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Autore: Generale Capo di Urano    10/09/2017    1 recensioni
[APH Rare Pair Week 2017] [Day One: Flowers] [Romania/Bulgaria]
Così si era precipitato da lui, con i fiori tra le mani e un sorriso che gli andava da un orecchio all’altro, convinto di poter risolvere tutto nella maniera più rapida possibile. A contatto con il diretto interessato, però, come spesso accade le sue certezze cominciarono a crollare, sebbene Mihai non avesse ancora neppure aperto bocca.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Bulgaria, Romania
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sorriso radiante sul volto di Vasil aveva cominciato a vacillare nel momento in cui Mihai, spalancata la porta di casa, aveva sollevato un sopracciglio e l’aveva fissato per qualche secondo con il viso corrucciato e gli occhi ridotti a due fessure, senza proferire parola.
Il bulgaro rimase fermo sulla soglia con le labbra serrate, quasi avesse dimenticato come si facesse a parlare, dondolando avanti e indietro con il busto ed evitando, per quanto possibile, lo sguardo di Romania – pur sapendo che qualcosa avrebbe dovuto dire, dopo essersi presentato dal nulla davanti alla sua porta di casa con un enorme mazzo di rose rosse tra le mani.
Mihai non si arrabbiava spesso, ma le rare volte in cui capitava era comunque terribile; nulla a che vedere con le stregonerie e i malefici di cui ogni tanto parlava, malocchio e magia nera – nessun adulto con un po’ di sale in zucca gli avrebbe dato retta, almeno così si ripeteva sempre Bulgaria – ma il semplice doversi subire il suo cocciuto silenzio era la maledizione peggiore che l’amico potesse immaginare.
Per quanto fosse solare e spensierato, il rumeno sapeva diventare piuttosto permaloso quando si commentava la sua ossessione per il sovrannaturale – condivisa tra l’altro da quei due strani amici con cui ogni tanto passava il tempo – ma piuttosto che farsi tenere il broncio per troppo tempo Vasil preferiva scusarsi e accettare in silenzio qualsiasi bislacca abitudine del compagno. Anche se ogni tanto, in tutta sincerità, avrebbe preferito andare alle fiere con il cosplay di qualche anime al posto dei soliti costumi da Harry Potter.

Non ci aveva pensato su molto: appena posato gli occhi sulle proprie rose – il giardino ne era pieno! – le aveva raccolte e le aveva legate con il primo nastro che aveva trovato, premurandosi di togliere loro le spine. Nonostante il fiocco lasciasse alquanto a desiderare, quell’enorme mazzo rosso faceva comunque la sua splendida figura; se c’era una cosa di cui Bulgaria andava fiero erano proprio le sue bellissime rose.
Così si era precipitato da lui, con i fiori tra le mani e un sorriso che gli andava da un orecchio all’altro, convinto di poter risolvere tutto nella maniera più rapida possibile. A contatto con il diretto interessato, però, come spesso accade le sue certezze cominciarono a crollare, sebbene Mihai non avesse ancora neppure aperto bocca.
«Posso entrare?»
Romania, che non aveva smesso un secondo di passare lo sguardo confuso dalle rose al volto di Bulgaria e dal volto di Bulgaria alle rose, esitò solo un secondo, prima di farsi da parte per lasciarlo passare. «Eh, uhm, certo...»
Non aveva l’aria di essere ancora arrabbiato, solo perplesso.
Più calorosa e pimpante fu l’accoglienza del piccolo Nicolae, che gli si aggrappò a una gamba rischiando per un attimo di farlo cadere a terra. Vasil non poté trattenere una risata divertita, mentre cercava di raggiungere il salotto senza far male né a se stesso né al bambino.
«Posso averne una?»
Nessuno avrebbe mai potuto dire di no agli occhietti dolci e spalancati di Moldavia, che ammirava le magnifiche rose che il bulgaro teneva in mano come se non avesse mai visto un fiore tanto bello in vita sua – con una punta di orgoglio, il ragazzo pensò che effettivamente era così. Ne sfilò una dal grosso mazzo e gliela porse, sorridendo mentre lo osservava correre verso il giardino con il naso immerso nella morbida corolla, probabilmente con l’intenzione di piantarla in un angolino per vedere se ne potessero crescere altre.
«Allora?»
La voce di Romania lo riscosse e lo fece girare verso la cucina, dove l’amico stava armeggiando con un vecchio bollitore. Cercò di riportare alla memoria le poche parole che aveva preparato, ma bastò un ghigno divertito di Mihai per far sì che gli morissero in gola.
«Mi piacciono le tue rose, ma spero che tu non abbia nascosto anche un anello da qualche parte.»
«Cazzo, non ci ho pensato!» scherzò con lui, facendolo ridacchiare; si era proprio preoccupato per nulla. Cercò nella credenza una brocca e la riempì di acqua per i fiori – ci avrebbe pensato Romania a trovare loro una sistemazione migliore.
«Ti va del tè? Me l’ha portato Arthur, sai, “del vero tea inglese, il migliore che si possa trovare!”» Mihai scimmiottò ridendo l’accento inglese dell’amico, mentre si affacciava alla finestra per richiamare il fratellino.
«Ah beh, se è “vero tea inglese” allora...»
«La torta l’ho fatta io!» La vocetta acuta di Nicolae, spuntato apparentemente dal nulla dietro di lui, per poco non fece venire un colpo al povero Vasil.
 
Quando Moldavia tornò a giocare per conto suo nel giardino, il rumeno tornò a fissare il compagno con gli occhi socchiusi e un sorrisetto maligno dipinto sul volto, mentre accarezzava delicatamente i morbidi petali degli splendidi fiori rossi.
«A cosa devo questo dono tanto romantico? Con quante persone mi hai tradito?»
«Eh?!»
«Sto scherzando!» Gli fece la linguaccia, prima di scoppiare a ridere. Bulgaria, per dispetto, gli punzecchiò una mano con i rebbi della forchetta.
«Ti diverti a farmi agitare per nulla?»
«Giusto un pochino.» Il sorriso di Mihai pareva sempre angelico e innocente, anche mentre si divertiva a prenderlo amichevolmente in giro. «Ma mi vuoi bene comunque, vero?»
Vasil non rispose, si allungò verso di lui e gli baciò la punta del naso.
«Vuoi vedere cos’altro ho portato?» Con un sorrisetto malizioso, mise una mano in tasca e ne estrasse una piccola boccetta di vetro, permettendo a Romania di leggerne l’etichetta.
«Olio di rosa? Suona molto virile» rise quello.
«Vuoi provarlo?»
Il ragazzo lanciò un’occhiata all’esterno della casa, dove il fratello era intento a giocare.
«Giusto un po’...»












Angolino caramelloso
APH Rare Pair Week 2017 su Tumblr
Pur sapendo che probabilmente non riuscirò mai a rientrare nel tempo stabilito e questa serie di fanfiction si protrarrà per almeno un mese, ho deciso  comunque di scrivere qualcosina seguiendo i prompt che Tumblr ha gentilmente concesso (?) - perlomeno per avere la possiblità di scrivere su dei poveri tesori ignorati da tutti. Quanto sono adorabili Bulgaria e Romania (e Moldavia), quanto?! Amateli, è un ordine.
(Se l'aesthetic all'inizio fa schifo è semplicemente perché me lo sono dovuta fare da sola... con Paint... e non ne sono minimamente in grado AHAHAHAHAH - ma non è colpa mia se non sono riuscita a trovarne neanche uno che non avesse nulla a che fare con i vampiri. Stupidi vampiri, io volevo le rose. Per non parlare della prossima coppia, loro neppure ce li hanno gli aesthetic, sigh.)


 
   
 
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