Ringrazio
anche
solo chi legge.
Scritta
sentendo: https://www.youtube.com/watch?v=K-I58X_vvQ0.
★Autore:
Kamy
★Fandom: DBZ.
★ Iniziativa:
Questa
storia partecipa al Contest di scrittura “Back to
school” a cura di
Fanwriter.it!
★ Numero
Parole: 561.
★ Prompt
Traccia: 2
Studente!A
ha una cotta per Insegnante!B
Innamorata
del mio
adorato sensei
Goten
si bendò l’occhio,
il sangue che copriva la ferita gli macchiò la benda candida.
Bra,
alle sue
spalle, chinò il capo in avanti e serrò i pugni,
fasciati da dei guanti senza
dita.
“Mi
dispiace così
tanto, sensei” ammise. Si
mise in
ginocchio sulle lisce assi di legno del pavimento del templio, facendo
ondeggiare una ciocca color glicine che sfuggiva dal suo chignon.
Goten
scrollò le
spalle.
“Non
ti devi
preoccupare, può succedere. Tu sei appena entrata in questa
scuola ninja, non
potevi sapere che ci sono zone dove non devi andare. Vedi, la
competizione con
le scuole qui vicino è molto alta. Gli studenti e persino
gl’insegnanti delle altre
scuole non attendono altro che il momento propizio per dimostrare che
le loro
arti marziali sono migliori delle nostre” disse.
La
sua voce
copriva in parte il rumore del ruscello che solcava il grande giardino
oltre la
porta.
Le
iridi di Bra
divennero liquide e la giovane alzò il capo.
<
Da quando
sono venuta qui non ho cercato altro che tentare di farmi notare da
voi. Non
solo ho fallito, ma vi ho costretto a salvarmi la vita. Non voglio
essere così
debole > pensò.
“Rischiate
di
perdere l’occhio” gemette.
Goten
ridacchiò.
“Oh,
ma non è
niente. Vedrai che l’acqua della fonte risolverà
tutto. Ho avuto ferite ben più
gravi e me la sono sempre cavata” disse gioviale.
S’inginocchiò davanti a lei,
appoggiando le mani sulle ginocchia, strette dai pantaloni di tela blu
del suo
kimono. “Piuttosto…”. Aggiunse, rendendo
il tono più serio. “Spero che tu, da
oggi, stia più attenta. Se hai dubbi su quali zone sono
interdette, chiedi pure
agli allievi più grandi. Cerca di non avventurarti mai da
sola nemmeno nei
luoghi sicuro. Inoltre, se vedi che qualcuno del nostro stesso dojo non si comporta in modo consono,
non avere remore a parlarmene. Tuo padre era il migliore amico del mio,
hanno
combattuto insieme nella grande guerra. Perciò voglio
potermi occupare di te”.
Addolcì il tono e socchiuse l’occhio non bendato.
“Mi
ricordo quando
ancora non eri altro che una bambina alta fino al mio ginocchio. Hai
sempre
avuto delle buone potenzialità, ora è il momento
di tirarle fuori” la rassicurò.
<
Ed è per te, sensei, che
io sono venuta qui. Sono da
sempre innamorata di te, ma tu non te ne sei accorto. Vedi solo una
bambina da
proteggere in me, ed io, come una stupida, ti ho dato anche adito
> pensò.
Strinse le labbra fino a farle sbiancare e chinò il capo.
“Vedrete
che sarà
fatto, sensei. Mi farò
accompagnare
dalla mia compagna di stanza, vostra nipote Pan” disse con
voce tremante.
“Oh,
riguardo a
questo. Vorrei che tu facessi amicizia anche con allievi maschili. Qui
il sesso
o l’età sono cose secondarie. Dobbiamo essere un
tutt’uno, come le dita della
stessa mano” disse Goten.
Bra
si strinse la
cintura candida che indossava e si alzò in piedi. Premette
le braccia contro i
fianchi e fece un inchino, rimanendo rigida.
“Sì,
sensei”
sussurrò.
<
Per me non
sarà mai del tutto vero, visto che sono gli elementi che mi
distanziano dall’oggetto
dei miei desideri… sono innamorata di te, mio adorato
insegnante > rifletté,
avvertendo una fitta al petto.
“E
mi raccomando,
meno formale” disse Goten.
La
guardò uscire e
chiuse l’unico occhio sano, inspirando l’aria
autunnale che entrava dalla porta
rimasta aperta.