Film > Le 5 Leggende
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Autore: Korin no Ronin    11/09/2017    0 recensioni
E' la prima volta che mi avventuro a scrivere di un film, mi sento come se camminassi sulle uova.
Un paio di precisazioni: Jack vive da secoli, quindi, per me, non è un ragazzino, e secondo, per quanto riguarda Sandy è tutta colpa di Pinterest ( ma anche mia) ;P
****
Il soldato si diresse verso il confine di quel mondo minuscolo stringendo le dita attorno alle sue. Si fermò un paio di passi prima dell'oscurità. Allentò la stretta per prendere il viso del ragazzo fra le mani.
“Promettimi di non cadere mai nell'illusione in cui si cullano gli umani. Esiste ciò che è bene e ciò che è male, niente di intermedio. Il grigio è bianco già corrotto, il nero non può essere diverso da ciò che è.”
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: I Cinque Guardiani, Jack Frost, Kozmotis 'Pitch' Pitchiner, Pitch
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Cio che si cela nell'oro e nel buio

Cap. 1 - Jack

 

Jack se ne stava in bilico sulla sommità di un palo delle linee telefoniche, con il naso all'insù, come aveva fatto migliaia di volte, ad
osservare i fili luminosi che Sandy tesseva, instancabile, quando le tenebre si facevano più fitte. Il ragazzo oscillò lentamente, in equilibrio sulla punta dei piedi. In quel momento dell'anno il mondo gli appariva meno ospitale; con l'autunno nell'emisfero australe e la primavera in quello boreale, il suo ghiaccio trovava difficilmente il proprio posto nell'ordine delle stagioni. Questo, tuttavia, non gli impediva di essere impegnato in una miriade di attività, la cui principale, come per tutti gli altri, era notare qualunque cosa che potesse annunciare il ritorno del dell'Uomo Nero. Le notti, tuttavia, scorrevano ancora senza che nulla le turbasse, quindi anche lui poteva concedersi una pausa ogni tanto. Da che aveva trovato il suo ruolo anche il suo spirito si era placato e aveva imparato a prendersi il tempo di osservare le cose, e apprezzarle nella loro interezza. Dalla luce riflessa dalla rugiada al cadere delle foglie, tutto sembrava aver preso un sapore nuovo.

Questo, però, lo aveva anche portato a porsi domande su altro. Sul suo compagno dorato, ad esempio, che era stato inghiottito dal buio e ne era uscito come se nulla fosse accaduto. Lui, invece aveva subito il suo fascino, ne era stato tentato e poi quasi distrutto. A volte le parole di Pitch tornavano a risuonargli nelle orecchie ma, ormai, tutto ciò che facevano era acuire il profondo senso di pena che sentiva per lui; e che condivideva con gli altri. Non erano serviti grandi discorsi per capire che, nonostante tutto, nessuno di loro nutriva un odio vero per quella creatura oscura; a tutti gli effetti, avrebbero potuto fare molto peggio che rinchiuderlo e lasciarlo in balia dei suoi corsieri. Forse dipendeva dal semplice fatto che luce e ombra erano inscindibili, ma una simile constatazione non poteva giustificare la tristezza che aveva visto in Toothiana, e perfino nel linguaggio sempre brusco di Calmoniglio. In certi momenti nessuno sembrava curarsi di esternare quel genere di emozione, come se dessero per scontato qualcosa che, all'improvviso, si ricordavano che non lo era per nulla. Non sapeva se essere curioso, o spaventato, a riguardo, perciò, visti i guai in cui si era cacciato per sapere ciò che non era ancora pronto a conoscere, aveva deciso di starsene buono ad aspettare che la situazione volgesse a suo favore.D'un tratto la superficie su cui si poggiava oscillò violentemente e lui si ritrovò, un istante dopo, a penzolare, un poco offeso, appeso al suo bastone agganciato al cavo.Il Pooka lo scrutava in cagnesco da terra, con il pelo tra le orecchie leggermente ritto
.- Cosa ci fai qui ? - scandì, lentamente,.
Jack riconquistò il suo palo e si accucciò, con il bastone sulle ginocchia.
- Ricognizione: ti dice qualcosa? Perché forse, e dico forse, avremmo altro da fare che stare con naso per aria. - continuò l'altro.
Il ragazzo sbuffò appena.
- Magari dall'alto è più facile, ci hai pensato? -
- E non usare quel tono accondiscendente! - sbraitò il suo compagno - Scendi, o tirerò giù io. -
- Lo sai che non puoi. -
Coniglio sfoderò un ghigno, insieme a un paio di bolas.
- Un regalo. Non vedo l'ora di usarle. -
L'altro Guardiano mugugnò e planò verso terra. Calmoniglio era incredibilmente gentile solo con i bambini; a dirla tutta lo era quasi stato anche con lui, qualche volta, ma erano parentesi davvero troppo brevi se paragonate a tutto il resto del tempo.
- Una delle fatine dei denti potrebbe aver visto un fearling, quindi adesso noi andiamo a controllare.-
Senza tante cerimonie il Pooka afferrò il compagno e lo trascinò lungo i suoi tunnel, per poi lasciarlo cadere, in malo modo, una volta tornati in superficie.
Jack si sedette pesantemente, ancora confuso.
- Potresti essere un po' meno brusco quando mi trascini con te. - si lamentò.
- La prossima volta ti prenoto un posto in prima classe. - ringhiò l'altro, di rimando.
Aveva le orecchie appiattite sulla testa, come se stesse fiutando qualcosa di pericoloso.
Il ragazzo si alzò in piedi, all'erta. Non sembrava esserci nulla oltre il frusciare dell'erba al limitare di un piccolo bosco. In lontananza si vedevano le luci di una cittadina.
- Cos'è un fearling? -
Coniglio si irrigidì qualche istante, poi sbuffò.
- Pensavo lo sapessi. - batté nervosamente una zampa a terra - Sono pezzi di buio, letteralmente, e non si muovono mai da soli. -
Jack lasciò morire le sue domande: non avrebbe ottenuto altro. Decise allora di impegnarsi nella ricerca, scrutando nelle ombre.
Non trovarono nulla, se non qualche animale spaventato, o irritato, dalla loro intrusione; un tasso, ad esempio, li fissò con rancore sincero quando lo interruppero nel bel mezzo del pasto.
Infine, il Pooka, sollevato, si sedette sull'erba, con il bosco alle spalle e gli occhi sulle luci della città.
- Non ci sono bambini, perché abbiamo cercato tra gli alberi - chiese il ragazzo, appena fu certo che, forse, avrebbe avuto una risposta diversa da un mugugno.
- Nessuna di quelle creature si avvicina volentieri alla luce, persino quella artificiale gli risulta fastidiosa. Ma la paura non riguarda solo gli esseri umani. - la voce di Coniglio era calma, si era udita così poche volte - Il topo teme il gufo, la chiocciola il riccio, un pesce baderà agli uccelli sopra la sua testa... hai idea di quanta paura ci sia in ogni luogo? E' di quella delle piccole creature che si nutrono. E' istintiva, primordiale, ed è la materia grezza su cui Pitch esercita il suo potere. O la sua creatività, se possiamo definirla così. -
L'altro Guardiano si accucciò al suo fianco.
- Non abbiamo trovato nulla, E' un buon segno, no? -
- Per ora. -
Coniglio poggiò la zampa sulla schiena del ragazzo.
- Sicuramente si fa più fatica ad acchiappare loro che te. - disse, ghignando, prima di aprire un altro tunnel sotto di loro.

 

  
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