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Autore: Eneri_Mess    17/09/2017    2 recensioni
Non c’era davvero bisogno di parole. Oikawa reclinò la testa indietro senza smettere di fissarlo.
Sei stanco?
Iwaizumi si strinse nelle spalle.
Ti aspettavo.
Per il WritingGame dei baci ♥
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Tooru Oikawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prompt71. A Gentle “I Love You” Whispered After A Soft Kiss, Followed Immediately By A Stronger Kiss
Numero parole: 795.
Sigh penso che ci siano ancora diversi errorini in giro ~


 
A _Lady d'inchiostro_,
che merita tanti bacini
e mi ha riportata brevemente
in questo fandom ♥



 

Hajime ricontrollò l’orologio al polso ma non cambiò molto. L’ennesimo treno in transito arrivò, scaricò i passeggeri, ripartì senza traccia di Oikawa e la banchina si svuotò rapidamente come col convoglio precedente. Erano le undici passate; le luci bianche della stazione rischiaravano l’ombra bluastra della notte, mentre gli schermi pubblicitari mandavano video allegri senza sonoro. Gli annunci degli autoparlanti tenevano Iwachan sveglio, ma sbadigliante. Aveva la cena appoggiata in un sacchetto di fianco a sé sulla panchina, e aveva già smangiucchiato un nikuman nell’attesa. Non vedeva l’ora di tornare a casa e buttarsi a peso morto sul letto e dormire fino alla sveglia delle sei di Tooru per andare a correre. Tooru che appena tornati avrebbe cianciato di tutta la giornata, tra università e allenamenti, di complimenti ricevuti e pettegolezzi molesti… dei piatti insipidi della mensa… e poi di come la doccia degli spogliatoi avesse come opzione solo o acqua bollente “fusione del nocciolo” o gelida “sorgente di montagna”… senza vie… di mezzo…

Una mano gli tastò la testa gentilmente, facendogli riaprire gli occhi in tempo per notare la coda di un treno allontanarsi. Si era appisolato per qualche minuto e voltandosi si trovò Tooru seduto di fianco, le borse della palestra e dei libri scaricate senza grazia in terra tra i piedi. Aveva il viso tirato, gli occhi lucidi e gli angoli leggermente arrossati di chi se li è sfregati in continuazione.

Non c’era davvero bisogno di parole. Oikawa reclinò la testa indietro senza smettere di fissarlo.

Sei stanco?

Iwaizumi si strinse nelle spalle.

Ti aspettavo.

Quando Tooru sorrideva dopo una giornata infinita Iwachan si accorgeva che le lunghe ore che li avevano separati dalla mattina, da quando ognuno si immergeva nei propri impegni, si coloravano di nuove sfumature e vibrazioni.

Studio, part time, allenamenti, gente che lo urtava per strada, amici che lo inondavano di link stupidi, compagni che lo incastravano per organizzare feste a sorpresa. Non che fosse una vita monotona o che non desiderasse, ma i momenti pastello diventavano vividi, definiti, anche se magari non aveva voglia di raccontare dettagli come avrebbe fatto l’alzatore, però aveva la sensazione che Tooru riuscisse a insinuarsi anche dove fisicamente non era presente quando arrivava quel momento serale in cui si riunivano.

La sera e l’attesa; a volte fino a tardi come quel giorno, per motivi che lungo la strada Oikawa gli avrebbe spiegato, ma gli attimi sulla banchina deserta, con le luci lampeggianti e i ronzii della stazione nell’aria, rimanevano solo loro.

Tooru aveva la testa sulla spalla di Iwachan quando quest’ultimo si chinò a riempire la distanza che profumava dello shampoo dell’alzatore. Il bacio fu uno sfiorarsi di bentornato, seguito da uno dei mugolii familiari di Oikawa, una lamentela a prescindere e il modo tutto suo di chiedere di più.

Negli anni di conoscenza Hajime non aveva capito come riuscisse a ottenere da lui sempre quel che voleva. Lo conosceva come una parte di sé, eppure assecondarlo era più forte di lui, come se Oikawa avesse carpito un qualche suo meccanismo particolare per cui con una parola, uno sguardo, un mugugno, era in grado di farlo cedere.  

« Iwachan ~ » cantilenò, le dita che giocherellavano con la sua camicia, vicino ai bottoni, dando l’idea di volerli forzare dalle asole, ma senza troppo impegno. Hajime non aveva la forza di sentirlo e si abbassò di nuovo, pensando a casa, al cuscino in cui affondare la faccia, a tirarsi Tooru vicino per sentirlo ridere prima di addormentarsi, ma quest’ultimo sembrava avere altri piani.

In realtà bastava poco a Oikawa per avere la completa attenzione di Iwachan, attivare quell’interruttore per cui il no veniva cancellato dal suo vocabolario.

Un sorriso e un sussurro a fior di labbra.

« Ti amo »

Tendevano a essere discreti in pubblico. Non correvano mai troppi centimetri a dividerli in realtà, sempre vicini, talvolta dita che si cercavano per volontà propria e riflessi condizionati, ma in generale consumavano tra le mura di casa l’affetto o il bisogno reciproco. Era raro, occasioni speciali per lo più, che Iwachan si lasciasse andare all’istinto in un luogo dove il giudizio era uno sguardo gratuito che rischiava di incattivirlo e portare via Tooru di peso, lontano dalle malelingue.

Si disse che era tardi, che sulla banchina sostavano pochi volti rischiarati dai display dei cellulari, che per il prossimo treno ci sarebbero voluti almeno sei minuti e la strada verso casa gli sarebbe parsa più lunga del solito. Si diede diversi ragioni mentre il secondo bacio affondava nella bocca di Tooru e con la mano sulla sua nuca lo teneva fermo per dargli quel di più che voleva.

Oikawa emise qualche suono soffocato, che nell’intento doveva essere una delle sue frasi senza senso, gli premette il palmo sul petto, ma finì col placarsi e corrispondere.






Ps: per fortuna che erano su una banchina, sennò ci scappava il p0rn... *grin* 

Pagina autore: Nefelibata ~
   
 
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