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Autore: Serenity452    17/09/2017    2 recensioni
1945: Adelaide "Ade" Maxwell frequenta il settimo anno, ad Hogwarts, nella casa di Grifondoro ed è figlia di un nome importante: suo padre Vladimir Maxwell è un membro del Wizengamot e grande amico di Lumacorno.
Negli anni scolastici Ade ha collezionato una lunga serie di figuracce che hanno coinvolto un'unica persona: Tom Marvolo Riddle.
Lo studente modello, prima Prefetto ed ormai Caposcuola, pupillo di Lumacorno temuto e rispettato da tutto il corpo studentesco viene costantemente investito dalla sfortuna quando Ade Maxwell è vicino a lui.
E tra un Lumacorno convito che il suo pupillo e la sua "nipotina" potrebbero formare la più promettente coppia di tutti i tempi, un Silente sempre più sospettoso e la combriccola dei neo-Mangiamorte, può una lunga ed interminabile serie di sfortunati eventi creare qualcosa di magico.... come l'amore nel crudele e spietato Lord Voldemort?
State a verdere!
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Horace Lumacorno, Nuovo personaggio, Tom O. Riddle, Tom Riddle/Voldermort
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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I - Ade Maxwell
 


«Per Godric, Ade! Stai dicendo che salterai il pranzo, per andare in biblioteca?»

Violet è sconvolta, lo so.

Non è da me saltare il pranzo.

Non per lo studio.

«Lumacorno mi tiene sotto scacco matto, se non prendo una E, cosa impossibile, lo riferirà a mio padre ed allora addio gita ad Hogsmead.» borbotto sconsolata, mentre afferro al volo del pane e qualche pezzetto di formaggio dal mio tavolo Grifondoro.

«La sfortuna di essere una Maxwell!» ride Violet, dandomi il suo toast, ricevendo da parte mia un sorriso grato.

«Già, quanto vorrei che mio padre fosse più elastico riguardo alla mia istruzione, ma che posso farci, è già un miracolo che non mi abbia diseredata quando sono entrata in Grifondoro e non in Serpeverde, non voglio tirare troppo la corda, ci vediamo più tardi!» Esclamo, bevendo al volo del succo di zucca, prima di salutarla con la mano e filare via verso la biblioteca.

Trangugio in fretta ciò che ho preso nella sala grande, conservando per più tardi il toast di Violet.

Avrò sicuramente fame.

Entro nella biblioteca deserta eccetto per lunica creatura vivente di questo mondo che ad ora di pranzo, sebbene non ne abbia bisogno, è china sui libri come se non ci fosse un domani.

Tom Marvolo Riddle. *

La sua faccia è completamente immersa nel libro e solo la sua chiama scura e folta si nota, ma lo riconosco dalle onde dei suoi capelli e dalle dita lunghe che stringono il libro come se dovesse trattenerlo per non farlo scappare via.

Siamo allinizio del settimo anno e lui già studia come se dovesse dare i M.A.G.O da un momento allaltro.

Avrà come minimo già finito il programma di studi per conto suo.

Istintivamente alzo gli occhi al cielo e raccolto una pila di libri a caso sul tema pozioni, ma quello in cima mi casca dalle mani.

Sbuffo stupita e sento un sospiro brusco dalla direzione di Tom.

«Maxwell.» sussurra il mio nome in modo minaccioso e tra i denti, senza nemmeno voltarsi, sgridandomi come se il libro caduto fosse suo.

«Scusa, Riddle.» rispondo, scioccamente con le gote in fiamme mentre guardo la sua schiena.

E visto che non può vedermi alzo gli occhi al cielo, maledicendo la mia remissione e la sua presunzione.

So che probabilmente mi detesta per più di un motivo.

Ad esempio, al secondo anno involontariamente, mentre consegnavo la mia terribile pozione mal riuscita al professore, la boccetta mi era scappata dalle mani ed era finita tutta sulla sua divisa.

Tom non laveva presta tanto bene, ma siccome Lumacorno caveva riso su, per tenere una buona facciata il Serpeverde aveva finto di perdonarmi con un sorriso.

Al quarto anno, invece, mentre correvo a cena gli ero finita contro e i suoi libri erano volati al piano di sotto e sfortunatamente Tom era dovuto tornare indietro a recuperarli. Quello stesso anno, sfortunatamente, invece di trasfigurare il mio calice avevo colpito il suo, trasformandolo in una gallina, che aveva starnazzato per tutta laula e Silente era stato per molti minuti convinto che fosse opera dello stesso Tom.

Il Sesto anno era stato un vero disastro.

Come al solito Lumacorno non faceva altro che adularlo e durante una delle cene del Lumaclub ci aveva fatto accomodare vicini dicendo, davanti a tutti, che eravamo una coppia molto promettente e che Tom sarebbe diventato sicuramente Ministro della Magia, se gli avesse mandato altri Anans Canditi e avesse sposato una Maxwell.

E quella Maxwell sono io, dato che sono lultima Signorina della mia casata.

Era stato oltre modo imbarazzante, ma lui aveva sorriso in modo intrigante ed io, emozionata, gli avevo tossito contro tutti il gelato che avevo in bocca e nel tentativo impacciato di ripulirlo, avevo rovesciato tutta la mia coppa sui suoi pantaloni.

Sono certa che quella sera i suoi occhi erano rossi di rabbia omicida e che se non fosse stato per le risate di Horace lui invece di rassicurarmi e cedermi il suo gelato, mi avrebbe lanciato una Cruciatus.

«Lascia questo posto, prima che la tua malasorte si riversi su di me.» ordinò lui, sempre senza degnarmi di uno sguardo.

Sistemo distinto i capelli neri e lisci dietro lorecchio e punto gli occhi su di lui.

«Non ho la malasorte, Riddle. Non è carino da parte tua dire certe cose!» borbottai, chinandomi a recuperare il libro caduto, ma come il karma crudele che Tom sospetta mi affligga, tutti i libri valicano il mio braccio e cadono facendo un rumore infernale.

Lui finalmente si volta a guardarmi ed io sorrido imbarazzata.

Tom si alza e mi da una mano a raccogliere i tomi sul pavimento.

«Sei molto fortunata che il tuo nome sia Maxwell e che Lumacorno ti definisca la sua nipotina o a questora ti avrebbero già cacciata.» dice lui, velenoso come la serpe che è.

«Il fatto che mio padre sia un politico ed abbia amici ricconi non fa di me una raccomandata, ti ricordo che ho buoni voti in molte materie, signor Caposcuola. Nessuno potrebbe mai cacciarmi.» esclamo risentita.

Tom si alza e mette nello scaffale i libri che avevo scelto.

«Mi servono per il test di domani, li hai messi troppo in alto.» gli dico esasperata.

«Sono libri presi a caso, Adelaide. Ti basterà questo.» dice in modo presuntuoso.

Lo guardo scioccata e lui mi indica la porta in modo intransigente.

«Non è la tua biblioteca!» esclamo spiccatamente, prima di afferrare la mia borsa e ficcarci il libro dentro.

So già che me ne andrò, alla fine faccio sempre quello che Tom Riddle pretende, perché mi spaventa.

E lo sa anche lui.

Durante il terzo anno, il mio molliccio era lui e quando gridai Riddikulus il Serpeverde divenne un Tom Riddle con la faccia da Maialino, le orecchi morbidose e la coda arricciata davanti a tutta la classe.

Naturalmente, lui era lì.

Lo guardo unultima volta e poi scuotendo il capo, vado via, lasciandolo a gongolare del suo potere.

Appena arrivo alla porta, la apro e quando lo faccio sento i dei libri cadere ed un soffocato lamento di dolore.

Guardo verso Tom e mi accorgo che i libri gli sono cascati sulla testa.

È meglio scappare, prima che mi maledica, forse quando sono con lui ho davvero la malasorte.

 

[Continua...]

 

-Angolo Autrice-

*Marvolo è il secondo nome di Tom Riddle, nella versione inglese.

La traduzione italiana sarebbe Orvoloson, ma sinceramente preferisco Marvolo perché suona meglio ed è, decisamente, più FIGO.

Come il nostro giovane Voldy <3

   
 
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