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Autore: Tony Stark    15/09/2017    2 recensioni
L’aria brucia, acido e radiazioni, le piogge distruggono quel poco che le nazioni sopravvissute riescono a ricreare.
I loro sguardi si abbassano, perdendosi fra la polvere e il gelo quando Morte e Inverno camminano.
[Sequel della storia Edge of the World, ma può essere letta anche come stand-alone se volete]
Genere: Dark, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Russia/Ivan Braginski
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nuclear Winter
 
Non c’è giorno o notte, il cielo perpetuamente oscurato da spesse nubi di polvere ghiacciata.
Il vento sverza impetuoso terra brulla e ingrigita un tempo feconda e nascosta dal verde delle piante.


L’aria brucia, acido e radiazioni, le piogge distruggono quel poco che le nazioni sopravvissute riescono a ricreare.
I loro sguardi si abbassano, perdendosi fra la polvere e il gelo quando Morte e Inverno camminano.
Fianco a fianco, le loro mani intrecciate. Occhi di gelido ghiaccio che un tempo ricordavano il cielo che fissano ogni cosa vuotamente, lo sguardo viola dell’Inverno li segue, ancor più gelido. Il vento dell’eterno inverno sembra rispondere loro.
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Quello che era stato Germania, ora rappresentante di un piccolo gruppo di venti persone rifugiatesi in un bunker a vivere come topi, si sente tremare di rabbia, mentre li guarda. Inghilterra, lo sguardo spento, il volto piegato da un espressione sconfitta, gli poggia una mano su un braccio e lo guarda, “Non ne vale la pena” sembra volergli dire.
Germania rimane fermo e solleva lo sguardo al cielo grigio, inghiotte lacrime e disperazione quando fra le nuvole spesse gli sembra di scorgere il cielo del tramonto, ambrato come quello del dolce Italia. E silenziosamente spera che Impero Romano impedisca a suo nipote di vedere ciò che è rimasto del mondo.
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Danimarca ringhia sollevando l’alabarda con quel poco di forza che gli è rimasta e si dirige verso Morte e Inverno. Davanti ai suoi occhi, offuscati come il cielo della sua terra, vede ancora Finlandia, Svezia e Norvegia urlare mentre le radiazioni li bruciavano vivi.
Islanda cerca di fermarlo, il viso smunto e gli occhi morti, ma Danimarca non lo sente.


L’ultimo suono che l’Ultimo dei Vichinghi sente è una risata ariosa, gelida e felice allo stesso tempo. Gli occhi azzurri di Morte sono l’ultima cosa che vede.
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America e Russia camminano in un mondo di fantasmi e creature destinate a spegnersi presto. Loro sono forti, invariati, i loro occhi brillano e, al contrario delle altre nazioni, sono ancora sani.
Si prendono le mani e volteggiano insieme come se danzassero al ritmo del valzer, la polvere ghiacciata e tossica che cade intorno a loro comprendo il terreno, come in una nevicata.
America solleva lo sguardo al cielo, che ormai sarà per sempre nascosto e ride, ride ricordando il suggerimento che Russia gli aveva dato anni prima.
Russia lo guarda, sorride e alza gli occhi, mentre continuano a volteggiare mano nella mano.
Mentre ricorda il giorno in cui erano diventati uno, America e Russia, Russia e America… inscindibili come i protoni e i neutroni del nucleo di un atomo.
Solleva lo sguardo e vedendo il cielo ricorda le parole che aveva detto anni prima ad America.
Non sapranno mai cosa li ha colpiti, il cielo si oscurerà e allora tutto sarà nostro
E Russia ride, perché le sue parole adesso hanno il sapore dolce di una profezia.


E allora volteggiano ancora, due giganti che hanno divorato il mondo e che ora giocano con i suoi resti.
Due giganti che insieme sono diventati l' Inverno Nucleare. 
   
 
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