Sentirla gioire sotto spinte indomite e tu con lei.
Scendere in lei e farsi accogliere,
senza chiedere e senza domandare.
Semplicemente perché giusto, ovvio.
Voluto.
Bramato come l’orgasmo che segue.
Lentamente ti plachi,
rallenti, scendendo su lei,
ansimante.
Ti addormenti madido di sudore,
ma non prima di perderti.
Sperduto in un bellissimo azzurro,
lo stesso che ti prepara la cena,
che ti distrae nell’inferno che attraversi,
da te creato per giungere agli dei.
Non è stato male fermarsi su quel sasso.
Sospiri, sorridi, sicuro di non essere visto,
mentre una mano dolce ti sfiora il viso.