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Autore: Khailea    17/09/2017    0 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggi in questo capitolo:
Jack
Daimonas
Ailea
Khal
Lighneers
Zell
Astral
Lacie
Hope
Grace
Milton
Seraph
Alexander
Johanna
Samantha
Diana
 
 
La notte sembrò arrivare prima del solito a Rookbow, per caso o per destino la maggior parte degli studenti della Werewolf's Shadow si erano riuniti in un unico punto, alla battaglia musicale che si teneva in una zona poco abitata della città.
Lighneers si era diretto lì prima di molti altri in modo da non aver problemi a partecipare, vista la fortuna del pomeriggio aveva deciso di non rischiare e fortunatamente era riuscito ad iscriversi appena in tempo, pregustava già il momento in cui sarebbe salito sul palco.
Ailea come lui aveva già deciso in precedenza d'andare in quel posto ma al contrario suo non avrebbe partecipato, aveva solo voglia di stare fuori, visto che c'erano anche Seraph e Milton in casa con lei aveva pensato fosse educato invitarle ed entrambe avevano accettato, Milton era incuriosita da come potesse essere quella gara mentre Seraph era stata decisamente più difficile da convincere, inizialmente la ragazza avrebbe voluto tornarsene a casa ma visto l'insistenza di Ailea era stata costretta a cedere, era ben convinta tuttavia che se si fosse annoiata sarebbe andata via subito.
Cosa simile era accaduta con Jack e Daimonas, si erano fermati in un luogo vicino alla festa e Jack sentendo la musica si era incuriosito, le uniche volte in cui l'aveva sentita sull'isola era quando venivano fatti dei sacrifici particolari, aveva quasi dovuto trascinare Daimonas con sé per convincerlo a venire, lui odiava stare in mezzo a tanta gente e quel frastuono lo assordava, per non parlare dell'odore acre misto ad alcol, ma alla fine dovette cedere, senza mancare di farsi dare da Mostro del senza spina dorsale.
Khal non si sarebbe mai fatto sfuggire l'occasione d'incontrare Ailea ma presentarsi così all'improvviso avrebbe potuto insospettirla, per questo motivo aveva chiamato il fratello obbligandolo ad andarci con lui, lasciandogli ovviamente la libertà di invitare chi preferiva.
Con un sospiro triste Alexander aveva chiuso la chiamata ed Hope accanto incuriosita gli aveva chiesto se andasse tutto bene, dopo una rapida spiegazione lei aveva insistito per accompagnarlo e lui non aveva potuto rifiutarsi, stando con lei forse avrebbe anche potuto divertirsi ed una parte di lei aveva proposto di seguirlo solo per poter passare ancora un po' di tempo assieme.
La ragazza aveva scritto a Grace che sarebbe tornata tardi, in modo da non farla preoccupare, ma sfortunatamente ottenne l'effetto opposto, la rossa non si fidava abbastanza di Alexander per lasciarlo solo con la sua amica in un posto che non conosceva, decise quindi che sarebbe andata a controllare di persona, dopo aver detto al fratello di restare a casa aveva subito chiamato Johanna per dirle di andare assieme a lei.
La bionda aveva subito acconsentito, normalmente non andava così spesso a delle feste, soprattutto perché si trovava a disagio in certe situazioni, ma se era con una sua amica e per assicurarsi che un'altra stesse bene non avrebbe avuto problemi, avrebbe però dovuto portare con sé anche Sammy,sperava solo che quell'ambiente non fosse troppo nocivo per la bambina, questa era talmente emozionata che non riusciva a star ferma, si sentiva così felice di poter andare ad una gara simile, era la prima di tutta la sua vita.
Anche Astral e Lacie si trovavano alla festa, anche se la colpa era esclusivamente di lei, dopo esser stati al centro commerciale il fratello aveva cercato di riportarla a casa ma lei prendendolo in giro aveva iniziato  a correre da ogni parte per non farsi prendere, si era fermata solo dopo aver notato una serie di volantini attaccati ai muri di un palazzo, parlavano di una grande festa e di una gara musicale in un che definivano fantastico.
Non aveva dato alcuna scelta al ragazzo se non quella di portarla lì, Astral non era affatto convinto anzi, avrebbe preferito di gran lunga tornare a casa ma non c'era altra scelta, la sorella però gli aveva promesso che si sarebbe comportata bene e questo l'aveva tranquillizzato.
Non solo loro però erano stati attirati dai volantini, anche Diana, che aveva perso l'autobus per tornare a casa, li aveva notati.
L'ultimo che avrebbe potuto usare sarebbe passato molto tardi quella sera ed in un punto lontano da dove si trovava in quel momento, ma non lontano dalla festa, avrebbe potuto divertirsi ed ammazzare il tempo in attesa del mezzo, non era un problema andarci da sola visto che parlava con tutti senza problemi, non si poteva mai sapere chi ci sarebbe andato infondo.
Infatti c'erano perfino Zell e Serena, dopo ciò che era successo a pomeriggio il ragazzo aveva insistito più volte per accompagnarla a casa al sicuro ma lei non aveva sentito ragioni, voleva stare ancora un po' fuori con lui e pur di non lasciarlo andar via gli aveva afferrato il braccio.
Erano rimasti a parlare per molto tempo fino a quando lui non si vide costretto ad acconsentire, lei propose quindi un luogo che definiva sicuro, sarebbe stato pieno di gente quella sera ed in quel modo non avrebbe corso pericoli, anche se li avessero seguiti seminarli tra la folla era decisamente più facile.
Lei sembrava così sicura di sé e decisa che gli trasmise una sensazione di sicurezza, per questo si diressero entrambi verso la gara.
Il luogo in cui si sarebbe tenuta era un gigantesco capannone abbandonato, si trovava al limitare della foresta e lì il terreno, che solitamente era coperto d'asfalto, era formato da semplice terra secca con alcuni cespugli nelle vicinanze, il capannone in ferro aveva varie finestre, quasi tutte erano spaccate ma all'interno si potevano scorgere numerosi luci verdi, viola ed azzurre, il portone principale era di legno e sulla sua superficie c'erano numerosi graffiti neri, alcuni buttafuori dall'aspetto imponente e vestiti solo di nero si assicuravano che non ci fossero piantagrane.
In un angolo alcune persone si erano sistemate in cerchio attorno ad un falò per parlare, c'erano anche alcune bancarelle che vendevano da bere e numerose auto che vendevano magliette ed altri oggetti, già da molto lontano però si poteva sentire la musica all'interno della struttura, ciascuna canzone si alternava in base a chi era il nuovo partecipante ma non passava mai troppo tempo prima che cambiasse.
 
 
Lighneers era rimasto in disparte osservando il fuoco zampillare, sembrava una caotica danza senza alcun senso che tuttavia era in grado d'incantare la gente per delle ore, cercò di riflettere su quale canzone fosse meglio usare per quella competizione, dopo essersi registrato era rimasto in disparte per sgomberare completamente la mente.
Tuttavia dovette ritornare alla realtà non appena notò tre figure a lui note.
Ailea, vestita con degli stretti pantaloni neri con vari tagli sopra ed una felpa con il collo largo che le lasciava scoperto le spalle, Seraph che indossava un lungo maglione grigio con il cappuccio che le arrivava a metà coscia, e Milton che al contrario delle altre indossava un vestitino dalla gonna verde scuro la cui parte superiore era grigio scuro.
Ailea teneva tra le mani una bottiglia di vodka e camminava a sguardo alto, era abituata a quei posti e non le creavano problemi le persone che la guardavano in modo torvo, si sentiva molto rilassata ed aveva solo voglia di divertirsi, i pugnali che di solito aveva alle cosce erano stati nascosti sotto la felpa a mo di cintura.
Seraph al suo opposto era molto rigida, ma non perché avesse paura, anzi sfidava tutti coloro la guardavano male con lo sguardo ed ovviamente aveva con sé la sua fidata spada, era solamente il suo atteggiamento rigido di sempre, guardare la gente che si ubriacava non era il suo passatempo preferito anzi li reputava molto stupidi, ma chiudersi nel monastero sarebbe stato solo un danno, doveva fare molte esperienze ed anche quelle sgradevoli servivano.
Milton era invece testa proprio a causa dell'agitazione, stava in mezzo alle due ragazze che avevano promesso di proteggerla ma non era affatto a suo agio in un posto simile, cercava di distrarsi con la musica ma anche quella serviva solo ad aumentare l'agitazione, rimbombava nel suo petto come se avesse una cassa davanti a sé, la presenza delle due in parte le permetteva a poco a poco di calmarsi.
Non appena le tre notarono Lighneers si avvicinarono per salutarlo.
-Buonasera care donzelle.-
-Hey Lighneers.-
-Ciao...-
Ailea aveva salutato il ragazzo agitando la bottiglia nella mano, Milton era stata più timida mentre Seraph fece solo un cenno del capo.
-Non mi pare esattamente un posto adatto a chi è più piccolo, voi che dite?-
-Tranquillo, è al sicuro con noi.-
-Almeno tu già ti diverti Ailea, Seraph invece un po' di alcol non farebbe male, scioglie chi è rigido.-
-Non mi va.-
-Ok ok, come non detto, più per gli altri.-
-Tu cosa ci fai qui?Suoni?-
Chiese Ailea guardandosi intorno.
-Si, immagino lo farai anche tu.-
-No stasera sono qui solo per ascoltare.-
-Un concorrente in meno da battere.-
-Sei troppo sicuro di te.-
Disse Seraph incrociando le braccia, Lighneers fece spallucce iniziando a muovere un piede a tempo con la musica.
-Che cosa suonera?-
Chiese Milton sorridendo al ragazzo, erano tutti così tranquilli che pensò fosse sciocco essere agitati, magari non poteva farne a meno ma poteva godersi di più la serata.
-Vedrò sul momento, vado molto ad ispirazione. Sono comunque sorpreso di non vedere un certo figuro qui.-
-A chi ti riferisci?-
Disse curiosa Ailea, Lighneers storse leggermente la bocca a parlare.
-Qualcuno un po' troppo ossessivo per i miei gusti...-
-Ailea, Milton, Seraph!-
La voce che aveva interrotto Lighneers apparteneva ad Hope, la ragazza, vestita con dei jeans ed una lunga maglia marrone, era in compagnia di Alexander, che le teneva un braccio per averla vicina, e di Khal, quest'ultimo da quando erano arrivati aveva proposto di guardare nei dintorni se c'era qualcosa d'interessante ed in quel modo aveva trovato ciò che stava cercando.
Durante il tragitto si era mostrato molto gentile con Hope, sorridendole ed inventandosi dei punti in comune con lei, per questo motivo il fratello si era preoccupato molto ed evitava di restar troppo distante da lei, ma i piani dell'altro erano ben altri.
Non appena erano scesi dall'auto lui non aveva smesso di guardare il cellulare per localizzare Ailea ed una volta trovata ad Alexander bastò poco per nutrire dei dubbi su chi fosse il cellulare che il fratello giorni prima gli aveva chiesto di rintracciare.
Hope accanto a lui era felice di trovarsi lì, non aveva alcuna paura e dopo aver visto anche due sue amiche era ancor più rilassata.
Lighneers invece alzò gli occhi al cielo, doveva aspettarsi che quel biondino sarebbe arrivato da un momento all'altro e per questo motivo lo guardò torvo.
-Che sorpresa, che ci fate voi qui?-
-Io un sospetto l'avrei ma potrei sembrare paranoico...-
Rispose Lighneers alla domanda di Ailea, Hope avvicinandosi abbracciò tutte e tre le ragazze tornando poi da Alexander.
-Siamo venuti tutti e tre a sentire che musiche ci saranno, tu e Lighneers suonerete?-
-No solo lui.-
-Avremo più tempo per parlare allora.-
Disse Khal a Ailea sorridendole, quel breve scambio di sguardi non piacque né a Seraph né a Lighneers, era difficile per loro fidarsi di quel tipo.
-Non mi aspettavo che anche tu Alexander partecipassi a queste cose.-
-Come mai dici così Ailea?-
-Perché sei molto calmo e silenzioso, qui invece si fa molto casino.-
-Sopporterò qualcosa di diverso.-
-Tu e Seraph potreste andare molto d'accordo.-
Disse Lighneers ridacchiando, la bionda lo fulminò con lo sguardo.
-Se ti taglio le mani non dovrò sopportare il tuo rumore.-
-Magari se la usi come stuzzicadenti sprechi meno tempo.-
Hope mettendosi in mezzo ai due cercò di evitare qualsiasi discussione.
-Andiamo ragazzi, godiamoci la serata e basta.-
-Hope a ragione, non siamo venuti per discutere.-
Continuò Alexander annuendo, un forte suono però fece voltare tutti quanti.
Astral e Lacie erano arrivati da solo cinque minuti e la sorella aveva già attirato l'attenzione su di sé, lei vestita con una felpa rossa e dei pantaloncini che arrivavano a metà coscia stava saltando sul tettuccio di una delle auto, teneva tra le mani una decina di magliette e le stava lanciando in ogni dove. Si stava divertendo un mondo ed era convinta di poter far divertire anche gli altri regalando loro quelle magliette, anche se non le aveva pagate.
Astral, che portava dei jeans ed una normale maglia grigia a maniche lunghe, stava cercando di convincerla a scendere dall'auto ed allo stesso tempo teneva a bada il proprietario ed i curiosi, erano appena arrivati e già ne aveva abbastanza di quella serata.
Seraph scosse leggermente il capo vedendoli, non sapevano proprio evitare di cacciarsi nei guai, tuttavia dopo la chiacchierata con Ailea e Milton aveva pensato che avrebbe potuto cercare d'esser meno fredda nei suoi confronti, le due intanto li osservavano ridendo, era una scena alquanto comica ed era difficile trattenersi.
Perfino Lighneers si lasciò scappare una risata, Alexander invece restò serio come al solito mentre Hope accanto era preoccupata che la situazione potesse degenerare.
La situazione per i due fratelli purtroppo stava procedendo esattamente in quella direzione, il proprietario dell'auto furioso afferrò il braccio di Astral guardandolo torvo.
-Come pensi di ripagare i danni alla mia auto e quelle magliette!-
-Le pagherò, i danni non sono così gravi quindi evita di scaldarti.-
Rispose Astral spingendolo via irritato, certo stavano causando un po' di disastri ma non era un buon motivo per mostrarsi così aggressivo, iniziava ad irritarsi parecchio ma doveva controllarsi.
-Nya botte nya nya!-
-Te le do io le botte se non scendi dalla mia auto!-
-Devi solo provarci.-
Disse il fratello furioso, Lacie non era per nulla spaventata anzi continuava a muoversi ed a saltare come se nulla fosse, certa che il fratello avrebbe sistemato tutto.
Tuttavia prima che potesse capitare qualcosa due persone intervennero, Khal avvicinatosi si era messo in mezzo ai due guardando l'uomo serio.
-Pagherò io il costo, ma le consiglio di calmarsi prima che la cosa peggiori.-
L'uomo sembrò calmarsi ma Astral invece si sentì ancora più offeso, non apprezzava che qualcuno si intromettesse in quel modo nei propri affari.
-Scordatelo Khal, per chi mi hai preso per un mendicante?-
-No, ma un'auto non costa poco.-
-Pagherò a rate, tu fatti gli affari tuoi.-
-Non ci pensare nemmeno, o mi dai tutto subito o lei dovrà fare qualche lavoretto per me.-
Replicò l'uomo serio, Astral strinse i denti furioso, non voleva assolutamente accettare quel compromesso, non si era accorto però che finalmente qualcuno aveva raggiunto Lacie.
Lighneers arrampicandosi sull'auto era arrivato alle sue spalle e prendendola galantemente in braccio era sceso tenendola con sé.
-Nyaa ma io volevo giocare.-
-Ti troveremo qualcos'altro da fare, magari con del pesce. Hey tizio pago anche io per i danni, infondo sono salito su quest'auto.-
-Si pesce nya!Danni nya!-
Lacie mosse la coda felice agitandosi tra le braccia del ragazzo, non era difficile distogliere la sua attenzione ed il verde l'aveva intuito. Non poteva certo lasciare quei due nei guai, per quanto riguardava il comportamento di Khal non aveva alcun commento da fare, almeno aveva cercato di rendersi utile.
Astral sentì il sangue ribollirgli in corpo vedendo la sua sorellina tra le sue braccia, senza dir nulla si avvicinò strappandogliela dalle mani.
-Prego eh.-
Disse Lighneers storcendo il naso, Khal intanto aveva provveduto a placare l'uomo dandogli i jewels che questo chiedeva, il denaro era l'ultimo dei suoi problemi infondo ed il contributo di Lighneers non gli fece perdere troppi soldi, tuttavia Astral si sentiva ancora furioso e denigrato, non era stato capace di sistemare la faccenda con le sue sole forze e proprio loro due l'avevano aiutato.
-Grazie ma la prossima volta fatevi gli affari vostri.-
Senza aggiungere altro se ne andò rapidamente, non voleva restare un secondo di più in mezzo a loro e se proprio non poteva andarsene si sarebbe allontanato il più possibile.
-Beh, non potevo aspettarmi di più, meglio andare verso il palco.-
Non gli importava molto il modo brusco in cui Astral li aveva trattati, sapeva che era quasi più ossessivo di Khal con sua sorella ed ormai arrabbiarsi non serviva più, era lì per divertirsi e nient'altro, s'allontanò salutando tutti con un gesto della mano entrando poi nel capannone.
Seraph era rimasta in silenzio durante quella scena, non era d'accordo nel modo in cui Astral aveva reagito ma anche lei infondo odiava essere aiutata, roteando gli occhi decise di seguire sia lui che Lacie, soprattutto perché doveva cercare di essere più gentile, questo la fece sentire terribilmente imbarazzata e non volle dare nemmeno spiegazioni agli altri per essersi allontanata.
Le ragazze però non ebbero bisogno di parole per capire la situazione, per questo motivo non la seguirono.
-Vogliamo entrare a vedere com'è Alexander?-
-Certo.-
Infondo erano venuti lì per ascoltare la musica, restare fuori non sarebbe servito a nulla.
-Voi invece cosa farete Ailea?-
-Io resto ancora un po' qui fuori, Milton vuoi andare con loro?-
-No starò con te.-
Non aveva molta dimestichezza in quelle feste quindi non aveva fretta di entrare, restare fuori a guardare il cielo poteva essere molto rilassante.
Khal intanto si era avvicinato alle due, pensando a quanto fosse stato patetico Astral e stupida Lacie in quella situazione, tuttavia erano stati anche utili per dimostrare a Lighneers che manteneva la sua falsa parola, se tutto fossero andati via per lasciarlo solo con il suo giocattolino sarebbe stato perfetto ma aveva tempo.
-Resterò io con voi.-
Ailea sorrise felice al ragazzo, in sua compagnia si trovava veramente bene ed era felice che anche lui fosse venuto a quella gara.
Restava solo da vedersi come si sarebbe svolta la serata.
 
 
Non appena Alexander ed Hope entrarono all'interno della struttura si ritrovarono in un gigantesco spazio immerso quasi del tutto nell'oscurità, sul soffitto di ferro in cui c'erano grossi buchi che mostravano il cielo stellato erano stati attaccate delle luci verdi, viola e blu, ciascuna si muoveva lentamente illuminando diverse zone, il palco si trovava nella zona più a sinistra.
Formato da travi di ferro era rialzato ed al centro la gente suonava la musica che più amava, la folla si muoveva entusiasta sotto di loro.
A destra invece c'erano meno persone, erano state messe alcune vecchie poltrone ed in fondo al capannone un grosso bancone vendeva alcolici, una rampa di scale conduceva al secondo piano che però era formato solo da un pavimento di legno che si interrompeva a metà della stanza.
Numerosi cerchioni erano appesi alle pareti e la gente si lanciava dei bastoncini luminosi.
La musica fortunatamente in quel momento non era abbastanza alta da impedire ai due di sentirsi.
-Andiamo verso le poltrone?-
Chiese Alexander timoroso potesse accaderle qualcosa, Hope però era più tranquilla, poteva essere una bella serata in fin dei conti.
-Certo.-
La gente ballava intorno a loro a ritmo di musica, Alexander però restava rigido e non lasciava la mano di Hope, ad un tratto un ragazzo si scontrò contro di lei e la guardò in maniera torva, era vestito con un abito nero borchiato, i capelli rasati erano dipinti di blu e gli mancava un dente davanti.
-Guarda dove vai cretina.-
La ragazza fece qualche passo indietro a causa del tono di lui, la sorpresa più grande però arrivò da Alexander che afferrò il collo del ragazzo stringendoglielo fino a farlo diventare blu.
-Scusati subito.-
Era la prima volta si arrabbiava in quel modo, non era certo d'aver mai provato una rabbia simile ma se qualcuno osava sfiorarla lui non ci vedeva più, l'altro tentò di colpirlo con dei pugni o calci ma fu tutto inutile.
-M-mi dispaice!Mi dispiace!Non volevo infastidire la tua ragazza!-
Solo in quel momento il biondo lo lasciò andare scaraventandolo lontano con un calcio, non riuscì però a girarsi temendo la reazione della ragazza, avrebbe avuto paura di lui?
L'avrebbe abbandonato?
Le sue preoccupazioni però vennero spazzate via dalle braccia di lei che cingendolo da dietro l'abbracciarono, era felice di trovarsi in quel posto con lui, l'aveva aiutata e protetta, il suo cuore iniziò a battere forte in quel momento ed anche quello di lui fece lo stesso.
Entrambi però non riuscirono a dire nulla, soprattutto sul punto che riguardava il pensiero sembrassero una coppia.
Avvicinandosi alle poltrone si sistemarono in un posto in disparte.
-Grazie per avermi difesa Alexander.-
-Non mi sarei mai perdonato se ti fosse successo qualcosa.-
I visi di entrambi divennero rossi ed i due ringraziarono l'oscurità che impediva di vedere i dettagli.
-Almeno non sembra così male questo posto, le luci ed il cielo sono splendidi.-
-Hai ragione, in tua compagnia poi è tutto più bello...-
Sembrava quasi che il ragazzo lo facesse apposta a farla arrossire, tutto ciò che lei riuscì a far fu stringergli ancora più forte la mano, Alexander desiderò che quel momento durasse ancora per molto tempo.
 
 
Quella tenera scena venne notata anche da qualcun'altro però.
Johanna, vestita con una maglia marrone e delle calze nere, Sammy, che indossava un tenero abito azzurro e Grace, vestita con dei jeans ed una normale maglia, erano arrivate pochi minuti prima che i due ragazzi entrassero all'interno del capannone.
Johanna teneva tra le braccia Sammy per evitare che corresse via ma non la smetteva di guardarsi intorno, non si trovava particolarmente a proprio agio ma doveva ammettere che quel luogo aveva la sua bellezza, soprattutto grazie agli imponenti alberi alle sue spalle, Sammy invece era completamente meravigliata per quel luogo e non smetteva di tenere gli occhi spalancati, si muoveva addirittura a tempo con la musica tanto era felice.
Grace manteneva un profilo più serio ma anche lei trovava quel posto niente male, non appena notò Alexander ed Hope si affrettò a seguirli, sperando il ragazzo fosse capace di comportarsi a  modo.
La principale preoccupazione di Johanna fu d'evitare che la musica desse fastidio a Sammy ma per lei non ci fu alcun problema.
Le tre avevano notato anche gli altri membri del gruppo ma decisero di andarli a salutare più tardi, mantenendo la sicurezza dell'amico come priorità.
Quando videro la scena dello sconosciuto che importunava l'amica erano già pronte a correre per fermarlo ma furono piacevolmente sorprese dalla reazione di Alexander, soprattutto Grace ne fu sollevata, il ragazzo aveva dimostrato di sapersi rendere utile e di poterla difendere.
-Bene, in parte sono più tranquilla.-
-Si anche io Grace, sembra un bravo ragazzo.-
Disse Johanna sorridendo, le venne in mente subito Mattia per quella situazione, avrebbe tanto voluto che il ragazzo fosse lì con lei...
Sul suo viso era comparsa una nota nostalgica e subito Sammy l'aveva notata, voleva che anche le sue amiche si divertissero quanto si divertiva anche lei.
-Johanna balliamo!-
-Proprio ora Sammy?-
-Si!Siamo ad una festa.-
-Non ha tutti i torti.-
Le fece eco Grace, la bionda non poté rifiutare vista quell'insistenza, lei amava ballare e forse le avrebbe fatto bene danzare, in quel momento poi una ragazza sul palco aveva iniziato a suonare un'allegra melodia con un violino elettrico.
Mettendo a terra Sammy la ragazza si preparò per danzare, ogni volta che lo faceva si sentiva come se il mondo attorno a lei svanisse, era sola con la musica nel suo piccolo mondo.
Sammy assieme a lei ballava felice mentre attorno a loro la gente aveva iniziato a notare la bravura di lei, alcuni la incitavano applaudendo ma la ragazza quasi non lo notava, si sentiva più leggera e felice, non le importava quasi che la guardassero e l'allegria di Sammy contribuiva a farla star bene.
Grace si assicurava intanto che i guardoni non esagerassero con le attenzioni, alcuni avevano tirato fuori i telefoni per filmarle e lei subito si era messa in mezzo per fermarli.
Era felice che le due si divertissero ed anche lei di tanto in tanto si lasciava incantare dalla musica, se ci fosse stato anche il fratello chissà cosa sarebbe successo, in parte le spiaceva averlo lasciato a casa ma lei era venuta lì per assicurarsi la sua amica stesse bene e nient'altro.
 
 
Intanto qualcuno cercava a modo proprio d'estraniarsi dal resto del mondo, Astral e Lacie dopo quello che era successo erano subito entrati nel capannone e curiosi avevano salito le scale verso il secondo piano, in quel punto non c'era assolutamente nulla ma si poteva godere d'un ottima vista del palco.
Lacie aveva iniziato a ballare scatenandosi mentre il fratello si era seduto sul legno.
-Nya Astry perché non balli?-
-Non ne ho voglia Lacie.-
L'umore di lui era nero, odiava dover essere aiutato soprattutto se la faccenda riguardava sua sorella, si era sentito inutile in quel momento.
Teneva lo sguardo fisso a terra ed in quel momento anche lei capì quanto fosse giù, calmandosi si avvicinò sedendosi accanto a lui.
-Nya stai male?-
-No.-
-Ma non sei felice nya.-
-No Lacie...-
-E' perché sono salita sulla macchina nya?-
Chiese lei ora dispiaciuta, le orecchie si erano piegate all'indietro rendendola tremendamente dolce, lui con un sospiro le rispose.
-No, ma non mi piace quando qualcuno non si fa gli affari suoi.-
-Se la tenessi a bada non ce ne sarebbe bisogno.-
La persona che aveva parlato era Seraph, li aveva seguiti tenendosi a distanza, con tutto l'odore di sudore ed alcol che c'era Lacie non era riuscita a notarla e storse il naso vedendola.
Temeva ancora volesse portarle via il fratello ed in un certo senso si sentiva minacciata, lui però socchiuse gli occhi e parlò con fare aggressivo.
-Senti non ho voglia di esser preso in giro, puoi pure andartene.-
Seraph non fu certo entusiasta di quel trattamento anzi, era già pronta a ribattere quando si fermò, doveva cercare d'esser più gentile, chiudendo gli occhi prese un profondo e lungo respiro per calmarsi, strinse poi i pugni e rossa in viso si avvicinò.
-Non sono qui per litigare.-
-E allora cosa sei venuta a fare.-
-Per...vedere...come stavate.-
Disse infine incrociando le braccia.
-Non che mi importi così tanto ma non mi cambiava  nulla farlo.-
Non riuscì ad evitare d'aggiungere l'ultima frase ma poco importava, Astral fu molto colpito da quel fatto, era la prima volta lei si avvicinava spontaneamente, perfino lui capiva che sarebbe stata un'idiozia trattarla male.
Lacie invece restava ancora sulle sue spostando lo sguardo da uno all'altro.
-Stiamo bene grazie...-
-Bene.-
Ci fu un lunghissimo momento di silenzio ed imbarazzo, soprattutto tra Astral e Seraph, fu Lacie però, scocciata, ad interromperlo.
-Adesso vai via nya?-
-Lacie!-
-Se disturbo così tanto posso anche andarmene.-
-No Seraph non intendeva!Resta per favore, tanto qui è molto tranquillo, dubito a te piaccia stare lì sotto.-
La bionda restò in silenzio a riflettere, effettivamente non amava quel fracasso e restare lì avrebbe significato portare avanti il suo obbiettivo.
-Bene, resto, ma non lo faccio per te.-
Il ragazzo non poté evitare di sorridere da sotto la maschera, soprattutto per il tono in cui lei aveva parlato e mentito.
Lacie non era affatto entusiasta della scelta del fratello e conficcò gli artigli nel suo braccio, come a dimostrare lui fosse solo il suo fratellone.
-Allora...come mai sei qui Seraph?-
-Mi sono vista con Ailea a pomeriggio e lei mi ha trascinato qui.-
-Haha un po' come me, è stata Lacie a trascinarmi qui.-
-Nya esatto, ho portato io il mio fratellone qui perché è il mio fratellone e volevo che si divertisse nya. Solo io ed il mio fratellone nya.-
Aveva ripetuto varie volte quelle parole solo per dimostrare il suo punto di vista, intenerito Astral le accarezzò i capelli, il suo umore improvvisamente era migliorato.
-A quanto pare noi due non siamo molto festaioli.-
Disse la bionda facendo spallucce.
-Beh non credo, tu sei molto simpatica, poi queste feste a tratti sono molto stupide.-
-Si, molte cose sono stupide.-
Disse la bionda imbarazzata per il complimento, non era molto abituata né a riceverne né a farli, Lacie notandolo rise divertita per quella figura.
-Ti sta molto bene questa maglia Seraph.-
-Grazie...anche la tua non è poi così malaccio.-
-Se lo dici tu ci credo, hai buon gusto.-
Entrambe le ragazze non riuscivano a capire quei continui complimenti, e nemmeno Astral a dire il vero, sapeva solo che si trovava bene con Seraph ed in quel momento stare in sua compagnia era ancora più piacevole.
-Magari potremmo uscire più spesso noi tre.-
-Forse...infondo tu per essere un ragazzo non sei male. Non ti pavoneggi come altri sui tuoi muscoli, non ti atteggi per la bravura nelle pistole come se fossi un gradasso. Non fai lo scemo con tante ragazze solo per il bell'aspetto.-
Involontariamente anche Seraph aveva iniziato a fargli molti complimenti, o almeno quello era ciò che credeva Astral che provò a sua volta un certo piacevole imbarazzo, la maschera fortunatamente gli nascondeva il tenue rossore o chissà cosa avrebbe fatto la sorella.
Questa tentando d'attirare l'attenzione su di sé si alzò di scatto ma in questo modo fece scontrare tra loro Astral e Seraph, che già prima erano molto vicini, il gomito di lui sfiorò il seno di lei ed entrambi sobbalzarono per l'imbarazzo, Lacie però non notando nulla aveva ripreso a ballare.
-Astry guarda come sono brava nyaa!-
Non voleva che il fratello si innamorasse di qualcuna e la lasciasse sola, si muoveva con talmente tanta foga che sbagliava perfino il ritmo della canzone, intanto però i due ragazzi non si erano allontanati di molto.
-Sono felice tu sia venuta qui...-
-Mh...capisco.-
-Sul serio, grazie.-
-Non serve continuare a ringraziarmi...-
-Lo so ma tu sei diversa dagli altri.-
-Dovrei offendermi?-
-No no anzi, tu sei...speciale...sei veramente forte ed abile nella lotta, sei sincera e dici sempre ciò che pensi, non ti nascondi dietro a nulla ed affronti le cose di petto. Dentro sei una bellissima persona, beh...anche fuori.-
Mentre parlava Astral aveva voltato il viso grattandosi il capo imbarazzato, era la prima volta diceva quelle cose ma le pensava veramente, intanto il volto della ragazza aveva raggiunto una nuova tonalità di rosso, il cuore di lei sembrava star per esplodere dall'agitazione e stava resistendo all'impulso di colpirlo per farlo tacere, tuttavia le sue parole non gli davano affatto fastidio.
Non sapendo cosa dire lei si limitò ad un semplice contatto fisico, avvicinò una mano a quella di lui stringendola, mentre la danza della sorella continuava.
 
 
 
Fuori dal capannone intanto Ailea, Khal e Milton si erano sistemati accanto ad uno degli angoli esterni osservando le persone attorno a loro.
-Quel tizio lì sembra un puntaspilli.-
Disse Ailea indicando un ragazzo pieno di piercing e borchie su tutto l'abbigliamento, Milton sorrise divertita da quella battuta mentre la ragazza aveva ripreso a bere qualche sorso.
-Reggi bene l'alcol?-
-Non così tanto, vi svelo un segreto, in realtà questa roba nella bottiglia è una bibita che mi piace.-
Disse la ragazza ai due facendo loro l'occhiolino, l'aveva messa lì dentro perché in questo modo poteva portarsene dietro molta di più.
-Volete provare?-
-Certo.-
Disse Khal prendendo la bottiglia, non tanto perché aveva sete ma per il fatto che le labbra di lei si erano posate sulla bottiglia, cercò di sentire qualche accenno di lei ma era molto difficile, inoltre non voleva farla insospettire.
Milton preferì evitare, infondo stava bene così, quei due non sembravano delle cattive persone, chiacchieravano amabilmente con lei ed erano molto gentili.
-Vieni spesso a queste feste Khal?-
-Solo quelle che mi interessano.-
-Già anche io, questa non è niente male.-
-Vero, la prossima volta magari potremmo andarci insieme.-
Se Ailea non aveva capito che piega stava prendendo la conversazione Milton lo capì subito ed iniziò a sentirsi decisamente a disagio, quasi fosse un pesce fuor d'acqua.
-Non sarebbe una cattiva idea, magari o tu chiami me o io chiamo te.-
Khal sorrise soddisfatto a quella proposta, non importava dove fossero gli bastava averla tra le mani, mentre rifletteva su quel punto qualcuno che si era avvicinato aveva per puro caso sentito quella conversazione.
Diana era arrivata giusto in tempo per prendere le vesti di cupido e combinare qualche nuova situazione, con un salto si parò davanti ai tre sorridendo divertita.
-Hey guarda di chi vede, non mi aspettavo di trovarvi a questa festa.-
Disse Ailea salutandola, anche Milton fece lo stesso con la mano mentre Khal con un semplice cenno del capo.
-Hey Diana, anche tu sei venuta a sentir suonare?-
-Più che altro volevo passare il tempo, magari scatenarmi un po' dentro, voi che fate?-
-Per il momento ci stiamo rilassando qui fuori, vuoi unirti a noi?-
Ovviamente il ragazzo avrebbe preferito si levasse subito dalle scatole ma non poteva farlo notare.
-No grazie Seby, hey Milton ti andrebbe di entrare con me?Almeno così non sarò totalmente sola.-
-Veniamo tutti e tre semmai.-
-No non preoccuparti Ailea, se a lei poi non dispiace sarei felice di conoscerla meglio, poi voi due vi state rilassando bevendo quindi non è un problema.-
Milton intuì facilmente il motivo per il quale voleva allontanarla, non conosceva bene la ragazza ma sarebbe potuta essere una buona occasione per farlo.
-Per me va bene, ci possiamo ritrovare tutti insieme più tardi.-
-Sei sicura Milton?-
-Andiamo sorellona, non ti fidi di me?-
L'unica persona di cui Ailea era certa di potersi fidare era se stessa, ma non poteva tenere la ragazza ancorata a sé se non voleva, l'avrebbe raggiunta non appena finito di bere.
-Va bene, ci vediamo dopo.-
-Evviva, andiamo Milton!-
Diana prese la mano della ragazza allontanandosi rapidamente, era felice di averli rivisti e sicuramente si sarebbe divertita ancora di più insieme agli altri, prima di entrare nel vivo della feste però voleva vedere cosa avrebbero combinato quei due...
Khal intanto aveva apprezzato il gesto di lei, finalmente erano soli.
In silenzio Ailea prese un altro sorso dalla bevanda cercando di non avere preoccupazioni per Milton.
-Stai bene vestita così.-
-Grazie, non ci ho messo molto almeno a trovare qualcosa.-
-Sinceramente credo che staresti bene con tutto.-
Ailea arrossì leggermente per quel complimento ma cercò di non darlo a vedere, intanto lui aveva continuato ad avvicinarsi.
-Quando possiamo rivederci a casa mia?-
-Mh non saprei, magari in questi giorni ti verrò a trovare, sempre che uno stormo d'oche non me lo impedisca.-
-Non sia mai, se ci impedissero di vederci le abbatterei tutte.-
La ragazza prese a ridere divertita immaginandosi una scena simile, l'idea l'allettava molto in quel senso, mentre parlavano però aveva notato che un omaccione dalla fronte larga aveva preso a fissarli e ad indicarli.
-Lo vedi anche tu vero?-
-Si, sembra voglia qualcosa da noi.-
Disse il ragazzo avvicinatosi ancora di più a lei, l'uomo nel frattempo aveva iniziato a spostarsi dalla parte opposta del capannone.
-Credo voglia avvicinarsi senza farsi vedere, visto siamo nell'angolo si starà nascondendo dalla parete accanto.-
-Da quel vetro là però si vede tutto.-
Disse la ragazza indicando il finestrino oscurato di un auto, questo era talmente pulito che sembrava quasi uno specchio, Khal ci aveva visto giusto.
-Vogliamo fargli uno scherzetto?-
Propose il ragazzo sorridendo maliziosamente, a quel viso che le fece venir il batticuore la ragazza non seppe dire di no.
-Stai al gioco.-
In un attimo Khal si sistemò davanti a lei azzerando le distanze dei loro corpi, la mano destra era sistemata al capo di lei e spingendola di lato l'aveva fatta piegare in modo da poter nascondere in viso nel suo collo, la sinistra invece le stava accarezzando il fianco da sotto la maglietta sfiorandole i coltelli.
Ailea non faticò a capire il suo piano, voleva fingere si stessero scambiando effusioni ed al momento opportuno avrebbe usato una delle sue lame.
Non aveva potuto però evitare di diventare completamente rossa e di agitarsi, aveva portato entrambe le mani alle sua spalle artigliandogli la maglia dalla sorpresa, quella situazione era completamente nuova e normalmente avrebbe ferito con un calcio chiunque avesse tentato di fare una cosa simile ma con lui era diverso.
Si sentiva diversa in sua compagnia, quasi le sembrò di desiderare ancora più contatto mentre il suo cuore batteva all'impazzata. I pensieri scorrevano veloci in un susseguirsi di binari che si intersecavano tra di loro.
Lui le assomigliava molto, era spesso gentile con lei e le aveva detto si comportava in un certo modo solo con lei, se però tutti quei moti ed atteggiamenti fossero stati usati solamente per creare un'amicizia?
Se si fosse fatta solo dei pensieri inutili e avesse frainteso tutto?
Rispetto a tanti altri Khal le piaceva, e forse quella complicità che sembravano avere poteva andare ad aumentare in futuro, però non intendeva farsi usare da lui quindi avrebbe comunque tenuto una linea di confine. Tuttavia quella strana sensazione che si stava espandendo nel suo corpo non le dava pace, se da una parte avrebbe voluto stringere a sé il ragazzo per sentire ancora di più la sua presenza dall'altra avrebbe voluto spingerlo via per il timore di ciò che sarebbe potuto succedere, non voleva pensasse fosse una facile perché non lo era assolutamente, non come le oche che gli andavano dietro.
Temeva anche ciò che in futuro avrebbe potuto provare ed il male che avrebbe potuto fare.
Lui intanto si sentiva in piena estasi, anche se per finta l'aveva comunque tra le sue braccia, poteva sentire la carne e stringerla tra le dita e sentire i brividi della pelle, l'odore di lei, il calore del suo corpo.
Avrebbe tanto desiderato morderla e baciarla ma doveva attendere, il suo uomo stava facendo esattamente ciò che gli aveva ordinato, aveva pagato quel tizio per avvicinarsi ed al momento giusto lo avrebbe sfiorato con uno dei coltelli di lei spaventandolo, o almeno così prevedeva la recita.
Quando sentì che era abbastanza vicino sfilò dalla cintura sulla pancia di lei una della lame ma si spostò di un passo in più rispetto al previsto, in quel modo riuscì a conficcare il coltello nella gola dell'attore, non avrebbe permesso in alcun modo d'esser scoperto, non ora almeno.
Non avrebbe permesso a nessuno di farle del male, lui stesso non voleva ferirla psicologicamente, le uniche ferite sarebbero state quelle durante il loro rapporto consumato ma solo per aumentare il piacere di entrambi, o almeno era quello che si immaginava.
Quando i loro corpi si staccarono Ailea prese rapidamente un respiro per riprendersi, doveva rimanere lucida e non farsi prendere dalle fantasie, erano solo compagni di classe e lui la trovava solo simpatica.
Nulla di più...
Mentre quel pensiero le fece stringere lo stomaco si avvicinò per vedere come lui se l'era cavata, purtroppo fin troppo bene visto sembrò l'avesse solo tramortito, il coltello l'aveva colpito dall'altro lato del collo e cadendo il copro aveva coperto la ferita.
-Rapido, complimenti.-
-Ti ringrazio, mi sono meritato una seconda uscita?-
La ragazza rimase in silenzio per qualche secondo fingendo di doverci pensare, poi lo guardò sorridendo.
-Perché no?-
 
 
Diana e Milton si erano limitate ad allontanarsi verso gli alberi in modo da poter osservare i due ragazzi, Diana a stento tratteneva la gioia quando pensava d'esser riuscita a far avvicinare un'altra coppia, questa di sicuro più semplice di quella di Astral e Seraph, visto che entrambi erano rigidi a riguardo.
-Ho fatto proprio un bel lavoro eh Milton?-
-Si, stanno bene insieme.-
Disse la ragazza sorridendole, anche Diana sembrava una ragazza per bene, sperava solo che Ailea non la vedesse in lontananza altrimenti sarebbe stata una situazione di grande imbarazzo.
-Magari potrei combinare qualcosa anche tra te e Daimonas.-
-Come scusa?-
Chiese lei sorpresa piegando la testa di lato, lui era come un fratello per lei, l'aveva sempre sostenuto e lui si impegnava nello stesso modo, tuttavia tra loro non c'era altro che una solidissima amicizia.
Diana però era in modalità cupido e poteva vedere una coppia perfino tra un tasso ed un serpente.
-Beh siete sempre vicini, e siete adorabili quando parlottate tra di voi.-
-Siamo solo amici.-
-Lo dicono tutti.-
Rispose la ragazza facendole l'occhiolino, Milton però era fermamente convinta di ciò che diceva.
-Credimi, sono molto legata a lui ma è come un fratello, e Daimonas la pensa allo stesso modo. L'amicizia tra un maschio ed una femmina esiste perfettamente senza che ci debba esser questo tipo di rapporto.-
-Mh chissà, magari hai ragione, voglio però vedere quale sarà la prima coppia a mettersi insieme.-
-Tu invece hai qualcuno che ti piace?-
-Al momento non mi interessa, sto bene così e mi diverto.-
Non aveva mai badato a quel tipo di compagnia maschile, non si trovava a disagio con loro però.
Il suo sguardo cambiò non appena vide Khal saltare addosso a Ailea, gli occhi si spalancarono ed a momenti le uscì quasi un gridolino dalla bocca, era veramente un ottimo cupido, non sembrava però una scena molto adatta alle giovani fanciulle perciò fece voltare subito Milton.
-Bene, che ne dici di andare a vedere come procedono le cose alla festa?-
-Mh, va bene.-
-Non preoccuparti, ci sono io con te, tu pensa solo a divertirti.-
-Sei molto gentile, grazie.-
Prendendole la mano la ragazza iniziò ad avviarsi verso la porta, qualcosa però la fece bloccare.
Dal lato opposto della porta due ragazzi si stava divertendo con delle pistole, avevano raccolto cinque bottiglie di birra verdognole e sistemandole sopra ad un tronco d'albero caduto tentavano di colpirle con i proiettili.
Quello che teneva la pistola aveva dei corti capelli blu, un cappello in testa, una felpa nera la cui manica sinistra era strappata e lasciava intravedere un gigantesco tatuaggio di rose e farfalle blu, il ragazzo accanto aveva invece dei capelli marroni, indossava una felpa grigia e dei jeans, al fianco aveva una vecchissima macchina fotografica, cercava di dare delle indicazioni all'amico sulla direzione dove colpire.
Milton non amava le pistole, facevano un gran chiasso ed erano molto pericolose, ma Diana sembrò invece divertita da quella scena e cambiando rotta si diresse verso di loro.
-Hey, posso giocare?-
-Puoi provare, ma non essere troppo sicura di te.-
Disse l'azzurro sorridendole facendo per porgergli la pistola, la ragazza però scosse la testa.
-Non ne ho bisogno grazie.-
I due ragazzi la guardarono confusi cercando di capire cosa avesse in mente, anche Milton era molto perplessa ma felice non dovesse vederla sparare.
Diana sorridendo si posizionò nello stesso punto in cui si trovavano gli altri due stringendo tra le mani l'elsa della propria spada, senza però estrarla.
Prese un profondo respiro e socchiuse gli occhi, visualizzando ciascuna delle bottiglie sia nella sua mente che con gli occhi.
Con una mossa fulminea agitò poi la lama e si sentì un forte vento provenire da essa, rimase ferma qualche secondo dopo di che i tre poterono vedere ogni bottiglia rompersi esattamente a metà, la tecnica che aveva usato era molto antica e precisa, ci aveva messo anni ad impararla.
-Wow che figata!-
Urlò l'azzurro quasi saltando sul posto estasiato, anche l'amico era visibilmente sorpreso ma non disse nulla.
-Diana sei formidabile!-
Milton le si avvicinò sorridendole, non aveva mai visto una cosa simile ed era molto colpita, l'altra intanto sorrise con sguardo tronfio, quella sensazione però durò molto poco a causa di un gruppo di ragazzi che iniziarono ad avvicinarsi.
-E' tutta una truffa, nessuno può fare una cosa simile.-
-Vuoi che ci provi con la tua testa?-
Replicò Diana con tono di sfida portandosi vicino l'amica, i cinque erano vestiti con abiti molto semplici ed avevano tutti le teste rasate, sul fianco avevano però uno strano tatuaggio raffigurante una moneta.
-Ci devi solo provare.-
La ragazza non se lo fece certo ripetere, tenendo la spada con una sola mano e senza toglierla dal fodero la usò per colpire la testa del tizio che dalla sorpresa non poté difendersi e cadde di lato, prima che toccasse il suolo però lei gli tirò un calcio al fianco facendolo ribaltare.
Subito dopo anche gli altri quattro le furono addosso, lei però non avrebbe permesso si avvicinassero troppo a Milton che intimorita cercava di guardarsi intorno per non venir ferita, non si era certo aspettata capitasse una cosa simile.
Mettendo la punta della spada a terra la ragazza la usò come leva per un salto e, distraendo in quel modo ben due ragazzi, la usò non appena atterrata per colpire le loro teste, quello davanti a lei invece ricevette una dolorosa ginocchiata alla bocca dello stomaco ed una testata sul naso.
Questo basò a metterlo ko, in seguito la ragazza si occupò di quello più distante, afferrando un manciata di terra gliela lanciò sugli occhi per accecarlo momentaneamente colpendolo poi con il gomito alla gola.
I due che aveva colpito prima tentarono di saltarle addosso allo stesso tempo ma lei fu più rapida e riuscì a spostarsi facendoli scontrare nello stesso momento, colpendoli poi alla schiena con la spada.
-Ne volete ancora?-
I cinque la guardarono con odio mentre tentavano di rialzarsi.
-Non credere non te la faremo pagare...-
-Aspetto solo il conto.-
Fulminandola con lo sguardo anche questo si allontanò con gli altri, voltandosi la ragazza osservò i due.
-Non che ne avessi bisogno ma grazie dell'intervento.-
-Non ne avevi bisogno infatti, se potessi tornare indietro nel tempo però credimi ti aiuterei.-
Disse il castano sorridendole, lei facendo spallucce guardò Milton.
-Come stai?-
-Bene ti ringrazio, non ti hanno ferita vero?-
-No stai tranquilla, magari continuiamo a rilassarci qui fuori ti va?-
Dopo quella scena Milton non aveva assolutamente intenzione di andare a ficcarsi in altri guai, se poteva restare lì non avrebbe certo rifiutato.
-Certo che si.-
 
 
Se le due prima avevano osservato i loro amici qualcun'altro aveva osservato loro.
Jack e Daimonas erano arrivati da molto tempo ormai ma si erano limitati a restare nell'ombra, Daimonas aveva visto tutte le scene, sia quelle dei due fratelli, che di Ailea e Khal e di Milton e Diana.
Per i primi si dispiacque molto mentre per i secondi provò un senso di protezione verso la ragazza, non voleva che lui la ferisse ma sembrava andare tutto bene.
Quando però le altre vennero attaccate cercò subito di raggiungerle, fu Jack però a fermarlo facendogli notare che il suo intervento non era necessario.
-Non preoccuparti, è andato tutto bene.-
-Si...-
"Nessuno ha bisogno di te, che problemi ti fai?"
Annuì debolmente alle parole di Mosto senza togliere gli occhi dalle ragazze, sembravano dei guardoni in quella situazione ma in realtà sperava solo non accadesse loro nulla di male.
-Andiamo  vedere la festa più da vicino?-
-Vai tu sei vuoi...-
-Ma io ci voglio andare con te.-
-Sarei solo un peso morto.-
-Non è vero.-
-Come fai a dirlo?-
-Perché non mi sto trovando male in tua compagnia.-
"E' bravo a recitare, chissà quanto ancora si tratterrà dallo sputarti in faccia"
Anche lui se lo stava chiedendo, non aveva alcuna voglia però di entrare in quel capannone dall'assordante musica.
Un suono di rami spezzati però attirò la sua attenzione.
-C'è qualcuno...-
Anche Jack lo notò e si girò verso il luogo da cui proveniva quel suono, ad essersi avvicinati erano stati gli stessi tizi che avevano attaccato Milton e Diana.
-Stavate spiando la scena piccoli bastardi?-
-Beh è sempre divertente vedere cinque uomini venir pestati da una ragazza.-
Disse Jack con fare canzonatorio.
-Riderete poco dopo che vi avremo conciati per le feste.-
A quanto pare quei tizi erano alla ricerca di qualcuno su cui sfogarsi, purtroppo per loro però non avevano scelto le prede migliori, se fossero state delle persone qualunque forse Daimonas non avrebbe reagito ma siccome erano le stesse che avevano attaccato le due prima non si sarebbe fatto problemi a ferirle.
Uno di loro aveva afferrato un lungo e robusto ramo e tentò di colpire il ragazzo alla testa, la mano di Jack però glielo impedì afferrando il legno con una mano.
-Se ci riprovi te lo infilo giù per la gola.-
Disse lui serio spingendolo poi via, Daimonas fu sorpreso da quel gesto nei suoi confronti ma dovette subito riprendersi quando uno di loro tentò di tirare a Jack un pugno sul viso, lo difese a sua volta colpendo il gomito dell'altro usando abbastanza forza da spaccarglielo.
-Maledetti!-
Nel mentre Jack aveva attaccato il terzo colpendolo al viso con un  calcio, non era stato difficile anche perché quando questo gli afferrò la gamba gli bastò staccarsela per riprendere a colpirlo, ovviamente tutti e cinque si sorpresero e non poco ma non si fermarono.
La scena però degenerò quando uno di loro colpì il cappello  di Daimonas facendolo volare via.
Si udì un tremendo ringhio animalesco accompagnato dal suono di carne che veniva squartata, il sangue macchiò il terreno nero mentre il ragazzo quasi senza voleri controllare li mutilava uno ad uno.
Avevano osato toccare l'unica cosa che aveva, l'unico ricordo che aveva di una persona cara e non avrebbe mai potuto fargliela passare liscia.
Al primo gli trapassò la gola con la mano facendo cadere il cadavere a terra in una pozza di sangue, a quello che aveva toccato il cappello afferrò entrambe le mani rigirandole al contrario, spingendo poi le braccia così in profondità da farle rientrare nel corpo.
Accecò il terzo bucandogli il petto ed agli ultimi due spaccò il cranio contro i tronchi degli alberi, era stato così rapido che nessuno da fuori era riuscito a notare nulla.
Solo Jack aveva assistito a quel massacro ed intuendo il motivo si affrettò a recuperare il cappello, toccarlo però fu una mossa sbagliata, non appena l'altro lo notò si affrettò a precederlo tentando tuttavia di colpirlo.
Quando si rese conto di ciò che aveva fatto Daimonas si sentì schiacciare dal peso della colpa, era solo un orribile mostro incapace di fare altro che non portare dolore, non si sarebbe stupido se Jack l'avesse abbandonato lì chiamando altre persone per ucciderlo.
L'altro però non aveva intenzione di farlo, non sapeva il motivo di tanta furia ma comprendeva che se si teneva a qualcosa la si voleva difendere.
Daimonas non riuscì nemmeno a guardarlo negli occhi e quando lo sentì avvicinarsi immaginò fosse solamente per ferirlo, non sentì però alcun colpo anzi, percepì solo di venir sollevato.
Quel contatto lo fece sentire molto a disagio e cercò di divincolarsi, non amava esser toccato o star troppo vicino a qualcuno ma questo Jack ancora non lo sapeva.
-Che stai facendo?-
-Ti porto in un posto meno sporco.-
Correndo il più velocemente possibile Jack fece il giro della struttura evitando di farsi vedere da tutti, trovò alcuni punti d'appoggio nel capannone lungo cui arrampicarsi e riuscì in questo modo a salire sul tetto.
Solo in quel momento l'altro riuscì ad allontanarsi cadendo a terra e spostandosi rapidamente.
-Hey va tutto bene.-
-No che non va bene, hai visto cosa ho fatto.-
-Non mi importa.-
-Dovrebbe, sono un mostro...-
-Ti sei solo difeso.-
-Quello non è difendersi.-
-Daimonas...-
Jack sedendosi tentò d'avvicinarlo ma l'altro arretrò ancora di più rannicchiandosi su se stesso.
-Non voglio che tu ti allontani da me, resteremo qui per un po' ad ascoltare la musica e basta. Se ti da fastidio che ti tocco non lo farò.-
-Non sei tu...non amo il contatto in generale.-
-Menomale allora,  credevo di farti schifo.-
-Non mi fai schifo...-
Jack notò che addosso alla sua maglia era rimasto impigliato un ramo, afferrandolo pensò a  ciò che era successo.
Non si trovava male in compagnia dell'altro, voleva che anche lui la pensasse allo stesso modo ma non era facile avvicinarlo, soprattutto se arrivavano idioti come quelli di prima.
Puntò il bastone verso Daimonas che lo guardò perplesso.
-Afferralo, sarà come se avessimo un contatto.-
L'altro non fece domande, chiedere perché forse sarebbe sembrato stupido ed inutile, ma non poteva nascondere che quei gesti non lo infastidivano, non li comprendeva ma non lo facevano nemmeno allontanare.
Senza dire nulla fece come gli era stato detto ed i due rimasero in silenzio ad osservare il vuoto circondati dall'oscurità, stando vicini con quel sottile legame.
 
 
Subito dopo essere entrato nel capannone Lighneers aveva fatto un veloce bagno di folla dirigendosi verso la zona più a sinistra della struttura, vicino al palco c'era una piccola scaletta che dava modo agli artisti di salire, tra pochi minuti sarebbe stato il suo turno e per questo era andato  a riprendersi la propria chitarra, l'aveva data ad alcune delle guardie insieme agli strumenti altrui raccomandandoli di trattarla bene, fortunatamente al suo ritorno era ancora in ottimo stato.
Aveva bisogno di distendere i nervi e di lasciarsi andare e conosceva già la canzone che gli poteva esser d'aiuto.
Quando l'altro artista scese e fu il suo turno tenne fieramente la chitarra tra le mani osservando per qualche attimo di silenzio il suo pubblico.
Potersi sfogare tramite la musica era una delle ragioni per cui suonava, poteva dire tutto e niente allo stesso tempo, ciascuna parola poteva avere un diverso significato, sorridendo il ragazzo iniziò a suonare.
-Mi sento meschino oggi.
Non perduto, neanche sbattuto via.
Solo irritato ed un po’ detestato.
Auto-controllo abbattuto.
Perché è tutto così mansueto?
Mi piace la mia insana vita.
Sto fabbricando e discuto.
Con chi prenderò a calci.
Subito.
Non trovo un modo per far passare l’odio.
Quando ti vedo.
Subito.
Lo sento graffiare dentro.
Voglio tagliarti e batterti-
Subito-
Lacero le cose dentro, che ti eccitano.
Subito.
Non riesco a controllarmi.
Ti odio, cazzo.
Mi sento freddo oggi, non ferito, ma stuprato.
Sono devastato e frustrato.
Dio, mi sento obbligato.
Allora perché ne sento il bisogno?
Penso sia il momento di sanguinare.
Devo tagliarmi.
E guardare il sangue scendere per terra.
Subito.
Non trovo un modo per far passare l’odio.
Quando ti vedo.
Subito.
Lo sento graffiare dentro.
Voglio tagliarti e batterti-
Subito-
Lacero le cose dentro, che ti eccitano.
Subito.
Non riesco a controllarmi.
Ti odio, cazzo.
Apri ancora la tua bocca.
Giuro che te lo rompo.
Apri ancora la tua bocca.
Mio Dio, non lo prenderò.
Sta zitto, sta zitto, sta zitto o ti fotto!
Sta zitto, sta zitto, sta zitto o ti fotto!
Sta zitto, sta zitto, sta zitto o ti fotto!
Sta zitto, sta zitto, sta zitto o ti fotto!
Sta zitto, sta zitto, sta zitto o ti fotto!
Sta zitto, sta zitto, sta zitto o ti fotto!
Subito.
Non trovo un modo per far passare l’odio.
Quando ti vedo.
Subito.
Lo sento graffiare dentro, voglio tagliarti e batterti.
Subito.
Lacero le cose dentro, che ti eccitano.
Subito.
Non riesco a controllarmi.
Ti odio, cazzo.
Ti odio, cazzo.
Ti odio, cazzo.
 Ti odio, cazzo.
 Ti odio, cazzo.
Ti odio, cazzo.
Ti odio, cazzo
Stai zitto!
Stai zitto!
Stai zitto!
Stai zitto!-
 
( Canzone Korn- Right Now - https://www.youtube.com/watch?v=VRPxao3e_jY&feature=youtu.be)
 
Il testo era decisamente forte rispetto ad altre canzoni, ma poteva comunque esprimere il suo stato d'animo, spesso si sentiva carico di rabbia per tutte le vicende che accadevano e che non poteva controllare, non aveva nessun modo per allontanare quei pensieri e lo stress per le situazioni cresceva sempre di più.
Spesso gli veniva da chiedere se mai ci sarebbe stata una via d'uscita e l'unico spiraglio di luce lo trovava in quelle canzoni.
Che gli altri capissero poco importava, ciò a cui pensava era a come esprimersi per non doversi tenere tutto dentro.
 
 
Zell e Serena erano finalmente arrivati alla festa, la ragazza sorridendo gli teneva la mano spronandolo a camminare ma lui non si sentiva mai tranquillo, aveva la sensazione d'esser osservato ed era convinto che arrivare lì era stato uno sbaglio.
-Tranquillo Zell, non accadrà nulla.-
-Mh...-
Non dava altre rispose che deboli borbottii, la preoccupazione non gli parlava nemmeno di godersi il momento con lei o di accorgersi dei compagni di classe presenti.
Vedeva solo le armi che gli altri avevano e si immaginava fossero in combutta con quell'uomo, forse però la paranoia stava raggiungendo limiti troppo alti.
-Non è male questo posto eh?-
-Si, c'è molta gente avevi ragione.-
-Non sbaglio mai mio caro Zell.-
Entrando nel capannone la ragazza subito si mise tra la folla ballando, i movimenti sinuosi rivolti verso Zell lo fecero tossire un paio di volte, non ballava così spesso per questo motivo cercava di non venir trascinato, Serena però possedeva un magnetismo tutto suo e desiderava che Zell facesse parte del suo divertimento.
-Andrà tutto bene Zell.-
Disse lei avvicinatasi accarezzandogli le guance, lui non rispose spostando lo sguardo su più punti, avrebbe tanto voluto crederle ma ciò che accadde rovinò completamente la serata.
Nel mentre lui aveva iniziato a ballare quasi tutti i membri del gruppo erano entrati.
Ailea e Khal si erano ricongiunti entrando nel capannone, Daimonas e Jack guardavano la situazione da uno dei buchi nel soffitto, Alexander ed Hope parlavano ancora tra di loro, Seraph assieme a Lacie ed Astral si trovava al secondo piano, Sammy, Grace e Johanna erano leggermente più in disparte rispetto alla folla ed infine Lighneers era sul palco.
Tutti poterono accorgersi del violento colpo di uno sparo, una ventina di uomini che colpivano quante più persone possibile, tutti vestiti di viola e con una moneta tatuata sul corpo, uno di questi afferrò Serena per un braccio iniziando a trascinarla via.
Zell tentò di salvarla colpendo quanti più uomini possibili ma erano tutti armati e pericolosi.
-Serena!-
Il mondo attorno a lui divenne improvvisamente buio quando qualcosa gli colpì il capo...
   
 
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