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Autore: VineaHime    15/09/2017    0 recensioni
All'agenzia dei detective armati,regna un clima lavorativo frenetico,soprattutto per Atsushi e Ranpo ed Akiko.
Un giorno,l'Agenzia riceve uno strano biglietto indirizzato proprio al giovane detective e il mittente si è firmato solamente : Caso Irrisolto.
Il ragazzo,spaventato dal contenuto della lettera,accetterà il caso,chiedendo supporto alla dottoressa Yosano ma,nel mentre,ella è scomparsa.
Che Akiko e la lettera siano collegati?
Genere: Mistero, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akiko Yosano, Altri, Ranpo Edogawa
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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La mattina seguente arrivò in fretta ed i ragazzi si misero subito in moto.
Atsushi,Kyouka e Kenji,presero l'elenco delle vittime di quel giorno e iniziarono il loro giro di routine,dividendosi i compiti.
Naomi e Juuichirou si procurarono tutti i numeri dei testimoni che,quel giorno,hanno contribuito alla sicurezza dei civili: medici,ingegneri e vigili del fuoco.
Ranpo,Kunikida e Dazai andarono alla stazione centrale di polizia,a richiedere tutta la documentazione del caso. Ma non era così semplice.
L'agente all'entrata gli accolse e li condusse verso il capo della polizia,una volta etichettata la cosa come "urgenza ".

< Quel caso è stato archiviato ed è..non accessibile. >

< Mi scusi..ma una nostra collega è nei guai per via di quel caso che avete archiviato. Non possiamo sorvolare. > disse freddamente Kunikida,tirandosi su gli occhiali.



< Quel caso..è acqua passata. > continuò l'ispettore. < Inutile tirarlo fuori. >

< Forse non credo sia chiara la situazione. C'è rischio che si ripeta. > continuò Dazai,squadrando l'uomo dietro la scrivania.



< Insomma- >

< Insomma unaccidente. > lo interruppe ranpo bruscamente.

< Una nostra collega è la figlia di due vittime di quel caso ed è collegata ad esso. Colui che commise l'atto è di nuovo tornato,minacciando un colpo bello grosso. Ora,non voglio utilizzare le mie capacità per trovare i fascicoli per tutta la centrale,quindi collabori per favore. E non scherzo. >

Notando lo sguardo serio e senza un briciolo di ironia del giovane,l'uomo,alzo e un pò barbuto,non potè far finta di nulla.
Ripensò a tutte le perdite che quei civili subirono a causa di quel miserabile.
In fondo sapeva che non era stato un incidente,ma è stato un atto volontario.
Si alzò dalla scrivania,dirigendosi verso la stanza a fianco,collegata da una porta nello studio,e rientrò poco  con un ammasso di documenti.

< Sapevo che prima o poi lo avremmo riaperto.. > disse,poggiando tutto il materiale davanti ai tre.

    

Iniziarono immediatamente a sfogliare i vari documenti,parola per parola,senza tralasciare nulla.
Kunikida d'altra parte,si impegnò a parlare con l'ispettore per cercare di sapere ogni minima cosa riguardo quel giorno.
Non fu tutto inutile,infatti,scoprì diverse crepe  sui genitori della collega,che lo allarmarono immediatamente.
I documenti erano un ammasso di scartoffie,non c'era più di quanto non avessero già capito.
Ma qualcosa saltò all'occhio verde smeraldo del detective: una vecchia denuncia,fatta dalla madre di Yosano.

< Hei Dazai. Guarda qui >

Il castano smise di sfogliare i documenti dei medici legali e si affacciò a leggere ciò che l'amico gli porse.

< Denuncia di stalking... contenuto dell'esposto... > iniziò a leggere piano piano.

< Durante la notte,mentre il marito rimaneva in clinica per il turno serale,strani rumori provenivano all'interno della casa.La donna,a quanto detto,non trovava origine di tali rumori.
Inizialmente pensò che si trattassero di rumori esterni,ma ,anche con la bambina in casa,iniziarono a spaccarsi oggetti,senza sapere il perchè.
Sospettò di un ladro o di piccoli incidenti domestici. Cosa smentita giorni dopo,quando trovò,al ritorno dal lavoro,la serratura forzata e la casa piena di scritte. >

Incuriosito dal rapportò,girò nuovamente pagina,proseguendo oltre.

< Le scritte riportate erano sempre le stesse: "memento mori", " non fuggirai " , " Akiko. " >

Quell'ultima parola gelò il sangue di entrambi. Cosa significava "Akiko" ,scritto in quelle mura?
Mirava alla bambina? Alla madre?
Il caso si intensificava sempre di più. 
Un rompicapo intrigato,quasi fosse un vaso di pandora.
Se sarebbe stato aperto si sarebbero scaturiti tutti gli orrori,che forse,i genitori della compagna,tentavano di nascondere.O meglio. Tentavano di nascondere alla figlia.

< Mi scusi...? > disse il moro tutto d'un tratto.

< Ne è possibile una copia? >

< Uhm? Ah quella denuncia..? certo. Mi ricordo perfettamente di quando quella donna venì. Era sconvolta. > disse l'ispettore.

< Sconvolta..? > i tre si scambiarono un'occhiata interrogativa.

< Già. Mi disse più e più volte che volevano portarle via la bambina. Un qualcuno. Non sappiamo però chi fosse..non avevamo abbastanza indizi. E poi avvenne l'incidente alla fabbrica. >

< Interessante.. > mugugnò Dazai.

< La ringrazio infinitamente per la disponibilità> concluse Edogawa,uscendo assieme ai compagni.

< ragazzi,che ne pensate? > 

< Non so Kunikida.. mancano ancora dei pezzi..ma questo rapporto.. >

< Andiamo in agenzia. > esordì Ranpo,attirando la curiosità dei due.

< Forse..abbiano una pista. >



    

Oramai erano le sei di pomeriggio passate e tutti i membri rientrarono in agenzia,distrutti dalla faticosa giornata,per indire una riunione d'emergenza. Oramai mancavano quasi tre giorni e mezza al giorno fatidico e bisognava mettere a tavolino ogni cosa: prove,testimonianze,fattori comuni,testimoni.
Il puzzle era completo per metà e il tempo di certo non attendeva.
Unico fattore a loro svantaggio: il tempo.
Che sia stato fatto di proposito? Che sia stata una macchinazione organizzata? 
Oramai la stanza era piena e,per qualche ragione,ebbero avuto un aiutante in più a sorpresa: Poe. 
Dopo lo scioglimento della Guild e della trappola dell'altro ingegnoso ragazzo,si era instaurato un legame quasi amichevole tra lui e l'agenzia.
Fu convocato in segreto da Ranpo stesso,per il livello di pericolo vigente per la città di Yokohama.
Passato lo stupore dei presenti,Dazai e Kunikida spiegarono quanto scoperto alla centrale,allegate le dovute documentazioni.
Era una storia con un intreccio incredibile,che dava a dura prova ogni mente brillante esistente.
A propria volta,Naomi e Juuichirou,esplicarono quanto scoperto dalle loro ricerche.

< Io e il mio Onii-chan abbiamo scoperto delle cose assurde...non hanno completezza con quei rapporti. O meglio..non coincidono. > parlò preoccupata la mora.

< Ecco...le persone che si occuparono della sicurezza quel giorno...o meglio,coloro etichettati come tali...non sono mai stati presenti sul luogo quel giorno. > iniziò esitante il rosso

< Quando gli abbiamo fatto vedere le loro ore di servizio ,hanno chiaramente detto di essere altrove. Così siamo andati negli ospedali,stazioni dei vigili e strutture in costruzione. Erano tutti altrove e in servizio per altre mansioni. Qualcuno ha manomesso i registri dei soccorsi di quel giorno,ma non sappiamo perchè. >

    

< Manomessi...? >  pronunciò cautamente il detective

< Si. Ci hanno spiegato che oramai,ogni presenza dei servizi primari,viene registrata tramite scheda elettronica e che non di può timbrare altrove. ogni posto lavorativo ha un proprio codice e le tessere possono essere collegate ad un solo codice a giorno. > concluse il ragazzo,mentre tentava di scollarsi la sorella di dosso.

< Noi nemmeno abbiamo trovato molto..Le famiglie hanno quasi voluto tacere al riguardo,tranne una. > disse amareggiato Atsushi.

< Cioè? >

< Ecco signor Kunikida..parlo della sorella del signor Yokabe.. >

< Allora vi servirà lui. > si intromise Poe

Un sussulto generale prese il sopravvento,scatenando la nascita di altre mille domande.Il puzzle prendeva man mano forma,ma il pezzo cruciale lo portò Allan Poe,lasciando nuovamente i presenti senza un briciolo di parola.

< Vi presento il dottor Yokabe. Sono riuscito a rintracciarlo e appena gli ho detto la situazione,si è precipitato. Lui è il padre della bambina morta quel giorno e colui che ti ha chiesto aiuto,non solo per quel caso. >

Un'esile figura fece capolino nella stanza,avanzando avanti assieme al castano col procione.
Era un uomo magro ed alto,con i capelli decisamente scuri e una carnagione molto chiara.
Mise le mani nelle tasche del suo camice bianco,che lo metteva a suo agio,ed iniziò a parlare.

< Non lo faccio solo per mia moglie e mia figlia. Io volevo che scavaste nel passato degli Yosano,come fece la Port mafia.Quando questo giovanotto mi ha trovato e raccontato l'accaduto,decisi era il momento di farmi vedere da te,giovane detective,e raccontarti tutto. Una verità nascosta dal tempo e che solo la morte avrebbe potuto mettere a tacere. E ..nonostante tutto credo che anche la signorina Akiko l'abbia scoperta,a suo malgrado. >

< Cosa intendi dire? Spiegati. > disse Ranpo,quasi con la pazienza al limite.

< Vedete...in realtà Akiko è... >



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NdA:



Non mi dilungherò troppo nel mio piccolo spazio!

Unica cosa è che dovrò ingegnarmi tantissimo per continuarla e già sono in moto al riguardo.

Grazie mille a chi supporta questa storia piena di intrighi <3

- VineaHime

   
 
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