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Autore: _ A r i a    18/09/2017    1 recensioni
{ pre IwaOi | 469 parole | malinconico, introspettivo, sentimentale | happy birthday, Ayu-senpai! ♥}
Hajime percorre il tappeto di foglie secche scricchiolanti, immergendosi sempre di più in quell’esplosione di colori. In autunno le foglie s’impregnano delle tinte calde delle fiamme, rossi vibranti che oscillano verso i toni più lievi dell’arancio e del giallo. Il calore del sole non ha più la stessa intensità dell’estate, eppure la decisione di quelle temperature ormai andate sembra ora ripresentarsi nelle manifestazioni della natura.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Tooru Oikawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caduco rossore

Una foglia d’acero attraversa l’aria, trasportata da una leggera brezza, finché non si adagia al suolo, come un guerriero che ottiene il meritato riposo dopo una lunga lotta.
Hajime percorre il tappeto di foglie secche scricchiolanti, immergendosi sempre di più in quell’esplosione di colori. In autunno le foglie s’impregnano delle tinte calde delle fiamme, rossi vibranti che oscillano verso i toni più lievi dell’arancio e del giallo. Il calore del sole non ha più la stessa intensità dell’estate, eppure la decisione di quelle temperature ormai andate sembra ora ripresentarsi nelle manifestazioni della natura.
È una domenica come tante altre, in un ottobre uggioso e assonnato. Il cielo, sopra le teste dei passanti, è bigio e colmo di nubi, il sole fa fatica a comparire in quell’atmosfera che non promette nient’altro che pioggia; tuttavia, chi passeggia attraverso il parco non sembra essersene accorto: le chiome degli alberi impediscono la visuale, non s’intravede nient’altro oltre alle loro fiamme.
È la tipica giornata che trascorreresti a casa, avvolto in un plaid dal motivo scozzese mentre sorseggi cioccolata calda da una tazza di candida ceramica. Hajime, tuttavia, non è mai stato un tipo sedentario. Negli ultimi tempi continua a sentire l’incessante bisogno di riflettere: trovare un attimo di solitudine, tuttavia, si è rivelata un’impresa sempre più ardua. Sta per iniziare l’università, eppure – per quanto possa ostinarsi ad ostentare davanti a tutti una proverbiale impassibilità – il pensiero che i giorni spensierati in compagnia dei ragazzi del liceo non torneranno più gli fa male, come un marchio sulla pelle inciso con un ferro bollente. Troppe cose sono cambiate in così poco tempo, e Iwaizumi prova non poca irritazione al pensiero di non aver controllo alcuno su nessuna di esse.  
Quel giorno, però, Hajime è lì per non pensare. Se le chiome autunnali lo coinvolgono in quei pensieri, ciò che più desidera in quel momento è lasciarsi pervadere la mente da quei colori caldi, così da poter cancellare in un colpo solo tutta quella malinconia. Carpe diem, cogli l’attimo – e Hajime non riesce ad immaginare modo migliore di quello per farlo.
È sorprendente notare come tutte le persone intorno a lui, in un modo o nell’altro, riescano a trarre beneficio dall’ambiente che li circonda.
D’improvviso un’eco di passi affrettati gli giunge alle orecchie, foglie che vengono schiacciate e s’infrangono con un rumore simile al vetro rotto. A Iwaizumi sembra di sentire il proprio nome venire chiamato nel vento, così si volta di scatto, sorpreso. Ad attenderlo trova Oikawa, una sciarpa avvolta attorno al collo e le guance arrossate per via della corsa. Non appena raggiunge Hajime, Tōru si piega su se stesso, le mani poggiate sulle ginocchia mentre riprende affannosamente fiato.
Quando torna a sollevare il capo, gli occhi di Iwaizumi sono su di lui, e Oikawa sorride, accorgendosi che stanno osservando proprio il rossore che si è dipinto sulle sue guance.




Angolo autrice
Non sono molto soddisfatta della storia, e mi urta da morire il pensiero di pubblicare una storia che non incontra in alcun modo le mie preferenze. Ho anche provato a modificarla, eppure continua ad esserci qualcosa che non mi torna. Direte voi: allora cosa diavolo la pubblichi a fare?
Beh… si dà il caso che oggi sia il compleanno di una persona molto importante, vale a dire la mia senpai Ayumu. Avrei voluto postare qualcosa di più decente, perché ritengo che lei non si meriti minimamente un obbrobrio del genere, tuttavia sto attraversando una sorta di fase del blocco dello scrittore. Mettere una parola dietro l’altra è stata un po’ un’impresa, tuttavia ormai la storia – ahimé – l’avevo già scritta, perciò eccomi qua per postarla. È idealmente ambientata successivamente alla sconfitta contro la Karasuno, nell’autunno dell’anno in cui i due ragazzi iniziano a frequentare l'università – ma credo che ciò si fosse già largamente intuito. Nella prima stesura c’era molto meno angst, scusa Ayu, ma sai che se non riempissi i miei testi di tristezza e sofferenza non sarei io – magari era per questo che non mi convinceva ma chi voglio prendere in giro, continua a farmi schifo anche adesso
E no, niente, ti faccio ancora tanti auguri; quello che dovevo dirti te l’ho scritto stamattina. Ti considero una persona speciale, perché sei una delle poche che mi è stata accanto in un periodo particolarmente difficile della mia vita, senza mai abbandonarmi, e di questo non te ne sarò mai sufficientemente grata. ti considero un po’ come una sorella maggiore, e probabilmente non ci sono modi per esprimere la gratitudine che provo nei miei confronti, ecco perché forse questa storia mi sembra tanto misera. Ti voglio bene, porta sempre questa consapevolezza nel tuo cuore e non dimenticarla mai ♥
Per tutti gli altri: dubito che la storia vi sia piaciuta, perciò immagino che nessuno la inserirà tra le ricordate o le preferite – e non ce l’ho affatto con voi per questo, anzi! Proprio per via di questa consapevolezza di aver combinato un disastro mi meraviglierei del contrario – se tuttavia doveste decidere di lasciare un commentino, anche misero non succederà mai ma vbb sappiate che avrete tutta la mia riconoscenza.
Nulla, evaporo, ché per oggi temo di aver già detto fin troppe scemenze. Sono contenta di essere tornata a scrivere su questo fandom, mi è mancato un sacco, anche se molto probabilmente avrei voluto farlo con una storia migliore-- vi chiedo scusa, spero di riuscire a presentare qualcosa di un po’ più decente la prossima volta >.<
A presto (spero – e, possibilmente, con una storia che possa definirsi tale)

Aria
   
 
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