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Autore: Dmitrij Zajcev    18/09/2017    1 recensioni
Noah Skirata, un mandaloriano vissuto durante le guerre Mandaloriane, combatté al servizio di Mand'alor il definitivo come capo della squadra rossa, una task force di mandaloriani, formata da sei membri, il cui obbiettivo era quello di eliminare i nemici principali dei mandaloriani, di battaglia in battaglia. Durante la guerra, la sua vita cambierà, facendogli vivere delle avventure per tre epoche diverse.
N.B.: Poiché i mandaloriani tendono a parlare mischiando il basic (linguaggio comune della galassia) e il Mando'a (linguaggio dei mandaloriani), alla fine di ogni capitolo ci sarà un piccolo glossario delle parole o frasi dette durante il capitolo. Frasi/parole che vengono riutilizzate in capitoli successivi non verranno ritradotte.
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Una volta scesi, tocco la spalla di Saro Ordo e le faccio ceno di seguirmi, mentre gli altri quattro membri della squadra si allontanano e tiro a me i due Chiss.

 

«Voi due dovete starmi attaccati al culo. Saro: Hukaat’Kama

 

«Ni’ven Cuyir gar Prudii»

 

Mi risponde lei, prima di mettersi l’elmo sulla testa. Con un sorriso, indosso l’elmo e mi dirigo verso Mos Eisley insieme a Saro e ai due Chiss.

 

Rey Vevut e la sua squadra si sarebbero spostati sul lato orientale di Mos Eisley e da là avrebbero raggiunto per via aerea l’hangar grazie ai loro Jet-Pack. Io, Saro Ordo, Ghenozua e Chaenli -invece -ci saremo diretti all’hangar 5 dal lato meridionale, per via terra.

Dopo esserci divisi, la mia squadra si sposta dal lato sud est a quello sud il più velocemente possibile. A giudicare dalle info ricevute, il lato sudorientale era pieno di soldati, ed era meglio evitare di allertare i Jedi.

Tra il nascondersi e il muoversi con attenzione, la strada presa ci fa impiegare quasi mezz’ora, prima di arrivare al lato sud, e dunque iniziare finalmente la missione.

 

«Saro, dietro di me. Voi due: Ai lati.»

 

Una volta posizionatisi in questa posizione, con Saro a guardarmi le spalle sia dai nemici che dai due imperiali, ci avviciniamo all’Hangar 5.

Nessuna guardia. Non va bene. Solitamente i generali repubblicani, soprattutto questi… Revanchisti, sono protetti da soldati pronti a crepare per loro. Sono preoccupato. Temo che sia una trappola. E non da parte dei Repubblicani.

Una volta raggiunta l’entrata, sento nel comlink la voce di Kaye, che conferma i miei dubbi.

 

«Tal’vod, siamo in posizione. Utel'a

 

«Meg

 

«NON C’È NESSUNO! L’hangar 5 è vuoto!»

 

«Collegati al visore del mio elmo e a quello di Saro e registra tutto.»

 

Le dico, insonorizzando l’elmo per non farmi sentire dai Chiss, per poi sfondare la porta con un calcio, entrando col fucile spianato, seguito dai due agenti imperiali e da Saro.

Kaye ha ragione. L’hangar è vuoto. Non c’è nessuno. Era solo una trappola.

Abbasso il fucile, sospirando, mentre sento il rumore di due blaster che si attivano, puntandosi alla mia nuca.

 

«Haar’chak. Bic ru’cuyir Jehaatir

 

«Chiamalo come vuoi. I nostri padroni pensano che tu sia fin troppo ingrombrante. Come tuo padre. L’Imperatore non potrebbe eseguire il suo piano se riesci a convincere il vostro… “re”. Abbiamo convinto Cassus a mandarti qui per poterti eliminare. Forza. Levati quell’elmo, avanti.»

 

«An serim

 

Lentamente, prendendomi tutto il tempo necessario, mi tolgo l’elmo, posandolo a terra, puntato verso i due chiss e mi giro di colpo, sospirando per la loro stupidità.

Accade tutto al rallentatore… o almeno io lo vedo così: Sento le pistole dei due Chiss fare fuoco, mentre mi sto girando, estraendo dalle fondine i due squartatori mandaloriani. Il primo colpo mi evita, il secondo mi colpisce al viso, facendomi sentire una fitta tremenda, come se mi versassero sull’occhio destro del fuoco liquido. Non pensando al dolore, non avendo tempo per ciò, faccio fuoco con le mie armi, colpendo alla spalla i due chiss e facendoli urlare di dolore. Dopo tutto i miei blaster aprono dei buchi di 10 cm di diametro, e vedere in ginocchio quei due Auretyc che si tengono il moncherino vale qualsiasi ferita.

In poco tempo il resto della squadra li butta a terra, immobilizzandoli, mentre io porto una mano verso l’occhio destro… ma non vedo nulla.

 

«Dannazione… mi hanno ferito all’occhio destro, non ci vedo più.»

 

«Ora torniamo alla Base. Una volta là, vai subito da Demagol.»

 

«Stai scherzando? Io da quel macellaio non ci vado!»

 

«O ci vai, o ti ci mando io a forza, su.»

 

 

Glossario

Hukaat’Kama: Guardami le spalle.

Ni’ven Cuyir gar prudii: Sarò la tua ombra.

Utel'a: Tutto Libero.

Meg?: Cosa?

Haar’chak. Ric ru’cuyir Jhaatir?: Dannazione. Era una bugia?

An serim: Va bene

 

Angolo Autore

Bene… si riprende in mano questa storia, abbandonata da… più di due anni. Però.

Il motivo per cui è rimasta a fermo tanto a lungo? Non trovavo più i capitoli che avevo scritto a mano, quindi non ho potuto ricopiarli sul computer, quindi non ho potuto metterli sul sito. Inoltre dovrò riprendere a scriverci qualcosa… forse… un giorno. Comunque per ora vedrò di mettere tutti i vecchi capitoli dentro, prima che finisca l’anno. Buona lettura.

  
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