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Autore: vesta    12/09/2017    0 recensioni
Due corpi, due anime che si rincorrono da molto prima che se lo ricordino...
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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SECONDA ORA: POSSO ANDARE IN BAGNO?

“Su ragazze, mettetevi sedute!” 
Strillò la prof di scienze, arrivata puntualmente al suonare della seconda campanella.
“Per la miseria ragazze, per essere una classe tutta femminile fate più confusione di un'intera classe di soli ragazzi!”
A questa affermazione ci voltiamo tutte in direzione della prof con sguardi sbigottiti ed increduli.
“Bene, ora che ho ottenuto la vostra attenzione sedetevi e prendete i libri!”
L'intera classe tira un sospiro di sollievo, visto che, tutte per un attimo, avevamo pensato che la prof fosse del tutto impazzita.
“Prof scusi, potrei andare ai servizi?” Chiedo alzando la mano.
“Signorina, noto, leggendo dal registro, che nell'ora precedente non avevate nessuno, erro per caso?” Mi chiede, in risposta, la prof.
“Nessuno sbaglio prof “ Le rispondo io, immaginando dove voglia andare a parare.
“Allora, Signorina, potrebbe essere così gentile da espormi la ragione per cui non si è recata alla toilette, nel mentre non avevate nessuna lezione a cui prestare attenzione?”
Eccola! Lo sapevo, ma mi da un immenso piacere recare fastidio a quella donna, il modo in cui formula le sue domande è così datato che fa ridere a crepa pelle tutte quante.
“Professoressa, non mi recai alla toilette nell'ora procedente, poiché non avevo necessità fisiologiche all'ora da soddisfare, mentre ora le mie necessità richiedono di essere soddisfatte al quanto velocemente...”
 Rispondo nella forma che ritengo più adatta a soddisfare la domanda della prof.

“D'accordo, d'accordo, ho capito! Sbrigati ad andare ed a tornare!Su, che ci fai ancora seduta? Su, su, muoviti!” 
Mi ordina, visibilmente seccata dalla mia risposta sfacciata.
“Vado, vado!” Dico incamminandomi verso i bagni della scuola.
Sono al quanto svogliata oggi, perciò credo che me la prenderò comoda.
La nostra aula è situata al pian terreno, di fianco al bar della scuola; il bagno, invece, è dalla parte opposta e perciò posso osservare le varie classi, sul mio tragitto, ed il cortile.
Non ci sono molte classi con la porta aperta e quelle che ce l'hanno, al suo interno, ci vedo solo studenti annoiati mortalmente dalla lezione in corso, studenti che saluto con la mano, così da dare loro qualcosa con cui distrarsi per un secondo.
Nel cortile c'è Moreno, il bidello, che raggruppa le foglie per poi buttarle. Moreno mi vede e mi saluta, contraccambio il saluto, mi avvicino ad una delle finestre del corridoio, che si affaccia sul cortile, la apro e scambio quattro chiacchiere con lui. 
Prima di salutarmi mi chiede cosa ci sto facendo in corridoio, saputa la mia motivazione mi incita ad affrettarmi, ma poi mi guarda con aria complice, sapendo che non seguirò il suo consiglio, sorrido e riprendo la mia strada.
“Stai cercando di farmi ingelosire?” Qualcuno mi soffia nell'orecchio.
“Da semplice idiota ti sei evoluto in uno stalker?” Domando, dopo aver capito, in seguito ad un momento di confusione, dovuto al brivido di quel sussurro, a chi appartiene quella voce melliflua e suadente.... che detesto.
“Criiiii!!! Ma come sei crudele! Sai che lo faccio per te!” Dice mettendo su il broncio.
“Che espressione da idiota... Piantala di fare l'offeso e torna in classe, visto e considerato che non ti puoi permettere di saltare le lezioni data la tua stupidità!” Gli... suggerisco in tono autorevole.
“Ah! Chi è stupido adesso? Ti ho appena detto che è per te” Sottolinea con fare arrogante.
“Cosa significa che è per me? Non azzardarti a darmi la colpa del perché stai saltando l'ora, visto che non sei un veggente e quindi non potevi sapere che sarei passata di qua.” Gli rinfaccio al quanto seccata.
“No, no! Non hai capito! Mi hanno buttato fuori dalla classe...” Dice con aria un po malinconica.
“.....E come mai?” Mi sforzo a chiedergli alzando gli occhi al cielo.
“Allora non ci senti proprio, comincio a preoccuparmi, non è che stai male? Di solito sei più ricettiva.. Ti ho detto che è P-E-R  T-E!!” 
Strilla, quindi mi affretto a mettergli una mano sulla bocca spingendolo contro il muro, ottenendo, così, da parte sua un'occhiata stupita, che mi fa rendere conto improvvisamente in che posizione ci troviamo: io che lo comprimo contro il muro, la mia mano sulla sua bocca, la sua gamba in mezzo alle mie e il mio viso pericolosamente vicino al suo, cosa che mi fa arrossire immediatamente.
 Vedendolo ammutolito, allontano la mia mano e gli metto un dito sulle labbra facendogli intendere di essere più discreto.
 Lui mi guarda con un espressione che non riesco a decifrare e questo più il silenzio imbarazzante creatosi mi inducono a riprendere la parola:
“Spiegami il motivo per cui io sono responsabile di ciò...” 
Lo dico girandogli le spalle e mettendo tra noi dello spazio, permettendo così al mio imbarazzo di scemare...spero.
Dopo secondi che mi sembrano interminabili lui parla :
” Visto che non eri venuta a fare il tifo per me volevo delle spiegazioni, quindi sono venuto da te, ma poi tu hai fatto quella domanda e ho risposto senza pensarci.... Poi ci si è messa anche quella Gallina! Giuro non la sopporto, quando mi ha preso il braccio mi sono venuti i brividi, per non parlare dell'effetto della sua voce, dire stridula è poco, direttamente nelle mie orecchie! Non c'è una volta che si faccia gli affari suoi, ma è capace di far vivere la gente??........” 
Continua così per cinque minuti buoni, nei quali mi sono rivoltata verso di lui e rido senza controllo, per via della sua faccia tutta rossa di rabbia trattenuta. 
“Cristi, ma sei scema? Cosa stai facendo?? Ti rendi conto che sei via ormai già da un quarto d'ora?!” Sento urlare Sara, probabilmente mandata dalla prof per vedere dove fossi finita.
“Ahhhhh!!! Adesso mi spiego perché ci stai mettendo tanto...” Aggiunge Sara quando vede che con me c'è anche Rayan. Sembra che stia per aggiungere qualcosa, quindi mi affretto a prenderla sotto braccio ed a trascinarla via.
Mentre cerco di frenare le sue risatine allusive, sento una presenza dietro di me, mi giro e vedo Rayan appoggiato al muro fissarmi con uno sguardo che mi fa avvampare all'istante..
“...Idiota...”
  
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