Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Piccola_Luna    16/09/2017    0 recensioni
Allison, Daniel, James e Callie. ultimo anno di liceo, tutta la vita davanti, una forte amicizia. ma l'amicizia può dimostrarsi debole quando ci si mette anche l'amore?
-“Questo è il nostro ultimo anno e tutto andrà bene, me lo sento”
-“Stavo sperando che noi due potessimo chiarire speravo che tu capissi perché non te ne parlavo. Ma come hai detto tu sei la mia migliore amica, non sono tenuto a darti spiegazioni”
-“Comunque dovresti evitare di lasciarmi segni sai?"
-“Io ti amo, sono innamorato di te"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Capitolo 2

Callie’s Pov

“Jas... no, sono molto stanca, te l’ho detto è stata una giornata pesante” mi scansai dal mio ragazzo che aveva cercato di approfondire il contatto. Eravamo appena rientrati dal pranzo, e ci trovavamo a casa mia. Si sollevò dal mio corpo e si sdraiò di fianco a me, mi sembrò di sentirlo sbuffare, ma non mi preoccupai “Si, giornata pesante, dì pure un paio di settimane pesanti eh” era scocciato e lo immaginavo, erano pochi i giorni in cui riuscivamo a vederci, un po’ per i suoi allenamenti un po’ per i miei, e quei pochi che ci vedevamo io non ero coinvolta. Ero molto stanca a scuola dovevamo impegnarci, ci avevano subito messo sotto a studiare. Eppure non era solo questo, avevo altri pensieri, pensieri che temevo di dire ad alta voce, per non realizzarli. Mi avvicinai a lui e lo baciai, sforzandomi di farmelo piacere, e sperando che lui non se ne accorgesse, e molto probabilmente fu così visto che mi attirò a sé, facendomi sdraiare su di lui. Mi staccai un momento da lui, prendendo un respiro e cercando di trovare la voglia. Mi sforzai, mentre gli sfilavo la maglietta, continuavo a baciargli le porzioni di pelle che man mano venivano scoperte. Evidentemente però lui capì che non era voluto, che non ero trasportata dalla voglia. “Callie, finiscila. Non ha senso se tu non sei qua con me” lo guardai chiedendomi cosa ci fosse di sbagliato in me, perché non riuscivo a far l’amore con il mio ragazzo? “Sei strana, da un po’ ormai eppure non mi dici cos’è” era preoccupato... ma come potevo dirgli che era per colpa di un altro ragazzo se non riuscivo ad andare con lui, come potevo spiegargli che io e James ci eravamo un po’ distaccati e che io ne soffrivo? Lui non l’avrebbe capito. “Dì la verità è per la storia di James?” “Tu come fai a saperlo?” lo vidi sorridere, “Beh tutta la scuola è venuta a saperlo.” Certo quella non avrà perso mezzo minuto per farlo sapere in giro, dovevo immaginarlo, di sicuro dopo la chiacchierata che avevano fatto in bagno lei aveva deciso di sbandierarlo ai quattro venti. “Si è messa a parlarne in un bagno con due ragazzine di seconda, e sai quanto sono in cerca di scoop quelle di seconda, dicono che lei diceva che fosse ben messo, e che lui si era parecchio divertito.” Continuò Jason. Ad ogni parola era un battito in meno del mio cuore, sembrava lo stesse facendo apposta. “Non vedo come il fatto che loro siano stati insieme possa darmi problemi” affermai guardandolo. Sapevo che Jason era sempre stato geloso di James, diceva che spesso lo trascuravo perché passavo più tempo con il mio migliore amico. “Quindi le voci di un litigio tuo e di James riguardo a questo sono infondate?” mi domandò, in effetti io e lui ci eravamo un po’ distaccati, ma speravo che nessun se ne fosse accorto. “Si, perché io e lui abbiamo avuto un disguido u altre cose” restai vaga, sperando che non mi domandasse quali altre cose. Per fortuna non mi domandò altro, ma rincarò la dose di domande “Ti dà fastidio che loro siano stati insieme?”

“Non tollero lei, ma non vuol dire che James non si possa fare chi vuole lui, non sono sua mamma o la sua ragazza, non mi deve niente a me.” Affermai un po’ troppo acida, vidi Jason fare una smorfia di fastidio, e alzarsi dal letto. “Te lo chiedo perché vedo come reagisci quando passa lei, e stranamente tu e James non siete più gli stessi da quando è venuta fuori sta storia. Credi che sia stupido? Io ti conosco, e sai che mi piace guardarti. Ma la Callie che ho visto in queste settimane, è una ragazza nervosa e arrabbiata, delusa e amareggiata. Sei la mia ragazza e ti conosco.” So che non è stupido, ma speravo non se ne accorgesse. Invece vengo a scoprire che nelle ultime settimane lui si è accorto di tutto. “Jas..non è come pensi tu..” “Perché come penso io? Sai forse cosa mi passa per la testa?”

“No amore, ma non vorrei che ti facessi un’idea sbagliata. È che lui di solito mi dice tutto e mi ha dato fastidio venir a sapere da altri qualcosa che riguarda a lui. Infondo sono la sua migliore amica, volevo saperlo da lui” “Beh essere la sua migliore amica non vuol dire che ti deve dire tutto” quella frase mi diede fastidio, parecchio. “Più che infastidita, sembri gelosa” mi infuriai “Non sono gelosa. Ti ho detto che perché sono infastidita, ma se vuoi crede che sono gelosa fai un po’ quel che ti pare.” mi alzai anche io, e andai verso il bagno chiudendomi dentro. Mi sciacquai la faccia, mi veniva quasi da piangere, ora pure il mio ragazzo metteva in dubbio tutto. Presi due respiri profondi ed uscì, convinta che avremmo chiarito. Quando arrivai in camera era nella stessa posizione “Jas.. senti non volevo reagire così... mi dispiace” cercai di avvicinarmi ma lui si scostò “Io sono fottutamente geloso Callie. Perché tu non lo vedi, ma tu sta reagendo come se ti avesse tradita. Sei amareggiata come se lui fosse il tuo ragazzo, ma sono io il tuo. Ma ovviamente se si tratta di James io sono messo sempre da parte. Sempre. Oggi non possiamo vederci, devo aiutare James. Ciao amore scusa ma ero al telefono con James. Ciao ora sono da James ti chiamo dopo. Lui è costantemente nella tua vita, l’unica differenza è che con me ci scopi. Oppure lo fai anche con lui?” non mi controllai, non mi accorsi di aver alzato la mano e di avergli tirato lo schiaffo. Solo quando la mia mano si era staccata dalla guancia e avevo visto la pelle diventare rossa mi ero resa conto. Non mi sentì in colpa però, se l’era meritato, mi sentivo le lacrime agli occhi, e una rabbia dentro. “Pensi che io possa veramente stare con te e contemporaneamente con lui? Ma che razza di ragazza pensi che sia? Vattene da casa mia Jason. Subito prima che tu dica altro.” Dissi, mentre gli aprivo la porta della stanza, tentennò un attimo, poi senza dire niente uscì, non lo accompagnai alla porta. Aspettai di sentire la porta di entrata chiudersi. Poi scoppiai a piangere, non ci potevo credere, il mio ragazzo che pensava una cosa simile, che schifo, mi appoggiai al muro e scivolai a terra, quando mi calmai andai a chiudere a chiave la porta di casa, tornata in camera decisi di distrarmi con i compiti e lo studio, così cercai di concentrarmi su storia.

∞                                                        ∞

Dan’s Pov

“La guerra di Indipendenza ci fu nel?” eravamo sdraiati sul tappeto di camera mia, con fogli e libri sparsi in giro, era da quando eravamo rientrati che io, Allison e James stavamo studiando storia, visto che domani ci sarebbe stato il test.  “Ehm, 1789?” rispose incerto James, cercando sugli appunti, “Oh! Aspetta, 1775 vero?” Allison annuì, per poi sbuffare, “Basta vi prego siamo da oggi pomeriggio su questi libri, basta!” buttò i libri per terra, e appoggiò la testa sulla mia spalla, chiudendo gli occhi e massaggiandosi la testa. “Non potevi studiare con Callie? Lei ha più pazienza” disse, osservai il mio migliore amico intristirsi, mentre scuoteva la testa “Avrà avuto da fare con Jason, e poi lo sapete che, insomma, non ci vediamo da un po’” io annui, James me ne aveva parlato, e gli avevo anche detto che avrebbero dovuto comunque chiarirsi poiché entrambi ci stavano male, James aveva replicato che lui aveva voluto chiarire ma che Callie non l’aveva capito, e così aspettava lei che dopo le scuse che gli aveva mandato non si era più fatta sentire.  Allison invece non aveva fatto nessuna piega, come me non aveva più affrontato il discorso, quindi non sapevo cosa aveva in mente. “Beh io vado in bagno” sentimmo il rumore della porta di casa sbattere e dei passi sulle scale, passi talmente arrabbiati che mi spinsero ad alzarmi per affacciarmi sul corridoio dove si era fermato anche James. “Ehi Jason! Che ci fai qui? Pensavamo fossi con Callie”  “E invece sono qui.” Il tono di mio fratello era arrabbiato, ed erano poche le cose che lo facevano arrabbiare e una di queste era litigare con Callie, “E lei è a casa ora?” Allison ci aveva raggiunto e ora guardava Jason, io sapevo che lei non aveva mai visto di buon occhio mio fratello. Jason si girò verso James indicandolo “Perché non lo chiedete a lui! Infondo sa sempre tutto di lei!” affermò ironico “Jas, va che ti ha solo chiesto dove è lei. Qual è il problema?” non riuscì a fermarlo, perché Jason in un impeto afferrò James per il colletto della camicia e lo sbatté contro il muro “Il mio unico problema Wood, sei tu.” Mi misi in mezzo, cercando di staccarli, dopo aver fatto un po’ di forza, ero riuscito a liberare James dalla stretta “Ma che diavolo ti prende Jason?” dissi appoggiandogli una mano sull’addome. Mi cacciò via il braccio “lasciami in pace” si allontanò e si chiuse in camera. “Io andrò da Callie, di sicuro avranno litigato, avrà bisogno di parlare. Vuoi un passaggio?” James era frastornato, “Si. Ma perché se l’è presa con me?” “Io sono una donna, lui è suo fratello, tu sei un amico. È andato ad esclusione” rispose Al, con un sorriso ovvio. Certo, James ci credette pure, ma io lo sapevo che molto probabilmente Jason aveva discusso con Callie di James, visto che quando litigavano lui era sempre la causa. Accompagnai i due alla porta, dopo che presero i libri, poi decisi di andare direttamente da mio fratello a farlo parlare. Non bussai nemmeno “Ti è passata il momento  io sono il maschio Alfa ?” “Cosa diavolo vuoi?”  era sdraiato sul letto, il braccio a coprirgli gli occhi, “Sapere cosa è preso a mio fratello, per attaccare in quel modo il mio migliore amico” mi sedetti sulla sedia della scrivania, lo sentì sbuffare “A cosa servirebbe? Tanto staresti dalla sua parte comunque” alzai gli occhi al cielo “Tu dimmelo, poi deciderò io. Infondo sei mio fratello” “Bene, allora se tu non parli, lo farò io. Tu e Callie avete litigato, e nel litigio è entrato anche il nome di James. Quindi tu arrivi a casa arrabbiato, ti trovi il tuo problema davanti e lo spiaccichi contro il muro.” Jason si sollevò “Capisci sempre tutto vero?” alzai le spalle, poi lo guardai, “Sono geloso, ma questo tu lo sai. E quella storia di Jessica e James ha diciamo segnato Callie. Insomma è sempre triste, è tra i suoi pensieri, non è coinvolta... mi chiedo se fossi io ad andare con un’altra come reagirebbe?” Annuii, “Credo che il fatto che Callie abbia reagito così è perché lei vuole molto bene a James, e si è sentita esclusa da una cosa che lo riguardava. Infondo lui le dice sempre tutto, mentre lei è venuta a sapere che la ragazza che più odia al mondo è stata con il suo migliore amico. E l’ha scoperto spiando una conversazione in bagno. In più sappiamo che Callie è permalosa” “Okay, Callie è permalosa, però a me sembra gelosia la sua; oppure sono io il pazzo che la pensa così, dimmelo Daniel.. ti prego” Cosa potevo dirgli? Che è vero che Callie era gelosa di James? Che molto probabilmente la sua ragazza si stava scoprendo innamorata di un altro? Io sono il fratello, non posso dargli questo dispiacere. Spettava a qualcun altro dirglielo. Nel frattempo Jason si era alzato, per aprire la finestra “Ho insinuato che lei andasse a letto con James e lei mi ha tirato uno schiaffo. Non so cosa mi sia venuto in mente, mi sono subito pentito, di averlo detto e di averlo pensato. Poi arrivo qua, e lo trovo. Insomma è comunque sua la colpa se Callie, negli ultimi giorni, sta così. E ho dato fuori di matto.” “Beh Jason.. hai sbagliato a dirle una cosa del genere, ed hai sbagliato anche con James. Infondo, non si parlano e James non immagina che Callie possa essere cosi, diciamo, distaccata da tutti.” Affermai “Certo, io sono il cattivo e James è il buono, immaginavo che avresti preso le sue difese” mi disse, alzandosi dal letto. “Non c’è nessuno buono e nessun cttivo, semplicemente ti sto dicendo che.” ma non mi lasciò terminare “Tu non hai idea di cosa voglia dire avere una ragazza, perché non ne hai mai avuta una, ma fidati se tu ne avessi una e l’ameresti tano come io amo Callie, vederla che ogni giorno si allontana da te, e vedere come sta male per un altro ragazzo reagiresti come me.” Detto questo mi lasciò da solo in stanza. Aveva ragione io non sapevo cosa volesse dire avere una ragazza, e quindi non potevo capirlo. Lui aveva bisogno di sostegno e io invece non gliel’avevo dato.

 

∞                                                        ∞

Allison’s Pov

Parcheggiai di fronte alla casa di Callie “Vuoi venire con me?” domandai al ragazzo accanto ame. James scosse la testa “Non mi sembra il caso.” alzai gli occhi al cielo, maledetto orgoglio.  “Come vuoi.” Scendemmo dalla macchina, lo vidi incamminarsi verso casa sua “James! Ricordati che l’orgoglio lo puoi ricostruire sempre. Il legame con Callie no!” ero stufa di vederli così, entrambi stavano facendo una guerra silenziosa, che però non aveva vincitori. Callie perché riteneva che anche lui dovesse scusarsi, James invece non si sentiva in dovere di niente, lui le spiegazioni aveva cercato di dargliele ma lei non l’aveva ascoltate. Non mi rispose tirò dritto. Suonai al campanello, e mi venne ad aprire sua mamma “Oh. Allison... non ti aspettavo, vieni cara entra, Callie è in camera sua. Io sono appena rientrata” mi accolse sua mamma, ringrazia e poi mi diressi verso la camera di Callie. Non bussai, spalancai la porta “Eccomi arrivata in tuo soccorso.” Affermai, mentre la vidi sussultare e girarsi a guardarmi era sdraiata nel letto con il libro di storia sulle gambe “Al. cosa ci fai qua?” mi domandò, aveva gli occhi un po’ gonfi. “Ho appena visto una cosa molto interessante” dissi, mentre mi incamminavo verso il letto, dove mi accomodai. “Vedi, ero a casa di Daniel, e stavamo studiando. C’era anche James. Tutto tranquillo. Poi è arrivato Jason” dissi, osservando la reazione, la vidi aggrottare la fronte, ma non fare altro “E niente ha appeso James al muro tenendolo per il colletto” affermai calma. Strabuzzò gli occhi e si voltò a guardarmi,” Cosa ha fatto Jason?  E come sta James?” “Te l’ho detto l’appeso al muro. Ma credo che stia bene, frastornato perché non ha capito come mai Jason l’abbia fatto, ma quello nemmeno io e Dan” affermai “E quindi credi che venendo qui, io ti possa dire cosa ha scatenato Jason contro James” sbuffò, mentre si sollevava. Io semplicemente annuì. Solo lei poteva darmi le risposte che volevo. “Abbiamo discusso io e Jason. In realtà è più lui che ha discusso con me. Per il fatto che io sto male per uno che è semplicemente un mio amico... poi ha messo in dubbio che io e James siamo amici.. insomma mi ha detto se io vado anche con James..” sussurrò mentre si torturava le mani. “Beh, è geloso normale.. chi non lo sarebbe vedendo la propria fidanzata stare male per un altro ragazzo. Ovviamente poteva risparmiarsi quello che ti ha detto. Perciò Jason è geloso di James, avete discusso per colpa sua e lui tornato a casa l’ha appeso al muro..” guardai la sua faccia stranita “Non lo sto difendendo, sto solo capendo cosa è successo” affermai, mentre sdraiavo del tutto sul letto. “Solo Callie.. io non ti capisco, non parli con James da giorni, ed è chiaro che entrambi ne soffrite. Litighi con Jason per una questione che tu neanche riesci ad affrontare. Sul serio tu non riesci a capire cosa sta succedendo?” la guardai, riuscì a guardarla solo un attimo negli occhi. “Tu hai già capito, ma non vuoi dirlo.” Dissi scuotendo la testa “No Allison, io non ho capito, non so cosa mi prenda. Io non so più cosa provo, cosa voglio.” La guardai “Tu sai esattamente cosa vuoi, o soprattutto chi vuoi. Ma hai paura. Dovreste parlarvi. Sul serio, restare in silenzio e far vincere l’orgoglio non vi porterà da nessuna parte.” “Lo so, è che non riesco, non riesco a non pensarci, a non pensare a lui.. Al.. ma cosa mi succede?” mi disse, mi avvicinai e l’abbracciai e scoppiò in lacrime, un pianto che aveva trattenuto per troppi giorni. Mi dispiaceva vederla così, soprattutto per Callie odiava non capire cosa avesse. Ma ora non mi sembrava il caso di dirle altro, era già demoralizzata senza che io le facessi ulteriori domande o le dessi ulteriori pensieri. Si calmò da sola, mi guardò e mi sorrise “Grazie Allison, di essere venuta qua, di non aver chiesto niente.” “Figurati, altrimenti cosa dovrei fare?” sorrisi.

Poco dopo decisi di tornarmene a casa, rifiutai l’invito a restare della madre di Callie e tornai a casa.

Parcheggiata la macchina nel viale, entrai in casa, salutando mia madre. “Allison, giusto in tempo per la cena” affermò raggiunsi mio padre a tavola, e quando anche mia mamma si accomodò iniziammo a mangiare, parlando e ridendo del più e del meno.

 

∞                                                        ∞

James’s Pov

Ero appena uscito dalla doccia, per tutto il tempo le parole di Jason mi giravano in testa, non capivo cosa fosse successo, perché se l’era presa proprio con me. Avevamo nominato Callie e si era alterato, ma non capivo il collegamento con me. Pensai un attimo a Callie, erano giorni che non ci vedevamo, che non ci sentivamo, ma io non volevo dargliela vinta, non mi aveva neanche fatto parlare, era andata avanti per la sua strada e per la sua teoria. Doveva essere lei a chiedermi scusa. -l’orgoglio lo puoi ricostruire sempre. Il legame con Callie no- anche Allison aveva ragione, ma era più forte di me. Tirai un pugno al muro del bagno. Se non fosse stato per Jessica. ma che dico, se non fossi stato io così stupido da andare a letto con lei, tutto questo non sarebbe successo. Io non avrei litigato con Callie e tutto sarebbe andato avanti come sempre. Mi vesti, e decisi di mangiare qualcosa, vista l’ora. Mentre mi riscaldavo in microonde la mia cena sentì il cellulare squillare, segnale che era arrivato un messaggio. Non lo guardai subito, mi misi a cenare e poi mi spostai sul divano. Mi dimenticai del messaggio, ricordandomene solo verso le 11 quando il film, poliziesco, stava giungendo al termine. Afferrai il telefono senza attenzione e notai il nome di Callie. All’inizio non ci feci caso, poi mi soffermai, era lei e mi aveva scritto. Cazzo, dovevo guardarlo prima! Ormai era troppo tardi per risponderle.  “Ciao James, volevo solo sapere come stavi. Mi dispiace” ecco cosa mi aveva scritto, era preoccupata per me – o forse era solo curiosa- però quel mi dispiace sembrava volesse intendere anche altro.. la chiamai, nonostante l’ora sperai che fosse sveglia, poco dopo mi rispose la voce assonnata di Callie. “Ehi. Come stai?” “In realtà dovrei essere io a chiederlo a te, non trovi?” mi rispose, con un accenno di risata “Allison ti ha già detto?” “Si, e mi dispiace.. è che noi abbiamo avuto una piccola discussione, e si vede che ha tirato in mezzo te” mi disse sconsolata, la voce tranquilla di prima era sparita. “Non importa Callie, non mi ha fatto niente. Tu piuttosto come stai?” “Bene” “Callie.. non mentirmi” la conoscevo troppo bene, quando dava risposte dirette era perché stava mentendo. “Come vuoi che stia? Prima litigo con te, ora con Jason..” “Callie con me non hai litigato, abbiamo avuto solo divergenze” “Certo divergenze per colpa mia. Io non ti ho voluto ascoltare, non ti ho dato neanche una possibilità di lasciarti spiegare.” Sospirai, fino all’altro giorno avrei sperato di sentirle dire che era colpa sua se ci eravamo allontanati, ora però mi sentivo io in colpa, non volevo che si sentisse così. “Vedi, io, non so perché ho reagito così, ho sbagliato, insomma. Io non sono la tura ragazza. Ma James, io non mi capisco più..” mi sussurrò debolmente. “Mi manchi Jam” il mio cuore si fermò “Anche tu Callie” “Domani, ti va di vederci?” “Si” riposi subito, senza pensarci troppo “Va bene, allora io andrei a letto, notte James” ricambia e poi riattaccai, sospirai forte per calmare il cuore. Mi sentivo un tredicenne in crisi ormonale, alle prese con la sua prima cotta. Diamine Callie non poteva farmi questo effetto. Mi passai una mano sul viso e mi alzai dal divano. Raggiunsi il letto, e mi addormentai quasi subito.

 

∞                                                                                                         ∞

Allison’s Pov

Mi girai a cercare il telefono che andava avanti ad avvertirmi che era ora di alzarmi. Andai in bagno e mi preparai. Presi il borsone per l’allenamento mettendoci dentro la divisa e quello che poteva servirmi. Scesi in salotto, dirigendomi in cucina, prendendo un bicchiere di succo di frutta e quattro biscotti. Poco dopo entrò mio padre, con una tazza di caffè in mano ormai vuota. “Ciao Splendore, buona giornata” mi lasciò un bacio tra i capelli e uscì. Guardai l’orologio e mi diressi fuori, dopo aver salutato mia madre urlando dalla porta. Mi avvicinai alla macchina di Jason, e aspettai che i due fratelli mi degnassero della loro presenza. Dovetti aspettare ben dieci minuti, come sempre erano in ritardo. “Oh Allison, già qui?” domandò Jas, sembrava più tranquillo, feci un cenno di assenso poi guardai Dan, sorridendogli, quel giorno aveva qualcosa di strano. Non mi soffermai però, salì in macchina e basta.

Arrivati a scuola, io e Dan cercammo subito James, meravigliandoci di trovarlo con Callie, che sempre piuttosto agitata, anche se cercava di non dimostrarlo. Riuscimmo solo a salutarci, dato che la campanella suonò. Arrivati in classe, però, notai che Callie non aveva il borsone “Callie oggi ci sono gli allenamenti lo sai vero?” domandai, lei prima divenne rossa poi iniziò a torturarsi le dita “Ecco, io dovrei chiederti una cosa. Dovresti coprirmi, dire che non sono stata bene.” “Salti gli allenamenti?” chiesi meravigliata, annuì debolmente “E perché?” divenne rossa e sposto per una frazione di secondo lo sguardo da me a James “Callie! Cosa stai combinando?” “Niente!” affermò un po’ troppo ad alta voce “Dovresti chiarire con Jason, non scappare con lui” dissi, sinceramente non speravo chiarisse con Jason, ma lei doveva rendersene conto che era una cosa molto strana che preferisse andare via con James “Noi non scappiamo. Andiamo solo a mangiare fuori” “E pensi che Jason non si accorgerà che entrambi mancate?” “Lui non ha allenamento oggi” “Avete organizzato tutto nei minimi piani!” dissi stupita “Va beh, mi copri?” “Certo, ti pare che non lo faccio? Vai che conquistalo tesoro, anche se non ne hai bisogno!” dissi facendole un occhiolino. Ovviamente mi guardai confusa, e io scoppia a ridere. Oh quando si sarebbe resa conto di cosa intendevo forse avrebbe riso anche lei. Ovviamente forse.

Mentre passava la lezione, mi soffermai a pensare a come era nata la relazione tra Jason e Callie e a come si era evoluta. Callie aveva conosciuto Jason per caso un pomeriggio a casa di Dan. In quel periodo Jas si frequentava una ragazza. Da come mi aveva detto Dan, sembrava che per Jason fosse stato un colpo di fulmine appena l’aveva vista. C’è da dire ce Callie aveva una cotta per James, che ricambiava, ma non facevano alcun passo avanti. Dan mi aveva vietato di intromettermi che le cose dovevano evolversi da sole. Ma lei aveva deciso di accettare le moine di Jason, e in poco tempo si misero insieme. James invece aveva iniziato a frequentare alcune ragazze, tutte brune e tutte basse, ovviamente non era una casualità, avevano tutte qualcosa che ricordava Callie. Jason a me non piaceva, lo conosco da quando ero piccola e spesso Dan mi raccontava di come si vantasse delle sue conquiste anche solo a tredici anni. Jas però si dimostrò molto preso da Callie, anche se io infondo speravo che Callie si rendesse conto che la sua amicizia con James era molto di più. Osservai come si guardavano di sottecchi, beh la speranza è l’ultima a morire, mi lasciai sfuggire un sorriso. Rimanevo però dell’idea che Callie stava sbagliando.

∞                                                                                ∞

Callie’s Pov

Ero nervosa, quella mattina mi ero svegliata agitata sarei uscita con James e avremmo parlato, e forse aveva ragione Allison, avrei dovuto parlare con Jason prima e non con James. Eppure le parole di Jason, e il litigio con lui mi sembravano niente in confronto a quello con James, che  mi premeva di più risolvere. La telefonata di ieri era stato un bel passo avanti, almeno avevamo parlato e alla fine io avevo ammesso di essermi sentita in colpa. Non avevo accennato a niente della litigata con Jason, se era necessario ne avrei parlato quel pomeriggio, altrimenti ci avrei sorvolato sopra. Ritornando su Jason, non l’avevo ancora visto, e forse era meglio così, visto che non avrei saputo cosa dirgli. Durante il cambio di lezione però vidi entrare proprio lui in classe “Ehi” fece un saluto generale, poi si avvicinò al mio banco, sedendosi su una sedia che aveva spostato e mi guardò “Callie, volevo sapere se oggi dopo i tuoi allenamenti ti va di fare qualcosa, di uscire per parlare un po’ ” sbianca, non avevo più saliva, non riuscivo a spiaccicare parola. Poi mi ripresi “Io, dopo devo subito andare via con mia madre. Non posso” per un attimo guardai James, alle spalle del mio ragazzo. Fu solo una frazione “Ah.. capisco. Ci sentiamo allora stasera” annuì, non mi baciò, si alzò e uscì dalla classe. Rilasciai un sospiro, e mi girai a guardare Allison, che aveva uno sguardo serio e mi osservava ma  non riuscì a parlarle, perché la prof entrò qualche secondo dopo e presi a seguire la lezione.

Al suono della campanella che metteva fine alle lezioni, mi alzai, affiancandomi ad Allison “Lo so, sono orribile” affermai sconsolata “Io non ho detto niente” scrollò le spalle. Uscimmo dalla classe, e l’accompagnai al bagno per cambiarsi “Non hai mica fretta tu?” mi domandò, mentre indossava la divisa “Ah capisco, perdi tempo così Jason non vi vede” sbuffai “Allison, so che non è un comportamento corretto. Ma non farmela pesare così tanto.” “Semplicemente non è un comportamento da te. E sinceramente non mi sembra giusto che tu gli menta. Pensa se dovesse scoprirlo. Cosa accadrebbe? Non ti parlerebbe più” mi disse guardandomi dallo specchio, dove era per farsi la coda di cavallo. “Io.. non lo so. So che non voglio affrontare un’altra litigata. Non voglio nascondergli niente, ma se glielo dicessi..” “E avrebbe torto?” mi domandò guardandomi dallo specchio, mi immobilizzai. No non avrebbe avuto torto.. stavolta avrebbe avuto tutte le ragioni. Sospirai, non emisi più una parola, mi sentì sconfitta. Lei non parlò più uscì dal bagno e si allontanò. Mi mossi verso l’uscita per raggiungere James nel parcheggio, quando lo vidi cercai di far finta di niente, volevo uscire con lui e parlare. Non volevo pensare a nient’altro.

∞                                                                    ∞

 

Daniel’s Pov

Era stata una mattinata strana, l’aria era stata pesante sia tra Callie e Jason, che non si erano parlarti poi molto, ma soprattutto tra Callie e Allison. Avevo intuito che forse la mia amica non era d’accordo con Callie su qualcosa, ma io non le capivo. Avevo seguito le lezioni, e stranamente, preso anche appunti. Per fortuna non avevo allenamenti quel giorno, così potevo andare a casa e rilassarmi. Al termine delle lezioni, aspettai che Allison andasse a cambiarsi per poi salutarla.

Nel frattempo guardai James che restava fermo di fianco a me, era nervoso “Vuoi dirmi qualcosa?” affermai, mentre lo vedevo continuare a stringere le mani. “Callie esce con me. Vogliamo parlare per risolvere la situazione.” Mi disse io annuì. “Ti stai mettendo in mezzo a Callie e Jason per caso?” diretto, senza peli sulle lingua, almeno mi toglievo il peso, volevo sapere la verità. Insomma che James l’amasse non era un mistero, e io lo sapevo perché, oltre ad essere un suo caro amico, me l’aveva confessato una sera da ubriaco. Ma non si era mai fatto avanti “Cosa? NO! Non lo farei mai lo sai, lei è felice con lui.” Era partito così bene.. per poi inclinare il tono sull’ultima frase, dirlo gli pesava molto. “James a me puoi dirlo, l’ho capito che ti piace” stavo aspettando la sua reazione, lo vidi intristirsi, e poi mi guardò “L’ho capito da tempo.. in più me lo hai detto tu, la sera del compleanno di Callie. In macchina.” lo vidi assottigliare gli occhi per concentrarsi per ricordare qualcosa poi mi guardò “E non mi hai detto niente? Perché non mi hai dato del cretino? Insomma amo la ragazza di tuo fratello, mi dovresti odiare!” mi disse, con un  tono amaro “Tu sei suo fratello, dovresti andare a dirglielo subito” “Anche tu sei mio fratello, non posso tradirti”  lo vidi guardarmi silenziosamente “Ma così stai tradendo lui” abbassai lo sguardo, aveva ragione, eppure non mi fece effetto. Non perché non volessi bene a mio fratello ma perché con James avevo un rapporto più forte. E poi Jason mi avrebbe capito, proprio perché mio fratello. Se invece avessi allontanato James, lui non avrebbe più avuto nessun amico su cui fare affidamento “Callie con Jason non sta più bene, continuano a litigare. E se tu pensi che con te lei possa stare meglio, allora vai a prenderla” Lo vidi sorridermi, e poi fare un occhiolino. E poi si diresse verso l’uscita della scuola, io aspettai l’arrivo delle ragazze. Callie si allontanò poco dopo verso l’uscita, mentre io accompagnai Allison fino agli spogliatoi per lasciar giù il borsone. Mentre mi camminava davanti non riuscì a non guardarla. Sono pur sempre un maschio eh. Quella divisa le fasciava i fianchi, lasciando scoperte le gambe tonico e magre. Poi mi soffermai su altro, eh beh si, era ben attrezzata. “Dan, di nuovo?” non mi ero accorto che si era girata e mi stava guardando, alzai lo sguardo, facendo il finto tonto mentre vidi un sorriso malizioso sul suo viso. “Sono un maschio!” affermai “Potrò guardarti no? Sei la mia migliore amica, ma sei anche una ragazza” dissi ridendo, senza alcun imbarazzo, mentre si avvicinava, mi prese una mano e se la portò su un fianco avvicinandosi “Beh niente ti viete di toccarmi allora.” Mi disse, e okay, mi fece effetto deglutì, mentre lasciavo la mano ferma sul fianco. “Avanti Dan, sei un ragazzo e io una ragazza, dovresti reagire” mi disse, portandomi una mano tra i capelli. Riuscì a staccarmi, quando iniziai a sentire le voci delle altre “Al, non scherzare con il fuoco, rischi di bruciarti” le dissi “Beh lo sai, a me piace bruciarmi” mi disse allontanandosi. Io sorrisi e scossi la testa, per poi uscire per raggiungere mio fratello per tornare a casa. 

 

∞                                                                                                                   ∞

James’Pov

Eravamo arrivati in un bar, vicino a casa mia, un bar poco frequentato a quell’ora. Avevamo ordinato qualcosa da mangiare, e avevamo parlato di un po’ di cose in generale. Avevamo finito di mangiare con tranquillità lei aveva riso e scherzato anche se era un po’ nervosa, ma riusciva a mascherarlo. Dopo un po’ decisi che era arrivato il momento di parlare di quello per cui eravamo lì. “Callie, credo che dovremmo parlare di altro” “Si hai ragione. Inizio io. Io non ero veramente arrabbiata con te, ero un po’ delusa, ma non volevo capire, non ti avevo neanche ascoltato. Mi ero solo concentrata su quello che era successo, su quello che io stavo sentendo e provavo. E non ho pensato a te.” Mi aveva scombussolato tutto il discorso, mi ero promesso di dirle quanto ero dispiaciuto, che non doveva essere arrabbiata, che io mi sentivo in colpa per come mi ero comportato e lei ora mi diceva questo. “Io credo di aver reagito così perché lei, per una sera, ti aveva portato via da me. Sai che lei ha sempre voluto avere qualcosa di mio, dopo che Jason ha scelto me al suo posto. Non è mai riuscita, e poi scopro che invece ha avuto te. Io non ci ho visto. Non volevo ascoltare te, né Allison. Tu sei una delle persone più importanti per me, James” “Anche tu Callie. Sei importante per me. È di questo che voglio parlarti. Lei non mi avrebbe mai portato via da te. Perché quella sera, io avevo bevuto. E io per tutta la serata, non ho fatto altro che..” non riuscivo a dirlo, era troppo osceno dire che pensavo solo a lei. “Io me ne sono pentito subito, non le ho dato neanche modo di credere di poter avere qualcosa di più. Io volevo dirtelo, non volevo fartelo scoprire così.” La vidi sorridere, e portarsi una mano a nascondere gli occhi “Dovevo ascoltarti prima, mi sento così in colpa. Ti ho escluso perché io non ho voluto sentire quello che avevi da dirmi. Io ti ho evitato, non volevo neanche sentirti a volte. E più passavano i giorni che non ti parlavo più diventavo nervosa. E più litigavo con Jason. Per ogni cavolata. E quando ho saputo che ti aveva appeso ad un muro, io mi sono sentita in colpa, perché lui non aveva il diritto di coinvolgerti nei nostri problemi” “Evidentemente per lui, io sono un vostro problema.” Affermai, la vidi stringere le mani, e mordersi un labbro. “Jam.. io..lui è geloso. Ha detto molte cose, troppe. Ma se su alcune ha insinuato e basta, su altre io credo che ci abbia preso.” E la voglia di chiederle quali fossero queste cose era tanta. Mi sentivo come se per la prima volta anche a me era stata data una possibilità. “Io non credo di stare più bene con lui. Credo che quello che stiamo vivendo ora, non sia la cosa migliore per noi. Ho molti dubbi James.. e devo capire anche me stessa. Oggi non ho voluto dirgli che ci saremmo visti perché avremmo litigato, ma lui avrebbe ragione” mi sentivo scemo, soprattutto per quello che stavo per dire, potevo cogliere l’occasione dirle tutto. Ma non sarei stato corretto “Magari è solo un periodo no. Le cose possono sistemarsi” la vidi guardarmi e poi scuotere la testa “Forse sono io che non vogliono che si sistemino” mi guardò negli occhi. Baciarla, ecco cosa volevo fare. Baciarla dirle che l’amavo. Ma non era il caso, le avrei creato più confusione “Allora se la metti così, fai quello che ti senti di fare” poi cercare di alleggerire il discorso, cercai di distrarla, di puntare su altro. Ma dentro di me, sentivo come se qualcosa,per una volta,  girasse a mio favore.

∞                                                                    ∞

 

Allison’s Pov

Ero stanca ed ero anche affamata. In più non vedevo l’ora di fare una doccia.  “Allison, mangia pure qualcosa, è rimasto un po’ di roba da mangiare dal pranzo” la mamma di Daniel era così dolce con me, anche perché ero la sua figlioccia “Oddio, grazie Sidney. Sto morendo di fame” dissi, mentre Dan mi passava un piattino con su un pezzo di pasta al forno.  “E non farti problemi se vuoi fare una doccia, ha qui un po’ di vestiti ancora, oppure Dan ti presterà una maglia e dei pantaloni” continuò, mentre io avevo iniziato a mangiucchiare, mentre Dan mi guardava sorridendo dal banco della cucina. “Quanta fame” lo guardai storto “Tu mangi sempre come un animale. Ogni tanto anche io mi lascio andare”  dopo aver riposto il piatto nel lavandino andammo in camera, aspettai che mi desse qualcosa con cui cambiarmi, e afferrai una maglia enorme e un paio di boxer suoi. Anche se avevo qualche cambio li, indossavo sempre roba sua perché ero più comoda “Bene io vado sotto la doccia” dissi, dirigendomi in bagno. Mi chiusi dentro, e inizia a far scorrere l’acqua calda. Anche se non faceva freddo. Quando uscì dal bagno, con i capelli ancora umidi guardai Dan sul letto “Dimenticavo quanto fosse buono il tuo bagnoschiuma. Ora capisco cosa piace tanto alle ragazze” affermai, mentre mi sdraiavo di fianco a lui  “Hai scoperto il mio segreto. Ora dovrò ucciderti.” Mi disse ridendo, per poi tornare a dare attenzione alla sua rivista. E la tiro giù sul letto “a te  James ha scritto qualcosa’” dissi, tenendo un po’ bassa la voce, sapendo che Jason era in casa e poteva sentire. Mosse la testa in un gesto negativo. “Oggi era un po’ restio dal dirmi qualche cosa, sai Jason è mio fratello.” Annuì, e si non era molto una posizione favorevole la sua. Sospirai, girandomi pancia in giù. Vidi Dan seguire con la coda dell’occhio la maglietta che si era tirata su, lasciando scoperti i boxer. “Ma oggi hai una fissazione per il mio di dietro?” dissi ridendo “Può darsi” mi rispose sghignazzando “Comunque gli ho detto che anche lui è come un fratello, che non deve farsi problemi a dirmi le cose.” “Beh, lo sai che io ho sempre tifato per James. Jason non è fatto per Callie. Era troppo uno sbruffone, in più si credeva chissà chi, solo perché era più grande di noi di due anni.” “Ma come, i ragazzi più grandi ti sembrano sbruffoni? Non la pensavi così di solito” gli tirai uno schiaffo sul braccio “Ehi, calma ahaha ho solo detto la verità” “non è divertente Dan” dissi seccata. “Pensa l’infarto che prenderebbe tuo fratello a sapere che sei stata con uno dei suoi migliori amici” “E’ stata una sbandata.” Affermai ancor più seccata. Lui la prendeva sul ridere, ma sapeva che cosa avevo passato a causa di Jack. “Beh, pensa cosa potrebbe farti se scoprisse che sei tu ad avermi iniziato all’arte dei baci” sbiancò, non che Chris, mio fratello, fosse cattivo, anzi, ma era molto protettivo, lui non voleva mai sapere niente della mia vita sentimentale. Per lui ero la sua dolce sorellina. “Avevamo tredici anni” mi disse, poi si soffermò a guardarmi, non mi sentivo in imbarazzo ma non capivo cosa volesse fare. Poi chiuse la rivista, la lasciò cadere a terra e si girò e mi portò verso di lui, appoggiando una mano sul mio fianco. “Dan che diavolo fai?” “Quello che un ragazzo dovrebbe fare con una ragazza” mi disse malizioso, e poi mi baciò. Mi vennero i brividi, il mio corpo ebbe una scossa. Assaggiai le sue labbra, morbide, lente e al sapore agrodolce. Mi strinsi a lui, portando una mano tra i suoi capelli, mentre approfondavamo il bacio. E quando le nostre lingue entrarono in contatto il mio cervello si scollegò. Sentivo il suo profumo, i suoi muscoli sotto la mia mano e il suo sapore. Mosse la sua mano, con lentezza dal mio fianco a poco sotto il mio seno. Decisi di capovolgere la situazione, ci staccammo un attimo il tempo di respirare, e il tempo per farlo finire sotto di me, e mettermi a cavalcioni. Ripresi a baciarlo, stringendogli i capelli tra le mie mani, mentre le sue mani, dio le sue mani, mi accarezzavano la schiena, le gambe e a volte mi sfiorava anche il sedere. Baciava da dio. Avevo un ricordo sbiadito del bacio, ma tredici anni si era troppo piccoli. Ma in quei quattro anni Dan aveva fatto molta pratica. “Dan” sussurrai, doveva essere un cazzo di segnale per allontanarlo. Invece mi era uscita una voce roca. La sua mano si spostò sul davanti restando ferma sul ventre. Strinsi di più i capelli, e me lo strinsi addosso, facendo scontrare i nostri corpi. Dan poi si spostò sul collo, iniziando a lasciarmi dei baci, mi scapo un ansito, mordeva e leccava, e poi mordeva. Non riuscivo a connettere, i suoi capelli, i suoi baci, le sue carezze. Poi tornò a baciarmi. Sembrava che in tutto quel tempo lui non avesse bisogno di ossigeno. Anzi, io ne avevo più bisogno, mi sembrò di sentire un campanello in lontananza, ma non ci feci caso. Mi allontanai dalle sue labbra scendendo sul collo, appena sfiorai la pelle sotto l’orecchio, lo sentì irrigidirsi, e stringere le mani sui miei fianchi. E sentì una presenza molto pronunciata tra noi. Rilasciò un gemito, e sorrisi sul suo collo. Mi staccai un attimo, lui aveva le labbra gonfie e gli occhi scuri, i capelli spettinati. Stava per parlare quando sentimmo Jason alzare la voce dall’entrata. Lo guardai un attimo, poi tirai fuori entrambi dall’imbarazzo alzandomi, e dirigendomi verso la porta. Mi raggiunse qualche secondo dopo, mentre cercava di ricomporsi. Aprì la porta e mi affacciai sulle scale per vedere che stava succedendo, feci in tempo a vedere Jason uscire e sbattere la porta. Mentre io guardavo le altre due figure presenti. Dan mi raggiunse, e mi superò scendendo le scale. Si posizionò davanti alla ragazza “Cosa diavoli ci fai in casa mia, Jessica?” e il tono non ammetteva repliche.

 

Note d'autrice

Lo so, lo so, lo so. Sono imperdonabile. Sono stata presa veramente tanto, tra maturità, il lavoro e il test per l’università, che ho passato (yuppie). Sono riuscita però ad aggiornare. Per il terzo capitolo, in revisione, sono quasi a metà, è un lavoro molto lungo. Comunque ringrazio chi l’ha aggiunta tra le preferite e le seguite.

Ricordate recensite, recensite e recensite! Ditemi cosa vorreste vedere, cosa vorreste sapere. Tutto quello che pensate!

Un bacio! Alla prossima!

 

 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Piccola_Luna