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Autore: Elisa24g    16/09/2017    0 recensioni
In una terra dove la parola pace vuol dire solo un intermezzo tra una guerra e l'altra, senza possibilità di scampo dal terribile popolo del Vento, una famiglia decide di non arrendersi e di prepararsi alla battaglia, apprendendo i segreti e le magie di chi si nasconde da anni, in attesa della vendetta.
Teresa: dolce e buona;
Enn: curiosa, testarda e coraggiosa;
Rodd: di buon appetito, impaziente e sempre pronto alla risata;
Marcus: allegro e vivace, a volte provocatorio
Serin: reso muto dalla sofferenza, leale.
I genitori : innamorati, forti e coraggiosi, saranno disposti a rinunciare a tutto pur di proteggere la loro famiglia.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Non-con
Capitoli:
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Mi lasciò senza parole. Cosa avrei dovuto dire? Erano passate varie settimane da quando l'avevo conosciuto, e nel frattempo la sua vita era cambiata. Prima d'incontrarmi, prima che li trascinassi in questa avventura,i fantasmi  avevano vissuto tra le strade abbandonate della città vecchia, sopravvivendo  conv quello che trovavano. Non erano in molti, una cinquantina di persone, di ogni età e sesso. Erano vissuti nascosti e non ho idea di cosa avessero fatto in quegli anni.. 

 

Mentre ci allenavamo, la maggior parte di loro rimaneva in disparte, e ci guardava con un'aria strana: a  volte eravamo come dei bambini che facevano i primi passi, e nei loro occhi si vedeva qualche sprazzo d'orgoglio per un'ottima difesa o un affondo; altre volte ci guardavano con odio, come se li stessimo rallentando. Di certo, però, adesso avevano di che mangiare, i cavalli dormivano in posti decenti e persino i loro vestiti erano cambiati. Eravamo riusciti ad abituarci alla presenza gli uni degli altri, ma mentre noi sapevamo perfettamente perché volessimo combattere, nessuno di noi conosceva le loro storie, nessuno di noi sapeva cosa li avesse spinti a quella vita da reclusi. 

 

 

 

Persa nei miei pensieri, andai dalla mia famiglia, per vedere cosa stesse facendo. Avevamo tutti aderito all'addestramento, fatta eccezione per Glenne, che, giorno dopo giorno, andava peggiorando. Ormai tutte le notti era in preda a grida di dolore, non parlava più, ed era diventato difficile farla mangiare o lavare.

 

 Mia madre si addestrava meno, rispetto a noi, perché doveva occuparsi di lei, mentre Serin non si affacciava quasi più nella stanza di sua madre e passava ogni attimo a combattere. Non aveva ricominciato a parlare, e si vedeva quanto stesse soffrendo, aveva perso tutti ed ormai la sua unica famiglia eravamo noi.

 

 

 

In quel momento stava combattendo con Rodd e Marcus. Era incredibilmente portato per la lotta; con un bastone in mano riusciva a difendersi ed attaccare in una sequenza perfetta, sembrava nato per questo. In poco tempo aveva raggiunto il livello di molti "fantasmi", anche se non quello del vecchio o di Rodarth. 

 

<< Posso allenarmi con te? >> gli chiesi quasi gridando, per sovrastare i loro colpi.

 

<< Si, meno male, non ne potevo più! >>  disse Rodd, abbassando il suo bastone, la guardia,  e prendendo un bel colpo sul braccio, che gli avrebbe procurato un livido.

 

<< Non è giusto, ero distratto! >>  piagnucolò.

 

<< È inutile che ti lamenti!In guerra non ti difenderà nessuno >> disse Marcus mentre cercava di colpirlo.

 

Poi Serin  abbassò il bastone, fece un cenno ai miei fratelli facendogli capire che aveva finito con loro, e venne da me, si mise in guardia e cominciammo ad allenarci. 

 

Io non ero neanche lontanamente al suo livello, devo dire che me la cavavo abbastanza bene , riuscivo a difendermi e anche a sconfiggere molte delle persone con cui combattevo, ma con lui non c'era storia, come ho detto, sembrava nato per questo. 

 

Anche mio padre non era niente male. Combatteva in maniera formidabile, era forte, svelto, agile. Tutto sommato, lui, i miei fratelli, Serin ed io, eravamo tra i migliori, per lo meno eravamo tra quelli che, nel giro di poco tempo, erano riusciti a raggiungere il livello di molti fantasmi. 

 

Per quanto riguardava il resto del villaggio, invece, molti erano decisamente imbranati, alcuni addirittura incapaci. I fantasmi combattevano per lo più con loro, cercando di insegnare il più possibile, per farli migliorare alla svelta, ma, guardandoli, anch'io mi arrendevo allo sconforto, pensando che forse Rodarth avesse ragione, che non ce l'avremmo fatta. 

 

 

 

I fantasmi non avevano un minimo di pietà : attaccavano con tutte le loro forze, insultavano chiunque cadesse  o si arrendesse,  chiedendo di riposarsi un attimo.

 

<< Pensi che in guerra i Figli  del Vento  si fermeranno per farti riprendere fiato? Alzati e combatti! >> gridava un uomo tozzo, dalle spalle larghe e le braccia enormi.

 

<< In piedi! >> strillava un altro e, sorprendentemente, quegli uomini che non avevano mai nemmeno immaginato di usare una spada,  che ora si trovavano a lottare contro la fatica ed il dolore, quelle donne, che avevano lasciato le loro case, per potersi difendere da un destino che non avrebbero mai voluto, si rialzavano, afferravano la loro arma e si mettevano in guardia, ed io tornavo a sperare.

 

 

 

La sera tornavamo a casa pieni di lividi, con i muscoli e le ossa doloranti, ma ci sentivamo un passo più vicini a nostra sorella, mentre Serin si sentiva più vicino a suo padre, e alla sua vendetta, il  motivo che lo spingeva a combattere.

 

 

 

Mentre noi ci riempivamo di graffi , le donne del mio villaggio  vedevano le loro pance crescere e si preparavano per quel momento tanto atteso e odiato allo stesso tempo.

 

I dolori del parto sono terribili, ma nel momento in cui stringi il tuo bambino tra le braccia, quando vedi i suoi occhi, le sue manine, tutto così piccolo e perfetto, ogni pena viene dimenticata. 

 

In questo caso, però, i  neonati verranno subito rapiti, e le loro madri non potranno vederli crescere, camminare o parlare, sarebbero cresciuti insieme a quei mostri, e sarebbero diventati come loro, forse causando la sofferenza di altre donne  in futuro.

 

Il dottore del nostro paese era ormai morto, e mia sorella non era qui per seguire le sue orme, quindi le partorienti  venivano controllate da un medico delle città vicine, anche lui venuto per combattere. Diceva che c'era poco da fare, le gravidanze proseguivano tutte senza alcun intoppo, nessun bambino sarebbe nato prematuro, nessuna donna avrebbe avuto un aborto spontaneo, nessuna avrebbe avuto qualche complicazione durante il parto, non erano bambini normali, erano Figli  del Vento, e sarebbero nati quasi senza alcuno sforzo, già forti e fieri, pronti per combattere.

NEL PROSSIMO CAPITOLO:

Rodarth combatteva con lo sguardo fisso nei miei occhi, anche se sembrava non vederli realmente.  Non mi aveva più detto una parola, così io mi facevo prendere dalla rabbia e colpivo senza nemmeno pensare, finché in qualche modo riusciva ad afferrarmi il braccio e a girarlo contro la schiena.

   
 
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