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Autore: sangueoro    14/09/2017    3 recensioni
Le vicende si svolgono dopo il finale di The Vampire Diaries.
Nella scuola che Caroline decide di aprire, arriva una bambina speciale… che ha bisogno di “protezione e preparazione“…
Ma chi proteggerà e preparerà Caroline al ritorno di Klaus nella sua vita?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus, Nuovo personaggio, Rebekah Mikaelson | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non aveva riflettuto sul fatto che si sarebbero risvegliati nello stesso letto.

Il giorno prima era stato frenetico, era successo tutto alla velocità della luce!

La mattina era nel suo ufficio ad occuparsi di scartoffie e qualche ora dopo era su un aereo diretto ad Atlanta!

Una volta atterrati, Klaus l’aveva portata in una meravigliosa locanda, che sembrava uscita direttamente dal film “Via col vento“, e poi c’era stata la cena, avevano gustato ottimi cibi in un clima sereno e rilassato…

Quando erano tornati in albergo, non c’era stato tempo per ponderare! 

“E’ stato… incredibile…“ Caroline sorrise al ricordo della notte appena passata, aveva fatto come le aveva suggerito Elena, si era lasciata andare senza pensare ed erano stati fuochi d’artificio!

Caroline, che era rannicchiata dalla sua parte del letto, sospirò.

«Sai come si supera questa impasse?» la voce dell’Ibrido arrivò chiara e forte «Non ci crederai ma ci sono addirittura due modi!»

Caroline si girò a guardarlo.

«Il primo prevede di darsi il buongiorno…» continuò Klaus facendole l’occhiolino.

«Buongiorno!» esclamò allora Care.

«Buongiorno anche a te, Love» rispose dolcemente l’Originale, ma subito dopo l’afferrò e la intrappolò sotto di sé «ma io preferisco il secondo modo…» le bisbigliò nell’orecchio scendendo a baciarle il collo.

«Uno non esclude l’altro» ridacchiò Caroline.

 

“E’ stato proprio un bel risveglio“ sospirò Caroline con un sorrisetto appagato.

Era ancora in accappatoio, si era fatta una doccia veloce mentre Klaus ordinava la colazione.

La ragazza scosse la testa guardando il pantagruelico banchetto che il cameriere aveva appena portato, aveva in mano due bicchieri di sangue e non sapeva dove appoggiarli!

«Abbiamo ospiti per colazione?» esclamò ironica all’indirizzo dell’Ibrido che era uscito dalla doccia, indicandogli il tavolinetto.

«No Love, mi basta la tua di compagnia» rispose Klaus prendendo il bicchiere che lei gli porgeva.

Caroline gli lanciò un'occhiata di sottecchi, con indosso solo un asciugamano intorno ai fianchi era sexy da morire…

Sorridendosi, si misero a sedere e cominciarono a mangiare.

Stavano pianificando la loro giornata di indagini quando il cellulare di Caroline emise un suono avvertendola di una videochiamata su Skype, la ragazza vide il nome apparire sul display e rifiutò.

Klaus la guardò accigliato.

«Bonnie!» spiegò Caroline con il cellulare ancora in mano. «Credo di non essere vestita nel modo adeguato per una videochiamata!» trafficò sul telefono e se lo portò all’orecchio.

Klaus buttò indietro la testa, scoppiando a ridere.

«Non pensi che avrà già fatto mille congetture sul perché hai rifiutato la chiamata?» le chiese.

«Per questo la sto richiamando subito!» rispose la ragazza alzandosi.

Anche il cellulare di Klaus squillò.

«Oliver…» la informò l’Ibrido scuotendo la testa divertito.

«Care!» esclamò Bonnie «Pensavamo fossi occupata!»

«Sono liberissima…» rispose Caroline «stavo… stavamo facendo colazione…»

«In camera o nel ristorante dell’albergo?» chiese Elena.

«Ma siamo in vivavoce?» domandò Care.

«Certo!» sentì rispondere Rebekah.

 

«Problemi al cantiere?» domandò Klaus senza neanche salutare.

«Buongiorno anche a te…» rispose infatti Oliver, poi spiegò di un piccolo disguido su un ordine che non sarebbe arrivato prima di qualche giorno.

«E mi hai chiamato per questo?» chiese l’Ibrido.

«Beh… si…» ribatté il ragazzo «e poi ti avrei chiesto se tutto procedeva bene… sai una chiamata di cortesia!»

«Tutto procede alla grande» chiarì l’Originale «io sto bene, Caroline sta bene…»

«Ottimo… mi fa piacere… esattamente quanto alla grande?» si informò.

«Oliver!»

«E’ una domanda legittima! La nostra direttrice e il nostro più generoso finanziatore sono sulle tracce di un pericoloso criminale! Mi preoccupo!» sghignazzò il ragazzo.

«Puoi stare tranquillo… abbiamo tutto sotto controllo»

«Avete già trovato informazioni utili?»

«Contiamo di scoprire qualcosa stamattina in ospedale…» rispose l’Ibrido.

«Ancora non ci siete andati? E che avete fatto ieri?» indagò Oliver ironico.

Klaus ringhiò contrariato.

«Sei felice?» domandò il ragazzo cambiando tono di voce, ora era serio… e il suo timbro sembrava affettuoso.

L’Originale si stupì del cambio di registro, ma quello che lo meravigliò di più fu il sentirsi rispondere.

«Si…» fece in un sussurro.

«Bene…» bisbigliò Oliver di rimando «state attenti e sbrigatevi a tornare a casa… è più divertente guardarti negli occhi mentre mi minacci di morte» aggiunse ridendo, prima di chiudere la chiamata.

 

«Allora? Camera o ristorante?» richiese Elena.

«E’ importante?»

«Caroline!»

«Camera…»

Grida di giubilo arrivarono forti al suo orecchio… tanto da dover staccare il telefono, guardò Klaus e, con sollievo, lo vide che stava discutendo con il suo interlocutore.

«Allora? Racconta!» la esortò Bonnie.

«Cosa ti eri portata per l’occasione?» chiese nello stesso momento Elena.

«In che senso?» sentì domandare Rebekah, ma Caroline capì che non stava parlando con lei.

«Care ha una passione per la biancheria intima…» sentì rispondere Elena.

«Il suo guardaroba è di tutto rispetto!» rincarò Bonnie.

Caroline scuoteva la testa mentre le ascoltava parlottare tra di loro.

«Che indossavi?» indagò Bonnie, questa volta la domanda era rivolta a lei.

Care sospirò…

«Caroline!» la richiamò Elena.

«Il bustino rosso che Bonnie mi ha portato da Parigi» confessò con un filo di voce.

«Scelta perfetta! Brava ragazza!…» si congratulò Bonnie.

«Eccellente amica mia!» commentò anche Elena «Chi meglio di Klaus può apprezzare quel tipo di capo? Immagino che non abbia trovato nessuna difficoltà con i lacci! Chissà quanti ne ha slacciati… »

«Ti ricordo che stai parlando di mio fratello!» 

Caroline, sentendo la voce piccata di Rebekah, si mise la mano sugli occhi sbuffando.

«Grazie Elena!» esclamò «Pensare a quante amanti ha avuto nella sua lunga vita… era la cosa che più desideravo in questo momento!»

«Scusami! Non volevo…» Elena era sinceramente mortificata.

Caroline sorrise «Tranquilla… » la rassicurò «Ora però devo lasciarvi… mi devo preparare, dobbiamo andare ad Atlanta».

«Perché ora dove siete?» chiese Rebekah.

Caroline alzò gli occhi al cielo, maledicendosi…

«Siamo un po' fuori dal centro città… intendevo dire che dobbiamo andare all’ospedale…» cercò di aggiustare il tiro.

Le amiche cominciarono a salutarla… fu un concerto di «Ok… va bene… ciao… stai attenta…»

Care le salutò e riattaccò.

Si girò a cercare Klaus e lo vide sul terrazzino intento a guardare il panorama mentre sorseggiava il suo bicchiere di sangue.

 

La mattinata all’ospedale fu molto fruttuosa.

Soggiogarono medici ed ex colleghi di Tom, ricavando molte notizie interessanti.

«Quanto mi ero sbagliata su di lui!» stava commentando Caroline allo stesso tavolino della tavola calda dove aveva portato Tom a pranzo anni prima.

«Enzo ovviamente voleva ucciderlo senza farsi tanti problemi» raccontò la vampira «ma sai come sono fatta!»

Klaus annuì ironico.

«L’ho portato qui perché volevo capire che persona fosse! Non si può ammazzare una persona così! A cuor leggero… solo perché te lo ha chiesto una congrega di pazzi! E poi me lo hai insegnato tu!»

Caroline gli puntò un dito contro.

«Ti ricordi quando ho ucciso dodici streghe per salvare Bonnie?» continuò la ragazza «Mi hai detto che quel sacrificio era la cosa che serviva a Silas per compiere il suo rito! E che a quel punto non aveva più nessun ostacolo… Non potevo fare lo stesso errore di nuovo aiutando i Viaggiatori ad avere le condizioni per compiere il loro piano…»

«Non ci credo che fossi pronta a sacrificare Stefan per fermare i Viaggiatori…» la interruppe l’Ibrido guardandola negli occhi.

«Avrei trovato un altro modo per cercare di salvarlo, ma sai… la matematica dice che uno è meglio di tanti…» rispose Caroline ricambiando lo sguardo.

L’Originale face un profondo sospiro «Sono stato troppo duro quella volta».

«Si è vero… ma avevi ragione, mi sono comportata nel modo che contestavo a te… ho pensato ai miei desideri, ai miei sentimenti… e non che stavo togliendo la vita a dodici persone per salvarne una…»

«Ma quell’una era la tua migliore amica… e non solo» disse Klaus serio «era anche una parte indispensabile del vostro team, della vostra squadra… avere una strega Bennet con voi vi ha tolto dai pasticci innumerevoli volte… anche contro di me!» aggiunse con una risatina, poi tornando serio «E’ difficile da accettare… è difficile anche da dire, ma non è solo questione di sentimenti… qualche volta siamo portati ad agire anche per interesse, per strategia… Bonnie Bennet è una strega eccellente, i suoi poteri sono enormi e hai fatto bene a salvarla…»

Caroline sospirò, abbassando gli occhi «Stai dicendo che abbiamo la facoltà di decidere se una vita è più importante di quella di un altro?»

«No Caroline… non siamo i giudici supremi, ti sto dicendo che a volte dobbiamo prendere delle decisioni, agire… e lo facciamo seguendo il nostro metro di giudizio, tutto sta nell’esserne sicuri per poi accettare le conseguenze delle nostre azioni…»

Si stavano fissando negli occhi, Caroline annuì lievemente… Klaus le sorrise.

 

«Vuoi che faccio fare una telefonata dalla nostra direttrice per sollecitare quell’ordine?» di nuovo Klaus non salutò.

Aveva chiamato Oliver mentre aspettava Caroline che era andata alla toilette della tavola calda.

«Non ho dubbi sul fatto che se chiamasse Care tra un paio d’ore quei legnami sarebbero qui… ma tranquillo, me ne sto occupando io…» rispose il ragazzo con una risata.

«Quella donna riesce a far fare a tutti quello che vuole… e non ha bisogno neanche di soggiogarli!» commentò l’Originale.

«Non posso darti torto, ma permettimi di dirti… amico mio, che non puoi essere obiettivo…»

«Invece sono uno dei pochi ad essere nella condizione di poter giudicare! Non può soggiogarmi! Eppure faccio tutto quello che vuole…» ribatté Klaus.

«Beh… potremmo anche dire che con te usa un metodo di compulsione differente da quello che sono soliti usare i vampiri…»

l’Ibrido suo malgrado scoppiò a ridere «Sta tornando… ti saluto» annunciò.

«Perché dove era andata?»

«A rinfrescarsi il trucco presumo…»

«E’ confortante sapere che ci sono cose che non cambiano… anche quando si tratta di vampire…»

«Le vampire sono donne Oliver!»

 

Parlando con il Primario dell’ospedale, Klaus e Caroline avevano saputo che anni prima un gruppo di parametrici era stato indagato per dei furti ai danni dei pazienti.

In ospedale erano stati in molti a sospettare che Tom fosse coinvolto, era svanito nel nulla poco prima che scoppiasse lo scandalo, ma nessuno dei suoi colleghi lo aveva denunciato, negli interrogatori era emersa la sua totale estraneità ai fatti.

Caroline e Klaus avevano rintracciato uno dei paramedici che era stato arrestato, aveva scontato la sua pena ed ora lavorava come inserviente in una clinica privata.

I loro sospetti si dimostrarono fondati, Tom era la mente della banda. Per anni avevano derubato i pazienti sulle ambulanze, piccoli furti che la maggior parte delle volte non venivano neanche denunciati, non rubavano mai grosse somme di denaro o cose troppo preziose.

Quando gli inquirenti arrivarono in ospedale per eseguire gli arresti, Tom era scomparso da mesi, ma quel giorno si era presentato al distretto di polizia, aveva rilasciato la sua deposizione, si era confrontato con i suoi amici e ne era uscito pulito.

I due vampiri incrociarono date ed eventi, tutto combaciava perfettamente.

Enzo e Caroline erano stati ad Atlanta un paio di mesi prima degli arresti, l’ultima volta che Tom era stato visto in ospedale era stato quando Hezel, la gemella di Demelza, lo aveva rapito per tenerlo al sicuro dai viaggiatori.
Quando si era recato al distretto era già diventato un vampiro in grado di soggiogare i suoi complici. Infatti scoprirono che, per ripagarli del loro silenzio “forzato”, nel momento in cui erano usciti di galera avevano trovato dei conti bancari intestati a loro nome con una somma di denaro sufficiente per rifarsi una vita, nessuno di loro era ricaduto nelle vecchie abitudini.

«Un ladro gentiluomo» commentò sarcastico Klaus.

Caroline gli lanciò un’occhiataccia.

«Si è fatto tardi» valutò Klaus «direi di tornare in albergo e rimandare la visita a casa sua domani mattina».

La vampira si dichiarò d'accordo ed insieme si incamminarono verso la loro auto.

Erano stati un buon team, avevano avuto un’ottima intesa, spesso uno faceva la stessa domanda che l’altra stava pensando di fare o faceva una considerazione che anche l’altro aveva appena colto, quando succedeva si sorridevano complici.

Caroline però era un po' infastidita, Klaus era stato tutto il giorno focalizzato sulla loro indagine e, a parte qualche contatto casuale, era stato molto rigoroso, quasi scostante … lei invece aveva dovuto sforzarsi di restare concentrata, stargli vicino dopo la notte appena trascorsa si era rivelata una tortura!

Le era già capitato in passato di collaborare con Klaus e, oggi come allora, ne era rimasta affascinata. L’uomo era intuitivo e riusciva sempre a far quadrare il cerchio, ovviamente avevano soggiogato tutte le persone con le quali avevano parlato, in primo luogo per farsi dire la verità, ma anche per nascondere le loro tracce.
Tom non avrebbe mai dovuto sapere che erano venuti ad Atlanta ad indagare sul suo passato.

Mentre stavano viaggiando in direzione della loro locanda, Caroline ogni tanto si girava a guardare l’Ibrido che sembrava pensieroso… la ragazza era consapevole che avevano tante cose da chiarire, che avrebbero dovuto parlarsi, ma non era ancora pronta a farlo.

Non voglio rovinare il momento“ stava pensando… ”Bugiarda… è solo una scusa! Non saprei da dove iniziare… questo è vero!… Ancora non so cosa voglio veramente… Bugiarda! Lo sai…“

Caroline stava discutendo con la sua coscienza e quasi non si accorse che, a pochi chilometri dalla loro destinazione, l’Ibrido aveva preso una stradina laterale e aveva fermato la macchina.

Erano in un piccola radura, circondati da una ricca vegetazione che li nascondeva alla vista degli pochi automobilisti che viaggiavano lungo la strada principale.

Klaus era sceso senza dire nulla, poi aveva aperto la portiera a Caroline che lo guardava perplessa, le tese una mano per aiutarla ad uscire dall’auto, quello che all’apparenza poteva sembrare un gesto galante, ben presto diventò altro.

Caroline in un attimo si ritrovò piegata sul cofano con l’uomo che la teneva bloccata.

«Stamattina ho visto questo posto... e ci penso da allora...» le ringhiò il vampiro vicino all’orecchio.

Caroline era rimasta di sasso, sentiva il motore caldo contro il suo viso, Klaus la teneva saldamente in quella posizione e lei non sapeva se avesse davvero voglia di ribellarsi, inoltre lui era molto più forte di lei, sarebbe stato inutile…

«Non sprecare energie, Love...» le mormorò l’Ibrido quasi leggendole nella mente «Ti serviranno stanotte, ma ora... stai buona, lascia fare a me...» 

Caroline girò la testa a guardarlo per un istante, poi prese la sua decisione… l’uomo con un sorriso allentò la presa.

«Metti le mani sul cofano» le ordinò l’Originale.

Senza perdere tempo e senza tante cerimonie Klaus le sbottonò i pantaloni, poi li calò insieme alle mutandine, facendoli arrivare a metà coscia.

«Tieniti forte» le sussurrò un attimo prima di entrare dentro di lei in un unico impetuoso movimento.

«Brava, Love... così...» la incitava mentre le sue spinte si facevano sempre più vigorose, sempre più brutali.

Il vampiro si muoveva ad un ritmo forsennato «è… stata… una… tortura… starti… vicino…tutto… il… giorno!» l’Ibrido cadenzava ogni parola con un affondo sempre più energico, sembrava indemoniato, quasi furioso «Quando… ti… volevo… fare… solo… questo!»

Caroline era completamente alla sua mercé, il suo corpo sussultava e si muoveva assecondando gli assalti dell’uomo.

«Mi...fai...impazzire...mi...fai...perdere...il...controllo» la voce dell’ibrido era irriconoscibile, più simile a un ringhio che ad una voce umana.

Anche Caroline non voleva controllarsi, si lasciò travolgere dalla situazione… e da un orgasmo irrefrenabile.

«GUARDA CHE MI FAI!» ruggì Klaus, mentre con un'ultima violenta spinta crollava su di lei.

Caroline girò il viso per obbedire alla sua richiesta.

Gli occhi dell’Ibrido erano gialli e brillavano, le sue zanne completamente esposte, il suo volto trasfigurato.

La ragazza trattenne il fiato.

L’uomo fraintese la sua reazione.

«Non aver paura di me... non ti farei MAI del male...» le disse abbracciandola stretta.

«Paura?» chiese la ragazza sospirando «Sei dannatamente bello così... ed è stato grandioso» ammise.

Klaus la girò per baciarla, un bacio dolce…

«Nessuna regge il confronto, Love…»

Caroline lo guardò con aria interrogativa.

«L’allusione di Elena sui tanti corsetti che ho slacciato…»

«Origli?»

L’ibrido fece un’alzata di spalle, poi inclinò la testa come a chiedere scusa.

Caroline gli sorrise, poi lo abbracciò.

 

Prima di tornare alla locanda, i due vampiri fecero una passeggiata nella piccola cittadina, mangiarono in un piccolo locale e poi tornarono in albergo.

Caroline chiamò le sue amiche che stavano facendo il solito dopocena nel salottino, questa volta era vestita in modo adeguato, quindi fece una videochiamata.

La ragazza mise subito in chiaro di non voler parlare di lei e di Klaus, quindi dopo aver chiesto come andassero le cose alla scuola, raccontò quello che avevano scoperto su Tom.

Klaus si era defilato per permetterle di parlare in libertà con le ragazze.

Il parco della locanda era curatissimo e molto vasto, il clima era piacevole, senza rendersene conto si ritrovò a chiamare Oliver.

«Che state facendo? La solita partita a biliardo o Jeremy vi ha coinvolto in una sfida all’ultimo sangue con la playstation?»

«Nessuna delle due cose» rispose Oliver con una voce cupa «Siamo nella dependance dei nuovi vigilanti… sai com’è… Jeremy ed Alaric non hanno preso molto bene la vostra simulazione…»

«Che intendi dire? Cosa sono questi rumori?» chiese l’Ibrido.

«Jeremy sta lottando con Ian e prima ha sconfitto Jamie… non ha digerito il fatto di essere stato messo fuorigioco da Marcel… a quanto pare è un cacciatore con un pedigree di tutto rispetto! E intende dimostrarlo…» rispose Oliver sempre più infastidito.

«Beh… non ha torto, è uno dei Cinque!»

«Si lo so! Non fa che ripeterlo! Anche Alaric sembra impazzito! Si è allenato tutto il pomeriggio con Rick e Kate! Non sembra neanche un umano! E’ molto forte e preparato…» 

Oliver sembrava aver perso il suo abituale buonumore. «Anche Damon ha dato prova di saperci fare, Kate ci ha messo un po' ad avere la meglio su di lui…» aggiunse sempre più angosciato.

«Oliver!» lo richiamò l’Ibrido «Damon è stato un vampiro per centocinquanta anni! Quello che non può più fare fisicamente lo sopperisce con l’esperienza e l’astuzia, che di certo non gli manca! Anche Alaric è stato un vampiro… e non uno qualsiasi! E’ stato trasformato da mia madre…»

«Si! So tutta la storia!» lo interruppe nervoso l’umano «Già la conoscevo… ma dopopranzo c’è stato un viaggio tra i ricordi!… ed io…»

«Ti senti a disagio quando succede…» finì per lui Klaus.

«Più che altro mi sento uno spettatore… ed ultimamente la curiosità sta venendo meno, lasciando il posto ad un senso di inadeguatezza…» spiegò Oliver.

«Non devi…» cercò di intervenire l’Originale.

«Nick!» lo interruppe l’umano «Fino a qualche mese fa gli unici esseri assetati di sangue che conoscevo erano gli avvocati con i quali mi scontravo nelle aule di tribunale! Ma con loro combattevo ad armi pari! Ora invece sto guardando Marcel che sta facendo da arbitro tra Jeremy e Ian… quando esagerano li divide, tenendoli fermi entrambi! Ride e li blocca usando una sola mano!»

«Marcel Gerard è un ibrido! L’unica creatura che potrebbe uccidere anche me! Hai ragione… non puoi pensare di scontrarti fisicamente con lui… Ma tu hai dimostrato di avere coraggio da vendere… stai con Rebekah! E ci vuole una bella dose di temerarietà!» disse Klaus ridendo «e di fiducia in se stessi Oliver…» aggiunse tornando serio «e tu l’hai sempre avuta… quando hai incontrato Elijah e Freya in quella saletta dell’aeroporto» l’Ibrido stava ridendo al ricordo «mi ricordo il tuo modo di guardarci, di dissimulare il tuo stato d’animo… perché te la stavi facendo sotto ovviamente! Eri da solo in una stanza con tre vampiri originali ed una strega millenaria… Potevi benissimo essere il nostro spuntino…»

«EHI!…» si ribellò Oliver.

«Ce l’hai fatta a reagire!» lo prese in giro Klaus «Stai perdendo colpi amico mio! Quello che stai provando non ha niente a che vedere con la forza fisica di Marcel. Sei solo geloso. Geloso come lo sarebbe chiunque davanti ad un uomo che ha avuto una storia con la tua donna! Non di un vampiro immortale! Semplicemente di un uomo… e non negherò che ne hai ben donde! La storia tra Marcel e Becks dura da secoli, insieme ne hanno passate tante… ma ti posso assicurare una cosa…
guardalo… guarda quel pericoloso e potente ibrido che hai davanti, è forte e immortale… ma è stato sconfitto e non può farci nulla… ha il tuo stesso stato d’animo Oliver… si sente inadeguato ed è geloso di te … di un umano che potrebbe uccidere in un battito di ciglia, ma non può farlo… Rebekah non glielo perdonerebbe mai e avrebbe la certezza di averla persa per sempre… 
Stai vincendo Oliver, non permettergli di rimettersi in gioco…tu sei l’unica possibilità che ha… minare la tua sicurezza è l’unica cosa che gli rimane da fare…non glielo permettere…»

«Fai il tifo per me?» chiese Oliver stupito.

«Io faccio il tifo per mia sorella… e Marcel non se la merita! Non ha avuto le palle per prendersela quando ne ha avuto la possibilità… e ti posso garantire che ne ha avute di occasioni! Non mi piacciono i codardi Oliver…»

«Ti fa bene stare ad Atlanta…» commentò l’umano «mi correggo… ti fa bene passare del tempo con Caroline…» aggiunse sentendo la risata dell’Ibrido.

«Piantala! Non ho voglia di parlarne» lo ammonì Klaus.

«Perché hai chiamato?» chiese a quel punto Oliver.

«Caroline mi ha sbattuto fuori dalla stanza per la sua chiacchierata serale, stamattina ho origliato…» ammise divertito.

«Quindi Rebekah avrà delle notizie succulenti stasera… sicuro di volere che io sappia solo la versione femminile? Potresti uscirne romantico e sdolcinato… io ti avverto»

«Bel tentativo avvocato… ma non credo che Caroline racconti chissà cosa…anzi ne sono sicuro» disse con un sorriso ironico.

«Ci sono solo due motivi per i quali una donna non vuole scendere nei particolari con le amiche… o sei stato pessimo o sei stato troppo bravo… quale dei due?» chiese Oliver malizioso.

La reazione di Klaus, come aveva previsto, non tardò ad arrivare

«Ehi… non osare neanche insinuare…»

«Sfrutta ogni attimo, Nick… quando tornerete qui ricomincerà la solita routine e sarete sotto gli occhi di tutti e anche inconsapevolmente potremmo intrometterci… o peggio far riemergere insicurezze…»

«Non è ancora pronta… ma ci sto lavorando, non voglio sprecare tempo a parlare, a chiarire… voglio agire… ci sarà tempo per le parole»

«Sono d’accordo… fai una cosa, torna in camera, così magari mi liberi Rebekah… mi sono stancato di guardare uomini mezzi nudi che se le danno di santa ragione…» spiegò Oliver.

«Chi ha vinto?» chiese Klaus.

«Non ci crederai… ma Jeremy ha battuto anche Ian…»

«Ho capito… quando torno dobbiamo allenare un po' i nuovi vigilanti, quei due si farebbero sconfiggere anche da Lucy…» sbottò l’Ibrido.

«Eviterò di riferire alla nostra dolce Angel’s questo tuo commento…» scoppiò a ridere Oliver.

 

Quando Klaus ritornò in camera, Caroline aveva terminato la sua chiacchierata con le ragazze e si era preparata per la notte.

Aveva indossato il completino celeste della notte che si erano incontrati nel salottino.

«Quella notte ho sognato di strappartelo di dosso in mille modi diversi» le aveva confessato l’Ibrido con voce roca, mentre glielo toglieva con delicatezza.

Ora l’indumento era sul pavimento ai piedi del letto, perfettamente integro.

Dalla sua posizione Caroline non poteva vederlo, ma era felice che fosse rimasto intatto, le piaceva molto quel capo! E quasi aveva avuto paura ad indossarlo! Tuttavia le era sembrata una cosa romantica… e Klaus doveva pensarla alla stessa maniera, l’aveva guardata con uno sguardo adorante... poi era stato un amante attento e premuroso, aveva venerato lei e il suo corpo, facendole passare una notte straordinaria.

La ragazza, stanca ed appagata, era appoggiata sul suo petto, mentre l’uomo la cingeva con un braccio, erano tutte e due svegli… Caroline lo avvertiva dal suo respiro rilassato, ma irregolare.

In silenzio stavano godendosi il momento di intimità.

“Riuscirò mai a conoscerlo del tutto?“ stava pensando la vampira “Quest’uomo è incredibile e non finirà mai di sorprendermi, forse è perché ha vissuto così a lungo, tante esperienze diverse… ma sembra essere tante persone in una… e non sai mai quale ti ritroverai di fronte… o nel letto! Anche quando fa sesso è imprevedibile!… Sesso… abbiamo appena fatto del sesso?“ 

Caroline chiuse gli occhi facendo un enorme sospiro… “Basta Care! Lo devi ammettere! Ci hai fatto l’amore! Tu stanotte hai fatto l’amore con Niklaus Mikaelson! Ed erano anni che non ti sentivi così!“

La ragazza alzò la testa e incontrò i suoi meravigliosi occhi azzurri, si fissarono per un lungo momento, poi Caroline si avvicinò per stampargli un lieve bacio a fior di labbra, l’espressione di Klaus si addolcì, continuando a guardarsi negli occhi l’Ibrido ricambiò il bacio…

Non avevano proferito parola, ma si erano parlati a modo loro.



 

 

   
 
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