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Autore: Sylvia Naberrie    17/09/2017    1 recensioni
Soraya Keto, ex Padawan del maestro Sifo-Dyas, è tornata al Tempio Jedi, stavolta da Cavaliere.
È venuta ad assistere alle Prove degli Iniziati e solo uno di loro sarà il suo futuro allievo.
Ma non tutto sarà rose e fiori. Il Consiglio manderà Soraya ad indagare nel sistema Hutt sulla scomparsa di una famiglia di mercanti, in una disperata caccia al tesoro in pianeti dove la criminalità è all'ordine del giorno.
Riusciranno Soraya e la sua Padawan a portare a termine la missione?
Genere: Angst, Science-fiction, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dreams and Revenge'
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CAPITOLO 26
"STALLO"


Soraya prese la sua cintura sul tavolo, controllò che dentro ci fosse tutto e si girò verso Nihall.
"Padawan, è ora di andare"
Noal si fece avanti.
"E io?"
Soraya attese un attimo prima di parlare e si avvicinò al bambino.
"A te affido una missione ancor più importante. Non potrai venire con noi, io e Nihall siamo disarmate e non possiamo proteggerti in queste condizioni. Perciò devi promettermi che ti chiuderai nella stanza e ti nasconderai. Non dovrai aprire a nessuno che non sia io. Blocca la porta e non affacciarti alla finestra. Nessuno deve sapere che sei qui, intesi?"
Lo sguardo di Noal si fece serio, capiva la gravità della situazione. Annuì.
"Va bene. Resterò nascosto qui e nessuno mi vedrà"
"Bravo, Noal", Soraya accarezzò la testa del bambino, poi si girò verso Nihall e annuì.
Uscirono dalla stanza e Soraya aspettò di sentire lo scatto della chiave prima di allontanarsi. Scesero verso l'ingresso dell'ostello, quando Soraya bloccò improvvisamente Nihall.
"Aspetta!", le ordinò, facendole segno di far silenzio.
Il nemodiano era nella stessa postazione del giorno prima, stava contando i soldi. Davanti il suo bancone si trovava una porta e Soraya con la Forza cercò di far del rumore dentro quella stanza. Il nemodiano alzò lo sguardo dagli affari. I suoi occhi si assottigliarono sospettosi, girò attorno al bancone e si avvicinò guardingo verso la porta, entrando a controllare che tutto fosse al suo posto. La via ora era libera.
Soraya e Nihall sgattaloiarono alle sue spalle verso l'uscita.
"Perché l'avete fatto, maestra?", chiese Nihall.
"Non mi fido di quel tipo. Potrebbe anche essere una spia di quei tizi. Non devono sapere che stiamo venendo. Più tardi lo scopriranno, più probabilità che ne usciremo vive ci sarà", rispose la donna.
"P-probabilità che ne usciremo vive?", chiese Nihall nervosa.
"Non preoccuparti, Padawan. Non permetterò che ti facciano del male"
Si avvicinarono al muretto di quella mattina, sempre con passo guardingo. Le loro schiene erano poggiate al muro e guardavano a destra e a sinistra. Erano pochi gli airspeeder che volavano sopra la loro testa.
Soraya lanciava sguardi alla strada, alle finestre del palazzo e dietro di lei. Non doveva fallire questa volta.
"Maestra, qual è il piano?"
"Per prima cosa dobbiamo trovare le spade laser. Senza quelle siamo troppo vulnerabili. Non possiamo fare affidamento solo sulla Forza", rispose la donna continuando a strisciare lungo il muro.
"E poi?", chiese Nihall, seguendola.
"Poi dobbiamo trovare Exun"
"E basta?", chiese confusa la ragazza.
"Sì, Padawan. Non possiamo e non dobbiamo strafare. Ricordati qual è la missione. Dobbiamo ritrovare i membri della famiglia Fong, non siamo qui per distruggere tutte le bande criminali che incontriamo"
'Sì, ma ci hanno legato e minacciato', pensò contrariata la zabrak.
Arrivate al cancello di quella mattina, Soraya controllò che fosse aperto, invano. Osservò che non ci fosse nessuno e proseguì verso il palazzo.
"Cerchiamo qualche entrata secondaria o uscita di sicurezza", sussurrò Soraya alla sua Padawan.
Controllarono il perimetro del palazzo, cercando di far meno rumore possibile e non farsi scoprire da qualcuno all'interno.
Dopo un po', Soraya fece segno a Nihall di seguirla. Si trovava davanti a una porticina di servizio, davanti a una piccola discarica.
Soraya si mise davanti alla porta, Nihall si trovava alle sue spalle. Prima di entrare, la donna mise una mano poggiata sulla porta e chiuse gli occhi prendendo un profondo respiro. Stava controllando con la Forza che dietro e nelle vicinanze non ci fosse nessuno.
Soraya aprì gli occhi.
"Tieniti pronta"
Nihall annuì e la maestra aprì la porta.
Si trovavano in uno stretto e lungo corridoio, un lungo tappeto rovinato a terra, un mobile mangiato dalle tarme alla loro destra e qualche quadretto storto decorava l'ambiente.
Soraya mise l'indice davanti alla bocca facendo segno di far silenzio e in punta di piedi si nascose dietro il mobile, con Nihall accanto a lei. Soraya con la Forza chiuse la porta silenziosamente.
La sua testa si affacciò a controllare che la via fosse libera e cominciarono a inoltrarsi in quel luogo.
Soraya avvertì uno scatto dietro di lei e un brivido corse sulla sua schiena. Nihall le lanciò uno sguardo terrorizzato.
La donna spinse la zabrak dietro la porta che si stava aprendo.
Un uomo piuttosto annoiato ne uscì con delle strizzacervello in mano, diretto verso la porta da cui erano entrate. Non si accorse di loro grazie alla porta che le copriva e che lui chiuse distrattamente dando loro le spalle. Soraya controllò i suoi fianchi. A destra portava una fondina con un blaster.
Si girò verso Nihall e indicò la Padawan e terra. La zabrak annuì.
Soraya furtivamente come una volpe del deserto di Jakku si avvicinò verso l'uomo.
'Speriamo mi ricordi come si fa', pensò preoccupata.
Nei suoi lunghi viaggi prima di prendere Padawan, subito dopo essere diventata Cavaliere, aveva conosciuto una ex Strega di Dathomir, esiliata perché si era innamorata di un forestiero.
Hayre, questo era il suo nome, le aveva insegnato dove fossero i fulcri del corpo delle persone, ovvero quei punti del corpo che se colpiti lo rendevano vulnerabile.
Soraya si concentrò nella Forza e colpì con due dita chiuse l'uomo alle spalle, prima sul collo, poi sulle scapole e infine in vari punti della schiena, dove Hayre le aveva insegnato si trovavano i fulcri energetici del corpo. L'uomo cadde a terra senza emettere un gemito e Soraya lo trascinò fuori, dalla porta verso la quale l'uomo era diretto. Nihall la raggiunse, guardandola sbalordita.
"Maestra, ma come... Come avete fatto?", sussurrò incredula. Soraya sorrise.
Girò l'uomo che era ancora cosciente e la guardava con gli occhi sbarrati. Soraya con il braccio sinistro presse il suo collo in modo che non potesse urlare e con la mano destra estrasse il blaster dalla sua fondina. Puntò l'arma sulla fronte dell'uomo.
"Se provi a urlare o a chiedere aiuto giuro che ti sparo in fronte, hai capito?", bisbigliò serissima Soraya.
L'uomo la guardò e batté due volte le palpebre.
"Lo prendo per un sì", commentò la maestra Jedi, sollevando il braccio sinistro.
"Che mi avete fatto?", sussurrò con voce roca l'uomo.
"Ti ho temporaneamente paralizzato. Ora dimmi dove si trova Exun e dove tenete le spade laser"
L'uomo la guardò furioso senza proferire parola. Soraya presse con forza il blaster sulla sua fronte.
"Vuoi morire ora, in questo modo, da solo, o vuoi vivere e tornare dalla tua famiglia?", chiese Soraya con voce grave.
Gli occhi dell'uomo tremarono di paura e rabbia, i suoi occhi si storsero per guardare il blaster e poi Soraya. La sua bocca si storse in una smorfia.
"Il ragazzino è in una stanza al terzo piano, dopo le scale la seconda porta a sinistra"
"E le spade?"
"Non lo so"
"Non mentire! Dove possono essere?"
"Non lo so! Forse le tiene il capo nel suo ufficio"
"E dov'è?"
"A destra della sala dove eravate state legate ieri. Una porta di mogano"
"Se scopro che hai mentito torno qui a spararti", lo minacciò la maestra. Nihall la guardò. Ormai era abituata ai metodi poco ortodossi della sua maestra e non disse niente. In fondo aveva detto di essere una Jedi Grigia e addirittura un'Ombra Jedi. Forse in quel campo era normale agire così.
'Chissà se anche io sarò come la mia maestra', meditò la zabrak.
"Andiamo, Nihall", ordinò Soraya, tenendo il blaster per sé.
Rientrarono nella porta, questa volta andando a passo più veloce.
"Maestra, prima cosa facciamo?"
"Prima dobbiamo recuperare le spade. Senza siamo troppo vulnerabili e non possiamo far fuori tutti gli uomini di questo posto con solo un misero blaster", commentò la donna osservando contrariata l'arma che impugnava. Non era abitata ad usare armi del genere.
Cercarono di trovare il luogo dove erano state catturate e interrogate, come aveva detto l'uomo. Mentre avanzavano, Nihall venne bloccata dalla mano di Soraya.
"Eccoci", annunciò la donna. Nihall si sporse ed effettivamente il corridoio le aveva condotte nella sala principale.
'Questo palazzo è un labirinto', commentò Nihall fra sé e sé.
Ora Nihall e Soraya ebbero modo di guardare meglio la sala.
Era molto grande, con mobiletti sparsi senza ordine lungo le pareti e con un tavolo molto largo al centro, che il giorno prima non c'era. Numerose sedie di scarsa fattura si trovavano sparse dappertutto, e altrettante porte si affacciavano in quella sala. Questa era una sorta di open space, con delle colonne di cemento che facevano intravedere nei lati lunghi della sala rettangolare i corridoi, uno dei quali si trovavano Soraya e Nihall.
Le due donne entrarono nell'ampia sala quando una porta del corridoio opposto a loro si aprì e due uomini puntarono le loro armi verso di loro.
"Nasconditi!", urlò Soraya.
Nihall si guardò confusa intorno. Non c'era niente di abbastanza grande che potesse nasconderla.
Confusa e terrorizzata, mentre gli uomini e la sua maestra stavano già aprendo il fuoco cercò di distrarli lanciando loro con e senza la Forza sedie e oggetti che trovava mentre tentava di scappare.
Uno degli uomini si mise a inseguirla.
"Nihall!", gridò impaurita la Jedi. Purtroppo l'altro tizio era rimasto e continuava a spararle imperterrito, perciò non poteva andare in soccorso alla sua Padawan o sarebbe stata colpita.
Nihall vide che uno dei due la inseguiva e le sparava, e fuggì in uno dei molteplici corridoi del palazzo, ma si accorse troppo tardi che quello nel quale si era inoltrata era un vicolo cieco. Nihall si arrestò terrorizzata e girandosi vide l'uomo che la inseguiva.
'Cosa faccio? Cosa faccio?', pensò disperata. Alla fine fece l'unica cosa che riteneva più logica.
Si affidò alla Forza che le suggeriva dove i proiettili diretti verso di lei si stavano dirigendo, in modo da poterli evitare, e caricò verso l'uomo con la testa piegata, mostrando i corni.
Un proiettile le sfiorò la spalla, facendole uscire sangue, ma Nihall non desistette nonostante la ferita le bruciasse.
Quando lo raggiunse gli cinse i fianchi, in una sorta di abbraccio mortale. L'uomo lanciò un gemito. Nihall sentì la presa dell'uomo farsi più debole, perciò lo spinse. Le gambe dell'uomo cedettero e cadde a terra, tenendosi la pancia. Un rivolo di sangue gocciolò a terra.
Nihall guardò scioccata l'uomo e la ferita che gli aveva inferto. Con il cuore che le batteva a mille lo superò, sempre più terrorizzata. Del sangue le colò dai corni sulla fronte e Nihall, tremando dal disgusto, si pulì la fronte velocemente con la manica della tunica del braccio sano. Sentiva l'altro braccio pulsarle dal dolore ma l'adrenalina e la paura le fecero dimenticare presto il dolore.
Tornò da Soraya che nel frattempo aveva tramortito l'altro tipo.
Quando la maestra si girò a guardarla, i suoi occhi si sbarrarono di terrore.
"Cosa è successo? Padawan, perché i tuoi corni..."
Non riuscì neanche a completare la frase che dalle altre porte e dalle scale scesero tanti altri uomini e donne che puntarono le loro armi verso di loro.
Soraya spinse Nihall dietro di sé, aprendo le braccia per difenderla.
"Che scena toccante", commentò una voce a loro conosciuta.
Dalle scale scese Torius, tenendo con il braccio il collo di Exun e con l'altra mano una pistola puntata sulla sua tempia. Il ragazzo provava senza troppa convinzione di divincolarsi ma guardava impaurito la pistola che l'uomo gli puntava.
Torius si fermò davanti Soraya.
"Buttate l'arma, maestra Jedi"
Soraya rimase ferma nella sua posizione.
"Non vorrete che provi a usare queste?", minacciò Torius posando la pistola e prendendo dalla tasca una delle spade di Soraya.
La maestra Jedi trasalì, gli occhi sbarrati. Se l'uomo avesse anche solo per sbaglio premuto il tasto di accensione della spada, avrebbe ucciso Exun, trapassandogli la testa con la lama.
Soraya gettò il blaster a terra e sollevò le mani.
'Tieniti pronta', pensò intensamente, rivolta verso la sua Padawan.
Nihall annuì.
Erano in un momento di stallo.
Un solo passo falso e sarebbero morti tutti.






















































































Angolo dell'autrice

Eccomi di nuovo!
Vi farà piacere che ho superato il primo esame (quello con tre "materie" per intenderci) a pieni voti! 😍 lunedì prossimo ho l'altro (quello in cui sono negata 😱), spero di farcela. Nel frattempo domenica parteciperò al mio primo Comicon in cosplay *-* non vedo l'ora!!
Ok, dopo avervi reso partecipe della mia vita, di cui sicuramente non frega niente a nessuno, passiamo al commento.
Alors, diciamo che questo capitolo contiene un bel po' di citazioni xD
La volpe di Jakku è un'invenzione mia, lol xD
I "fulcri" del corpo e il loro colpirli che causa la paralisi... Beh, mi sono ispirata al personaggio di Ty Lee (che ADORO) della serie animata di "Avatar - La Leggenda di Aang", che se non avete visto... "Disonore su di te! Disonore sulla tua famiglia! Disonore sulla tua mucca!" [cit. Mushu] (giusto per restare in tema citazioni, lol).
Infine l'ultima è una citazione, diciamo, ideale. Nell'ultima scena, lo stallo tra Torius e Soraya, mi fa pensare troppo alla scena dell'anime "Steins;Gate" (che, anche questo, vi consiglio di vedere), quando Suzuha e Moeka si puntano le pistole a vicenda.
Ma comunque!
Io non so che altro dirvi se non... Vi è piaciuto? Spero di sì!
Vorrei ringraziare Aven90, famousdrago e la divertentissima RagazzaOmbra, che mi ha fatto sbellicare di risate con la sua ultima recensione xD
Come sempre vi lascio qualche link utile, in caso vogliate seguirmi

Il prossimo aggiornamento è previsto per giorno 1 Ottobre.
A presto!
Vostra

Sylvia Naberrie
   
 
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