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Autore: Crepuscolina13    15/09/2017    2 recensioni
Crossover con True Blood ma non è necessario aver visto la serie perché è scritta in modo che tutti possano leggerla.
Ship Pam/Regina, accenni SwanQueen.
Emma si è sposata e Regina ne è sconvolta quindi decide di scappare da Storybrooke fino a fermarsi in una citta della Louisiana, qui si imbatterà in un locale, il Fangtasia dove scoprirà che i vampiri sono reali e che tutti conoscono la loro esistenza, ma incontrerà anche una donna attraente, Pamela o Pam, che stranamente è identica alla sua vecchia fiamma, Malefica.
Che cosa farà Regina? Tornerà a Storybrooke da Henry o resterà un altro po' nei dintorni, a scoprire quanto possa essere affascinante il mondo dei vampiri?
Genere: Dark, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Regina Mills
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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N.d.a. ho dimenticato di specificare per chi non avesse mai visto True blood che l’attrice che interpreta Pam è Kristin Bauer che è anche quella che fa Malefica in OUAT, ecco il perché della somiglianza.

 

 

 

 

Capitolo 2:Googlare i vampiri.

 

Per fortuna riuscii a trovare una camera libera e appena vi entrai lasciai le poche valigie a terra per stendermi sul letto.

Finalmente un po’ di comodità dopo 15 ore di auto.

Sospirai e chiusi gli occhi nella speranza di essere rapita da un sonno improvviso ma sapevo già che non sarebbe mai successo e che probabilmente avrei passato la notte in bianco.

Troppi pensieri.

Dopo alcuni minuti mi arresi e li riaprii per poi recuperare il cellulare dal comodino e vedere se qualcuno mi avesse cercata.

Due messaggi non letti.

“Mamma come stai? Dove ti fermi a dormire? Appena puoi chiamami, ti voglio bene.

Quasi dimenticavo, stamattina ho preso una B+ a Chimica!!”

Sorrisi istantaneamente e per un attimo tutti quei pensieri che mi tormentavano scomparvero.

Mi mancava così tanto il mio piccolo ometto e mi sarebbe piaciuto molto chiamarlo ma erano le due di notte e sicuramente lui stava già dormendo.

“Tutto bene grazie, adesso mi trovo a Shreveport in Louisiana, forse ci rimarrò qualche giorno giusto per riposarmi dal viaggio, poi non so ma ti farò sapere e per quanto riguarda la B+: Bravissimo!! Sono molto orgogliosa di te, direi che ti sei meritato un giro al luna park, prendi i 30 dollari che ho lasciato in cima al comodino e sentiti libero di usarli tutti, magari potresti portare Violet con te. Ti voglio bene anche io, mi raccomando stai attento.”

Finii di scrivere il messaggio con un sorriso sul volto per poi passare a quello successivo.

“Regina cos’è successo? Perché te ne sei andata così all’improvviso?? Se avevi bisogno di aiuto potevi chiedere a me, sai che ci sono sempre per te.

Stamattina Henry ed Emma hanno litigato da Granny, non sono riuscita a capire di cosa discutessero ma sembrava una cosa seria. Spero che tornerai presto.”

Era Trilli che come al solito mi infastidiva perché mi voleva essere amica, però dovetti ammettere che questa volta le sue informazioni mi erano state utili, sperai solo che non fosse niente di grave ma soprattutto sperai di non essere io l’argomento della discussione.

Non le risposi, chiusi tutti i messaggi e poi vidi anche una chiamata persa, era lei.

Sospirai, avevo dannatamente bisogno di qualcosa con cui svagarmi.

Grazie alle lezioni di Henry, che mi aveva aiutato ad approcciarmi meglio alla tecnologia del Ventunesimo secolo aprii il motore di ricerca e iniziai a investigare su questa faccenda dei vampiri.

A quanto pare circa due anni fa durante una trasmissione televisiva i vampiri avevano rivelato al mondo intero la loro esistenza spiegando che già da molti secoli volevano integrarsi con la società umana e che adesso potevano farlo grazie a degli scienziati giapponesi che erano riusciti a sintetizzare il sangue umano in un composto chiamato “Tru blood”creando così un sostituto alla loro normale dieta in modo che quest’ultimi non avessero motivo di temerli, ormai nessun vampiro avrebbe avuto bisogno di un umano per nutrirsi.

Questo aveva ovviamente creato gran caos nel mondo, chi li sosteneva, chi li chiamava figli del diavolo, chi semplicemente li odiava o li amava e le teorie del complotto di certo non mancavano, molte delle quali erano cose davvero assurde.

Interi siti erano dedicati ai vampiri e così scoprì cose davvero interessanti.

Innanzitutto erano esseri notturni, la luce li uccideva insieme all’argento e ai paletti di legno e che durante il giorno dormivano all’interno delle bare.

Grazie a loro erano nate forze speciali della polizia dedicati alla loro caccia perché non era rara che qualche persona morisse per mano loro nonostante ci fosse il Tru Blood.

Il mondo si era davvero rivoluzionato, esistevano addirittura alberghi, ristoranti e negozi fatti a loro misura, addirittura un servizio di pompe funebri che fungeva da taxi durante le ore diurne.

A quante pare il locale in cui ero incappata stanotte era proprio uno di quei posti dedicati a loro.

Lessi anche che perfino il parlamento era in subbuglio, tutte le leggi andavano cambiate e c’era un grande quesito che lessi spesso quella notte.

Era giusto applicare la Costituzione Americana anche ai vampiri? Esseri non viventi? Era giusto che avessero i loro diritti e doveri?

Per fortuna dopo un’ora di ricerche cominciai ad avere sonno e appena spensi luce e telefono non impiegai troppo ad addormentarmi.

 

La mattina, quando mi svegliai, mi accorsi di avere addosso ancora gli abiti della sera precedente quindi prima di tutto mi feci una bella doccia calda, indossai degli abiti puliti e stirati e poi mi sistemai i capelli allo specchio.

Era incredibile come poteva farti sentire potente un bell’outfit.

Tinsi le mie labbra di un bel rosso acceso e poi scesi a fare colazione, controllai il cellulare ma ancora non avevo ricevuto nessuna risposta da Henry.

Decisi di andare a visitare il centro della città così chiesi indicazioni stradali ai proprietari dello stabile e mi misi al volante, questa volta solo per una decina di minuti per fortuna.

Dopo aver fatto un po’ di foto in giro entrai in un enorme centro commerciale pieno di negozi dove spesi ore della giornata, pranzai a un piccolo ristorante rustico e poi mi rimisi a girovagare tra i negozi.

Ad un certo punto mi pulì le mani con un fazzolettino umido, dio solo sa quanti germi e batteri avevo sulle mani in quel momento, passai vicino ad un cestino ma prima di buttare via il rifiuto notai un volantino accartocciato dal quale spuntava una scritta a me familiare: “Fangtasia”.

Mi guardai intorno per essere sicura che nessuno mi potesse vedere, probabilmente se mia madre fosse stata qua mi avrebbe guardato con disapprovazione.

Infilai una mano nel cestino e presi il volantino, lo spiegai e lessi avidamente.

A quanto pare stasera il locale dava una festa in maschera per festeggiare il compleanno di uno dei proprietari, Eric Northman, che compiva la veneranda età di 1000 anni.

Sbattei un attimo gli occhi sbalordita.

Ed io che mi vantavo di non essere invecchiata per 28 anni.

Comunque il tema della festa era l’Era Vichinga.

Ci riflettei qualche secondo.

Il caso voleva che non avessi nulla in programma quella sera, sarebbe potuto essere divertente e poi adoravo indossare vestiti lunghi come quelli della Foresta Incantata.

Sorrisi.

Ma si dai, non poteva di certo farmi male un po’ di svago.

Buttai il volantino di nuovo nel cestino e andai alla ricerca di un abito adeguato, ci impiegai un paio di ore ma alla fine un bel gruzzolo di soldi metteva d’accordo sempre tutti.

Uscii dal negozio del costumista con un bel sorriso in volto, avevo preso un abito molto grazioso; era principalmente una veste bianca con l’orlo della gonna e delle maniche rosso, anche lo scollo del seno era rosso, in realtà non aveva nulla di che ma era il tessuto con cui era fatto il pezzo forte, sembrava davvero un abito antico risalente ai vichinghi.

Una volta alla camera dell’Hotel indossai l’abito, misi una piccola cinturina marrone intorno alla vita che assomigliava a dei rami d’albero intrecciati tra loro, poi feci delle onde ai miei capelli e indossai dei tacchi di raso bordeaux, tanto sarebbero stati coperti dalla gonna e l’effetto antico non sarebbe stato rovinato.

In conclusione indossai una piccola maschera di color bordeaux anche quella, nulla di eccessivo, era giusto per coprire la pelle intorno agli occhi, come quella dei supereroi che piacevano tanto al suo bambino.

In fretta e furia uscii dalla camera e salii in auto, impiegai una ventina di minuti ma alla fine arrivai, c’era un po’ di coda all’ingresso ma in fin dei conti scorreva abbastanza velocemente.

Quando entrai mi guardai intorno, alcuni costumi erano seri come il mio, altri un po’ ridicoli come quelli per il carnevale con le corna sull’elmo.

La musica era alta così come la sera precedente mi avvicinai al bancone ed ordinai un sidro di mele anche se probabilmente avrebbe fatto schifo in confronto al mio.

La cameriera non mi riconobbe, merito della mascherina o forse solamente perché era distratta.

Il locale era molto affollato, le ballerine che ballavano intorno ai pali erano molte ma principalmente si aggiravano intorno al trono posizionato sulla parte più alta della stanza sul quale era seduto un giovane uomo dai capelli biondi, ricordava una bellezza vichinga, forse era lui il festeggiato.

-Regina- mi sentii chiamare all’improvviso, così all’improvviso che sobbalzai leggermente.

La voce era femminile e sensuale.

Era Pam.

 

 

  
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