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Autore: Summer11    17/09/2017    1 recensioni
Brittany: BASTA!! Oliver, se te ne vai adesso non tornare mai più!
Oliver: Mi dispiace Britt, io ti amo, ma non sono pronto per questa cosa. E' troppo grande!
-Brittany riprese a piangere mentre Oliver si voltava per andare via. Alex non si trattenne e urlò.-
Alex: NON TORNARE MAI PIU', CHIARO?
Oliver: Stanne certo!
-Quella fu l'ultima risposta di Oliver, che, voltava l’angolo, anche lui con le lacrime che gli scendevano sul viso. Probabilmente non l’avrebbe più dimenticata, pensò.-
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Unconventional Family
Capitolo 37
-Niente ci ha separati.-


-Quel lunedì mattina, i raggi di sole toccarono il viso di Lily, che si svegliò. Con la mano toccò le coperte a fianco a lei, come in cerca di qualcuno. Toccò il letto vuoto. Già, Brittany non era là. Ciò che le aveva detto Daniel era vero, sua madre l'aveva abituata troppo bene. Pensò che Brittany aveva creato in lei una vera dipendenza. Non riusciva a starle lontano senza stare male, dopo ciò che era successo. Le mancava il modo che usava Brittany per rassicurarla con dolci carezze, quelle che solo sua madre sapeva dare.

Anche Brittany si svegliò e diede un bacio sul collo a Oliver che ancora dormiva. Si alzò, prese la vestaglia e la indossò. Fece il corridoio e aprì la porta della camera di Lily, per svegliarla, ma il letto era intatto. Solo in quel momento ricordò che sua figlia non era voluta tornare a casa. Dispiaciuta, chiuse la porta e tornò a letto senza riuscire a smettere di pensare a quanto si sentisse vuota. In quella casa mancava una parte di lei.

Alle 7:30, Lily era pronta e scese al piano inferiore a fare colazione. Alex, Rachel e i gemelli l’aspettavano.-

Rachel: Buongiorno tesoro!
Alex: Bimba, hai dormito bene?

-Lily li guardò, non aveva senso mentire ai suoi diddini, la conoscevano troppo bene.-

Lily: Buongiorno diddi! A dire la verità no. Nonostante siano passati tre giorni, ho ancora mille pensieri per la testa

-Si sedette a tavola mentre Rachel faceva sedere Emily sul seggiolone, o almeno ci provava, e Alex prendeva la bottiglia del latte dal frigo.-

Rachel: E' normale, tesoro!
Alex: Già, succede a tutti di litigare!

-Sia Alex che Lily guardarono Emily fare i capricci e dimenarsi per non sedersi sul seggiolone. Rachel le parlava con infinita dolcezza e pazienza.-

Rachel: Amore, per favore, fai la brava! Io non ti terrò in braccio questa volta…

-Anche Alex parlò.-

Alex: Passerotto, non fare disperare la mamma di prima mattina. Per favore, mangia!

-Lily sorrise guardando Samuel che in silenzio e con il sorriso beveva dal suo piccolo biberon.-

Lily: Samuel ha già spazzolato tutto!

-Rachel guardò Lily.-

Rachel: Tale padre, tale figlio!

-Tutti scoppiarono a ridere, anche i gemelli che imitavano i grandi. Distratta da quelle risate, riuscirono a far sedere Emy sul seggiolone e finalmente riuscirono a farla mangiare.

Alle 8:00 precise, prima che suonasse la campanella, Lily andò subito nell'aula di matematica prima che tutti gli studenti arrivassero. Prima di entrare, bussò.-

Prof. Howe: Avanti!

-Lily entrò guardando il suo professore.-

Lily: Buongiorno professore!
Prof. Howe: Signorina Green-Hunt! Oggi non abbiamo lezione
Lily: Lo so. Sono venuta qui per farle le mie scuse. Mi dispiace averle mancato di rispetto, non so cosa mi sia preso. Non è da me!

-Il professore la guardò attentamente annuendo.-

Prof. Howe: Esattamente signorina, non è da lei. Per questo motivo l'ho mandata dal preside all'istante!

-Lily lo guardò confusa e lui continuò.-

Prof. Howe: Non volevo incoraggiare quel suo comportamento. Se l'avessi mandata a sedere al suo posto, non avrebbe capito di aver sbagliato. Anzi, se la sarebbe presa ancora di più e la sua attenzione sarebbe diminuita e questo avrebbe portato a un calo dei suoi voti, che col tempo sono diventati perfetti nella mia materia. L'anno scorso l'ho caricata eccessivamente di lavoro per vedere fin dove riusciva a spingersi, ed è riuscita nel suo scopo magnificamente. E' riuscita a recuperare tutto quanto, mantenendo una media alta e questo mi ha fatto capire quanto lei ci tenga. Tutti quanti abbiamo giornate storte, può succedere. Ho pensato fosse meglio troncare la sua rabbia da subito. Non voglio vederla buttare al vento tutto il duro lavoro che ha svolto. Mandandola dal preside avrebbe sicuramente capito la gravità della questione, perché lei è una ragazza molto intelligente e non può perdersi in queste cose!

-Lily era sbalordita. Non si aspettava un discorso del genere da parte di quel professore, l'avrebbe voluto abbracciare. Era davvero senza parole.-

Lily: Professore...
Prof. Howe: Accetto con piacere le sue scuse. E' tutto risolto, signorina!

-Lui sorrise trasmettendo a Lily una scarica di adrenalina.-

Lily: Grazie. Professore?! Se preferisce, può chiamarmi signorina Hunt. E’ più pratico e veloce

-Mentre Lily usciva dalla classe, il professore la richiamò.-

Prof. Howe: Lily?

-Subito Lily si voltò, lui non chiamava mai nessuno per nome.-

Lily: Sì?!
Prof. Howe: Il tuo compito in classe è andato a meraviglia!

-Lui sorrise facendo sorridere anche Lily proprio mentre la campanella suonava. Tutte le cose negative che pensava sul professor Howe vennero cancellate dalla sua mente. Lui non la odiava affatto e saperlo le alleggeriva il cuore. La matematica iniziava proprio a piacerle!
Uscì dall’aula e in corridoio venne afferrata per il braccio. Già sentire quella voce così fastidiosa le rovinava il buon umore.-

Victoria: Stavo cercando proprio te, bambina!

-Lily sbuffò guardando Victoria.-

Lily: Che vuoi?
Victoria: Dobbiamo lavorare insieme alle assegnazioni dei brani. Me lo ha appena detto Gonzales

-Lily alzò gli occhi al cielo e Victoria la strattonò.-

Victoria: Senti, nemmeno a me va a genio dover sprecare il mio preziosissimo tempo con te! Ma purtroppo non abbiamo scelta, ho provato a fargli cambiare idea ma, o lavoriamo insieme o ci becchiamo una “F”
Lily: Lo so, ci ho provato anch’io!

Victoria: Io non prenderò una “F” per colpa tua

-Lily la guardò.-

Lily: Io nemmeno. Dai, andiamo!

-Percorsero il corridoio e arrivarono in teatro. Si sedettero al tavolo ad aspettare i candidati. Rimasero in silenzio per cinque minuti, poi Victoria parlò.-

Victoria: Hai litigato con Daniel di recente? Oggi non vi ho visti attaccati nemmeno per un secondo. E’ parecchio strano
Lily: Senti Victoria, non ne ho voglia, okay? Sono qui contro la mia volontà, con una persona che non sopporto e sinceramente ho i miei problemi, non aggiungerti anche tu!
Victoria: Sei proprio acidina!

-Lily si zittì pensando a Daniel, e Victoria continuò.-

Victoria: Ieri sera mentre uscivo di casa, ho visto i tuoi genitori rientrare con le buste della spesa. E’ vero che tua madre è incinta? E che fine ha fatto il suo fidanzato? Quello alto e biondo?

-Lily la guardò sconcertata.-

Lily: Cosa ti fa pensare che ti racconterò la storia della mia vita? Non sono affari tuoi!
Victoria: No, non lo sono. Ho solo pensato che magari avessi bisogno di sfogarti con qualcuno di sincero, dato che Rebecca e Daniel non fanno altro che ridere alle tue spalle!
Lily: Cosa stai dicendo?
Victoria: So di tua madre perché li ho sentiti parlare in corridoio di quanto tu stessi impazzendo per questo fatto e poi ne abbiamo avuto la prova. Tutti sanno quanto tu sia stata stupida a rispondere al professor Howe e a farti sbattere dal preside

-Lily sospirò.-

Lily: Rebecca e Daniel hanno veramente detto così?
Victoria: Che stavi impazzendo inutilmente? Sì! Di me puoi dire quello che vuoi, ma non che non sia sincera

-Lily diventò cupa pensando a tutta quella storia. S’intristì pensando che due delle persone più importanti della sua vita potessero parlare di lei in quel modo. Non se lo aspettava. Victoria intanto, continuava a parlare facendo sempre più centro nelle paure e perplessità della ragazzina.-

Victoria: Non so come ci riesci. Io non ce la farei mai ad accettare un bambino in famiglia. E' troppa la differenza. Non mi sentirei per niente di fare la sorella maggiore, ho la mia vita, non mi andrebbe di occuparmi di un bambino, tanto lo scaricherebbero a me!

-Lily la guardò e si stupì di come quelle parole risultassero essere i suoi sentimenti e pensieri. Eppure le aveva dette Victoria, la persona più odiosa del mondo. Era un momento strano per le due ragazze, non urlavano, non s'insultavano. Stavano parlando normalmente e Lily si lasciò andare.-

Lily: Secondo te provare questi sentimenti è una cosa sbagliata?

-Victoria sorrise soddisfatta. Stava arrivando a ciò che voleva.-

Victoria: No, assolutamente no! E' un tuo diritto pensarla così. Anche io reagirei male, è normale. Una cosa che abbiamo in comune è che siamo figlie uniche e solo tra noi ci possiamo capire!
Lily: Io lo odio! Rovinerà tutto quanto e nessuno mi capisce, neanche Daniel!
Victoria: Beh, Daniel è normale che non ti capisca. Lui è il fratello minore, immaginati per la sorella che trauma!

-Lily scoppiò a ridere con piacere. Era la prima risata che non forzava da giorni. Victoria tornò seria.-

Victoria: Non sa cosa vuol dire doversi fare da parte per far posto a qualcun altro!
Lily: Già, e mai lo capirà!
Victoria: Posso essere sincera con te?

-Lily annuì.-

Victoria: A nessuno importerà ciò che pensi. Non ti prenderanno nemmeno in considerazione, tutti stanno aspettando che tu ti rassegni e basta. Scommetto che i tuoi non ti hanno neanche chiesto se volessi un fratello o una sorella

-Subito la rabbia di Lily tornò viva come il fuoco.-

Lily: Sì! A nessuno è importato ciò che pensavo e a nessuno importa come mi sento. Come faccio?

-Parlava più con se stessa che con Victoria.-

Victoria: Semplice, costruisci una corazza!
Lily: Una corazza?
Victoria: Già, come me! Io in realtà non sono così come mi vedi tu. So anche capire e volere bene ma voglio evitare di soffrire. Trattare male tutti ti fa vivere meglio. Da sfogo alla tua rabbia e vedrai che non ti sentirai più così male con te stessa. Semplicemente lasci andare e poi ad essere onesta, tutti quelli che ti stanno vicino se lo meriterebbero. Non avere paura di essere una mina vagante, gli altri capiranno che vuoi essere rispettata e si abitueranno

-Lily la guardò incuriosita. Quel discorso le era entrato in testa. Tutto aveva senso. D’altronde nessuno di loro l’aveva trattata con rispetto. Perché lei doveva sentirsi in colpa perché non riusciva più ad essere gentile? Aveva tutte le motivazioni del mondo per avercela con loro.-

Lily: Forse hai ragione, per una volta!

-Iniziarono ad assegnare le canzoni a tutti i ragazzi che si presentavano. Strano ma vero, Lily si divertì a prendere in giro le persone che non erano brave insieme a Victoria. Lei era divertente. Appena finirono, un’ora dopo, uscirono ridendo dal teatro.

Rebecca passava di lì per andare in classe e si chiedeva dove fosse finita Lily, dato che neanche Daniel l'aveva vista. Poi la vide, ridendo con Victoria. La cosa le sembrò impossibile e si avvicinò.-

Rebecca: Ciao!
Victoria: ..E poi che naso aveva!

-Sia Lily che Victoria continuavano a ridere quando la ragazzina notò la sua amica.-

Lily: Già! Ciao Becky!

-Victoria accarezzò il braccio a Lily.-

Victoria: Beh Lily, ci vediamo. Ricordati quello che ti ho detto!

-Prima di voltarsi, Victoria squadrò Rebecca dalla testa ai piedi.-

Victoria: Ah, Rebecca?! Mia nonna ha detto che rivuole il suo cappello!

-Victoria andò via lasciando Lily ridendo mentre faceva caso al cappello di Rebecca che la guardò malissimo.-

Lily: Devi ammettere che è molto old fashion come cappello!

-Rebecca continuava a guardarla male.-

Rebecca: Ma che ti prende? Ridevi con Victoria?
Lily: Non è poi così antipatica. Poi lei mi capisce!

-L’amica scoppiò a ridere.-

Rebecca: Oh, lei ti capisce? Ma per favore! Che diavolo ti ha detto?
Lily: Non sono affari tuoi!
Rebecca: Senti Lily, la conosco meglio di te, sono anni che frequentiamo la stessa scuola. So bene come fa, ci ha provato anche con me. Prima cerca di diventare tua amica...
Lily: Smettila! Sei solo invidiosa
Rebecca: E di cosa dovrei essere invidiosa?
Lily: Perché io non sono più nel suo mirino. Mentre ancora non sopporta te!
Rebecca: Non m’interessa ciò che dice e fa. E' un'oca egoista, doppiogiochista e stupida!
Lily: Anche lei è buona in fondo ed è sincera. Al contrario di qualcun altro...

-La campanella suonò e Lily non diede a Rebecca il tempo di rispondere.-

Lily: Ora se permetti devo andare a biologia!

-Rebecca le prese un braccio.-

Rebecca: Senti, non so cosa ti abbia detto, ma non devi crederle!
Lily: Lasciami!

-Lily scosse il braccio dalla presa dell'amica.-

Lily: Adesso ho da fare!

-Andò in classe lasciando Rebecca lì a pensare.-

Rebecca:"Sei testarda, io ci ho provato!"

-Proprio in quel momento Daniel incrociò Rebecca.-

Daniel: Becky, scusa se te lo chiedo ancora, ma hai visto Lily?
Rebecca: Sì l'ho vista, se ancora si può chiamare “Lily”...

-Daniel la guardò confuso e Rebecca si affrettò a continuare.-

Rebecca: Ha passato un’ora e mezzo con Victoria. Io non so cosa quella vipera le abbia detto, so solo che ora anche Lily inizia a sputare veleno come lei!

-Quel fine settimana passato a casa dei diddini si allungò a un mese e mezzo. Lily non aveva intenzione di tornare a casa. Oliver avrebbe voluto portarla via con la forza, però poi, dopo averci riflettuto insieme a Brittany, cambiò idea. Portarla a casa contro la sua volontà avrebbe aumentato la sua rabbia e sarebbe scappata di nuovo, cosa che volevano evitare. Questo fu un discorso valido che però, con il passare del tempo perdeva efficacia. Brittany si era decisamente stancata dopo un mese e mezzo.

Quella mattina chiamò Alex al telefono. Sua figlia doveva imparare ad affrontare le conseguenze delle sue azioni, non poteva più scappare.-

Brittany: “No, Alex. So che per voi non è un problema, ma adesso basta. Le abbiamo dato tutto lo spazio possibile, è ora che affronti le conseguenze. La sua punizione finirà tra due settimane e spero che passandole a casa si renda conto di ciò che ha fatto”
Alex: “Britt, dalle un altro po’ di tempo”
Brittany: “Credo di avergliene dato abbastanza. Sono quasi due mesi che non parlo con mia figlia. Non ha bisogno di più tempo. La stiamo trattando con i guanti anche adesso che è in torto e non se lo merita. L’abbiamo assecondata abbastanza. Domani sera siamo invitati a cena da Chad e Austin e lei verrà con noi, che lo voglia o no”
Alex: “Va bene, io e Rachel le parleremo. Ti sento stressata e voglio ricordarti che sei incinta”

-Brittany sospirò stanca.-

Brittany: “Lo so. Ma non riesco a smettere di preoccuparmi per Lily. Ho bisogno di vederla e di parlarci”
Alex: “Forse hai ragione, è ora che torni a casa. Le parlerò questo pomeriggio, appena torna da scuola e poi l’aiuterò a riportare le sue cose a casa vostra”
Brittany: “Grazie, Alex. So quanto ti stia costando fare la parte del cattivo”
Alex: “Non sono abituato a trattare Lily in questo modo. Mi dispiace anche tenerla chiusa in casa”
Brittany: “Quella è la sua punizione. Peggio per lei che ha continuato a sfidarci. Grazie davvero, Alex!”

-Alex sospirò e chiusero la chiamata. Intanto in camera di Brittany entrarono Oliver e Red che si sdraiò a terra guardando marito e moglie. Oliver la baciò, poi guardarono Red. Brittany si inchinò e lo accarezzò.-

Brittany: Manca anche a te, bello. Non è così?

-Red le leccò tutte le mani e Oliver parlò.-

Oliver: E’ cresciuto parecchio in due mesi!
Brittany: Già! Se continua a crescere così velocemente, non ci staremo più in casa!

-Oliver sorrise, avvicinò Brittany a sé, la baciò di nuovo dolcemente e le toccò il pancino. Brittany poggiò le mani su quelle di suo marito.-

Brittany: Tutti questi problemi mi fanno dimenticare del fagiolo! Il mese prossimo sapremo se sarà un lui o una lei…

-Oliver la guardò.-

Oliver: Vogliamo davvero sapere il sesso?

-Lei lo guardò sorpresa.-

Brittany: Non vuoi saperlo?
Oliver: Dico solo che non ho alcuna pretesa. Sai, uno spera di più in un sesso e se poi il bambino è di quello opposto, si rimane delusi. Non voglio delusioni. Dovremmo chiamarlo fagiolo per tutta la gravidanza
Brittany: Io so cosa voglio! Vuoi saperlo?

Oliver: No, perché so che influenzerai il mio pensiero. Non mi interessa di che sesso è. L’importante è che stia bene!
Brittany: Oh, ma che frase fatta!
Oliver: Spero abbia la tua stessa risata. Questo è tutto ciò che chiedo. Questa è una frase fatta?!

-Brittany lo guardò sorridendo, poggiandosi a lui che la strinse a sé.-

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Ottobre 1997. Bonsall, California.

-Quel pomeriggio, una Rachel saltellante andò ad aprire la porta di casa facendo entrare la sua migliore amica.-

Rachel: Indovina chi ha preso il massimo nel compito di matematica?!
Brittany: Quello per il quale mi hai assillata per due settimane di fila e al quale avresti preso una misera D perché non sapevi niente di niente?!
Rachel: Esattamente quello. Sono così felice di averlo passato! Quella “A” sembrava brillare sul foglio
Brittany: Finalmente non dovrò più vederti fare esercizi su esercizi. Mi sembra proprio il caso di festeggiare. Il prossimo fine settimana possiamo andare alla fiera. Starà a Bonsall per tre settimane per fortuna. Almeno non ce la perdiamo anche se andiamo in Arizona!

-Si sedettero sul divano e la signora Brooks, che ormai veniva chiamata “mamma” da Rachel, arrivò in salotto con dei biscotti e dell’aranciata.-

Signora Brooks: Brittany, cara!
Brittany: Salve signora Brooks! Allora, per questo fine settimana facciamo come l’anno scorso? Vengo a dormire qui da venerdì sera, così partiamo il sabato mattina presto?

-Rachel e sua madre si guardarono e Brittany lo notò.-

Brittany: Che succede?!
Rachel: Beh, non credo sia una buona idea. Voglio dire, il viaggio è molto lungo e non so se nelle tue condizioni...

-Brittany subito la interruppe.-

Brittany: Sono incinta di appena quattro mesi! Posso sopportare un viaggio in macchina. Non voglio lasciarti da sola. Voglio venire con te in Arizona!
Rachel: Non voglio che ti affatichi!
Brittany: Ti dico che starò bene. Non voglio smettere di vivere la mia vita solo perché sono incinta. Tra soli cinque mesi smetterò davvero di vivere per colpa sua!

-Indicò il pancino e la signora Brooks guardò Brittany storta.-

Signora Brooks: Non dire così, Brittany! Quel bambino è una benedizione
Brittany: Sarei stata più felice se questa benedizione, Dio, l’avesse fatta a chi la cerca davvero! Continua a crescere, è sempre più grande e si muove sempre di più
Rachel: Quando ti diranno il sesso?!
Brittany: Avrei potuto saperlo la settimana scorsa ma non ho voluto!
Rachel: COSA?! PERCHE’?
Brittany: Perché non mi importa cosa è. E’ un bambino, sono tutti uguali!
Rachel: MA IO VOGLIO SAPERLO!
Brittany: Lo saprai quando nascerà. Ora, torniamo al discorso “Arizona”, per favore?
Rachel: Non mi prenderò questa responsabilità. Tu resterai qui a Bonsall!
Brittany: Ma non è giusto!
Rachel: No Britt, mi dispiace. Non cambierò idea. Tu sei troppo irresponsabile e ancora non hai capito bene ciò che porti in grembo. Devi fare attenzione!
Brittany: Possiamo contrattare?
Rachel: No, assolutamente no!
Brittany: Ti porterò con me alla prossima ecografia e chiederò del sesso del bambino. Allora, mi porti in Arizona con te?
Rachel: Ti odio da morire!
Brittany: Oh, lo so!

-Entrambe risero iniziando poi, a fare merenda.

L’ultima settimana di Ottobre, Brittany, sua madre e Rachel, dopo aver fatto la visita, aspettavano che il medico tornasse con dei fogli e con l’informazione riguardante il sesso del bambino. Rachel non stava più nella pelle.-

Rachel: Secondo voi che cos’è?
Brittany: Maschio!
Joanna: Maschio!

-Brittany guardò sua madre.-

Brittany: Uh, almeno in qualcosa ci troviamo d’accordo!

-Rachel guardò la sua amica.-

Rachel: Vuoi che sia un maschio?!
Brittany: Non voglio che sia un maschio. Ho il presentimento che lo sia, tutto qua. Da tutta questa storia non può uscire qualcosa di semplice. Sarà un maschio uguale identico a Oliver che mi ricorderà ogni giorno quanto io sia stata incredibilmente idiota!

-Rachel scosse la testa.-

Rachel: Odio quando parli così del bambino!

-Joanna si intromise.-

Joanna: Solo quando lo stringerai tra le tue braccia capirai quanta gioia un bambino possa dare. Poi, sul fatto che siate stati degli incoscienti non ci sono dubbi. Ma dato che questo bambino nascerà, dovresti iniziare a pensarlo concretamente, Brittany. Io credo sia un maschietto per la forma della pancia. Quando rimasi incinta di Brittany, era chiaro come il sole che avrei avuto una femminuccia!
Rachel: Lo capisce solo dalla forma della pancia?
Joanna: Esattamente, cara!

-Brittany sospirò.-

Brittany: Rach, non ascoltarla. Sono baggianate! Mia zia Agatha riesce a inculcarti in testa anche le cose più stupide
Joanna: Beh, nella mia famiglia queste baggianate e tua zia Agatha ci hanno sempre preso!
Rachel: Tua zia Agatha ha detto che sarà un maschio?

-Brittany annuì.-

Brittany: Scommetto che Alex farà i salti di gioia. Potrà insegnargli il basket
Rachel: Alex sta ancora realizzando il fatto che una creatura stia crescendo dentro te!

-Tutte scoppiarono a ridere quando il medico tornò dentro e si sedette alla scrivania.-

Dott. Buster: Allora, volete sapere il sesso del bambino?
Brittany: Beh, diciamo una conferma. Sono già rassegnata!

-Lui guardò la Brittany ragazzina e poi parlò.-

Dott. Buster: Avrai una bambina!

-Subito Brittany sgranò gli occhi e Joanna pure. Mentre Rachel esplodeva di gioia.-

Joanna: Ne è sicuro dottore?
Dott. Buster: Assolutamente sicuro!

-Rachel prese le mani a Brittany che era ancora sotto shock.-

Rachel: Oh mio Dio! Speravo fosse una bimba
Brittany: E’ una bambina. Avrò una femminuccia!

-Fu in quel momento che senza aspettarselo, una lacrima le scivolò sul viso dalla felicità. Dopotutto quello non era altro che un grande inizio.-

>>>

 

Al liceo John Francis, l’ultima campanella che decretava la fine della giornata scolastica, era suonata già da dieci minuti quando Lily e Victoria uscirono da scuola.-

Lily: No, Vicky. Non potevamo escluderla, Justin è mio amico!
Victoria: Sì, è tuo amico solo quando gli fa comodo. Quel Justin è un ragazzino senza palle e la sua fidanzata non sa proprio cantare. Perché diavolo è venuta ai provini? Dovevamo darle una parte per forza!
Lily: Già, non posso darti torto. Però, abbiamo cercato di ridurre i danni dandole una piccola parte in modo da non rovinare lo spettacolo!

-Camminando, le due ragazze si avvicinavano a Daniel e alla sua macchina.-

Victoria: Un albero dovevamo farle fare. Almeno non avrebbe parlato e soprattutto cantato!

-Lily rise fermandosi vicino a Daniel. Poi parlò.-

Lily: Lo so, anche io penso che Sharon sia una campana. Ma mi dispiace per Justin. Io davvero non so cosa lui ci trovi in lei. E’ così… Così senza personalità, praticamente inutile!

-Victoria rise mentre Daniel le guardava e ascoltava senza parole. Era disgustato. Victoria guardò Lily.-

Victoria: Probabilmente è disperato!
Lily: Già!

-Lily guardò il suo fidanzato.-

Lily: Ciao amore!

-Lo baciò ma lui non rispose a quel bacio, si lasciò a malapena sfiorare le labbra. Lily ormai era abituata a quel suo comportamento. Victoria intanto li guardava.-

Victoria: Oh Daniel, e che diavolo! La tua ragazza ti ha appena baciato, quella faccia da morto vivente non la spronerà a dartela, sai?

-Lily guardò Victoria imbarazzata.-

Lily: Vicky!!
Victoria: Che c’è? Ho detto solo la verità. Beh, io vado. Ci vediamo lunedì, Lily! Cerca di trovare una soluzione per Sharon la campana!
Lily: Lo farò. Ciao!

-Videro Victoria allontanarsi, poi Daniel spazientito guardò Lily.-

Daniel: Andiamo?
Lily: Sì!

-Salirono in macchina e lui partì.-

Daniel: Da quando parli male di Justin?
Lily: Non parlavo male di Justin!

-Lily lo guardò accigliandosi e Daniel sbuffò.-

Daniel: Senti, non ho voglia di litigare...
Lily: Non stiamo litigando! Tu comunque non hai sentito Sharon cantare. Non puoi capire

Daniel: Sei uscita ultimamente con Rebecca?
Lily: Svegliaaa! Entrambe siamo in punizione, motivo per il quale non esco nemmeno con te!
Daniel: Beh, ci hai parlato a scuola?
Lily: Ultimamente ho poco da dirle. Le volte che ci ho parlato mi ha fatto saltare i nervi con il suo moralismo. Se lei avrà voglia di comportarsi da amica, sa dove trovarmi!

-Daniel la guardava sempre più deluso.-

Daniel: Cosa ti ha detto Victoria in teatro il mese scorso?
Lily: Daniel! Basta, ancora con questo interrogatorio?
Daniel: Voglio sapere cosa ti ha detto per farti cambiare così!
Lily: Così, come?
Daniel: Nemmeno te ne rendi conto!

-Arrivarono a casa di Alex e Rachel e Lily scese dalla macchina guardando il suo ragazzo dal finestrino.-

Lily: Pensa quello che vuoi!

-Si voltò ed entrò in casa, vide Alex e Samuel.-

Lily: Ciao diddi! Ciao piccolino!

-Samuel girò la testa e la guardò divertito.-

Lily: Sì, ho rubato tutti i tuoi biscottini, piccola peste!

-Lily gli fece il solletico e lui si rotolò per terra ridendo con la sua vocina squillante.-

Alex: Oggi sei tornata prima del solito, bimba!
Lily: Mi ha riaccompagnata Daniel in macchina, ecco perché. Con il bus ci avrei messo secoli
Alex: Finalmente è riuscito a ritirare la macchina dal meccanico!
Lily: A quanto pare. Come mai tu sei già a casa con i gemelli?

Alex: Avevo delle vecchie ore di permesso da utilizzare e ne ho approfittato per tornare a casa con le pesti mentre Rachel è ancora a lavoro!

-Alex la guardò, poi si avvicinò a lei.-

Alex: Bimba, devo parlarti un momento...

Lily: Mi metti l’ansia quando diventi serio

-Si sedettero sul divano mentre Samuel rotolava sul tappeto gustandosi le sue costruzioni in gomma.-

Alex: Ho parlato con tua madre al telefono. Domani sera andrete a cena da degli amici e Brittany è stata molto chiara, devi andare con loro
Lily: Gli farò questo favore e poi mi farò riportare qui
Alex: Bimba, sei qui da quasi due mesi...
Lily: AH! Vi disturbo?! Me ne posso andare

-Alex la guardò. Non gli piaceva affatto come si poneva Lily. Forse Brittany aveva ragione, la stavano tutti assecondando troppo.-

Alex: Mi fai finire di parlare?! Non aggrapparti a queste piccole cose, Lily!

-Sentire Alex chiamarla per il suo nome e non “Bimba” destabilizzò la ragazzina, soprattutto per la durezza del tono del suo padrino. In quel momento tornò a casa anche Rachel. Salutò tutti e si sedette sul divano con suo marito e la sua figlioccia. Capì subito che stava succedendo qualcosa di strano.-

Rachel: Che succede qui? Sento della tensione
Lily: I miei genitori mi costringono a tornare a casa. Io non voglio!

-Alex la guardò.-

Alex: I tuoi genitori sono a pezzi per questo tuo inspiegabile comportamento. E’ normale che vogliano che tu torni a casa. Perché non chiarite una volta per tutte?
Lily: Pensi che io non stia male? Pensi che mi diverta a essere così? Ti sbagli, e anche tu, diddi Rachel. Vi sbagliate di grosso

-Alex la guardò perplesso e Lily continuò.-

Lily: Vi sento la notte quando parlate di me, mentre in camera preparo lo zaino e voi state in salotto!
Alex: Bimba, noi vogliamo solo che voi risolviate tutto. Con calma, dovresti pensare a tutta questa storia
Lily: D'accordo!

-La ragazzina aveva un incredibile bisogno d'affetto e Rachel lo sapeva bene. Lily guardò sua diddina che subito aprì le braccia stringendola a sé. Accarezzandole i capelli continuava ad abbracciarla.-

Rachel: Lo so che ti manca, tesoro!

-Lily sospirò, sentendosi, poi toccare il piede. Si staccò dall'abbraccio, vide Samuel a terra e sorrise. Anche Rachel rise, prendendolo in braccio e baciandogli le morbide guance.-

Rachel: Ma guarda questo gelosone!

-Lily guardò Samuel accarezzandogli la manina, quella che non aveva in bocca.-

Lily: Non ti porto via la mamma piccolino, tranquillo! Io ho la mia a casa

-La ragazzina guardò Alex e Rachel con amarezza. Alex l’accarezzò e Lily parlò.-

Lily: Ora vado a fare i compiti
Rachel: D’accordo tesoro!

 

-Intanto Brittany faceva la spesa al negozio e mentre faceva scorta di biscotti al cocco scegliendo i migliori, parlava al telefono con suo marito.-

Brittany: “Come sarebbe a dire “E’ scappato”?”
Oliver: “E’ scappato! Nemmeno io so come abbia fatto. Mi sono distratto un attimo, Red ha tirato un po’ più forte e il guinzaglio mi è sfuggito di mano. Ho provato a inseguirlo ma andava troppo velocemente. Ora salgo in macchina e vado a cercarlo. Oggi dovrebbe fare quel vaccino e lo farà!”

-Brittany sbuffò al telefono.-

Brittany: “Ci mancava solo Red da aggiungere alla lista dei problemi. Perché tutti scappano da casa nostra? Siamo così sgradevoli?”
Oliver: “Non so darti una risposta! Spero di trovarlo velocemente. Ti chiamo dopo!”
Brittany: “Va bene!”

-Chiusero la chiamata e Brittany mise il telefono in borsa. Finì di fare la spesa e andò a pagare alla cassa. In fila davanti a lei c’era un ragazzino familiare. Lo guardò bene, era Daniel. Anche lui girandosi, vide Brittany.-

Daniel: Brittany!
Brittany: Ciao Daniel!
Daniel: E' strano incontrarci senza Lily, vero?
Brittany: Già! Come sta?
Daniel: Non lo so nemmeno io sinceramente. Ci sentiamo poco

-Brittany lo guadò perplessa. Okay, Lily era in punizione e non poteva uscire, però potevano tranquillamente vedersi a scuola o chiamarsi con il telefono di casa. Daniel continuò.-

Daniel: E' diventata amica di Victoria in questo ultimo mese e sta cambiando completamente...

-La ragazza sgranò gli occhi incredula.-

Brittany: Amica di Victoria? La detestava e Victoria non si è mai comportata bene con Lily!
Daniel: Già.. Voi quando la riporterete a casa?
Brittany: Tornerà per forza domani. Dobbiamo andare a cena da degli amici e voglio che sia presente
Daniel: Spero che tornando a casa ritrovi se stessa. Mi manca!

Brittany: Non immagini quanto possa mancare a noi!

-In quel momento fu il turno di Daniel, si salutarono e si separarono prima di pagare.

Intanto in casa McKay, Lily si sorprese a pensare ai suoi genitori e a Red. Sì, le mancavano tutti quanti.-

Lily: “Dai Lily, devi studiare o no? Così non combinerai niente tutta la sera! Visto che sei in punizione approfittane per studiare almeno!”

-Le gocce sulla finestra catturarono la sua attenzione. Iniziava a piovere e a fare più freddo a Los Angeles, la stagione iniziava a cambiare. Presto sarebbe stato Natale, il primo passato tutti insieme come una vera famiglia. Si alzò dalla scrivania, uscì nel balcone e osservò la strada mentre qualche goccia d’acqua le bagnava i capelli e i vestiti. Qualcosa sul marciapiede catturò la sua attenzione.-

Lily: Non ci credo. Ma quello è...

-Red intanto, si avvicinava alla casa con una camminata tranquilla trascinando dietro di sé il guinzaglio. Vide Lily e iniziò a correre più veloce. Anche la ragazzina di corsa scese le scale e aprì la porta d’ingresso. Red, correndo, saltò su Lily che perse l’equilibrio e cadde. Le leccò tutta la faccia. Lily rise abbracciandolo.-

Lily: Ciao bello! Sì, mi manchi anche tu. Mi manchi da morire! Ora fammi alzare

-Alex si alzò dal divano affacciandosi verso l’entrata.-

Alex: Bimba, che succ... Red!

-Senza farselo dire due volte, il cucciolo andò a farsi coccolare da Alex, poi andò nel tappeto dove i gemelli giocavano con le loro costruzioni di gomma e li leccò. Tornò da Lily mostrandole il guinzaglio. Anche Rachel tornò in salotto con due tazze di caffè in mano. Guardò Lily poggiando le tazze sul tavolino, poi anche lei accarezzò il cucciolo.-

Rachel: Credo che voglia portarti da qualche parte!
Lily: Allora, se posso, faccio un giretto con lui. Okay?
Rachel: Vai pure!

Lily: Ci vediamo dopo!

-La ragazzina sistemò Red e uscirono di casa.-

Lily: Allora, dove mi porti? Al parco? Dal tizio degli hot dog? Non ho neanche finito i compiti, uff!

-Red, sentendo il tono di Lily, abbassò le orecchie come per scusarsi.-

Lily: Oh no, Reddy, non è colpa tua! In questo periodo nemmeno io riesco a capirmi. Ma tu ci pensi? Un bambino, che seccatura. So che non posso stare in eterno da diddi Alex e Rachel, mi toccherà sopportarlo o sopportarla..

-Parlando parlando, non badò a dove Red la stesse portando.-

Lily: Però avrà quasi la stessa età dei gemelli. Dato che questo bambino nascerà vorrei almeno che fosse... Oh Reddy, perché mi hai portata a casa?

-Red si aggrappò sulla finestra. Lily, curiosa, andò a sbirciare e vide Brittany sul divano che leggeva. Le vennero le lacrime agli occhi. Sua madre era così vicino e non poteva abbracciarla. Non poteva lasciarsi andare alle coccole e all’affetto. Era tutto finito. Lei non sarebbe più stata la bambina di casa. Vedere sua madre dopo un mese e mezzo, le spezzava il cuore, le mancava da morire.
Brittany, intanto, non riusciva a concentrarsi, alzò lo sguardo e la vide. La vide dalla finestra che la guardava. Sembrava essere passata una vita. Subito si alzò e corse ad aprire la porta.-

Brittany: Lily!

-Sentire pronunciare il suo nome dalla voce di sua madre, fece stare Lily ancora peggio e sempre più nostalgica.

Proprio in quel momento, Oliver tornò a casa dopo aver cercato Red, senza risultati. Subito anche lui corse da Lily e vedendo Red, rise.-

Oliver: Ecco dove sei stato. Hai riportato la nostra principessa a casa. Beh, farai il vaccino un altro giorno. Oggi festeggiamo!

-Oliver si avvicinò a Red accarezzandolo, poi affiancò sua moglie. Red spinse Lily con la testa, come per invitarla ad entrare dentro casa.-

Lily: Okay Reddy, non c’è bisogno di spingere!

-La ragazzina si avvicinò alla porta e subito Brittany l’abbracciò. Non riusciva a credere di averla di nuovo tra le sue braccia.-

Brittany: Ci sei mancata da morire!

-Per quanto, Lily adorasse quella stretta e le mancasse sua madre, il suo profumo e le sue coccole, rimase immobile. Ancora non riusciva a lasciarsi andare.-

Lily: Beh, io... Sono venuta per riportare Red. Domani sera verrò a quella cena con voi e poi, pensavo che potreste riportarmi a casa di diddi Alex e diddi Rachel. Sto bene lì

-Brittany la guardò sentendo un pugnale trafiggerle il cuore.-

Brittany: Pensavo volessi tornare a casa

-Oliver guardò sua moglie che era distrutta, aveva ricevuto l’ennesima botta dalla figlia. La parte severa di Brittany iniziava a crollare. Ormai la ragazza non riusciva più nemmeno a fingere che sua figlia non la ferisse. Era chiaro quanto Brittany ci soffrisse. Oliver pensò che Lily stesse davvero esagerando. Brittany sentiva così tanto la sua mancanza da non riuscire più a prendere il comando, da non riuscire più a imporsi, voleva soltanto che sua figlia tornasse a casa e che tutto tornasse come prima. Qualcuno doveva pur prendere le redini della situazione. Oliver guardò sua figlia con durezza poggiando il braccio sulle spalle di Brittany.-

Oliver: Non ti riporteremo a casa di Alex e Rachel. Domani voglio vederti a casa dopo scuola con tutte le tue cose. Non mi importa come e quando le riporterai qui. I tuoi diddini non ti ospiteranno più. E’ questa casa tua. Se domani non ti vedrò qui, ti verrò a prendere di peso e avrai un altro mese di punizione. Ora noi, dobbiamo mangiare. Grazie per averci riportato Red. Buona cena e saluta Alex e Rachel da parte nostra!

-Lui le chiuse la porta in faccia lasciandola fuori senza darle il tempo di rispondere o reagire in qualche modo. Era distrutto ma doveva farlo. Lily rimase sconcertata e decise di tornare a casa dei suoi diddini. I pensieri non le davano pace.-

Lily: “Non ci posso credere, mi ha chiuso la porta in faccia! Ma chi si crede di essere?! Ooh, non lo sopporto! Mamma però sembrava essere a pezzi. Forse sto sbagliando tutto quanto, ma non riesco a perdonarli, non ancora almeno”

-Una volta tornata a casa di Alex e Rachel gli raccontò tutto durante la cena, per poi andare a letto e addormentarsi tra mille pensieri.

La mattina seguente a scuola, Victoria si era stancata di fingersi una brava ragazza, era più di un mese che stava appresso a Lily e finalmente, dopo essersi conquistata la fiducia della ragazzina, decise di agire. Lasciò Lily insieme ai suoi amici che sapevano cosa fare mentre lei andava da Daniel.-

Victoria: Ciao!

-Lui la guardò storto. Odiava in cosa lei stesse trasformando Lily.-

Daniel: Che vuoi?
Victoria: Sono venuta a fare un lavoro sporco, purtroppo. Lily non se la sente. Sai com’è, è solo una ragazzina!
Daniel: Non ho tempo da perdere con te, Victoria!

-Daniel si voltava per andare via ma la ragazza gli prese il braccio.-

Victoria: Non vuole più stare con te. Ieri mi ha chiamata e mi ha raccontato della sua nuova cotta, Lucas, il mio amico
Daniel: Non dire cavolate!
Victoria: Non dico cavolate. Ieri mi sono arrabbiata con lei, perché ci tengo a te. Mi dispiace che tu ti faccia prendere per il culo da una bambina. Senti, ha detto che tu non sei stato dalla sua parte e che non sopporta più averti vicino. Si annoia con te e non può più essere se stessa. Dice che non l’hai mai supportata per la storia del bambino

-Daniel la guardava. Iniziava a credere a quelle parole perché tutto risultava. Victoria non poteva sapere certe cose, a meno che Lily non si fosse confidata con lei. E lo aveva proprio fatto. Victoria continuò.-

Victoria: Puoi credermi o no, però i fatti parlano chiari. Guarda tu stesso con i tuoi occhi. Per me quello è fare la civetta con un altro

-Daniel vide Lucas e Lily che si abbracciavano. Subito la rabbia prese possesso di lui. Mentre Lily si staccava dall’abbraccio di Lucas…-

Lily: Mi dispiace per tuo nonno, Luke!

-Il piano era quello di farle credere che Lucas aveva recentemente perso suo nonno.
Daniel, accecato dalla rabbia, andò verso Lucas. Lo spinse.-

Daniel: Ma che diavolo fai?

-Lily guardò il suo fidanzato in preda al panico.-

Lily: Daniel! Ma cosa ti prende?!
Daniel: Tu, stai zitta!

-Daniel era furioso. Lucas lo guardò mentre tutti gli studenti iniziavano a radunarsi in cerchio per guardare.-

Lucas: Amico, rilassati
Daniel: Cosa non ti è chiaro del concetto “Questa è la mia ragazza”?

-Gli diede un pugno in faccia, avrebbe voluto ucciderlo. Lily si mise in mezzo, urlando disperata.-

Lily: DANIEL SMETTILA! NON FARE L’IMBECILLE. FINISCILA!

-Per non colpire la sua ragazza, Daniel si fermò. La guardò disgustato.-

Lily: Brava, difendi pure il tuo nuovo ragazzo, però prima, impara a parlare faccia a faccia con le persone. Non devo venire a sapere dagli altri le cose che riguardano noi, per poi vederti due secondi dopo con un altro!

-Lily non aveva idea a cosa Daniel si stesse riferendo.-

Lily: Ma cosa stai dicendo?
Daniel: Non fare la finta tonta!

-In quel momento a farsi largo tra la folla furono Jordan e Rebecca che videro in che condizioni fosse Daniel. Jordan subito prese il suo amico per le braccia.-

Jordan: E’ meglio andare via!

-Daniel continuava a guardare Lily disgustato.-

Daniel: Sì, forse è meglio!

-Si voltarono e andarono via con Rebecca a seguito, che non riusciva più nemmeno a guardare Lily in faccia.

Per tutta la giornata, la ragazzina veniva ignorata da tutti, Daniel, Victoria, Rebecca e anche da Jordan. Prima di andare all’ultima lezione, vide il suo fidanzato e lo fermò. Voleva assolutamente sapere che cosa gli fosse saltato in mente.-

Lily: Mi dici che cosa ti prende?
Daniel: Lo sai benissimo! Ma non ti fai schifo da sola?
Lily: Cosa stai dicendo?

-Anche Lily iniziava a perdere la pazienza.-

Daniel: Perché diavolo hai mandato Victoria a scaricarmi?

-In quel momento la ragazzina si sentì il cuore in gola.-

Lily: Io non ho detto niente a Victoria!
Daniel: Sì, certo! E il tuo nuovo fidanzato Lucas?! Eh? Ho visto quell'abbraccio, non sono mica cieco. Stupido, sì, perché nonostante tu mi abbia lasciato, io sono innamorato perso di te e non riesco nemmeno ad odiarti!

-Lui subito girò il viso per non far vedere a Lily gli occhi rossi. Lei lo guardò.-

Lily: Mi hanno detto che il nonno di Lucas è morto, ecco perché lo abbracciavo!

-Lily prese il viso del ragazzo e lo girò in modo che lui la guardasse negli occhi e lei cedette completamente alle proprie emozioni mentre le lacrime le percorrevano quel viso veramente stanco di tutti quei drammi.-

Lily: Eccome se sei stupido! Come puoi anche solo pensare che io ti voglia lasciare o che sia innamorata di un altro? Io amo te, Dan! Ti amo dal primo momento. Ti amo dai primi sguardi che ci siamo scambiati. Anche se questo è stato un periodaccio e mi dispiace non essere riuscita a dimostrartelo, ma io ti amo. Non mi è mai passato per la testa di lasciarti, solo a pensarci mi sento vuota

-Tirò su col naso, aveva davvero bisogno di sfogarsi e piangere.-

Lily: Come hai potuto pensare che io sia in grado di vivere senza te?

-Subito Daniel la strinse a sé. Lei gli mancava da morire. Si strofinò gli occhi ancora rossi e la strinse più forte.-

Daniel: Non scapparmi mai più, okay?

-Lily teneva il viso poggiato sul petto del suo fidanzato e finalmente si sentì di nuovo protetta. Non riusciva a smettere di piangere. Solo il pensiero di non stare più con lui l'aveva terrorizzata. Perdere Daniel sarebbe stato come perdere una cosa di vitale importanza. Daniel sorrise, amava il profumo di Lily, amava tutto di lei. Aveva quasi paura di lasciarla andare. Poi, con coraggio si staccarono dall’abbraccio. Lily con gli occhi ancora rossi e bagnati lo guardò.-

Lily: Niente ci separerà più, promesso?

-Daniel la guardò e con la mano le asciugò le ultime lacrime.-

Daniel: Niente ci ha separati!

-La strinse ancora e la baciò con passione mentre la campanella suonava. Rebecca vide la scena da lontano sorridendo, proprio mentre Victoria le passava affianco.-

Rebecca: Era ora!

-Anche Victoria guardò Daniel e Lily.-

Victoria: Che schifo!
Rebecca: Il tuo piano è andato male, eh?! Vai a rosicare da un'altra parte
Victoria: Sai benissimo che quando voglio una cosa la ottengo sempre!

-Victoria la superò e, dopo averla guardata male, Rebecca riprese a sorridere felice per i suoi amici. Vide Jordan guardarla sorridendo. Quando la ragazza sentì una stretta da dietro e un bacio sulla guancia. Era Tristin, il suo fidanzato.-

Tristin: Sei felice?
Rebecca: Sì, sono davvero felice per loro!

-Riguardò Lily e Daniel mano nella mano, per poi baciare Tristin.-
 

 

Ciao Meraviglieee!

Lo so, lo so che ci ho impiegato una vita a caricare questo capitolo.

Però è uno dei più lunghi e poi, ho avuto una settimana abbastanza frenetica e non ho avuto tanto tempo.

Spero di farmi perdonare con questo capitolo. Vi è piaciuto?

Spero di non aver deluso le vostre aspettative.

Voglio dire un GRAZIE DI CUORE a tutti quelli che mi hanno recensita. Mi fa un piacere immenso! <3

Come sempre aspetto con ansia le vostre opinioni :)

Dovrei pubblicare il prossimo capitolo i prossimi giorni.

Buona domenica,

Sum <3

  
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