Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: karter    11/09/2017    0 recensioni
[La storia partecipa al contest ideato da Kureiji peri il gruppo di scrittori]
-Bene- commentò il giovane stringendola forte a sé -Ricordami solo di pietrificare la mamma per quel periodo o rischiamo davvero di impazzire- aggiunse scoppiando a ridere ancora una volta.
Hermione lo osservò. Avrebbe dovuto rimproverarlo per quel commento, ma non lo fece. Era così bello quando rideva a quel modo e lei avrebbe fatto di tutto per non far morire mai quel sorriso. Perché Fred aveva ragione. Erano giovani, e se tutto andava bene avevano ancora una vita intera davanti, ma che senso aveva non viverla insieme?
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Hermione Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Autore: karter
Titolo: Ricordi tra le pagine di un libro
Fandom scelto: Harry Potter
Personaggi principali: Hermione Granger, Frederick Weasley, George Weasley
Rating: verde
Avvertimenti: what if?
Tema: la gioventù
Lunghezza: word dice 2552
NdA: vedi in fondo

 

 

 

RICORDI TRA LE PAGINE DI UN LIBRO

 

 


 

La notte era scesa da diverse ore ormai, ma lei non riusciva a chiudere occhio. Troppi pensieri la tormentavano, troppi ricordi si rincorrevano nella sua mente stanca.
Cercando di non far rumore si alzò dal letto e si diresse nella stanza accanto alla sua. Una ragazza di quindici anni dai lunghi capelli color del caramello riposava serena, cullata dalle dolci braccia di Morfeo.

Hermione osservò la sua bambina dormire. Era bellissima, così simile a suo padre da far male. Ogniqualvolta si fermava ad osservarla si sentiva morire dentro. Quegli stralci di cielo sereno che la sua bambina aveva al posto degli occhi erano esattamente identici a quelli dell’unico amore della sua vita.
Sorrise nostalgica mentre si asciugava una lacrima ribelle che le rigava il volto, non poteva crollare in quel momento.
Accarezzò ancora una volta con lo sguardo il profilo del suo piccolo angelo, prima di rinchiudersi la porta alle spalle e scendere le scale.

Con un magone allo stomaco si avvicinò all’enorme libreria del salotto e con mano tremante iniziò ad accarezzare il dorso di ogni singolo libro presente. Li aveva scelti accuratamente, collegandoli a momenti precisi della sua vita. E se “Le fiabe dei fratelli Grimm” risalivano ai suoi primi anni di vita, “Le fiabe di Beda il Bardo” appartenevano ai suoi diciotto anni.
Senza rendersene conto la sua mano si soffermò su un libro in particolare. Aveva la copertina blu pervinca con delle rifiniture argentate. Si morse il labbro a quella vista. Conosceva quel libro, fin troppo bene. Era stato il suo compagno d’avventura durante gli anni di adolescenza, quando era ancora una ragazzina piena di sogni e speranze.

Pride and Prejudice.

Il filo sottile che aveva accompagnato la sua storia d’amore con il padre della sua bambina.
Sorrise tra le lacrime, senza riuscire ad impedirselo. Erano così simili ai due protagonisti. Così orgogliosa lei e così pieno di pregiudizi lui.
Due opposti, perfettamente compatibili.

Lo prese delicatamente tra le mani, prima di sedersi comodamente sul divano con una coperta a proteggerla dalle basse temperature.
Ne sfiorò dolcemente la copertina, prima di trovare dentro di sé la forza di aprirlo.
Avrebbe preferito non farlo.
Sulla prima pagina, proprio sotto il titolo, vi era una frase scritta a mano, da una calligrafia che l’ex prefetto conosceva fin troppo bene, nonostante fossero passati anni dall’ultima volta che aveva visto la sua mano muoversi su una pergamena.

«Sono decisamente più bello e intelligente di quel Darcy»

Se lo ricordava ancora quel giorno, come tutti quelli che aveva passato con lui. Erano i suoi ricordi più preziosi e avrebbe fatto di tutto per proteggerli.

 


Una sedicenne dai ribelli capelli ricci si aggirava con passo di marcia tra i corridoi del castello. Nessuno aveva il coraggio di intralciare il suo cammino, non dopo aver visto il cipiglio alterato e il modo in cui le sue dita stringevano la copertina di uno dei libri che tanto amava.
Nessuno era tanto stupido.
-Grenger!- urlò una voce alle sue spalle facendola voltare di colpo con occhi spiriti.
Forse qualcuno tanto stupido esisteva.
-Dove vai?-le chiese uno dei gemelli avvicinandosi incurante del pericolo cui andava incontro.
-Weasley- rispose la giovane osservando attentamente ogni particolare del ragazzo davanti ai suoi occhi, nonostante non ve ne fosse alcun bisogno, il suo cuore l’aveva riconosciuto dal primo istante in cui aveva sentito la sua voce.
Il rosso sorrise divertito davanti a quel tono bellicoso, prima di controbattere.
-Neanche tu alla fine sei riuscita a resistere al fascino Weasley?- le chiese ammiccando mentre un tenue rossore si dipinse sulle gote di lei -Lo capisco, del resto chi non mangerebbe con gli occhi un bocconcino come me!- continuò in tono melodrammatico facendo inarcare un sopracciglio alla ragazza che lo guardava sempre peggio, mentre i suoi capelli si elettrizzavano sempre di più. Era proprio infuriata.
-Weasley- ripeté ancora una volta facendo accentuare il sorriso sul volto del rosso.
-So qual è il mio cognome!- le disse divertito il ragazzo portandosi le braccia dietro la testa con un sorriso canzonatorio sul volto.
Il prefetto di Grifondoro lo fulminò con lo sguardo. Avrebbe tanto voluto poterlo cruciare, ma era certa che la Mcgranitt non avrebbe mai approvato.
-Perché?- si limitò a chiedere stringendo più forte il suo tesoro. Avrebbe potuto scrivere su uno qualsiasi dei suoi libri, perché proprio su quello? Perché proprio il suo preferito? E poi, che significava quella frase?
«Io sono molto più bello e simpatico di Darcy»
Il ragazzo la guardò con un’espressione strana, non la solita malandrina con cui la osservava di solito. Sembrava… Dolce. Ma quando mai Fred Weasley era dolce, con lei poi?
-Perché, cosa?- le chiese con un sorriso che mai le aveva dedicato, avvicinandosi di qualche passo, fino a trovarsi a pochi centimetri dalla sua interlocutrice, che lo osservava a occhi sbarrati, non capendo le sue intenzioni.
-Il libro… Fred… frase… perché… - iniziò a farneticare ormai rossa dall’imbarazzo. Era sempre la stessa storia, ogniqualvolta quel preciso Weasley le si avvicinava il suo cervello andava in panne e il suo cuore batteva all’impazzata.
-Respira Hermione- gli sussurrò il ragazzo portandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio. I corridoi erano deserti. Le lezioni del pomeriggio erano appena iniziate, ma nessuno dei due aveva intenzione di muoversi da lì.
La ragazza lo osservò senza fiato, prima di seguire il suo consiglio. Non poteva farsi ridurre in quel modo da un ragazzo, né andava del suo orgoglio!
-Ho letto il tuo libro- commentò Fred prima di permettere alla ragazza di aprire bocca lasciandola stupefatto.
Aveva capito male, Fred Weasley e libro non potevano essere nella stessa frase!
-E anche le tue note- aggiunse malandrino facendo sgranare maggiormente gli occhi alla ragazza. Non poteva averlo fatto davvero.
-E ciò che ho scritto… - iniziò sollevandole il mento fino a far sfiorare le loro labbra -È esattamente ciò che penso- concluse fino a far sfiorare le loro labbra in un dolcissimo bacio.
Hermione rimase immobile qualche secondo. Era in preda al panico. Fred Weasley la stava baciando. Quel Fred Weasley la stava baciando.
Senza riuscire a controllarsi portò le braccia dietro il collo del ragazzo stringendosi a lui.
Era una sensazione fantastica. Era come se fossero fatti per incastrarsi insieme in quel modo. Come se i loro corpi non avessero fatto altro che rincorrersi per tutti quegli anni, desiderosi solo di incontrarsi.
-Forse hai ragione- commentò la ragazza portandosi una mano alle labbra non appena si furono separati, facendo inarcare un sopracciglio al rosso.
-Forse?- chiese scettico senza mai lasciarla andare.
Hermione sorrise davanti alla sua espressione prima di sollevarsi nuovamente sulle punte.
-Dovrei ricontrollare- rispose facendo unire ancora una volta le loro labbra.

 


Ci avevano impiegato cinque anni a conoscersi e riuscire a scoprire l’altro scavalcando pregiudizi e orgoglio, ma da allora non si erano più separati. Erano diventati ossigeno per l’altro. E anche in quel momento, a tanti anni di distanza, se chiudeva gli occhi riusciva ancora a sentire il sapore di menta e polvere da sparo che sempre lo caratterizzava.

Una lacrima le rigò il volto nel momento in cui quei ricordi tornarono a farle visita. Faceva ancora male, maledettamente.
Tentando di frenare il pianto continuò a sfogliare quelle pagine, accarezzandole teneramente. Erano come un vecchio amico che non vedeva da tanto. Posare lo sguardo su quel libro era come trovarsi davanti agli occhi una se stessa quindicenne, sorridente come mai prima di allora, gli occhi pieni di sogni e le dita intrecciate alle sue. Quella vista faceva male, ma le ricordava chi era stata e tutto l’amore che il suo giovane cuore era stato in grado di donare nonostante fuori dalle mura di Hogwarts stesse per arrivare una guerra.

 

-Sposami!- disse d’un tratto il ragazzo, mentre con la testa posata sulle gambe della fidanzata la osservava leggere uno dei suoi amati libri.
La riccia lo osservò con uno strano cipiglio, doveva esserselo immaginato. Fred non le avrebbe mai proposto una cosa del genere.
-Hermione, sposami- disse ancora il ragazzo, questa volta sedendosi davanti alla ragazza che, posato il libro, lo guardava a bocca aperta -Quando tutto questo sarà finito, quando non ci sarà più nessun Voldemort a minacciare le nostre vite- continuò pronunciando quel nome che aveva sempre evitato -So che siamo giovani e abbiamo tutta la vita davanti, o almeno lo spero, sai tu hai questi istinti suicidi insieme a quegli altri due- commentò strappando un sorriso al prefetto -Ma quella che mi resta, voglio passarla con te e sì, posso accettare anche la tua montagna di libri…- aggiunse con espressione sconsolata, ma prima che potesse dire altro, Hermione lo travolse con un abbraccio, facendolo quasi cadere dal letto e scatenando la risata in entrambi.
-Bene- commentò il giovane stringendola forte a sé -Ricordami solo di pietrificare la mamma per quel periodo o rischiamo davvero di impazzire- aggiunse scoppiando a ridere ancora una volta.
Hermione lo osservò. Avrebbe dovuto rimproverarlo per quel commento, ma non lo fece. Era così bello quando rideva a quel modo e lei avrebbe fatto di tutto per non far morire mai quel sorriso. Perché Fred aveva ragione. Erano giovani, e se tutto andava bene avevano ancora una vita intera davanti, ma che senso aveva non viverla insieme?

 

Un rumore insistente fece aprire di scatto gli occhi alla strega che si guardò intorno scombussolata, prima di ricordare ciò che era accaduto la notte precedente. Si era addormentata sfogliando il suo libro preferito.

Cercando di apparire alquanto composta si diresse verso l’ingresso, era da lì che proveniva il suono malefico che l’aveva svegliata. Chiunque vi fosse alla porta doveva avere una certa fretta di vederla dato che non la smetteva più di suonare il campanello.
-Sto arrivando!-urlò mentre si allacciava la vestaglia azzurra prima di aprire la porta.
-Buongiorno cognatina- la salutò la voce dall’altra parte.
Un uomo dalla capigliatura rossa e una leggera barba la osservava sorridendo malandrino, con lui vi erano due bambini, lui identico al padre, lei identica alla madre, escludendo il carattere. Quello, purtroppo per Angelina, era marcato Weasley.
-George, ragazzi- salutò Hermione invitandoli ad entrare -Come mai da queste parti, non dovevamo vederci alle dieci alla Tana?- chiese iniziando a preparare un the mentre i suoi ospiti si accomodavano intorno al tavolo della cucina.
-Infatti- rispose il padre dei due bambini tamburellando con le dita sul tavolo -Vi abbiamo aspettate un’ora e mezza prima di venire a dare un’occhiata- aggiunse con nonchalance osservando l’espressione sbigottita formarsi sul volto della donna. Doveva aver capito male, non potevano essere le undici e mezza. Istintivamente volse lo sguardo sopra la porta dove vi era un orologio e per poco non le prese un colpo. Aveva dormito tantissimo.

Vedendola in difficoltà il rosso decise di prendere la situazione in mano. Innanzitutto mandò i due figli a svegliare la cugina, e mentre lui si occupava di sistemare cucina e salotto, Hermione sarebbe corsa a prepararsi. Stranamente non ottenne repliche al suo progetto, quindi una volta rimasto solo l’ex battitore di Grifondoro iniziò a curiosare per casa tentando di capire cos’era accaduto all’amica.
Non gli ci volle molto. Entrato in salotto aveva visto il libro posato sul tavolino e l’aveva immediatamente riconosciuto.

Pride e Prejudice.

Un velo di malinconia gli attraversò lo sguardo, ma subito lo scacciò. Erano passati tanti anni. Non erano più i ragazzini di un tempo. La gioventù era volata troppo in fretta, anzi forse non l’avevano mai vissuta davvero, nonostante con Fred avessero sempre fatto di tutto per far ridere le persone.
Erano dovuti crescere troppo in fretta, in un mondo un cui era necessario prestare attenzione anche alle parole pronunciate, eppure ognuno di loro custodiva un ricordo prezioso di quegli anni.
I più belli della vita si diceva e forse era vero. Nonostante tutto nessuno di loro sarebbe riuscito a dimenticare i sogni e i desideri che li avevano spinti ad andare avanti durante quegli anni, quando nonostante una guerra alle porte tutto sembrava così maledettamente facile.
-Gli anni più belli della mia vita sono stati con lui- disse Hermione comparendo in salotto e facendo sobbalzare il gemello, quello che non sarebbe mai stato suo -Eravamo giovani e pieni di sogni, pronti a sfidare la morte per i nostri ideali. Eravamo dei folli che grazie all’amore sono riusciti a vincere una guerra- aggiunse avvicinandosi a quello che se le cose fossero andate come dovevano sarebbe stato suo cognato e sorridendogli nostalgicamente -Ma non rinnego la mia vita, è vero non sono più una ragazzina, ma ho Elettra e questo mi basta-
George la osservò. Era sempre stata la più matura tra loro, eppure in quel momento sembrava ancora più grande. Aveva avuto coraggio nella sua vita e non poteva fare a meno di ammirarla ogni giorno di più, perché nonostante non fosse più una ragazzina, aveva ancora quello sguardo fiero che l’aveva colpito il giorno in cui le loro strade si incrociarono per la prima volta sull’Hogwarts Express.
-Siamo pronti!- urlò Roxanne scendendo le scale seguita ruota dal fratello Fred Jr e dalla cugina che reprimeva uno sbadiglio.
George osservò la sua nipote preferita, nonostante il colore di capelli fosse quello della madre, la piccola Elettra Georgia Siria Weasley era la fotocopia di suo padre, con l’intelletto della madre. Era certo suo fratello sarebbe stato fiero di lei, di tutti loro.
-Andiamo allora- disse l’uomo scambiandosi uno sguardo d’intesa con la donna. Forse il tempo della loro gioventù era giunto al termine, ma per i loro figli era appena iniziato, e avrebbero fatto qualsiasi cosa pur di non far assistere nessuno di loro agli orrori che avevano caratterizzato la loro.

 

 

 

 

NdA:

Salve a tutti! :)
Eccomi qui con una seconda Fremione, anche questa dai toni molto allegri devo dire.
Il tema su cui si dovrebbe basare la storia è la "gioventù", ma credo di non essere riuscita a seguirlo al meglio. Ho descritto dei ricordi di due ragazzi che si amavano e ora non possono farlo più, il loro desiderio di vivere gli anni più belli assieme, che non si è mai avverato. Nel finale ho inserito anche il personaggio di George.Ho sempre pensato che in caso di relazione tra Fred e Hermione, sarebbe stato una costante nelle loro vite, quindi eccovi i suoi pensieri su un passato che non sarebbe mai potuto tornare, ma che ha lasciato ricordi bellissimi e una bambina per colmare il vuoto lasciato da un amore durato troppo poco.
Credo di essermi dilungata fin troppo, ringrazio chiunque abbia la pazienza di arrivare a fin qui, ma soprattutto Kureiji che mi ha dato l'ispirazione per questa storia, anche se poi sono finita fuori tema.
Un saluto a tutti
karter

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: karter