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Autore: Lady Windermere    18/09/2017    10 recensioni
SEQUEL DI "SETTE RAGAZZI SOLO PER ME"
Ad Audrey non passava nemmeno per l'anticamera del cervello che i suoi problemi non fossero finiti.
Tra un dio da gestire, il lavoro dei suoi sogni e il tempo che le sfuggiva tra le dita, non aveva certo bisogno altri guai.
Ma evidentemente qualcuno non era della stessa opinione.
Tra attizzatoi, nuovi mondi, vecchie conoscenze, dei irati, rivali in amore e rapimenti, Audrey dovrà rimboccarsi nuovamente le maniche e gettarsi nella mischia. Di nuovo.
Siete pregati di allacciare le cinture di sicurezza, perché Sette Ragazzi is back, bitches!
STORIA INTERROTTA
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Loki, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sette Ragazzi Solo Per Me'
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"Salve, sono qui per uccidervi tutti. Posso entrare?"

 

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Era passato ormai più di un anno da quello che le era capitato, eppure Audrey sentiva in cuor suo che il peggio non fosse ancora arrivato.

Presentimento che condivideva con il suo attuale (e molto felice di esserlo) ragazzo, il dio degli Inganni in persona, Loki Laufeyson.

Presentimento che si era rivelato miserabilmente, drasticamente, drammaticamente veritiero.

Tutto era iniziato la sera del giorno precedente.

-Non capisco, Audrey, perché ti ostini a cercare di farmi mangiare questa schifezza- protestò Loki, guardando disgustato l’ammasso di brodaglia dal colore tendente al giallino che la ragazza gli aveva appena servito davanti.

-I minestroni fanno bene alla salute- fu la sua concisa risposta.

-Mi sembrerebbe più probabile il contrario, in realtà. Ma visto che l’hai fatto tu stessa con le tue adorabili manine, farò questo sacrificio.-

Audrey gettò nella pattumiera la busta vuota del preparato per minestroni Orofresh e sorrise innocente.

Loki ricambiò il sorriso e calò nuovamente il silenzio.

Era da qualche mese che tra loro due le cose non funzionavano più come un tempo e Audrey si domandava continuamente se la colpa fosse sua.

Si era licenziata dall’agenzia di viaggi per andare a lavorare in una nota rivista di moda, cosa che, se da un lato era sempre stato il suo sogno più grande, dall’altro le portava via parecchio tempo. Tempo che probabilmente Loki rivendicava per se stesso.

La ragazza sospirò e mise in bocca un'altra cucchiaiata di minestrone.

In effetti era davvero disgustoso.

Guardò Loki di soppiatto e rimase stupita nel vederlo mangiare avidamente quella brodaglia con aria da intenditore e l’entusiasmo di un televenditore di materassi.

Il dio dal canto suo aveva un motivo di mostrarsi così allegro.

Era stato licenziato quella mattina e ora cercava in tutti i modi di non farlo vedere alla sua carissima fidanzata.

Venire licenziato da un miserabile umano a capo di una miserabile azienda pubblicitaria gli sembrava un insulto.

Davvero, Loki non capiva cosa non andasse nel suo spot. Perché una bambina non avrebbe potuto uccidere la sua intera famiglia per accaparrarsi l’ultima brioche alla marmellata di fragole se erano davvero così buone?

Queste cose erano la normalità ad Asgard. Lui stesso aveva iniziato più di una volta una battaglia all’ultimo sangue con il suo fratellastro per l’ultima porzione di cinghiale alla griglia.

Dannati midgardiani, e adesso come glielo dico? Guardala, sembra il ritratto della felicità. Pensò il dio, guardando Audrey addentare ferocemente un pezzo di pane.

Audrey posò il pane e si diresse verso la cucina.

Loki ne approfittò per riversare il contenuto del suo piatto nel vaso della pianta tropicale che avevano portato come souvenir dall’Indonesia.

Mi ucciderà appena lo verrà a sapere.

Audrey tornò dalla cucina con un coltellaccio in mano.

Loki per poco non cadde dalla sedia –Audrey, ti prego, non uccidermi! Sono stato licenziato e ho sputato tutto il minestrone sulla pianta, ma ti prego non uccidermi!- gridò, schermandosi con le mani.

Audrey lo fissò stralunata.

Le possibilità era due: o lei era diventata pazza o lui era uscito di testa.

-Cosa diavolo stai farneticando?-

-Perché mi minacci con quel coltello?-

-Non sto minacciando nessuno! L’ho preso per tagliare l’arrosto.-

Loki sbiancò. Adesso l’avrebbe davvero ucciso a sangue freddo.

-Ma cosa stavi dicendo sul fatto che sei stato… licenziato?-

Il dio sorrise nel modo più seducente che conosceva –Devi aver capito male… ho detto sono in vena di affettato. A proposito hai un po’ di prosciutto?-

Audrey si passò il coltello tra le mani. Cosa che fece rabbrividire Loki.

-Mi pareva anche di aver sentito qualcosa riguardo al mio minestrone e ad una pianta…-

-Che dici! Mi stavo complimentando con te per l’ottima cena e ho detto “dovrebbero assaggiarlo anche le piante”.-

Audrey gli scoccò il suo miglior sguardo sospettoso, poi cominciò a tagliare l’arrosto. Loki tirò un sospiro di sollievo.

Non era sicura di quello che aveva sentito, ed era piuttosto stressata in quel periodo, cosa che le fece pensare fosse meglio evitare litigi inutili e sfiancanti.

E poi si sentiva ancora in colpa per Loki. Qualunque cosa gli fosse capitata, quantunque avesse perso il lume della ragione, era senza dubbio colpa sua.

L’aveva trascurato e non riusciva a perdonarsi per questo.

In quel momento suonò il campanello.

Audrey, che era già in piedi, si diresse verso la porta con aria seccata.

-Ehm, amore, forse dovresti posare…- cercò di avvisarla Loki, inutilmente.

Fu così che un povero venditore porta a porta si ritrovò davanti una ragazza poco più che venticinquenne con un coltellaccio in mano e un’espressione cupa sul volto.

-Che c’è?- domandò Audrey, vedendo il ragazzo sbiancare di paura.

-Nulla, signora, davvero. Ho s-sbagliato a s-suonare. Torni pure a fare qualsiasi cosa stesse facendo. Mi scusi e buona serata- rispose l’altro, affrettandosi a correre giù per le scale del palazzo.

Audrey sospirò. Certo che ce n’erano di matti al mondo.

Chiuse la porta e si ridiresse verso la cucina, quando uno scampanellare acuto la costrinse a fare dietrofront, questa volta seriamente intenzionata a usare il coltello che aveva in mano.

-Che diavolo vuole ancora?- sbraitò, aprendo la porta.

Uno scintillare di armatura le fece perdere la cognizione del tempo.

Che dannazione era quella…c-cosa?

Lo sconosciuto sorrise –Salve, sono Thanos e sono venuto per uccidere il suo ragazzo. Loki è in casa per caso?-

 

 

N.d.A: Bonjour! I'm back! Chi tra di voi aveva Wattpad sa che questo progetto era in programma... :) Ho deciso di pubblicarlo anche qui perchè alcune persone non hanno Wattpad (JordanHemingway sto parlando di te) e perchè comunque questa è una storia che è iniziata su EFP  e deve continuare anche su EFP. Pubblicherò pressochè in contemporanea, per cui leggetela pure dove vi trovate meglio :)

Spero che questo primo capitolo vi convinca, anche perchè la storia è tutta in fase di elaborazione, quindi se avete suggerimenti sono più che graditi.

Grazie mille a chiunque deciderà di continuare questo viaggio assieme a me! :)

A lunedì prossimo!

LadyWindermere <3

 

  
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