“Vieni…”
Sentì un sussurro incitarla ad andare avanti. Le gambe le si immobilizzarono, il respiro cominciò a mancare. Era davvero la scelta giusta quella di andare lì?
“Io ho quello che vuoi…”
Strinse i pugni fino a conficcarsi le unghie nella carne, le dita bianche dallo sforzo e il sangue che stillava dalle piccole mezzelune. Fece vari respiri profondi e si addentrò. L’interno della caverna era buio e umido, con piccole gocce d’acqua che scendevano e si infrangevano sul pavimento, causando un suono cristallino e sinistro.
“C’è… C’è qualcuno?”