo spiego io ai nostri ospiti. Kara fa da traduttore, più o meno. Poi…il nucleo di questo pianeta è incandescente come quello di tutti i pianeti, ma in strati più superficiali, man mano che il magma si solidifica, ci sono zone ricche di zirconi e zone ricche di un metallo molto particolare: il Tetrazirconio. Questi due elementi se posti vicini (questo capita grazie ai movimenti convettivi sotto la crosta Xiariana) danno inizio ad una reazione in cui lo zirconio viene disintegrato e si trasforma in energia, ma non è qualcosa di distruttivo, con il tempo infatti gli Xiariani hanno imparato ad usare questa risorsa grazie alla loro mente evoluta. Quindi è Kara che rende questo pianeta così speciale, è lei che ci nutre, che ci rigenera finché stiamo qui. In passato Xiar era un pianeta come gli altri con foreste, laghi, fiumi, poi col tempo si è trasformato in questo deserto dorato perché tutte le forme corporee si sono modificate e vivono in forma di energia. Tutti gli abitanti di Xiar sono intorno a noi, anche se non li vediamo. Posso dire che lo stesso Xiar e Kara sono la somma di tutti gli esseri viventi.
         -Cioè fammi capire…quindi sono schiattati tutti…e se ne vanno in giro come fantasmi che noi manco vediamo?- Intervenne Pacor.
         -Schiattati?-
         -Sì, crepati, morti, kaputt!-
         -Ho capito, ho capito…più che “morti”…direi evoluti!- Disse Tril che pensò anche -barbaro!-
         - Però scusate o ci alleniamo o dormiamo non posso stare così senza far niente- commentò Cleria.
         -Possiamo chiedere a Kara di farci dormire, ci farà rielaborare la giornata di oggi con un sonno guidato- disse Tril che aveva sempre una soluzione a tutto.
         -Sì ti prego Tril!-
Cleria non finì la frase che tutti cominciarono a sbadigliare e si addormentarono in poco tempo, tutti a parte Ṡénza, la quale si alzò da terra ed a passi lenti si diresse verso il lago, vi entrò, si immerse fino al mento e rimase in attesa.
         -Cosa c’è Mdala?-
         -Volevo parlare un po’con te Kara-
         -Se vuoi parlare sono qui, ti ascolto-
         -Pensi che sarò all’altezza del compito che volete darmi?-
         -Certo cara, perché ti vengono questi dubbi?-
         -Ho paura di non farcela, a volte mi sento debole come un terrestre…Tril mi ha assicurato che nessuno è più forte di me e che non dovrò avere paura quando avrò a che fare con quei nanerottoli del pianeta Terzia e Vera…ma…-
         -Nanerottoli?-
         -Se ho capito bene sono alti un metro e trenta circa e sono grassottelli-
         -E’ la loro natura, non sono grassottelli…comunque non devi temerli, ma nemmeno sottovalutarli, conosco delle menti piuttosto eccelse di entrambi i pianeti. Sarebbe un vero peccato anche la più piccola delle perdite, ogni loro vita è preziosa, come qualunque vita in tutti gli universi-
         -Non li sottovaluterò, lo prometto e cercherò di rimanere concentrata-
         -Non dimenticare di ascoltare cosa ha da dire Tril, sembra infantile ma è molto saggio ed intelligente, insieme siete perfetti per questa missione-
         -Va bene Kara, seguirò i tuoi consigli…posso ascoltare con te i pensieri che arrivano dai due pianeti in guerra?-
         -Non sono ancora in guerra, sono riuscita a convincerli ad aspettare te e Tril…ok ti farò captare le informazioni che mi arrivano-
Ṡénza si lasciò cullare dall’acqua del lago e rimase lì a galleggiare con la mente aperta, pronta a tutto.
         -Kara…gli animi qui su Vera sono molto agitati, sto cercando io stessa di mantenere la calma, ma la popolazione ha perso la testa, credono che l’omicidio del nostro amato principe Fertel sia un avvertimento da parte dei Terziani. Probabilmente vogliono il nostro Ergon, hanno già rubato del minerale dai nostri territori sugli asteroidi…i pochi Terziani che abitano sul nostro pianeta sono stati rinchiusi nel carcere per la loro stessa sicurezza-
         -Prescilla amica mia, i Terziani dicono di non aver mai invaso i territori Verani sugli asteroidi, non ne hanno bisogno, piuttosto pensano che l’omicidio sia un trucco per dichiarare guerra e prendervi anche il loro Ergon-
         -Il nostro rispettabile sciamano Rol ha visto lui stesso una navicella Terziana che si allontanava dai nostri territori ed altri hanno testimoniato di averne viste in altre due occasioni-
         -Non temere Prescilla troveremo una soluzione, i nostri figli Ṡénza Nome e Tril arriveranno presto da voi, vi aiuteranno a scoprire chi ha ucciso il vostro principe e si occuperanno della mediazione. Saranno assolutamente imparziali come siamo noi Xiariani e quindi non leggeranno né le vostre né loro menti, ma dovrete tutti collaborare. Ho il benestare e la fiducia dei Terziani, non vogliono il conflitto-
         -Credo in te Kara amica mia-
         -Credo in te Prescilla, amica di Xiar da una vita-
Ṡénza aveva ascoltato tutto ed era rimasta colpita dal forte legame tra Kara e Prescilla, sciamana Verana.
         -Sembrate molto amiche tu e Prescilla…-
         -Lo siamo da molto tempo e trovo davvero assurdo il comportamento di entrambe le popolazioni, c’è qualcosa sotto e tu devi scoprirlo, so che sarai in grado di farlo-
         -Perché non posso leggergli la mente? Tril mi ha detto che non possiamo farlo…ma…-
         -Ho dato la mia parola e poi Prescilla se ne accorgerebbe subito, la sua telepatia è molto potente per essere Verana, ma non oserà leggere la tua mente, sarebbe maleducato per il suo modo di ragionare e non posso darle torto-
         -In effetti credo che non sia piacevole, anche io quando ero sulla Terra non leggevo mai i pensieri di David, è come privare gli altri della loro libertà…anche se in certi casi può essere determinante-
         -Forse se riuscirai a guadagnare la loro fiducia ti lasceranno fare, ma tu parti per questa missione sapendo che non puoi contare su questa tua facoltà. Però puoi sempre contare sulla tua incredibile empatia, ti sarà molto utile ed è uno dei motivi per cui ti mando in missione. Tril non ha questa tua capacità, se non tramite il tatto, in compenso è molto simpatico a Verani e Terziani, li conosce bene e sa come trattarli, quindi tu lascia parlare lui-
         -Non c’è problema, è la mia prima missione, penserò prima di tutto a risolvere il caso, hai già informazioni utili?
         -So da Tril che il principe è stato ucciso nel suo letto, sembra che fosse solo…per lo meno lo era quando è stato trovato. La scena del delitto non è stata toccata per nostro volere, infatti su Vera sono gli sciamani che risolvono tutto e non usano la scienza, avrebbero sicuramente contaminato tutti i possibili indizi-
         -Mi chiedevo…Prescilla non può leggere la mente dei Terziani e risolvere il problema?-
         -I Terziani sono tanti, non è possibile sondare tutte quelle menti in una volta sola, senza contare che la telepatia è molto debilitante per gli sciamani Verani ed usano molto di rado questo potere. Infatti hanno tutt’altra funzione, sono loro che liberano l’energia dall’Ergon, fanno da catalizzatori, un po’ come faccio io qui su Xiar, poi vedrai come funziona. Ho una forte connessione con Prescilla perché sono io a permettere questo contatto, come facevo con te sulla Terra-
         -E quando sarò là, non potrò nemmeno sondare le menti dei Terziani perché abbiamo un accordo-
         -Esattamente… adesso non preoccuparti dei dettagli, Tril sarà al tu fianco, anche se dovrai occuparti tu di analizzare ogni possibile traccia o indizio interessante, so che hai una preparazione accademica terrestre e l’esperienza sul campo che ti possono aiutare-
         -Sì, ho una laurea in criminologia, senza contare che ho studiato molto quando ero prigioniera nella base di Johannesburg e quindi mi intendo anche di genetica, chimica e tutto quello che può servire per analizzare i dati raccolti-
         -Potrai portare con te il bracciale di tuo zio Nestor e la tiara di tua madre Feidor. Con questi monili non ti servirà altro e non insospettirai i Verani che non conoscono la nostra tecnologia, né i Terziani che hanno una tecnologia simile a quella dei terrestri-
         -E sarò un cavallo di Troia, se ce ne sarà bisogno-
         -Si ricordo quel racconto mitologico terrestre…anche se spero che non dovrai mai usare le tue doti di guerriera-
         -L’aveva detto il Dottorando…-
Ṡénza pensò a Steven Leviatin il dottorando che l’aveva monitorata per tutta la sua adolescenza nella base militare New Haeven in Sudafrica. Steven la controllava per vedere se era sana fisicamente e le aveva detto che il suo aspetto poteva ingannare, perché nessuno si sarebbe mai aspettato tutta quella forza e quei poteri da una ragazzina.
         -Ti consiglio di dormire come gli altri, altrimenti le prossime ore saranno veramente lunghe per la tua impazienza di terrestre…-
         -Va bene Kara, torno vicino ai miei compagni di avventura e poi fammi addormentare-
Ṡénza passò davanti ai Paichiani ed a Tril ma preferì sdraiarsi vicino a Petril, lo pseudofelino scuro come la notte e lì si addormentò.
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
I Paichiani sono arrivati e sono tutto meno che pacifici. Sì lo so anche in Avatar erano blu, ci ho pensato dopo che avevo scritto questo capitolo, ma ormai non riesco a non immaginarli così e poi il blu è un bel colore ;-P
Ovviamente Ṡénza è molto più forte di loro ed è sempre magnifica, ma vedrete che non sempre sarà sufficiente, il viaggio che l’aspetta è pieno di insidie, vedrete che anche lei dovrà comunque affrontare molte difficoltà. Intanto che ne pensate di questi tre e di Petril? Spero vi piaceranno, io mi sono divertita un mondo ad inventarli.
Ribadisco questa spiegazione per chi legge con smartphone o tablet: ho scritto il nome “Senza” con l’accento ed un punto perché si possa distinguere bene dalla congiunzione o preposizione “senza”, anche se la Ṡ (S con un punto sopra) corrisponde al suono “sh” nel gaelico irlandese antico
;-)
Altair
   
 
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