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Autore: Evola Who    14/09/2017    4 recensioni
Una piccola spaccato quotidiano tra Han appena tornato da una missione. E Leia in dolce attesa.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: C-3PO, Han Solo, Principessa Leia Organa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Leia, Han & Co.'
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Joy
 


Naboo, tardo pomeriggio.
 
Han tornò a casa sua, su Naboo, dopo aver passato due giorni in una missione con Luke su M'haeli. Si trattava di una missione semplice: trovare dei cristalli kyber in un vecchio tempio e portarli sulla base della ribellione, sebbene avessero impiegato ben due giorni per cacciare via dei contrabbandieri che volevano rubare i cristalli.
 
Finalmente era casa, ma non era trascorso nemmeno un minuto che, appena entrato, sentì la voce di C3-PO che urlava: “Generale Solo! Generale Solo!”.
 
Han sopirò pazientemente, dicendo tra sé e sé: “Oh cavolo”.
 
Quando il droide protocollare fu davanti a lui, iniziò a dire: “Sia ringraziato il creatore! Siete arrivati!”.
 
“Che cosa è successo, C3-PO?” chiese con tono paziente, mettendo le mani sui i fianchi.
 
“Si tratta della senatrice Organa!”.
 
Han comico a preoccuparsi: “Sta bene? È successo qualcosa? E…”.
 
“No, no, generale Solo. La senatrice Organa sta bene, ed è in ottime condizioni” lo rassicurò C3-PO.
 
Han sopirò di sollievo, ma guardò irritato il droide, dicendo: “Allora, che cosa ha?!”.
 
“È intrattabile!” disse il droide “Si alza dal letto per comunicare con la ribellione, si fa inviare i piani, non vuole riposarsi, si rifiuta di rilassarsi e ha cercato di spegnermi più di una volta!”.
 
Chi non vorrebbe spegnerti…” pensò Han, con aria paziente ma sollevato che non fosse successo niente.
 
“Okay, vado a parlarle. Tu, invece, resta qui e non entrare!” ordinò.
 
“Spero che riesca a gestirla” Disse C3-PO, guardando Han allontanarsi.
 
“Lo spero anche io…” disse Han fra sé e sé.
 
Entrò in camera da letto dove vide Leia semi sdraiata, con la schiena appoggiata sui cuscini al muro, con indosso dei pantaloni di cotone beige chiaro e una camicia bianca che metteva in evidenza il fatto che ormai fosse all’ottavo mese.
 
Stava parlando con l’ologramma di Luke, il quale le stava dicendo che era arrivato sulla base ribelle con R2 in attesa della nuova missione e le prometteva che sarebbe andato a trovarla.
 
Quando finì la trasmissione, Han la salutò con un sorriso beffardo, Leia alzò lo sguardo sulla porta, vide suo marito, sorrise e disse: “Han!”.
 
Si stava per alzare, ma lui la fermò, avvicinandosi a lei e dicendo: “Tranquilla, non c’è bisogno che ti alzi”.
 
Leia rimase al suo posto, sbuffando, mentre Han si sedette sul bordo del letto, prendendole la mano.
 
“Come è andata la missione?” chiese Leia.
 
“Bene, a parte dei contrabbandieri abbastanza testardi. Ma, per fortuna, il mio blaster ha trovato un buon compromesso per tutti” rispose Han e fece un sorriso beffardo e voglioso.
 
Leia sorrise e alzò gli occhi al cielo.
 
“I cristalli sono al sicuro alla base. Tu come stai?”. 
 
“Stanca” rispose lei “Stanca di essere una bantha incita!” guardò il pancione con aria paziente.
 
Han sorrise e le accarezzò la pancia, dicendo: “Dai, fra meno di un mese questa agonia sarà finita”.
 
“E avremo un bambino che piangerà tutto il giorno” aggiunse Leia, con tono ironico.
 
Han immaginò la scena, abbassò la testa, dicendo: “Oh, santo creatore…”.
 
Leia rise e, poco dopo, anche Han si unì alla ristata “Però C-3Po mi ha detto quello che stai facendo” aggiunse Han, con tono serio.
 
Leia capì e abbassò lo sguardo.
 
“Senti, Leia, per le tue condizioni non devi fare molti sforzi né stressarti. Quindi, basta chiamare la ribellione e sentire come procedono le loro missioni”.
 
“Certo, in fondo, tu puoi andare in giro in missione con Luke mentre io devo restare qui!” esclamò Leia, guardandolo con aria irritata.
 
Han si spaventò un po’ dalla sua reazione.
 
“Dopo anni di missioni e battaglie… ora sono costretta a letto senza fare niente, annoiata e incinta!” sbuffò e si mise a braccia conserte.
 
Han rise, ma Leia lo guardò, dicendo: “Ed è solo colpa tua!”.
 
“Colpa mia?” domandò lui confuso.
 
“Sì! Se fosse per te, non sarei mai stata in queste condizioni!” lo guardò male.
 
“Ehi! Non è colpa mia se sono così affascinate” disse Han con tono sarcastico, alzando le mani come se si stesse arrendendo.
 
“E poi” continuò, abbassando le mani e avvicinandosi al suo viso “se tu non sai resistere al mio fascino, non è colpa mia” fece un sorriso vittorioso.
 
Leia alzò gli occhi, sbuffando, mentre lui rise.
 
Quando smise di ridere, Han disse seriamente: “Dico davvero, Leia, so che ti stai annoiando, ma è per bene tuo e suo” le mise una mano sul pancione.
 
“Adesso io e Luke abbiamo finito le missioni, ora posso stare insieme a te fino alla nascita del bambino”.
 
Leia sorrise, dicendo: “Ma così ti annoierai anche tu”.
“È un rischio che devo correre, ma lo faremo insieme” rispose Han, sorridendo.
 
Leia rise, lo ricambiò e si baciarono. Han si sdraiò vicino a lei, mettendo un braccio intorno alla sua spalla.
 
Leia cominciò ad accarezzarsi il pancione, dicendo: “Avresti mai immaginato che saremmo arrivanti fin qui?” lo guardò.
 
“Fino a questo punto? Certo no!” rispose Han “In fondo, chi avrebbe mai pensato che tra noi potesse funzionare? Io non ci credevo, Luke non ci credeva, Chewbe non ci credeva, nessuno credeva che potesse funzionare”.
 
“Nemmeno io ci credevo” aggiunse Leia.
 
“Ma ci siamo innamorati, ci siamo salvati a vicenda, abbiamo vinto, ci siamo sposati…” disse Han.
 
“E presto avremo anche un figlio”.
 
“Già…” mormorò Han.
 
Rimasero in silenzio, con le teste vicine.
 
“Secondo te come sarà?” domandò lui.
 
“Non lo so. Ti immagini una bambina con il tuo carattere?” rispose Leia, un po’ ironica.
 
“Oppure una bambina con il tuo carattere” aggiunse Han “O un bambino con il mio carattere” risero entrambi.
 
“Comunque, Luke mi ha detto che la Forza in lui è già molto forte” disse Leia, sorridendo.
 
Il sorriso di Han si spense: “Oh, giusto, la Forza…” disse.
 
Si alzò, si sedette sul bordo del letto, dandole le spalle.
 
Leia rimase perplessa dall’atteggiamento del marito: “Han?” sussurrò.
 
Lui non rispose, così Leia si alzò e gli si sedette accanto.
 
“Han?” gli posò una mano sulla spalla, dicendo: “C’è qualcosa che non va?”.
 
“No, è solo che…” cercò di spiegare, ma non sapeva come, così disse senza pensarci: “Ma dovrà essere per forza essere uno Jedi?” la guardò con aria perplessa.
 
Leia rimase confusa delle sue parole, ma lo ascoltò: “Insomma, capisco che hai il ‘potere della Forza’ ma… non potrà essere qualcos’altro? Tipo un pilota o un ribelle della alleanza? Insomma, qualcosa che abbiamo in comune” abbassò la testa con aria malinconica.
 
Leia capì che cosa Han intendesse dire e domandò: “Pensi che sarai escluso da tuo figlio?” gli prese la mano.
 
“No, anzi. È solo che quando tu e Luke parlate della forza… mi sento escluso” Han si sentì davvero patetico a confessare quel tipo di pensieri che si teneva dentro da molto tempo
 
 “Prima di conoscere Luke e il vecchio Ben, non ho mai creduto nella Forza o in qualsiasi altra strana religione di cui ho sentito parlare. Dopo tutto quello che è successo, ho creduto, anzi, ho dovuto credere!”.
 
Ripensò a tutto quello che Luke aveva fatto con l’uso della Forza.
 
“Visto che anche tu sei sensibile alla forza, io mi sento escluso. Non vorrei sentirmi escluso anche da mio figlio/figlia…” aveva uno sguardo malinconico negli occhi.
 
Leia capì e cercò di consolarlo, dicendo: “Han, non ti devi preoccupare per questo. Perché non ce n’è alcun bisogno”.
 
Han la guardò e ascoltò: “Capisco che possa sentirti escluso quando io e Luke parliamo della Forza e che per te questa è una cosa davvero complessa, ma non devi pensare che nostro figlio ti escluderà per questo. Certo, avrà la Forza, e Luke vorrà addestralo, ma tu sei pur sempre suo padre. Tu gli insegnerai un mondo intero oltre alla Forza. Sarà una persona completa grazie a noi” Leia sorrise.
 
Han lo ricambiò, dicendo: “Lo pensi davvero?”.
 
“Certo, sarà fortunato ad avere un padre come te” rispose Leia.
 
“No, sarà fortunato ad avere una famiglia come la nostra!” rispose Han, quindi la baciò sulla guancia, finché lei si mise la mano sulla pancia con aria sorpresa.
 
“Che c’è?” domandò Han.
 
“Niente, sta solo scalciando” rispose Leia, sorridendo.
 
Han lei mise la mano sul pancione e sentì un piccolo calcio. Han rimase sorpreso ma fu anche parecchio emozionato da quella sensazione, così cominciò a ridere.
 
Leia sorrise per la scena, gli baciò una guancia, appoggiandosi alla sua spalla, mentre Han continuava ad accarezzare il pancione. 

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Note:
Una piccola storia fuffl su prima che Ben Solo
era ancora un dolce feto prima di uccidere
suo padre.
Ma spero che vi piaccia.
Ora non so quando pubblicerò
una nuova storia, ma
spreo presto :)
Alla prossima!
Evola

   
 
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