La
nuvola nera
del sortilegio era sempre più vicina al castello, e
nonostante i
vari incantesimi di protezione scagliati da Rumple e Gideon sarebbero
stati colpiti a breve.
Lui stava
febbrilmente mescolando gli ingredienti che servivano per conservare
le loro memorie, ma la preparazione di quella pozione era lunga e
complicata e non sarebbe mai riuscito a farne 3 in tempo.
“Papà, abbiamo
finito le scaglie di drago.” gli fece notare suo figlio
preoccupato.
“Dannazione!
Belle vedi se ne è rimasta qualcuna nell'armadio!”
“Ho già visto,
non ce ne sono più.”
Senza
quell'ingrediente non aveva altra scelta se non usare una parola di
sicurezza per far riaffiorare i ricordi.
“Non fa niente,
possiamo comun-” ma fu interrotto dalla finestra della torre
che si
infrangeva.
La maledizione ci
aveva messo meno del previsto a superare le loro barriere difensive,
da un momento all'altro sarebbero stati trasportati in un nuovo
mondo.
“Rumple!”
“Ho finito! Non
c'è tempo per farne altre 2, uno di voi la deve prendere
adesso e
pensare a una parola importante che servirà a
risvegliarlo.”
“Cosa?! No! Se
c'è qualcuno che la deve bere sei tu!”
“Belle non
abbiamo tempo per discuterne, Gideon forse è
megli-”
“No papà, è
meglio se rimani tu sveglio, io non saprei cosa fare con voi 2 che
non vi ricordate niente...”
“E pensi che io
lo sappia?!” sbottò lui in procinto di una crisi
di nervi.
“No ma sono
sicuro che troverai un modo, lo trovi sempre...”
Rumple stava per
rispondergli che non ce l'avrebbe fatta, quando all'improvviso
metà
della stanza fu invasa dal fumo nero e suo figlio venne risucchiato.
“Gideon!”
urlarono lui e Belle in coro.
Ma ormai era
troppo tardi, era già stato portato via chissà
dove e a breve
l'avrebbero raggiunto.
“Belle io...”
“Rumple lo sai
che non mi farai mai cambiare idea, ci fidiamo di te e nostro figlio
ha ragione, solo tu potrai trovare un modo per riunire la nostra
famiglia.”
Rumple scosse la
testa rassegnato, e infine si decise a bere la pozione pensando
intensamente al nome di Belle come clausola per il risveglio.
“Ti amo.”
“Ti amo
anch'io.”
Stavano per
baciarsi quando anche lei fu travolta dal sortilegio.
“Rumple!”
Robert si svegliò
di soprassalto disturbato dal suono fastidioso della sveglia.
Aprì di
controvoglia gli occhi e si accorse che erano già le 8:00
del
mattino, un'altra giornata di duro lavoro lo aspettava.
D'istinto affondò
di nuovo la testa nel cuscino cercando di ricordare cosa avesse
sognato, aveva la sensazione che fosse qualcosa di importante, eppure
per quanto si sforzasse rammentava soltanto vagamente una donna con
un bell'abito azzurro e bianco che urlava il suo nome.
O meglio il nome
“Rumple”, chissà perché aveva
pensato che si riferisse a lui...
Scosse la testa
infastidito e si alzò dal letto, non aveva tempo per pensare
a degli
stupidi sogni, si diresse in bagno e fece una doccia veloce, poi
scelse una delle sue tante camice, un paio di jeans, la sua giacca
preferita e si diresse al lavoro.
Una volta
arrivato in centrale salutò il suo amico Rogers e gli
soffiò da
sotto il naso il caffè e la ciambella che si era preso.
“Weaver!
Questa me la paghi!” gli urlò dietro, ma lui non
se ne curò,
erano soliti farsi certi dispetti e si sbatté la porta
dell'ufficio
alle spalle.
Addentò
avidamente la ciambella e diede una rapida occhiata ai vari fascicoli
sulla sua scrivania finché non trovò un caso che
attirò la sua
attenzione.
Si trattava di un
curioso caso di persona scomparsa, un uomo si stava facendo fare una
fotografia da un amico quando all'improvviso di lui si era persa ogni
traccia.
Vide che era
successo vicino alla strana statua del troll che teneva intrappolato
il maggiolino, non era molto lontano da dove si trovava,
così decise
di andare a dare un'occhiata di persona.
Era scritto che
ci era già stata la scientifica che però non
aveva trovato niente,
ma lui era solito accorgersi di dettagli che agli altri sfuggivano,
di una cosa era certo: le persone non potevano scomparire
all'improvviso nel nulla senza lasciare neanche uno straccio di
prova.
Tuttavia dopo
almeno mezz'ora ad esaminare l'area vicino alla statua, cercando
possibili botole o passaggi segreti stava iniziando a riconsiderare
le sue certezze.
Passò per
l'ennesima volta in rassegna il maggiolino, quando si accorse che
c'era qualcuno che l'osservava.
Era una ragazza
sui vent'anni, dai capelli biondi, che lo stava guardando dritto
negli occhi come in attesa che la notasse.
Le si avvicinò
incuriosito.
“Sai per caso
qualcosa dell'uomo scomparso? Eri qui ieri?” le
domandò incerto.
Vide per un
attimo la delusione balenare sul suo volto, ma poi tornò
subito
normale.
“Non saprei, o
meglio non penso che mi crederebbe...”
“Puoi provare a
dirmi cosa hai visto, ti posso assicurare che ho la mente molto
aperta.” la incoraggiò amichevolmente, cercando di
carpirle
qualche informazione utile.
Notò che c'era
indecisione nei suoi occhi azzurri, che gli erano così
familiari
anche se non riusciva a capire il perché, se la ragazza
sapeva
davvero qualcosa forse temeva che qualcuno scoprisse che aveva
parlato, dopotutto erano in piena vista in un posto molto
frequentato...
“C'è un parco
tranquillo qui vicino, possiamo parlare lì se
vuoi.”
Lei annuì
brevemente e insieme si diressero verso la meta.
Alice non sapeva
cosa fare, aveva davvero sperato che la riconoscesse e si ricordasse
di lei ma purtroppo anche lui come tutti gli altri era sotto una
maledizione.
Si sentiva
spaesata e triste, di solito era sempre lui ad avere un piano e una
scappatoia a tutto, peccato che stavolta non fosse così,
evidentemente il sortilegio era arrivato all'improvviso e non aveva
avuto il tempo per proteggersi...
La sua fortuna fu
che non era nella foresta incantata quando ciò era avvenuto,
o anche
lei sarebbe stata nelle sue stesse condizioni.
Era arrivata a
Hyperion Heights solo il giorno prima, e ci era riuscita varcando il
portale segreto alla base della statua, ma come al solito la magia
aveva sempre un prezzo e l'uomo scomparso era stato il danno
collaterale per farla arrivare fin lì, ma come poteva mai
dirglielo?
Intanto erano
giunti al parco, si sedettero su una panchina in riva al lago e si
misero a osservare distrattamente i ragazzini con i loro costumi di
Halloween.
Fu allora che
realizzò che era già passato un mese da quando la
maledizione aveva
colpito, per il momento era riuscita a trovare solo lui ma non si
sarebbe arresa finché non avrebbe ritrovato anche il resto
della
famiglia.
“Ascolti io non
so come...” iniziò Alice, però si
interruppe non appena notò
dove si era posato lo sguardo dell'uomo.
Stava fissando
una ragazza vestita nello stesso modo di quella del suo sogno,
all'improvviso ella gli tornò chiaramente in mente, era
così dolce
ma anche coraggiosa, i capelli ramati le scendevano morbidi sulle
spalle e quegli occhi di un azzurro così splendente le si
illuminavano ogni volta che gli sorrideva.
“Belle...”
sussurrò appena, istintivamente.
Questo fu la
molla che gli serviva per ricordare tutto, in un attimo fu travolto
da 300 anni di ricordi, vide suo padre abbandonarlo, poi lui che
diventava il Dark One, Bae che cadeva nel portale, il suo primo
incontro con Belle, e tantissimi altri frammenti...
Disorientato si
alzò di scatto dalla panca e si portò una mano
alla testa.
“Va tutto
bene?” domandò la ragazza preoccupata, alzandosi a
sua volta.
Lui si girò a
guardarla e finalmente la riconobbe, come aveva potuto dimenticarsi
di sua figlia?
“Alice.”
“Papà? Ricordi
tutto?” gli chiese sollevata.
Lui annuì
sorridendole, e lei si precipitò ad abbracciarlo.
Rimasero così
per un po', tutti e 2 troppo felici per essersi finalmente ritrovati.
“Com'è
possibile? Poco fa non ricordavi niente!”
“Un attimo
prima che arrivasse la maledizione ho fatto in tempo a bere una
pozione della memoria che si sarebbe attivata solo sentendo il nome
di tua madre, e se stanotte non l'avessi sognata e oggi non fosse
stato Halloween penso che
sarei ancora
ignaro di tutto.” le spiegò brevemente.
Sua figlia
sorrise incredula. “Lo sapevo che hai sempre un asso nella
manica.”
“Eh già, ma
adesso dobbiamo trovare e risvegliare anche Belle e Gideon, purtroppo
non sono riuscito a conservare le loro memorie, e poi la
farò pagare a chiunque ci abbia fatto questo.”
“Andiamo dalla
nostra famiglia...”
Angolo
autrice:
Ho cercato di
immaginare anche in base ai vari spoiler come potrebbe essere finito
Rumple senza memoria a Hyperion Heights, e pure a come potrebbe
riuscire a ricordarsi chi è, e questo è
ciò che ne è uscito
fuori...
Non so se Alice
si rivelerà essere davvero la figlia ma mi piacerebbe, voi
che ne
pensate?
Vi ringrazio per
aver letto e se volete lasciare una recensione ve ne sarei davvero
grata :-)