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Autore: MackenziePhoenix94    16/09/2017    1 recensioni
SECONDO LIBRO.
Sono trascorsi due anni dall'ormai ribattezzata Civil War.
Bucky Barnes, Steven Rogers, Sam Wilson, Clint Barton, Sharon Carter, Scott Lang e Wanda Maximoff sono scomparsi senza lasciare alcuna traccia.
Charlotte Bennetts si è trasferita nell'attico di Tony dopo che il suo appartamento è stato distrutto.
Nick Fury è semplicemente furioso perché, usando parole sue, il progetto Avengers è andato a farsi fottere.
L'Hydra sembra essere, ancora una volta, solo apparentemente sconfitta.
E poi c'è James, che di normale ha solo l'aspetto fisico.
Sarà proprio una decisione impulsiva del ragazzo a scatenare una serie di eventi catastrofici...
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brock Rumlow, James 'Bucky' Barnes, Steve Rogers, Tony Stark, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Rhodey Rhodes aveva ancora bisogno costante delle protesi che Tony gli aveva costruito per camminare, ma ora le cose andavano decisamente meglio dei primi tempi perché aveva iniziato ad abituarsi alla situazione in cui si trovava; ed ora che Nick Fury aveva deciso di affidargli un compito così importante si sentiva di nuovo utile.

Osservò i quattro ragazzi uno ad uno, posizionati in una linea invisibile davanti a lui e con addosso dei vestiti comodi perché erano in procinto di fare il loro primo, duro, allenamento: Peter e Nicholaj indossavano una maglietta a maniche corte ed un paio di pantaloni da ginnastica, James una canottiera bianca ed un paio di pantaloncini che arrivavano alle ginocchia e Nadja, l’unica ragazza del gruppo, aveva scelto a sua volta una canottiera e ci aveva abbinato dei leggins neri.

Naturalmente tutti i vestiti dei giovani li aveva procurati e fatti recapitare Tony, perché loro non avevano avuto il tempo di preparare le valige.

“Questa non si tratta di un’ora di ginnastica, ma di un vero e proprio allenamento” iniziò l’uomo, parlando come se si trovasse davanti a delle reclute, ed in parte era vero “non sarà affatto facile. Voi non siete qui per divertirvi, per ridere e scherzare. Questa non è una vacanza. Voi siete i nuovi Avengers. In questo momento la Terra non ha una squadra di supereroi pronti a proteggerla in caso di pericolo, quando arriverà il momento voi dovete essere pronti ad intervenire.

Ricordate sempre che milioni e milioni di vite dipendono da ogni singola decisione che prenderete. Dovete essere pronti a tutto quello che vi aspetterà. Avete capito tutto?”.

I ragazzi annuirono, poi James alzò la mano destra, come se fosse in classe e dovesse attirare l’attenzione del suo insegnante; Rhodey sospirò e gli diede il permesso di parlare.

“Non mi piace il nome Avengers. Insomma, lo so che siamo stati creati per sostituire tutti loro, ma anche noi dobbiamo avere la nostra identità”

“Va bene, James, che nome vorresti proporre alla tua squadra?”

“Thunderbolts”*

Fulmini? D’accordo… D’accordo, come preferisci” rispose l’uomo liquidando in fretta la questione, non aveva la minima intenzione di discutere con un ragazzo che avrebbe dovuto avere due anni e mezzo, a lui interessava iniziare l’allenamento il prima possibile perché avevano molto da fare.

Iniziò facendo far loro qualche esercizio di riscaldamento, poi diede l’ordine di dividersi in due coppie perché era arrivato il momento di fare gli addominali; James i fiondò velocemente a fianco di Nadja ed a Peter non rimase altro che accontentarsi di Nicholaj come partner.

La giovane non era per nulla contenta ma non protestò, limitandosi a lanciargli un’occhiata per nulla amichevole; si sdraiò nel pavimento in legno della palestra, piantando saldamente i piedi a terra mentre Jamie le afferrava con cura le caviglie.

Lui non era un ragazzo cattivo o perfido, semplicemente era parte del suo carattere fare battute fuori luogo e stuzzicanti, così lo fece anche in quell’occasione, senza poter prevedere la reazione che avrebbe scatenato.

“Sai, questa posizione m’ispira molto”.

Gli altri due giovani erano posizionati a posta distanza ed il fratello gemello sentì quelle parole, le trovò decisamente di poco gusto e si fiondò contro colui che le aveva pronunciate.

“Non ti devi permettere di dire queste cose a mia sorella”

“Io ho fatto solo una battuta, nulla di più. Non voglio fare nulla a tua sorella”

“Ah, si? Ho visto il modo in cui la guardi. Stai lontano da lei”

“Veramente dovrebbe essere lei a starmi lontano, dato che ha provato ad uccidermi con le fiammelle che è in grado di generale. Dovrebbe solo che ringraziarmi dato che le ho evitato di scappare e di fare l’errore più grande della sua vita, ma non ho ancora ricevuto un bacio come ricompensa”

“Adesso hai superato il limite!” gridò Nicholaj e creò un campo di forza che scagliò contro il suo avversario, ma lui si spostò appena in tempo; Rhodey prese in mano le armi che usava quando era War Machine: due sbarre di metallo dotate di un meccanismo in grado di generare scariche elettriche, si avvicinò ai due e li colpì senza ripensamenti.

Loro caddero subito a terra portandosi le mani alla testa, emettendo gemiti di dolore.

La scossa non era stata particolarmente forte, ma sufficiente per impartire una bella lezione.

“Come stavo dicendo poco fa, questo non è un gioco. Non importa se nutrite delle antipatie personali. Il bene dell’umanità è molto più importante di questi piccoli screzi” ribatté l’uomo incrociando le braccia nel petto, chiedendosi già se il Direttore gli avesse dato quell’incarico perché nutriva fiducia nei suoi confronti o se lo avesse incastrato in una trappola e nulla di più.



 
Nadja entrò in quella che era diventata la sua nuova camera da letto, ignorò tutto il lusso che la circondava ed iniziò a riempire uno zaino con i primi vestiti che le capitarono tra le mani; non le importava se si sarebbe ritrovava a vivere in povertà, senza un tetto sopra la testa, non voleva fare parte di quella follia un solo istante in più.

Per nessuna ragione al mondo.

Lei e Nicholaj sarebbero tornati a fare la vita a cui ormai si erano abituati da dieci anni.

Si voltò di scatto sentendo un forte rumore, vide la porta chiusa e pensò subito che doveva essere stata l’aria che soffiava dalla finestra aperta; quando , però, si voltò di nuovo verso il letto vide James sdraiato in modo scomposto.

Si era cambiato, ed ora indossava un completo nero simile a quello che portavano i motociclisti, insieme alla maschera che gli copriva metà volto.

“Esci subito dalla mia stanza!”

“Stai per scappare?”

“Non sono affari che ti riguardano”

“Permettimi di contraddirti. Questi sono affari che riguardano anche me perché facciamo parte di una squadra, se te ne vai ci rimettiamo tutti noi”

“Io non faccio parte di questa squadra. I Thunderbolts, o come diavolo hai detto, non esistono e non esisteranno mai. Siamo solo quattro ragazzini che si sono trovati coinvolti in qualcosa più grande di loro. Non capisci che faremo tutti una brutta fine? Non capisci che siamo solo carne da macello?”

“D’accordo, magari su questo hai ragione. Magari Fury non esiterà un solo secondo a darci in pasto al nemico se lui ne dovesse tratte un vantaggio, ma ha anche detto delle cose importantissime. La Terra non può rimanere senza dei supereroi in grado di proteggerla! Prova a pensarci un momento: come ti sentiresti nell’apprendere la notizia di un dramma che tu avresti potuto evitare? Di gente che grazie al tuo intervento poteva essere ancora viva. Questo non ti fa riflettere?” tentò una seconda volta lui; Nad si morse le labbra piene, non aveva la minima intenzione di ritrovarsi nella coscienza vite di innocenti.

“Io non devo niente a nessuno, tantomeno allo S.H.I.E.L.D”

“Lo so, ma ti chiedo di fare uno sforzo. Se te ne vai sarai in pericolo. Vuoi che l’Hydra ti prenda una seconda volta? Ti potrebbero fare molto male. Pensaci un solo secondo. Se è a causa di quello che ho detto poco prima mi dispiace. Non volevo fare il cretino”

“Io…”

“Avanti, Nadja”

“Forse posso fare un tentativo” mormorò alla fine la giovane, facendosi convincere dal tono supplichevole e dagli occhi azzurri di James.







*I Thunderbolts sono una squadra di supercriminali fondata dal Barone Zemo. Nel corso degli anni diversi 'cattivi' ne hanno fatto parte. Dal momento che nei fumetti che sto seguendo Bucky è il nuovo Leader dei Thunderbolts, diventati nel frattempo dei vigilanti ricercati, ho deciso di prendere in prestito l'idea. 
   
 
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