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Autore: Eirynij    18/09/2017    3 recensioni
“Quando arriva la notte” è una raccolta di missing moments che segue l’ordine cronologico delle puntate di Tokyo Mew Mew prendendo spunto proprio da esse. L’inizio della narrazione coincide con la puntata numero tre, quella in cui entra in scena il nostro alieno dagli occhi d’oro. La notte è un momento magico in cui si ripensano agli avvenimenti della giornata e, soprattutto, è il momento in cui si può avere una pausa dal tran tran quotidiano. Quindi, mentre il giorno impone a Kisshu e Ichigo di combattersi ed essere nemici, la notte li avvicina lasciando loro la possibilità del dialogo e della conoscenza reciproca.
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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I wish I had an angel
- Kisshu -
 
Deep into a dying day
I took a step outside an innocent heart
Prepare to hate me fall when I may
This night will hurt you like never before
 
Tling. Tling.
Quanto mi irritava quel campanello, sentire quel tintinnio era come mangiare schegge di vetro che lentamente penetravano nelle budella per ricordarmi che la mia micetta era stata addomesticata da un’ameba.
Con un chimero dalla forma di protozoo gigante avevo attaccato il morettino scatenando gli urli concitati di Ichigo che continuava a ripetere ‹‹Masaya, Masaya›› con il terrore negli occhi mentre cercava di liberarlo dalla sostanza gelatinosa che pian piano lo stava soffocando. Ridevo mentre il suo respiro si spezzava. Poi era svenuto, lei aveva fatto la trasformazione Mew, io ero stato scacciato e lui, dopo averla rincorsa, le aveva messo attorno al collo quel nastro rosso a farle da collare.
Mi tirai un orecchio per la frustrazione.
‹‹Diventerai un asino›› si era affacciata alla finestra abbozzando un sorriso.
‹‹Tutta colpa di quel coso›› puntai un dito verso il campanello che luccicava agli ultimi raggi del sole dietro le mie spalle ‹‹mi fa venire il mal di testa››.
‹‹È un regalo›› mi comunicò, come se non lo sapessi già.
‹‹Mi fai entrare o rimango qui a beccarmi l’umido?›› soffiai spazientito.
L’estate stava morendo nel vento settembrino insieme alle mie speranze di avere Ichigo solo per me.
Per questo volevo ferirla, se non potevo averla io allora nessuno.
 
Old loves they die hard
Old lies they die harder
 
‹‹Non ti ho perdonato per quello che hai fatto ad Aoyama-kun›› proferì scostandosi leggermente facendo ondeggiare le tendine rosa ‹‹però so che non l’avresti mai ucciso, quindi accomodati pure››.
La fissai intensamente, socchiudendo gli occhi in due fessure, valutandola, stupito per la sua ingenuità: ovviamente l’avrei ammazzato liberando la Terra della sua orrenda faccia e dalla sua falsa bontà e sarei stato pure felice, quindi non riuscivo proprio a capacitarmi del motivo per cui fosse convinta del contrario.
‹‹Masya è buono e gentile, per questo io lo…›› arrossì violentemente abbassando lo sguardo mentre accarezzava con l’indice il nastrino rosso sul suo collo pallido.
Fui afferrato da un misto di emozioni indescrivibile: dispiacere, invidia, gelosia e infine rabbia.
Evocai i sai.
 
I wish I had an angel
For one moment of love
I wish I had your angel
Your Virgin Mary undone
I'm in love with my lust
Burning angel wings to dust
I wish I had your angel tonight
 
Le puntai contro la lama affilata segnandole la guancia con un taglio leggero da cui colò pigramente un rivolo di sangue.
Balzò indietro mentre estraeva il ciondolo per la trasformazione regalandogli un bacio leggero. ‹‹Angelo protettore della Terra custode, mew›› afferrò la sua arma scagliandosi su di me con una forza inaudita e schiantandomi contro il tetto sotto di noi. Le tegole s’infransero contro le mie scapole mentre i sai mi sfuggirono di mano rotolando lontano, uno dei due cadde inesorabile conficcandosi nel selciato secco che circondava casa Momomya.
‹‹Sei impazzito?›› esclamò abbandonando accanto a sé il cuore rosa con il quale scagliava i suoi attacchi in battaglia. Dopo un fremito le dita si avvinghiarono alle mie spalle con le unghie che penetravano insistenti nella carne dopo aver perforato la stoffa della maglietta. Avrebbe dovuto essere doloroso invece non riuscii a trattenere un sorriso godendo di quella stretta micidiale che non mi lasciava scampo.
 
I'm going down so frail 'n cruel
Drunken disguise changes all the rules
 
‹‹Idiota! Imbecille! Brutto… brutto…›› ogni insulto era seguito da uno strattone e una scossa volta a battere ritmicamente la mia testa contro il laterizio spigoloso. Trattenni una smorfia sofferente.
Lasciò la presa. ‹‹Hai rovinato tutto›› urlò alzandosi con uno scatto ‹‹e pensare che io… io stavo iniziando… che stupida sono stata››.
Il volto paonazzo sembrava una bomba pronta ad esplodere, infatti, dopo un respiro strozzato e un singhiozzo, scoppiò a piangere. Le lacrime che cercava di cancellare rabbiosamente con il dorso della mano le rigavano le guance lasciando scie salate brillanti alla luce delle prime stelle che, lontane e insensibili, spuntavano nella volta celeste.
‹‹Tu?›› la invitai a proseguire mentre mi alzavo con fatica aggiustandomi gli indumenti.
Scosse la testa come per scacciare un pensiero, le posai una mano sulla spalla.
‹‹Stavo iniziando a fidarmi di te›› soffiò mordendosi il labbro.
 
Old loves they die hard
Old lies they die harder
 
Merda. Che ero troppo avventato e irascibile me l’avevano detto spesso ma non me n’era mai fregato molto però, stavolta, fui davvero attanagliato dalla paura di aver rovinato quello che cercavo di costruire da mesi visitandola regolarmente dopo le battaglie. Boccheggiai cercando qualcosa da dire.
‹‹Vieni via con me›› le proposi ‹‹facciamo finta che questo non sia successo››.
‹‹No›› inspirò impetuosamente cercando di bloccare la secrezione di muco biancastro dal naso.
‹‹Io non ti avrei fatto davvero del male›› le assicurai. Era vero, non sarei stato in grado di vendicarmi su di lei per la sofferenza che mi causava.
Mi fissò in cerca di qualcosa che le facesse credere alle mie parole. ‹‹Non avresti ucciso nemmeno Aoyama-kun, vero?›› mi chiese.
‹‹No›› mentii. Era la più grande bugia che avessi mai detto ma non volevo perderla, non ero abbastanza maturo per lasciarla andare.
Rise quasi con sollievo asciugandosi le ultime lacrime: ‹‹Lo sapevo››.
 
I wish I had an angel
For one moment of love
I wish I had your angel
Your Virgin Mary undone
I'm in love with my lust
Burning angel wings to dust
I wish I had your angel tonight
 
La volevo solo per me, per un momento d’amore, era il mio angelo e io bruciavo di desiderio. Mi avvicinai, il sole era scomparso e, nella notte senza luna, riuscivo a distinguere solo la sua ombra tornata allo stato umano e coperta dal pigiama troppo leggero per l’inizio dell’autunno. Col buio non vedevo la fascia attorno al suo collo né l’orribile campanello. Non muoverti, non farlo trillare pregai.
 
Greatest thrill
Not to kill
But to have the prize of the night
Hypocrite
Wannabe friend
13th disciple who betrayed me for nothing
 
‹‹Quindi è sistemato tra noi?›› domandai titubante avvolgendole un braccio intorno alle spalle per tenerla al caldo.
Annuì. ‹‹Credo che io e te possiamo essere amici, va bene?›› si accostò un po’ più contro il mio fianco riparandosi meglio dall’umidità.
Si. Dovevo solo dire una singola sillaba per avere il permesso di tornare da lei tutte le volte che desideravo.
Ipocrita.
 
Last dance, first kiss
Your touch my bliss
Beauty always comes with dark thoughts
 
‹‹No›› rifiutai un’altra bugia. ‹‹Non posso essere tuo amico››.
La strinsi appoggiando il mento sui suoi capelli rossi. ‹‹Però ti chiedo di fidarti ancora di me›› sussurrai.
‹‹Perché…›› si scostò per vedermi in viso.
Repentino mi chinai su di lei a rubarle un bacio. Aveva le labbra inumidite dal pianto e dal muco che si appiccicò anche sulle mie. Non mi rifiutò spingendomi via come mi sarei aspettato, forse l’avevo colta di sorpresa. Ripetei l’operazione senza lasciarle il tempo per riflettere, stavolta indugiando un po’ più a lungo sperando che la sua bocca si schiudesse al tocco della mia lingua.
Desiderio bruciante, il suo rifiuto mancato mi faceva ribollire il sangue, volevo rapirla, trascinarla con me piacente o nolente: un pensiero oscuro nato dalla bellezza del momento.
‹‹Aspetta. Io… Masaya…›› sussurrò riscuotendosi.
 
I wish I had an angel
For one moment of love
I wish I had your angel
Your Virgin Mary undone
I'm in love with my lust
Burning angel wings to dust
I wish I had your angel tonight
 
Masaya. L’unico uomo che invidiai in tutta la mia vita.
Mi allontanai e saltai nel vortice che mi avrebbe condotto alla base aliena già rimpiangendo di non averla trascinata insieme a me.
Avrei voluto avere il tuo angelo questa notte, Masaya pensai frustrato.
Ma, mentre ero nel buio del passaggio, la voce della micetta mi raggiunse con un impeto di aspettativa: ‹‹Kisshu, mi fido››.
No, Masaya, Ichigo non sarà tua per sempre sorrisi felice.
 
I wish I had an angel
 
 
 
 
Angolo dell’autrice: Ebbene si, sono tornata dopo secoli… non mi dilungherò in giustificazioni né in spiegazioni inutili. Affido ai vostri commenti questo capitolo, sinceramente non so se esserne soddisfatta o no… le emozioni che volevo trasmettere stavolta erano complicate, ditemi voi cosa avete capito ahahah. Ringrazio tutti quello che leggono, seguono e recensiscono: ogni vostro commento (anche negativo eh!) mi rende una signorina contenta e desiderosa di migliorare. Piccolo spoiler: il prossimo capitolo sarà più allegro e divertente! Niente depressione imminente, promesso.
Stavo dimenticando: la canzone stavolta è “I wish I had an angel” dei Nightwish.
Un bacio,
Eirynij
 
   
 
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