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Autore: Prettybene9816    16/09/2017    0 recensioni
E' il sequel di "Professore, scusi posso amarla?"
Se non avete letto il libro precedente ,non cambia nulla perchè i protagonisti sono diversi, ma per capire meglio il passato e le identità di questi nuovi personaggi, è consigliato di leggerlo.
Farid.
Farid punto e basta, è cosi' che si fa chiamare..non vuole che nessuno sappia il suo cognome, perchè lui stesso rifiuta quel cognome.
Ha vissuto e ha vissuto fin troppo per essere un uomo di soli 24 anni.
Per non pensarci ,si sfoga nel calcio e riesce a diventare ben presto un calciatore di fama mondiale,ma questo non gli basta .
Lui è sbagliato e anche la sua vita è sbagliata ed è maledettamente attratto dal peccato, perchè il peccato non si rifiuta mai.
Una caratteristica di lui?
Non ha paura di morire, ha paura di vivere.
*****************************************
Kemal.
Kemal Cortada.
Un rifiuto umano si soprannominava.
Cresciuto da terroristi che hanno sempre voluto da lui la violenza.
La sovrana violenza.
Dopo trent'anni ritrova suo fratello e finalmente viene a scoprire tutta la verità ma..lui è Kemal.
Il Kemal che è cresciuto nel male e che non conosce altro.
Una caratteristica di lui?
Convive con la solitudine e ama la sua gatta Luna.
Irrazionalità, piacere,
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Fortiter in re, suaviter in modo. In sostanza con forza, ma con dolcezza nel mondo. KEMAL' S POV: È da ore ormai che la osservo. È da ore che le mie dita le stanno tracciando il contorno del viso con le punta delle dita per timore di svegliarla. È da ore che vorrei così tanto chianarmi e baciare queste labbra schiuse e rosee. Sposto le dita sulle sue labbra e ne sento la morbidezza e il liscio della pelle che mi fa rabbrividire. Col pollice accarezzo piano le sue guance ambrate e tonde che supplicano di essere morse e assaggiate fino in fondo. Arrivo piano al naso piccolissimo e di velluto dove la punta splende lucida e osservo le sue lunghe ciglia che adesso riposano leggiadre. Se è di una bellezza disarmante adesso come sarà quando sarà adulta? Con un seno più grosso, le gambe lunghe, le labbra più carnose e il sedere più tondo e sodo? Dio..Un fremito in basso mi conferma che non resisterei più di tanto. Infilo le dita tra i suoi capelli lunghi fino alla spalla mori e con estrema lentezza , accarezzo la cute della testa. Come sarà in intimo pronta per me? Con un vestito da sposa bianco il giorno del nostro matrimonio? Con il pancione che le avrò causato io? Sospiro felice. Non vedo l'ora di vivere tutte queste emozioni con lei. Allungo una mano per prendere una bottiglietta d'acqua ma noto che non c'è. Mi sa che abbiamo finito tutte le scorte. Cavolo. Decido di resistere ma il pensiero che la mattina nuvola si possa svegliare assetata e io non abbia nulla da darle,mi convince ad alzare lentamente la sua testolina e poggiarla sul plaid. Mi alzo veloce e levandomi la giacchetta, faccio per metterglielo di sopra ma noto che ha la fronte sudata. Forse sente caldo. Mi rimetto la giacchetta e prendendo il borsone dove ci sono i soldi, mi chino all'altezza della fronte di nuvola e lasciandole un lungo bacio ,mormoro "Arrivo subito mia piccola nuvola" Sorrido alla sua espressione beata mentre dorme e lasciandole un altro bacio a fior di pelle sulle labbra schiuse,esco dal treno. Apro il borsone per prendere dei soldi mentre mi guardo attorno per vedere se ci sono delle macchinette automatiche. Ne individuo una poco più lontana un po' malmessa ma me la faccio a corsa e in pochi secondi mi ritrovo di fronte. Vedo il numero collegato all'acqua minerale e cliccandolo nella macchinetta, getto i soldi. Le rotelle si muovono subito e buttano la bottiglietta nel cesto . Penso che dovrei comprarne altre mentre cerco di aprire il cesto ma sembra bloccato. Mi abbasso per cercare di forzare l'apertura quando all'improvviso sento un rumore e volgendo lo sguardo, il cuore sale in gola. Mi rialzo come un fulmine e corro come un pazzo. "Fermate il treno! Fermi! Fermatevi!"grido a squarciagola continuando a correre. Il treno aumenta la velocità ma io non mi do per vinto e scendendo sui binari, grido correndo in maniera sovrumana "La mia fidanzata è dentro! È dentro! È dentro!!!" Butto all'aria il borsone e continuando a correre ,grido con tutto il fiato nei polmoni "Aiuto! Fermatevi! Fermi! No!! Fermate il treno!!" Corro come un dannato mentre continuo anche a correre ma all'improvviso non vedo un grande sasso e cado con la faccia a terra. L'impatto è talmente forte che il naso inizia a sanguinare e la voglia sul fianco scotta. Rialzo tempo luce la testa e avrei voglia di suicidarmi adesso. Il treno è un puntino per quanto è lontano ma io mi rialzo e corro verso la centrale. Ci dovrà essere sicuramente qualcuno. Corro con una mano sul naso e solo ora mi accorgo di star singhiozzando per le troppe lacrime. Non mi ero neanche accorto delle lacrime per come il petto brucia dal dolore. Corro senza fermarmi neanche un minuto e chiudo per un secondo gli occhi. Ho un dolore allucinante alla testa. Mi tocco la fronte bollente e ansimo per il dolore sia alla testa ,sia al cuore. Che mi sta succedendo? Continuo a correre ma un improvviso malore all'addome mi fa piegare in due e sputando del sangue sul pavimento, faccio per rialzarmi ma la vista si appanna e mi spalmo per terra Il dolore al naso mi fa girare così tanto la testa che socchiudo gli occhi e gemo. Sto male. Il respiro viene a mancare. I polmoni gridano per il grande sforzo che ho appena fatto e respirando affannosamente , chiudo gli occhi. Non riesco più a riaprirli. Sono morto? Nuvola. ************************************** "Quanti anni avrà? Guarda che cicatrici ha sulla schiena.."mormora qualcuno. Batto le palpebre pesanti e gemo. La testa sembra un trapano. "Si sta svegliando! "dice la stessa voce. Sono confuso. Dove sono e.. "Nuvola.."mormoro riaprendo piano gli occhi. "Va tutto bene "dice una ragazza con una cartella gialla sulle spalle. Chi è? Dove mi trovo? Apro gli occhi con difficoltà e sopra di me oltre la testa della ragazza, si distende un cielo celeste con poche nuvole bianche. Deglutisco per la gola secca e cerco di alzare la testa ma la ragazza mi afferra per le spalle e mormora "No no..Hai battuto forte la testa. È meglio se rimani così " Abbasso lo sguardo a vari fazzolettini pieni di sangue e automaticamente mi porto delle dita al naso. "Ha appena smesso di sanguinare..Hai bisogno di mangiare per riprenderti le forze " Mi spiega lei. Aggrotto le sopracciglia e chiedo "Chi sei?" "Sono Charlotte, non ti voglio fare del male"dice notando che sto indietreggiando. "Dov'è nuvola?"chiedo schiarendomi la voce. "Le nuvole? Sono lì sopra " Mi dice divertita indicando il cielo. Non capisce nulla. Mi guardo attorno e non capisco dove sia. "Dov'è la stazione?" "Ti ho portato in.." "No." Ringhio mettendomi seduto. Fatico nel farlo ma devo. "Dove stai andando? "Chiede la ragazza allarmata. "Che bus devo prendere per andare alla stazione?" Chiedo abbassandomi per rimettermi le scarpe. "Tu non stai bene..Non puoi uscire"insiste lei. "In che città siamo?"chiedo rialzandomi veloce . "Ti sei appena svegliato..Non è cons.." "In che cazzo di città siamo!"quasi urlo. Ho portato troppa pazienza. La ragazza si spaventa ma non indietreggiando, dice "Se vai più avanti, trovi la stazione " Mi sorprendo del fatto che non sono tanto distante e mormorando "Grazie" ricomincio a camminare. La testa gira come in una giostra ma m'impongo di resistere e zoppicante, corro alla stazione. Forse il treno sarà ritornato e si saranno accorto di nuvola. Entro all'ingresso e guardandomi attorno, individuo una cabina. Mi dirigo veloce verso questa e dopo aver fatto un'immensa fila, mi metto sulle punta e chiedo all'uomo di mezz'età pelato "Voglio denunciare il treno che è passato ieri notte con la mia fidanzata dentro e non si è fermato quando ho urlato" L'uomo mi guarda come se avessi una seconda testa e dice "Ragazzino ,è meglio che tu vada da tua madre e lasci passare le persone " M'irrigidisco e dico "Lei non ha capito. Ieri notte questo treno è partito dal nulla e si è portato dentro la mia ragazza! Non ho idea di dove sia adesso! Deve fermare questo treno e recuperare la bambina dentro!" "Ieri notte non è partito nessun treno" dice lui aggrottando le sopracciglia. "Certo che è partito! Mi prende per pazzo? Controlli! " sbotto alterato. Lui mi guarda severo e dice "Calmati ragazzino. Se stai dicendo la verità, possiamo provvedere subito. Controllo immediatamente " Butto un sospiro di sollievo mentre lui chiede "A che ora è partito questo treno?" "Una notte "dico schietto. "Una notte.."ripete lui digitando qualcosa sul computer. Attendo impaziente finché lui dice "Non è partito nessun treno all'una di notte.." Cosa? "Non è possibile..si sta sbagliando, controlli megl.." "Però n'è partito uno alle due di notte" Mi dice lui stoppando. "Davvero? E dov'era diretto?" chiedo speranzoso. Prende una matta e mi segna un punto accanto al Golfo del Messico. "A San Cristobal, portava dei carichi di chicchi di riso "Mi spiega "E noi dove siamo?"chiedo. Viaggia con la mano e mi segna una città che si chiama 'Nuevitas' "Ma è lontanissima"mormoro. "Sfortunatamente sono rari i treni per San Cristobal quindi se riesci ad arrivare ad Avana poi ci sarà un bus che ti potrà portare a San Cristobal " "Oh perfetto. Allora mi puoi dare un biglietto per Avana?" Lui annuisce con la testa e mi riferisce una cifra da pagare. Solo adesso mi accorgo di non avere il borsone con me. "Io..non ho soldi con me " dico toccandomi le tasche per vedere se c'è qualcosa. "Questo è un grande problema ragazzo "dice lui. Lo guardo preoccupato e dico "Non mi potrebbe dare il biglietto e io in cambio.. Non so , posso lavorare qui?" Lui nega con la testa e chiede "Non c'è nessuno che ti può aiutare?" "Abito lontano "dico subito. "Dove?" "Esmeralda"dico sincero. "Facciamo così. Posso pagarti un biglietto per il bus che partirà fra dieci minuti per Esmeralda. È abbastanza vicina " "Oh davvero? Grazie mille, davvero lei è gentilissimo! "Dico riconoscente . Lui mi sorride tirato e battendo sul computer, mi passa un biglietto. Lo afferro e guardandomi attorno chiedo "Dove devo andare?" "La vedi quella fila di bus? Devi prendere quello verde" "Perfetto, grazie ancora!"dico correndo verso il bus . Sorpasso tutte le persone e ansimando per la corsa , mostro il biglietto all'autista. Lui annuisce con la testa e io entro. C'è aria di chiuso e i sedili sono di similpelle neri. Mi siedo in un posto qualsiasi e appoggio la testa contro il finestrino. Mi gira ancora la testa.. Faccio una smorfia per il dolore ma poi respiro a fondo e cerco di calmarmi. Osservo una classe di bambini in uniforme entrare in autobus e brulicare nel bus per decidere dove sedersi. Una bambina scura un po' robustella con occhialini rossi e capelli neri corti, si siede sola e stringe a sé lo zainetto da dove sbuca una rivista di cartoni. Sorrido alla visione di quella bambina e vedo una bambina di un gruppo di amiche, andarsi a sedere sbuffando nell'unico posto disponibile. Accanto alla bambina robustella. Lei le sorride ma la bambina fa una smorfia e si affaccia verso le amiche per continuare a chiacchierare con loro continuando ad ignorarla. La bambina non ci rimane tanto male perché volge la testa verso il finestrino e osserva interessata la stazione. Tutti prendono posto e finalmente il bus parte. I bambini si divertono a salutare gente a caso in strada e l'occhio ricade sulla bambina robustella che sembra stare male e deglutisce. Dopo circa un'ora di viaggio ,sospiro per l'impazienza finché vedo la bambina di prima china su un sacchettino. Sta vomitando? Lei rialza la testa stanca e richiudendo veloce il vomito nel sacchetto, si pulisce. Perché non va a dire alla sua maestra che sta male? La bambina accanto ancora non la considera e a me sale una tale rabbia che mi alzo e mi dirigo verso di loro. So di essere un ragazzino carino infatti la bambina del gruppo mi guarda con occhi sognanti e mi saluta. La guardo con rabbia per il suo egoismo e sporgendomi, chiedo "Ehi, stai male? " La bambina robustella è talmente incredula che qualcuno le stia parlando che manco mi rivolge la parola e svia lo sguardo. Sorrido per la sua timidezza e dico picchiettandole il braccio "Sto dicendo a te, stai bene?" La bambina si gira improvvisamente e spalanca gli occhi. Non ci crede neanche lei che qualcuno le stia parlando. Scommetto che è una bambina dolcissima. "Ti ho vista prima vomitare..dovresti dirlo alla tua maestra che stai male"mormoro a lei dolce. La bambina del gruppo accorgendosi di ciò che dico,chiede "Hai vomitato? !" La bambina robustella si aggiusta gli occhialini che le sono caduti sul naso e abbassa lo sguardo. È imbarazzata per tutto ciò. Sto per rassicurla ma la bambina viziata si alza improvvisamente, facendomi alzare a mia volta e grida indicando la bambina robustella "Professoressa lei ha vomitato!" Tutti si girano e la bambina in questione si imbarazza ulteriormente. Mi ricorda un sacco nuvola. Forse è per questo che ho voluto sapere se stesse bene. Due donne si alzano al volo e corrono verso di noi mentre notano la bambina attaccata al finestrino che deglutisce spaventata. "Tesoro stai male?"chiede presumo la docente. Lei non risponde e la professore notando il vomito , fa alzare immediatamente la bambina e l'accompagna ai primi sedili dove la visione é più grande e il pensiero di vomitare sparisce. Io intanto ritorno al mio posto e noto che siamo arrivati ad un'altra stazione. Conosco questa stazione. È poco più vicina dalla villa. Sorrido e aspetto impaziente il momento di scendere. Appena l'autista apre le porte, do un buffetto alla bambina robustella e scappo via. Spero che quella bambina riacquisti sicurezza perché dietro a quei occhiali rossi ,si nascondeva un bel visino. Mi guardo attorno e una volta capito dove proseguire, corro. L'ora passata sul bus é stata rigenerante e corro come una furia. Dalla villa sentivo spesso i fischi dei treni, io e nuvola potevamo venire immediatamente qui anziché attraversare il bosco. Mi maledico ma non cedo alla rabbia e continuo a correre. Corro per un piccolo giardinetto ed entrando in un residence, vado dritto. Poco più in lontananza intravedo una villa enorme quasi una fortezza e comprendo che è esattamente la villa. Tossisco perché i polmoni scoppiano per quanto veloce ho corso e ansimando ricomincio a correre. Davanti a me s'innalza un enorme cancello rosso e agganciando mani e gambe,lo scavalco molto facilmente. Subito dopo si estende di fronte a me una distesa di prato così enorme che sembra un bosco fitto e non perdendo tempo, proseguo sui miei passi. Mentre corro un sesto senso mi mette in allarmo perché sta proseguendo tutto liscio ma cerco di non pensarci e arrivato alla villa, controllo dove si trovano i campi da allenamento. Faccio il giro della villa e individuando i campi di calcio, cerco con gli occhi la finestra della stanza della sarta. Come sempre è spalancata e sorridendo per ciò, corro verso la finestra. Mi chino per controllare che dentro non ci sia nessuno e una volta entrato , corro per la stanza e aprendo la porta, sbuco per il solito corridoio. Speravo di non percorrerlo più.. Respiro affannosamente per la corsa e facendo più piano possibile, cerco lo studio di Omar. Passo per la stanza dello studio e un occhio cade sull'orologio. È quasi ora di pranzo, devo sbrigarmi. Passo dalla mia stanza e sospirando, osservo tutte le cose ancora intatte dentro. Perché non hanno bruciato tutto? Si aspettavano che ritornassi con la coda fra le gambe? Sbuffo a questo pensiero e finalmente arrivo allo studio di Omar. Spio dalla serratura se dentro c'è qualcuno e accertandomi che non rischio, apro la porta e la richiudo con estrema lentezza. Gli occhi cadono subito sulla cassaforte ma sono certo che abbia cambiato il pin quando si sarà accorto che ho rubato dei soldi da lui. Corro alla sua scrivania e apro gli ultimi cassetti. Ci sono solo fogli e tanti raccoglitori.. Raccoglitori di ragazzi da reclutare. Ne apro uno per curiosità e mi stupisco nel trovare un sacco di ragazzi che hanno appena compiuto 18 anni. Altri sono ancora più piccoli. Ne osservo un paio finché mi paralizzo ad osservare un bambino uguale a me. Aggrotto le sopracciglia e leggo il nome "BILEL" Passo le dita sulla sua foto segnaletica e mi stupisco per la troppa somiglianza. Ha solo un po' più di capelli di me. Omar mi ha sempre costretto a rimanere pelato ma lui ha i capelli ricci e marroni. Ha uno sguardo molto ma molto cupo e non sorride mai. Non che gli altri sorridessero ma Bilel non alza neanche l'angolo della bocca. Sfoglio un'altra pagina e vedo invece un ragazzino biondo cenere e con occhi verdi che alza l'angolo della bocca. Lui non sembra cupo , controllo il nome e leggo il nome 'ADIL'. Avranno più o meno la mia età. Guardo in basso e vedo altri nomi..FARID, JAMAL, KHALIL, RAKIB, NEMEN, FARUQ, SIDRISS, YOUSSEF, KALED, MOHAMMED.. Richiudo il raccoglitore e lo riposo. Non è quello che cerco. Apro altri cassetti ma non ne trovo nulla. Dannazione. Vado alla libreria ed esamino tutti i libri. Un libro sospetto mi fa incuriosire e prendendolo, lo apro. Bingo. Prendo tutti i soldi all'interno e li inserisco nella tasca. Alcune monete cadono per terra e chinandomi, raccolgo anche questi. Dei soldi sono andati a finire sotto la libreria quindi spalmandomi a terra cerco di prenderli ma all'improvviso mi sento alzare dai piedi. Non ci credo. "Quanto in basso sei caduto Kemal?"Mi chiede una voce severa. Deglutisco spaventato ma cerco di agitarmi per sfuggire alla sua presa. Lui non ci casca e buttandomi per terra, mi riprende per la gola ed esce fuori. Mi aggrappo alle mani di Omar perché inizio a sentire bruciore per la trachea mentre lui mi porta in stanza e mi lascia andare a terra. Tossisco per la mancanza di aria ma non ho il tempo di riprendermi che lui mi riprende per l'orecchio e grida "Cosa pensavi di fare eh?" Non rispondo e lui stringendomi più forte l'orecchio grida "Hai idea di che spavento mi hai fatto prendere ingrato? Hai idea! " Sto ancora in silenzio e lui ributtandomi a terra ,grida "Sapevo che non saresti durato a lungo. Dov'è la puttana? " Cosa? Come sa che.. "Dov'è quella puttana con cui sei scappato!"Mi grida in faccia. Deglutisco e respiro affannosamente. Ci ha visti. "Dimmelo! Adesso!"grida rosso in faccia. "Io non.."mormoro ma lui mi sferra uno schiaffo che mi divide in due il labbro e incomincia a sanguinare. "Non provare a mentire di nuovo! Dov'è!"Grida furioso. Mi lecco il sangue che cola dal labbro e sto in silenzio. Deve passare sul mio cadavere per arrivare a lei. "Parla!"Mi grida sferrando un altro schiaffo. Gemo per il dolore anche alla testa mentre io taccio ancora. Lui capisce le mie intenzioni e dice "Se non me lo dirai tu, andrò a cercala e la strozzerò con le mie mani" per poi uscire dalla stanza. Io spalanco gli occhi e agganciando una mano alla sua caviglia, grido "No!" Lui mi guarda come se mi fosse spuntato una seconda testa e chiede "No?" "Ti prego no.."mormoro strisciando per terra. Alzo lo sguardo con fatica e sussurro "Hai vinto..Non scapperò più, non ti disubbiderò più, non farò più nulla..Ti supplico non la cercare " Lui continua a guardarmi basito e mormora scioccato "Tu la ami.." E per la prima volta sta dicendo una cosa giusta. Amo la mia piccola nuvola. La amo così tanto che offrirei la mia amata libertà per non fare correre rischi a lei. "No..non la amo " dico. "E allora perché stai facendo questo? Perché stai strisciando per terra per supplicarmi di non toccarla?" Delle prime lacrime mi appannano la vista mentre lui dice più severo "Parla" Faccio una smorfia di disgusto nei suoi confronti mentre lui si arrabbia di nuovo e sferrandomi un calcio sull'addome, grida "Dimmi la verità! " Il cuore pompa al massimo e io grido con tutto me stesso "Si! La amo! La amo come un pazzo! " La faccia di Omar è da incorniciare perché mi guarda letteralmente senza parole ma dura poco perché si riprende e dice "Rimarrai chiuso in casa per sempre. Ti sarà vietato uscire fuori, tutte le finestre saranno sempre chiuse, ti sarà vietato disegnare, colorare, leggere fumetti, le ore di studio verranno raddoppiate e ti sarà vietato mangiare dolci o cioccolato. Ti nutrirai di pane, verdure e acqua e ti sarà vietato fare accesso a tutte le camere che non siano la tua stanza , la stanza studio, da pranzo e la cucina . I vetri delle finestre non solo saranno chiuse ma anche oscurate così che la notte non potrai vedere le tue amate stelle" No.. Non può farmi questo. "Se oscuri le finestre io non potrò.." "O ti attieni a queste regole o andrò a.." " Va bene! Va bene!"quasi grido. Lui mi guarda annuendo con la testa e dice "Ringrazia Allah che ti stia dando una seconda opportunità " Respiro affannosamente e mormoro "Promettimi che non la cercherai, ti prego promettimelo " Lui all'inizio mi guarda con rabbia ma poi annuisce con la testa e aprendo la porta, dice "Niente cena oggi, patirai la fame" Non rispondo mentre lui richiude la porta e io mi distendo per terra e guardo il soffitto. "Nuvola.."gemo mentre altre lacrime incominciano a scendere e rannicchiandomi a terra ,chiudo gli occhi. Immagino che nuvola mi stia stringendo e dormi sul mio petto. Sorrido a quel pensiero e strofinando la guancia sul tappeto, sogno la mia nuvola. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Kemal all'età di 18 anni. "Chi ti ha fatto entrare?"chiedo a Monica che è piegata su di me a succhiarmelo. Mi sono appena alzato e me la sono ritrovata già china sul mio cazzo. "Sceicco.."geme mentre passa la lingua sulla punta e la ruota attorno. Ovviamente. È da anni che assume un sacco di cameriere giovanissime e ordina a loro di soddisfarmi al cento per cento. In qualsiasi momento. Un giorno per sfidarlo mi sono scopato una cameriera sul bancone della cucina alle 4 di notte. Le avevo ordinato di gridare più che poteva ma Omar non è mai sceso. Vuole che scopi a destra e manca per dimenticarmi di lei. E io glielo faccio anche credere. Non sa cosa sia l'amore. Il mio attimo fuggente. Sposto lo sguardo sui vetri delle finestre oscurati ma intravedo lo stesso delle nuvole. Dove sarà? Come starà? Gli mancherò? Mi odierà? Sono le stesse domande che mi pongo appena sveglio e appena vado a dormire. E ogni volta va sempre a finire alla stessa maniera. "Monta" ordino a Monica che si stacca subito dal mio cazzo e mi salta sopra. È già nuda quindi scivola subito su di me e iniziare a cavalcarmi piano. Le afferro le natiche e le ordino di velocizzare le sue mosse. Non voglia che sia lenta. Voglio che levi questa cazzo di erezione con cui mi sveglio ogni volta dopo aver sognato nuvola. Voglio che faccia più presto possibile e si stacchi da me. Lei esegue immediatamente e gridando di piacere ,afferra i suoi seni e cerca di eccitarmi ruotandosi tra le dita i suoi capezzoli. "Che troia.."mormoro malizioso mentre lei si mordicchia il labbro e continua a cavalcarmi. Raggiungo velocemente l'orgasmo e faccio per dirle di scendere e sparire ma la vedo abbassare il viso e baciarmi la voglia. . Non so cosa mi prenda. La sposto immediatamente e tirandomi su le lenzuola, grido "Vattene!" Lei mi guarda con occhi spalancati mentre io grido ancora "Fuori!" "Che ho fatto? Io..Ti prego non dire ad Omar che non ti ho soddisfatto "Mi supplica lei. Ma che..? È pagata per farlo? "Non lo dirò ma tu va via e non ritornare più"dico scandendo le parole. Lei annuisce con la testa e raccogliendo la sua uniforme, esce dalla camera. Io ributto le lenzuola per terra e mi dirigo al bagno. Accendo le luci e faccio per andare sotto la doccia ma mi fermo a guardarmi allo specchio. Mi osservo nei miei muscoli sui bicipiti, i pettorali, gli addominali, i miei capelli ricci scuri che incorniciano il volto con un po' di barba , il mio membro molto più lungo e grosso, i muscoli sulle gambe, le vene grossolane sulle braccia, le spalle ampie.. Le sarei piaciuto. L'occhio cade sulla mia voglia e mi lecco le labbra. Amavo quando mi posava piccoli baci sulla voglia. Sulla sua voglia. Prendo un cerotto dal mobile in alto e decido di coprire una volta per tutte la voglia per non rischiare ciò che accaduto stamattina. Mentre me la copro, penso a quanto nuvola sarà bella oggi. Scommetto che ha un seno delicato e bellissimo, delle gambe lunghe e levigate e un sedere bello tondo e sodo. Dio..farei l'amore con lei giorno e notte. I suoi capelli lunghi ambrati sul cuscino , gli occhi verdi pieni di inibizioni, le labbra schiuse per gemere, i seni contro il mio petto, le gambe attorno al mio bacino e mentre spingo dentro di lei, le mani incrociate e senza toglierci lo sguardo di dosso. Abbasso lo sguardo al membro che si è rialzato violentemente e sospirando, vado sotto la doccia. Aziono l'acqua gelida e appoggio una mano su delle mattonelle mentre con l'altra mi tocco e chiudo gli occhi. "Nuvola.."gemo mentre vengo dopo pochi minuti. Mi lavo per bene e dopo essere uscito dalla doccia, mi vesto. Le magliette ormai mi stanno molto strette ed evidenziano tutti i muscoli sulle braccia, sul petto e sulle spalle. Devo dire ad Omar di comprarmi i vestiti di taglie più grandi. Mi metto dei pantaloni beige con tasche e dopo aver allacciato i miei anfibi, esco fuori. Mi passo una mano fra i miei ricci e subito mi ritrovo fuori dalla stanza altre cameriere. Quanto cazzo vuole che scopi Omar? "Ciao ragazze "dico sorpassandole. Sento dei commenti a proposito del sedere ' da marmo' e scuotendo la testa , scendo in cucina. Nuvola sarebbe sicuramente gelosa di loro, beh lo sarei anch'io di lei. Non sopporto di vederla tra le braccia di un altro. Il solo pensiero mi fa andare così in bestia che butto tutto ciò che vedo. Stavolta mi trattengo ed entro in cucina. Apro il frigo e prendo una mela. "Salam Aleikum figliolo "dice Achraaf. Annuisco con la testa ed esco dalla cucina. Oggi non lo posso proprio vedere. Mi dirigo in sala studio e mi butto sulla poltrona. Tra un po arriverà il professore di chimica e io non so niente. Prendo il libro e cerco di concentrarmi ma nulla. Sposto lo sguardo sulla finestra e sospiro. Dovrei studiare invece studio un modo per non pensarti. (Cit. Antonio Dikele Distefano ) ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Oggi. "Sta bene, deve solo riposarsi" conclude la dottoressa invitando tutti a lasciare la mia stanza. Sono sveglio da un po' ma non apro gli occhi. Mi sta bene starmene così. Mi sento in pace. Ricordo vagamente ciò che è successo prima ma non me ne curo e continuo a tenere gli occhi chiusi. Ricordo solo tanta confusione e quella stupida. A proposito.. Mi costringo ad aprire gli occhi e la testa pulsa come un trapano. Cazzo. "Kemal!"Sento dire Bilel. Sposto lo sguardo su di lui e vedo di fianco a lui Beni sorridere. "Ehi.."mormoro. Sento tutti gli altri entrare ma l'infermiera dice che devono uscire tutti per lasciarmi riposare. Faccio per chiedere a Bilel come stia Melisa ma sentiamo un urlo. "Bilel!"qualcuno grida. Anche Bilel guarda perplesso la porta finché un Adil agitato, entra e grida "Melisa è sparita! " Cosa? La voglia incomincia a bruciarmi e facendo una smorfia per il dolore ,chiedo "Quando?" Solo adesso Adil si accorge del fatto che sono sveglio e venendo verso di me, dice "Oh fratello! Come stai?" Il cuore va a mille improvvisamente e io chiedo debole "Dov'è scappata? Perché? " Adil capisce a chi mi riferisco e dice "Non lo so..Non lo so. Però non sarà andata lontano" "Hai provato al cellulare? "Chiede Viviana preoccupata . Sono tutti rientrati in camera. "Si si..dicono che il numero non è raggiungibile"dice Adil passandosi una mano fra i capelli. "Le videocamere. L'avranno sicuramente ripresa!"dice Eleonora. Adil si illumina e senza dire nulla, corre fuori. Viviana lo segue e io mi decido di scendere dal letto. "Che fai? Sei impazzito? "Mi chiede Alice . Non rispondo e scendo dal letto, levandomi la flebo e facendo una smorfia di dolore per l'addome. Solo ora noto che è bendato. "Kemal fermo. Sei stato appena operato!"Dice Bilel severo. Mi rivesto con fatica ed esco dalla stanza. "Kemal!"gridano dietro ma io raggiungo Adil mentre un'infermiera ci raggiunge e chiede "Chi è di voi Adil?" Adil la guarda stranito ma risponde di essere lui e l'infermiera gli dà il cordless. "Pronto? "Chiede Adil. Fa subito una smorfia di disappunto e dopo un 'ok. Stai attenta.' Riattacca. Tutti rimaniamo col fiato sospeso finché lui guarda Viviana e dice dispiaciuto "È spaventata e vuole prendersi del tempo per sé. Dice che sta bene e di non cercarla per un po'" "Ma sta male!"insiste Lena. "Comprendetela..Ha appena visto un attentato di fronte ai suoi occhi . Sarà terrorizzata "dice Efrem prendendo le parti di Melisa. Adil invece scuote la testa e dice "Non è spaventata per l'attentato.." Aggrotto subito le sopracciglia e chiedo "E allora da cosa è spaventata? " Lui mi punta subito gli occhi e mormora "Da te. Dice di essere terrorizzata da te e non vuole più vederti. Hai messo in atto tu l'attentato Kemal? Melisa non si spaventerebbe così per nulla" "Cosa? No!" Dico incredulo. Adil abbassa lo sguardo come se non mi credesse e prendendo la mano di Viviana, dice "Ci vediamo a Palermo " per poi dirigersi lungo il corridoio. "Sta tranquillo. Sta solo male per sua sorella, ci parlerò io" cerca di consolarmi Bilel ma io mi scosto dalla sua presa e ringhio "Andate tutti a fare in culo" per poi dirigermi il più lontano possibile da tutti.
   
 
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