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Autore: NotEvenChip    14/09/2017    2 recensioni
Mr. Gold possiede la maggior parte di Storybrooke, oscuro, tenebroso, con un passato turbolento, quasi tutta la città lo teme, tranne il figlio Neal.
Belle French è giovane, spensierata, determinata, ambiziosa ed in cerca di pace e tranquillità, grazie anche al suo nuovo lavoro.
Praticamente Rumbelle AU :)
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baelfire, Belle, Jefferson/Cappellaio Matto, Neal Cassidy, Neal Cassidy/Baelfire, Ruby/Cappuccetto Rosso, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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“Papà mi stai strozzando con questo farfallino”

Gold rise. “Esagerato. Si mette così! Vuoi fare colpo su Emma?” 

Neal sbuffò, poi annuì. “Bene, allora lascia che il papà faccia la sua magia!”

Neal rise ed osservò il padre inginocchiato ai suoi piedi, mentre gli annodava il farfallino dello smoking.

“E tu? Devi fare colpo sulla signorina French?”

Gold deglutì e spostò lo sguardo. “Papà? Non ti ho più sentito parlare di lei e… Beh, lo zio Jeff non mi ha più fatto da baby sitter… Il tuo umore è peggiorato…”

Gold guardò il figlio dritto negli occhi. “Neal… A volte le cose non sono tutte chiare e semplici come fra te ed Emma, io…Tendo a fare le cose difficili anche quando sono semplici, scappo di fronte ai problemi. Ed è la cosa più sbagliata da fare… Mi dispiace se il mio umore è peggiorato, mi spiace perché tu mi fai molto felice.”

“Ma quindi vi siete già lasciati?” Chiese Neal, con il suo solito tono innocente e curioso.

Gold finì di annodargli il farfallino e guardò soddisfatto il proprio lavoro. 

“Più o meno, sembrerebbe così, figliolo” Gold sorrise malinconicamente al figlio.

“Noi stiamo bene anche da soli papà.” 

Gold rise allo spirito del figlio. “Certo che stiamo bene, Neal. Su, lo zio Jeff è qua che ci aspetta, andiamo.”

Poco dopo salirono in macchina con Jefferson e si avviarono verso il salone delle feste di Storybrooke. Gold spiò il figlio dallo specchietto e notò come si sistemò il farfallino prima di scendere dalla macchina ed avviarsi verso Emma e i Nolan.

Gold e Jefferson scesero dall’auto e li raggiunsero.

“Aaaah, i primi amori, così belli, innocenti, puri…” Commentò Mary Margaret osservando i due bambini.

“E semplici” borbottò Gold.

David e Mary lo guardarono come se volessero capire di cosa stesse parlando, ma Gold li oltrepassò, verso l’entrata e Jefferson fece cenno di “no” con la testa. I Nolan capirono che quello non era ancora un argomento che Gold voleva condividere, quindi si avviarono tutti verso l’entrata.

Circa un’oretta dopo, il salone era pieno, tutti i cittadini cominciavano timidamente a ballare, Gold notò che Neal moriva dalla voglia di invitare Emma a ballare, ma erano circondati da tutti i loro amichetti e nessuno di loro stava ancora ballando.

“Sono così carini assieme. Sembrano avere un’unione molto forte, ed allo stesso tempo hanno anche molto rispetto reciproco. Sembrano essere più maturi di molti  noi grandi” Osservò Mary, avvicinandosi a Gold, che sorseggiava il suo punch.

“Hai proprio ragione… Riescono ad essere naturali l’uno con l’altro, non è da tutti, certe cose invece, non devono funzionare, ecco perché non cominciano nemmeno.”

Di nuovo un’osservazione tagliente, notò Mary. Stava quasi per cercare di entrare nello specifico, quando vide lo sguardo di Gold trasformarsi completamente. Un secondo prima sembrava acido e malinconico, un secondo dopo sembrava essere completamente rapito da qualcosa, cercò di seguire la direzione dello sguardo e non notò nulla se non la nuova bibliotecaria, Belle French in uno stupendo abito color oro. I capelli ramati raccolti all’indietro, con una ciocca che le cadeva dolcemente sulla spalla destra, si muoveva con grazia mentre scendeva le scale con la sua amica Ruby. Gold sentiva il cuore esplodergli nel petto, la trovava bella in qualsiasi maniera, ma questa sera riusciva a togliergli il fiato.

“Robert?” Lo richiamò Mary.

Gold scosse la testa, non ancora in grado di distogliere lo sguardo da Belle.

“Si, io… Scusami”

“C’è qualcosa che vuoi raccontarci?” lo stuzzicò Mary.

“Si, Robert. C’è qualcosa che vuoi raccontare ai tuoi amici?” Infierì Jefferson, spuntando alle loro spalle. Mary Margaret rise, quando alla cerchia si aggiunse anche suo marito David.

Gold si guardò in giro spaesato. “Cosa posso dirvi. C’è stato un qualcosa con la signorina French. Per un breve periodo, ora non c’è più nulla. Tutto qua.”

“Ehi amico, a me lo sguardo di pochi secondi fa, non sembrava nulla. So riconoscere uno sguardo innamorato, quando ne vedo uno” Aggiunse David sarcasticamente, facendogli l’occhiolino per infastidirlo.

Jefferson rise. Gold non sospettava minimamente che era stato attirato lì con l’inganno dal suo amico, dopo essersi informato della presenza di Belle, e soprattutto non sapeva che quel meraviglioso abito, era stato ideato da lui stesso, un po’ per ispirazione, come aveva detto, ed un po’ per fare ulteriormente colpo su Gold. Non ne poteva più di vederlo di cattivo umore e di piangersi addosso, così fece quello che sapeva fare meglio, confezionò i vestiti per entrambi.

“Mi sembra di ricordare che tu sia un bravo ballerino, chiedile di ballare!” Disse Mary, prendendolo per un braccio e trascinandolo verso la pista. Gold si oppose leggermente.

“Mary, non credo sia una buona idea, non ci parliamo nemmeno io… Non…” Balbettò Gold.

Mary Margaret sorrise e passò il suo punch al marito, poi prese Gold per mano.

“Bene allora facciamoci semplicemente notare, lei non ti ha ancora visto…”

“Non lo so, non mi piacciono questi giochetti”

“Solo un giro di pista… So che non lasceresti mai una signora delusa, vero Robert?” E facendogli l’occhiolino si avvicinò per permettere alla danza di iniziare.

La musica era di un giusto ritmo per poter permettere alla coppia di danzare non troppo freneticamente, Gold era davvero un abile ballerino, dopo mezzo giro di pista, stava già parlando nuovamente di suo figlio con Mary Margaret e dopo poco la musica finì, sorrise a Mary Margaret e la ringraziò per la breve distrazione.

 

 

Dall’altra parte della stanza, Belle si era accorta di Gold non appena era arrivato in pista, spinto da Mary Margaret. Pensava che non fosse in grado di ballare, quando invece cominciò e notò la leggerezza e l’eleganza con la quale era in grado di muoversi. Aveva uno smoking stupendo stasera, sicuramente merito di Jefferson. Gli calzava perfettamente e non impediva nessuno dei movimenti della danza. I ricordi le scivolarono alla sera del loro primo abbraccio, quando timidamente, avevano dondolato sui piedi. Si chiese cosa sarebbe successo se uscissero ancora assieme, se l’avrebbe accompagnata a braccetto, se l’avrebbe fatta danzare tutta la notte, fissandola con il suo sguardo che le avrebbe rubato il fiato, per poi baciarla con la passione che, solitamente, non mancava mai. Chissà se sarebbero stati una coppia aperta a quel punto, se Neal sarebbe stato d’accordo con lei assieme a suo padre…

I pensieri la presero a tal punto che non sentì Ruby parlarle.

“Ho chiesto… Hai finito di guardare Gold? Ok quello smoking gli dona, caspita ci farei un pensierino anche io da quanto bene gli sta, gli fa anche un sedere da urlo, ma puoi tornare tra noi?”

Belle arrossì furiosamente. Ovviamente aveva notato tutti i dettagli di quello smoking perfettamente calzante, ma non poteva che essere d’accordo con l’amica, Gold toglieva il fiato, ma doveva distrarsi. Non c’era nessuna ragione per continuare a fantasticare. Si voltò e Ruby gli presentò un gruppetto di amici.

La serata sembrava essere un successo, bambini ed adulti sembravano godersi la festa alla stessa maniera, tutto sembrava normale, tranne per due persone che non smettevano di lanciarsi sguardi furtivi da una parte all’altra della stanza.

Ad un certo punto incrociarono lo sguardo per sbaglio e rimasero a fissarsi per qualche secondo, accennando ad un saluto con la testa. Belle aveva lo sguardo duro, ferito, Gold invece era rassegnato, triste.

“Papà?” Chiese ad un certo punto Neal, tirandogli la giacca, interrompendo così lo scambio di sguardi tra il padre e Belle.

“Si?”

“Perché non vai a chiedere alla signorina French di ballare?”

A Gold mancò un battito. “Perché… Ehm… Noi… Abbiamo litigato e… Sarebbe imbarazzante” Cercò di spiegare Gold.

“Ma se le chiedi di ballare, è come chiedere scusa, no?” Insisté Neal con un’alzata di spalle, e se ne tornò dai suoi amici.

“Un bambino di dieci anni con più sale in zucca del padre…” Commentò Jefferson a bassa voce, in modo che solamente Gold potesse sentire.

Ad un tratto Gold si sentì afferrare per un braccio, si voltò e si trovò Cora davanti, con un abito rosso sgargiante, che le donava molto. Gli sorrise smagliante.

“Robert caro! Finalmente! Da quanto tempo! Concedi un ballo ad una tua vecchia amica, su, vieni.”

Gold non poté fare nulla per evitarlo, Cora aveva attirato l’attenzione, se lui avesse rifiutato, se ne sarebbero accorti in molti, così la prese per mano e la accompagnò in pista. Inizialmente Gold manteneva il giusto tipo di distanze, ma si accorse che Cora continuava ad avvicinarsi sempre di più. La cosa lo infastidiva parecchio, percepiva che era tutto sbagliato in quella donna. A partire dal colore dei capelli, il rossetto, il sorriso, il profumo, la statura, il corpo di quella donna premuto contro il suo… 

“A cosa stai pensando Robert caro?” Lo punzecchiò Cora.

“A nulla.”

“Sicuro? Mi sembri così lontano… Stai forse pensando ad una certa bibliotecaria? Non ti si addice Robert. Meriti una vera donna nella tua vita.”

 

 

Poco distante, Belle osservava la pista da ballo. Le mancò un battito quando vide Cora stringersi a Gold. La rabbia non le era ancora passata, eppure eccoli lì, a stringersi pubblicamente, lei aveva un sorriso sgargiante ogni volta che posava gli occhi su di lui, anche ora mentre stavano parlando.

 

“Cosa? Cosa sai di Belle?”

“Oh Belle, si. Giusto! Che nome carino, le si addice proprio, vero?”

“Cosa vuoi dirmi Cora. Non giocare con me.”

“Nulla caro, ho saputo del vostro breve momento, lascia che ti dica mio caro, non fa per te quella ragazzina… Si vede a colpo d’occhio, poi è così malleabile… Metterle in testa certe cose, non è stato per nulla difficile…”

In quel momento Gold spalancò gli occhi e per la prima volta fissò intensamente Cora negli occhi. In quell’esatto momento, fu tutto più chiaro. Era stata Cora. Da quando era tornata in città, tutto con Belle era precipitato, e poi aveva appena ammesso di aver architettato qualcosa contro di lei. Girò con lo sguardo fino a che trovò Belle, che li stava fissando con un’espressione che non riusciva a decifrare. Portò avanti la danza, seguendo Belle con lo sguardo, che si scusò con le amiche e si allontanò in fretta. 

“Cora. Sappi che qualsiasi cosa hai fatto, la pagherai” Le disse mentre staccava le mani dalle sue e la abbandonava sulla pista da ballo. Un affronto per una donna come Cora. “Robert torna qui!” Urlò infuriata la donna, ma Gold fu velocissimo.

Gold si mosse a passo veloce in direzione di dove aveva visto Belle uscire, fino a che il salone finì e di Belle nessuna traccia. Guardò ovunque ma non riuscì a trovarla. Ad un certo punto, un riflesso color oro, lo fece voltare verso una finestra che dava su una terrazza, che scendeva giù in giardino.

Senza pensarci due volte aprì la porta ed uscì.

“Belle!” La chiamò ma lei non si voltò, rimase immobile a fissare il giardino di fronte a lei.

Robert la raggiunse lentamente.

“Belle. Devo… Devo parlarti”

Belle non si voltò. “Non c’è bisogno che tu dica niente. Lo so già” Disse con la voce strozzata. 

No, no, no! Non piangere! Non per me! 

“Cosa sai già?”

Belle deglutì. Le lacrime premevano per uscire, erano soli, fuori faceva quasi freddo, soprattutto in questo momento, soprattutto dopo che tra loro non c’era più niente.

“Di te e di Cora.” Disse Belle voltandosi. Fu allora che Gold lo vide. Vide il dolore negli occhi di Belle, vide le lacrime agli angoli degli occhi e si sentì morire.

Fece per cercare di rispondere ma Belle lo anticipò. “So che siete stati assieme in passato, più volte. So anche che state assieme ora, vedo come ti guarda, vedo come ti gira attorno, vedo come non mostra affetto a nessuno in città se non a te, ed è tutto più chiaro. Insomma guardati Robert, tu e lei siete molto compatibili, lei è una donna di classe ed io… Una bibliotecaria qualunque.”

Gold alzò una mano, agitandola per fermare il discorso di Belle.

“C-cos… Belle. Cosa stai dicendo esattamente?”

Tutto improvvisamente divenne più chiaro e più confusionario allo stesso tempo.

Belle pensava stesse con Cora. Belle pensava che lui avesse giocato con i suoi sentimenti.

“Io… Ho visto… Te… Cora…” Era sempre più difficile parlare ora. Notò che Robert non capiva di cosa stesse parlando, le sembrava tutto fuorché un bugiardo in quel momento, sembrava disorientato anche lui.

“Tu… Tu pensi che io e Cora…” Si portò una mano sulla fronte e distolse lo sguardo da Belle e sorrise sarcasticamente.

Sorrise per cercare di nascondere il dolore che provava nel realizzare come si erano svolti i fatti, sorrise perché, Cristo se era stato stupido!

Sorrise per non crollare lì e subito, davanti a lei e piangere come un bambino, per il nervoso che aveva accumulato in settimane.

Belle si asciugò gli angoli degli occhi, cercando di non rovinare il trucco. Era tutto così intenso e non si erano ancora detti nulla. Si strinse su se stessa, cominciando ad avere freddo, si voltò nuovamente verso il giardino, non poteva affrontare tutto questo.

Improvvisamente sentì un calore sulle spalle e si trovò circondata dalla giacca dello smoking di Robert.

“Gra- grazie” sussurrò, stringendosi per cercare ulteriore calore. Il suo profumo la avvolse ed aumentò la voglia di piangere.

Dita gentili le sfiorarono le spalle, per cercare di voltarla e, una volta che Belle lo affrontò di nuovo, si perse nell’intensità degli occhi di Robert.

“Belle. Io e Cora… è complicato… Siamo stati assieme, certo. Cora è stata una costante nella mia vita, sin da quando ero ragazzo. Non nego che è stata anche una costante delusione. Però non siamo assieme, già da molti anni. Non è mai stata mia intenzione prenderti in giro, io non sto con Cora, probabilmente quello che hai visto, era lei giocare con me, per mettere fuori gioco te. Mi spiace Belle, mi spiace, sono stato così stupido, non me ne sono reso conto. D’altronde non mi hai nemmeno dato dei motivi per chiudere i rapporti, dannazione, ho pensato a cose così assurde e mi dispiace, mi dispiace così tanto” Gold non riuscì a finire il discorso, aveva la voce strozzata ed il battito accelerato. Fece una smorfia per trattenere le lacrime, quando Belle gli mise una mano sulla sua, come per invitarlo a continuare, non appena se la sarebbe sentita.

Quel contatto sembrò destabilizzarlo. Dopo settimane di gelo totale, sentire quel calore, provenire proprio dal tocco di Belle, lo fece tentennare. Belle ritirò la mano troppo in fretta, accorgendosi dell’effetto che aveva su di lui, vide lo sguardo di lui cambiare notevolmente, come se fosse triste che il contatto fosse già finito.

Nonostante la pessima reputazione, Robert era un uomo completamente diverso da come lo descrivevano le chiacchiere.

“Ora ho capito tutto. Ce ne ho messo di tempo, maledizione, ma ho capito perfettamente. Non nego che le tue accuse mi abbiano ferito. Pensavo di essere stato diverso con te. Ho pensato fosse solamente colpa mia, l’ennesima conferma del mio pessimo carattere e della mia scarsa capacità di mostrare… Affetto. Ho lasciato che tutto mi travolgesse.” Allungò una mano per raggiungere quelle di Belle, erano fredde, gli venne spontaneo racchiuderle nelle sue e scaldarle. Gold si stava mettendo in gioco del tutto, anche questa volta. 

“Mi dispiace se ti ho ferita, se ti ho dato l’impressione che stessi giocando, giuro che non era mia intenzione, non sto né con Cora, né con nessun’altra donna al momento… c’eri solo… solo tu.”

Belle ci mise qualche secondo a metabolizzare il suo discorso, erano arrivati a tutto questo per colpa di un malinteso. Settimane di lacrime, dolore e rabbia, potevano essere evitate se solo… Se solo si fossero parlati!

“Robert… Io…” Non fece in tempo a cominciare il discorso, che venne interrotta dalla furia con cui fu aperta la porta dall’amica Ruby.

“BELLE FRENCH. COSA CREDI DI FARE ESATTAMENTE?” urlò nella quiete della notte, facendo sobbalzare entrambi. Gold fece uno scatto e si allontanò da Belle, notando la corsa di Ruby verso di loro. Una volta raggiunti, si mise davanti a Belle, lasciando Gold alle spalle.

“Dai ancora retta a questo bastardo? Dopo tutto quello che ti ha fatto? Dopo come ti ha trattata? Dopo che ci ha provato con te E STAVA ANCORA CON LA MILLS?”

Ruby era senza fiato, Gold la guardò inorridito, spalancò gli occhi e si allontanò ulteriormente da quella furia.

Era questo, dunque, quello che pensavano?

“Ruby, stammi a sentire…” Provò a tranquillizzarla Belle.

“No, no, no e ancora no! Ho visto e sentito fin troppo! Lo sentivo che qualcosa puzzava, lo sapevo che non era quello giusto per te! Meriti molto di più, Belle! Vieni via, su…” Belle le sorrise dolcemente, Gold abbassò lo sguardo, consapevole.

“Ruby, ti ringrazio, sei l’amica perfetta. Robert però mi stava spiegando alcune cose… Non è come pensavo, non sta con la Mills, è stato tutto una specie di gioco per allontanarci e…”

“E TU GLI CREDI?” Urlò Ruby ancora una volta. Gold cominciò a sentirsi in più, stavano parlando di lui, come se lui non fosse lì.

Belle però annuì. “… O perlomeno gli devo delle spiegazioni. E’ tutto ok Ruby. Sarò qui fuori per qualche minuto ancora.”

Ruby fissò Belle, con un misto di emozioni in volto, poi si voltò verso Gold e lo fulminò con gli occhi, prima di tornare dentro, veloce com’era uscita.

“Scusami, lei è…”

“Ha ragione” la interruppe Gold. “ E’ un’ottima amica. Quello che dice… è vero… Non sono esattamente la persona giusta per te, meriti di più Belle.”

Belle lo guardò intensamente, per poi avvicinarsi e togliere la distanza provocata da Ruby.

“Facciamo che le decisioni su cosa è meglio per me, le prendo io… Non tu… Non Ruby… Non mio padre… Ok?” piegò la testa di lato, cercando il suo sguardo.

Robert era ancora visibilmente turbato dall’intromissione di Ruby. La camicia bianca ed il farfallino blu scuro gli donavano di più di tutti i suoi altri completi, era così affascinante.

“Mi dispiace, non finirò mai di dirtelo. E’ stato tutto un malinteso. Capisco che tu non abbia più voluto avere niente a che fare con me. Mi spiace averti fatta soffrire, Belle. Se fossi stato in grado di realizzare prima, ti avrei cercata per chiarire… Pensavo… Pensavo avessi trovato di meglio e….”

Belle strabuzzò gli occhi. “Oh Robert Gold! Quanto impegnativo è essere te stesso?” 

Gold la osservò sorpreso. Il viso le si era addolcito, non sembrava più sull’orlo di un pianto, come poco fa.

“Tutte queste macchinazioni inutili che fai, non è facile vero? Portano mai a qualcosa di buono?”

Gold scosse la testa, arreso. 

Ruby, nella fretta, aveva lasciato la porta leggermente aperta, ed ora si riusciva ad udire la musica dall’interno. Belle sorrise e gli si avvicinò.

“Prima non ho potuto fare a meno di notare che… Si insomma, sei un bravo ballerino…”

Gold le sorrise, col cuore finalmente sollevato, allungò una mano verso di lei.

“Posso avere l’onore di danzare con lei, Miss French?”

Belle afferrò la mano che Robert le offrì. “Ne sarei davvero onorata, Mr Gold!”

Gold le si avvicinò lentamente, incontrandola a metà strada, con lo sguardo sembrò chiedere il permesso di toccarla ulteriormente. Belle annuì e gli sorrise, e fu così che Gold le appoggiò la mano libera sul fianco e cominciarono a muoversi lentamente. Si guardarono intensamente negli occhi, improvvisamente così vicini, dopo settimane. Gold la guidava nella danza e Belle si perse ancora una volta nei suoi occhi, chiedendosi come aveva potuto fare senza per tutto questo tempo.

Con questo gioco di sguardi, si avvicinarono ulteriormente, facendo aderire perfettamente i loro corpi, dando ancora più passione alla danza.

Ad un certo punto, Gold, le mise entrambe le mani sulla vita, Belle gli cinse il collo ed istintivamente, appoggiarono le loro fronti.

“Mi dispiace tanto che tu abbia creduto che ti avrei presa in giro così. Voglio che tu sappia che non ho l’intenzione di giocare con te, Belle.”

“Ora l’ho capito Robert, ripartiamo da qui. Con calma. Abbiamo tutto il tempo del mondo, non credi?”

Gold annuì e chiuse gli occhi, beandosi di quella vicinanza di cui si erano privati per così tanto tempo.

Gold prese l’iniziativa ed appoggiò la guancia a quella di Belle, per poi spostarsi e  darle un tenero bacio sulla guancia , fin troppo vicino alle labbra. Fu un tenero e minimo contatto che mandò Belle in fiamme.

Improvvisamente si accorse che era tutto giusto, la donna con cui avrebbe voluto ballare per tutta la sera, era finalmente tra le sue braccia, il suo profumo gli riempiva le narici, la sua pelle così soffice e calda sotto alle sue dita, quegli occhi blu che lo fissavano, finalmente senza odio.

Deciso a non andare oltre, Gold compì uno sforzo immane a staccarsi dalla guancia di Belle.

“Sei… Sei molto bella questa sera… questo vestito ti dona molto. Credevo di sentirmi male quando ti ho vista entrare”

Belle arrossì. “ Grazie Robert. Non nascondo di averti ammirato da distante anche io, con questo smoking. Ho visto che Neal ne ha uno uguale!”

Gold rise. “Si! Sai… Jefferson.”

Belle annuì e sorrise. “Sai, per il mio vestito, dovresti fare i complimenti proprio a lui, me l’ha regalato…”

Gold spalancò gli occhi. “Brutto figlio di…” Si schiarì la voce trattenendosi. “lui sapeva!” Realizzò.

Belle sembrò confusa, quindi Robert continuò. “Jeff… Ha insistito così tanto che io venissi… Ora mi dici che ha confezionato un vestito anche per te… Sperava ci incontrassimo…”

“Ringrazia il tuo amico anche da parte mia allora.” Ammiccò Belle.

Gold le sorrise e le accarezzò una guancia, fermando la danza. “Sei così bella. Domani mi chiederò per tutto il giorno, con che forza ti sto resistendo. Non voglio affrettare le cose e sembrarti maleducato, sappi che starei qui a danzare con te e a baciarti fino all’alba.” sorrise, spostandole una ciocca di capelli dal viso, notando che stava arrossendo. “Non appena saremo pronti entrambi, credo proprio che lo farò.” Belle rise, Gold aveva gli occhi sognanti e le stava sorridendo, in qualche maniera era ancora più irresistibile del solito. 

“Sarà meglio che rientri… Sai… Neal…” aggiunse poi, cambiando tono e sguardo.

“Certo, certo” annuì Belle.

Gold si allontanò, riluttante, per poi voltarsi nuovamente verso Belle, che si tolse la giacca dalle spalle e gliela riconsegnò. Gold alzò una mano per fermarla. “Puoi tenerla, fa freddo adesso…”

“Oh, grazie… Te la ridarò!”

“Si… Ahm… A proposito, posso rivederti?”

“Si Robert. Mi farebbe molto piacere.”

“Bene! Beh… A presto allora!” Si chinò per appoggiarle un altro bacio sulla guancia. Si salutarono nuovamente e rientrarono alla festa, indubbiamente con il cuore più leggero. Gold tornò dai suoi amici e dal figlio.

“Ehi, non dirmi che Cora ti ha strappato la giacca di dosso, era il pezzo forte del completo! E poi, sarei molto, molto geloso al riguardo.” sbuffò Jefferson, infastidito.

“Ah.. No. Al diavolo Cora. La mia giacca ce l’ha Belle.”

Mary Margaret, David e Jefferson spalancarono la bocca, stupiti. Gold li squadrò indignato. 

“Ci… Ci siamo parlati e… Ed ora è tutto ok, va bene impiccioni?”

Gli amici derisero Gold ancora un po’, da impacciato era davvero buffo.

“E… Jeff? Ti ho scoperto. So cos’hai fatto con i nostri vestiti per stasera. Ho capito anche perché hai insistito così tanto per questo ballo.”

Jefferson lo guardò impassibile. “Grazie”. Aggiunse Gold. 

Poco dopo Gold e Neal decisero di ritirarsi, si era fatto tardi e si fecero accompagnare da Jefferson. Gold osservò l’altro lato della stanza e con un cenno salutò Belle, che gli sorrise e gli fece un cenno con la mano. Ruby, che era al suo fianco, non mancò di fulminarlo.

 


 

Più tardi, quando era finalmente a letto, Gold fece una cosa che non faceva da settimane, fissò il soffitto e si addormentò con il sorriso sulle labbra, pensando alla sua piccola bibliotecaria, che gli aveva rubato il cuore una volta di più.







** Capitolo un pochino più lungo ed impegnativo rispetto al solito, ma c'era tanto da raccontare, tanto da condividere. Quanto la si può odiare Cora? Ho come l'impressione che non la finirà qui, ma chi se ne frega, i nostri due imbecilli preferiti hanno chiarito e si sono detti di voler riprendere la loro relazione!! Come al solito, per qualsiasi cosa sono qui! Grazie davvero a chi recensisce sempre, a chi continua ad inserire la storia tra le preferite/seguite. Grazie davvero! A presto!

   
 
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