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Autore: OnceUponADream    18/06/2009    2 recensioni
Io non ho mai rinunciato a te, amore, mai neanche un istante. Tu ormai sei diventato grande, sei cresciuto, hai avuto un'altra famiglia, famiglia di cui io, la tua vera madre non faccio parte........
Modificata e corretta nel marzo 2012
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io non ho mai rinunciato a te, amore, mai neanche un istante.
Tu ormai sei diventato grande, sei cresciuto, hai avuto un'altra famiglia; famiglia di cui io, la tua vera madre non faccio parte. Ti chiederai il perché di questa lettera, ne ho scritte molte, sono tutte nascoste insieme alle tue foto e insieme alle lettere che mi scrive tua madre; con molta probabilità anche questa verrà nascosta insieme alle altre.
Io le invio all’agenzia di adozione per vedere se possono spedirle a casa tua, ma puntualmente l’agenzia me le rispedisce indietro con su scritto sopra La madre biologica non può avere contatti con la famiglia adottiva! Ma io ci provo, sempre; vorrei tanto che una di queste lettere ti arrivasse, per farti capire perché non ti ho tenuto con me, perché ho dovuto darti via.
Avevo 15 anni tesoro, io ragazzina ingenua, mi ero fidata di un ragazzo più grande che diceva di amarmi, poi però era sparito con il cambiare del vento; e io avevo scoperto di essere incinta. Presi appuntamento al consultorio e mi consigliarono di abortire: sei giovane, hai una vita davanti, dissero; ma mi rifiutai però non potevo neppure tenerti: come avrei fatto con i miei genitori? Non potevano aiutarmi, andavamo avanti a fatica, dovevo metterli davanti ad un altro bambino?
Ero in crisi, tuo padre se ne era andato e le mie amiche pensavano fossi depressa a causa sua, nessuna capiva che avevo paura di perderti. Alla fine andai a parlare con un assistente sociale, mi ascoltò e fu molto buona con me, capii al meglio la mia situazione e mi propose l’adozione. La guardai sconvolta: avrei dovuto rinunciare a te, quando già da tre mesi ormai ti sentivo muovere dentro di me, avevo visto battere il tuo cuore durante le visite ginecologiche, ti avevo visto crescere. Lei vide il mio sguardo e capi la mia angoscia, ma mi fece capire che quello che un bambino aveva bisogno è una famiglia, e io, anche se ti amavo alla follia, non avrei mai saputo donartela. Mi aiutò anche a dirlo a miei genitori: rimasero sconvolti, da tutto, dal fatto che non glielo avessi detto e del fatto che volessi darlo in adozione, ma anche loro sapevano che era l’unica scelta.
Fu una ricerca molto lunga, non mi andava mai bene nessuno, trovavo in tutti qualcosa che non andava, poi mi arrivò una lettere di tuo padre, del tuo attuale padre. Era molto dolce, mi disse semplicemente che voleva incontrarmi, preferiva discuterne a voce. Non so perché ma accetta; mi piaceva la scrittura di quell’uomo, mi rassicurava e non so perché. Accettai di incontrarlo, ormai ero al sesto mese di gravidanza, ma la pancia si notava poco. Io sono sempre stata una persona piccolina ma anche tu eri piccolino dentro di me, i dottori dicevano di non preoccuparmi che era tutto normale capitava che qualche bambino fosse più piccolo degli altri.
Al primo incontro venne solo tuo padre: un uomo molto gentile e generoso. Quando mi vide mi chiese ridendo se ero sicura di essere al sesto mese di gravidanza e lì risi anch’io, l’avevo già avvertito che non si notava molto. Iniziammo subito a parlare e mi spiegò il perché volevano adottare un bambino: tua madre era rimasta incinta una volta, ma aveva avuto un aborto spontaneo; i dottori l’avevano avvertita che rischiava la morte se ci tentava ancora; così avevano optato per l’adozione. Rimasi impressionata e dentro di me già sapevo che loro sarebbero stati i tuoi genitori.
Al secondo incontro venne anche tua madre: una donna stupenda! Sembrava una modella, alta, capelli neri lunghi e setosi, però molto semplice, e gentile. Mi capì alla perfezione e comprese il mio bisogno di avere tue notizie. Mi è stata di grande aiuto fino alla tua nascita. Quella, beh non so come spiegartela, era estate, più precisamente la sera del 22 luglio, faceva molto caldo e io non riuscivo a dormire, mamma era lì con me, e quando si ruppero le acque mi impedì di andare in panico. Mi portarono in ospedale e chiamarono i tuoi genitori. Fu una notte molto lunga, poi finalmente, la mattina del 23 nacqui tu. Non so descriverti la gioia che ho provato, eri così bello, cosi tenero, così indifeso…

Rimanemmo in ospedale i 3 giorni necessari e ti tenni tutto il tempo stretto al mio petto. Poi però fui costretta a lasciarti ai tuoi genitori, fu come togliermi un pezzo di cuore, ma lo feci, per il tuo bene.
Sono passati 15 anni ormai, e tu hai la mia età quando rimasi incinta. Io ho finito di studiare, ho un buon lavoro e ora dopo tanti anni anche un uomo che mi ama ma non mi sento ancora incompleta, mi manchi troppo. Mancano 3 anni alla tua maggiore età, e la paura che tu non voglia conoscermi mi attanaglia sempre, ma la speranza mi porta avanti. Se un giorno ci incontreremo ti consegnerò questa lettera, che intanto rimarrà rinchiusa con le altre 15.
Tanti auguri di buon compleanno figlio mio, ti voglio bene

Con tanto amore
Mamma

  
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