Storie originali > Storico
Segui la storia  |       
Autore: LadyUnicornGirl95    18/09/2017    0 recensioni
Elena è una ragazza che vive a Roma ma con una vita che lei detesta e a scuola tutti i suoi compagni di classe la prendono in giro, tanto che tutte le mattine la ragazza preferirebbe restarsene a letto che andare a scuola. La ragazza però ha un sogno strano nel cassetto cioè quello di vivere nell'Antica Roma e possibilmente al tempo di Giulio Cesare per scambiare appunto due parole con lo stesso Cesare suo idolo.
Un giorno però, la situazione a scuola è peggiorata e Elena dopo un litigio con un compagno di classe rischia la sospensione con la sua amica Claudia tanto che stufa di tutto, decide dopo la pessima mattinata di scuola di farsi un giro in centro per la città con Claudia. In uno strano negozio di accessori Elena trova una collana particolare che sembra fatta di materiali veri e non da semplici accessori di bigiotteria.
Più tardi, Elena scoprirà che la collana in questione è un portale che la conduce nell'Antica Roma ma subito la ragazza non avendo realizzato di trovarsi nell'Antica Roma pensa di trovarsi in un'altra città antica ma a chiarirle le idee sarà l'incontro con un ragazzo di nome Ottaviano
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Antichità greco/romana
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Due 

Elena

Sono appena rientrata a casa mia nella città di Roma attuale e nella testa ho inciso il nome Ottaviano. Mi ha fatta morire dal ridere quando ha ammesso di volermi sposare e di mettere al mondo dei bambini con me ma poi proprio con me che attualmente non ho mai tenuto conto l’idea di sposarmi o di crearmi una famiglia. Magari fra tanti anni sarò sposata ma credo proprio e spero non con Ottaviano anche perché non penso sia il tipo di ragazzo adatto a me visti le responsabilità che gli aspettano. Non sono la moglie adatta per un futuro re di Roma poi a me non mi sposerebbe nemmeno un tricheco in stato di ebbrezza figuriamoci Ottaviano. 
   Non so cosa possa aver visto in me tanto da desiderarmi sua per tutta la vita ma sicuramente ci sarà stato un errore. Una cosa è certa però: non riesco proprio a cancellarmelo dalla testa il suo nome. Ci provo ma non ci riesco! Fatto sta che una volta voglio portare pure Claudia con me nell’Antica Roma le farò prendere un colpo al cuore ma per il momento non le dico niente dell’ipotesi che potrei essermi presa una cotta per Ottaviano. Penso seriamente che mi sono innamorata di lui. 
   Posso solo dirvi che mia madre mi ha sgridata di brutto al rientro semplicemente perché sono arrivata a mezzanotte in punto e domani mattina devo andare dalla preside con lei se ho fortuna potrò passarla liscia e non mi sospenderanno ma io non voglio avere fortuna voglio essere sospesa per non mettere per un po’ di tempo, piede in quella classe. Ho come l’impressione di essere la prima ragazza al mondo felice di sapere che sarà sospesa dalla scuola. Ora vado a dormire che si è fatto tardi.
   La mattina dopo mi sveglio e mi vesto senza fare storie. Vado in cucina dove trovo mamma seduta su una sedia con le braccia incrociate e capisco che sta pensando e anche che è preoccupata per la decisione che prenderà la preside. Possibile che l’unica a cui non importa del verdetto della preside sono io? Sul tavolo vedo che la mia mamma ha messo solo una tazza piena di latte.
   « Buongiorno mamma » dico bella sorridente.
   « Elena che cosa devo aspettarmi dalla preside? » mi domanda lei.
   « Niente di grave vuole solo parlare con te » rispondo io.
   « Non solo quello: lo hai capito che rischi la sospensione? » continua lei preoccupata.
   « Si quello l’ho capito! » rispondo, ma non me ne frega niente.
   « Se ti sospende che cosa hai intenzione di fare? » mi domanda mia madre.
   « A questo non ci ho ancora pensato! » rispondo, ma vorrei dire che intendo passare le mie giornata a mangiare, bere e dormire. 
   « Dovrai cercarti un lavoro. La vita è così: se non studi devi lavorare! » commenta mia madre.
   « La vita è ingiusta » commento io.
   Non vedo l’ora che questa giornata giunga al termine siamo alle prime ore del mattino e già mi sono rotta le scatole. Continuo comunque a credere che io e Claudia non meritiamo la sospensione ma se la meritava Frensi, io e lei abbiamo solo reagito ai suoi insulti non abbiamo fatto niente di male ci siamo solo difese. 
   Una volta uscite di casa io e mia madre incontriamo Claudia e la sua mamma. Mi metto subito achiacchierare con Claudia del perché secondo noi oggi dovrebbe esserci Frensi al posto nostro e non noi due che non abbiamo fatto niente. Sono molto fortunata ad avere un’amica come lei che mi segue in qualsiasi cosa faccio e le sono grata che voglia condividere questa ingiusta punizione con me. 
   Quando ci troviamo in attesa di essere giudicate dalla preside per una strana ragione penso a Ottaviano. Secondo me lui si divertirà ogni giorno tra la sua gente e penso che non ci vada neanche morto a scuola visto che è il figlio di Giulio Cesare. Beato lui che può fare il cavolo che vuole e stabilire chi ha torto e chi no senza che qualcuno si lamenta perché se qualcuno lo fa rischia una condanna a morte. Ma perché non sono stata scelta io come erede di Cesare? No, sinceramente non ci tengo molto a questa carica. 
   Siamo entrate nell’ufficio della preside che sta squadrando molto male me e Claudia beh, non può mica guardarci in modo felice e sorridente dopo tutto, sta per scegliere cosa fare con noi due.
   « Voi due siete Elena e Claudia giusto? » ci domanda la preside.
   « Si » rispondiamo io e la mia amica.
   « Signorine, in questa scuola ci sono regole specifiche: una di queste stabilisce che è severamente vietato alzare le mani su i propri compagni, docenti ecc… come intendete giustificare il fatto accaduto ieri? » ci dice la preside in modo severo.
   « Ci siamo solo difese » dico io.
   « Frensi ci ha provocate e noi abbiamo solo reagito alle sue provocazioni » commenta Claudia.
   « Ci sono modi migliori e da persone più mature di reagire alle provocazioni. Cosa facevate se il vostro compagno finiva al pronto soccorso? » domandò la preside.
   Magari ci fosse finito sul serio. Penso tra me e me.
   « Gli stava solo bene! » ammise Claudia.
   « Uscite un attimo signorine, fate entrare le vostre madri » ci dice la preside.
   Una volta essere uscite e aver fatto entrare le nostre mamme comincio seriamente a pensare che la preside possa già aver deciso la nostra sorte sicuramente non ci vorrà ancora molto prima che possa decidere la soluzione migliore all’episodio di ieri. Io e Claudia parliamo ancora sotto voce e restiamo sempre del parere che tutto questo sarebbe dovuto toccare a Frensi. Giuro che se lo incontro una volta uscita dalla scuola a quel cretino gli spacco la faccia e questa volta ci va eccome al pronto soccorso.Lo odio! Non mi stancherò mai di ripeterlo ma un po’ lo ammiro perché grazie a lui vedrò realizzato il mio sogno di alzarmi tardi al mattino. Ci voleva solo lui a portare a termine il mio obbiettivo e giuro che se mi buttano fuori da scuola col cavolo che andrò a lavorare. Per una volta ho l’occasione di fare tutto quello che voglio senza perdere più tempo in questa inutile scuola.
   Dopo un’ora, ci fanno entrare nuovamente nell’ufficio della preside.
   « Elena e Claudia siete sospese per due settimane e non solo: queste assenze non saranno giustificate dalla preside e a fine anno, saranno contate con tutte le altre che farete in oltre la vostra media in tutte le materie sarà abbassata di un voto in pagella e vi verrà messo il cinque in condotta a tutte e due » termina la preside.
   Una volta che rientriamo a casa mi preparo a subire la lamentela di mia madre. Io non merito tutto questo però! Credo che dopo la ramanzina andrò seriamente a divertirmi con Ottaviano sicuramente lui mi capisce meglio di mia madre. Dopo oggi sono sempre più convinta che questa città non fa per me. 
   « Non vuoi studiare figlia mia? Bene, vedrai quanto ti piacerà lavorare! » mi grida mia madre.
   « Guarda vado al lavoro anche molto volentieri » commento io.
   « Domani esci di casa e te lo vai a cercare da sola il lavoro così ti arrangi da sola! Io ho già badato troppo e non faccio le cose per niente! » mi dice mia madre gridando.
   « Con piacere » rispondo io. Tanto non ci vado. 
   « Vedrai poi come rimpiangerai la scuola » mi dice lei.
   « Oh si! Me ne pentirò » commento prendendola in giro.
   Dopo un po’ mia madre va in camera sua a piangere dall’esasperazione mentre riguardo a me conviene che mi preparo. 

Ottaviano
 
È mattina. La prima cosa che mi viene in mente svegliandomi è il ricordo della festa dei miei diciasette anni e anche di Elena soprattutto… di Elena. Mi alzo dal letto e un servitore va ad annunciare a tutti gli altri che Ottaviano ha aperto gli occhi. Sono più che sicuro che mio padre si trova già in sala ad aspettarmi a tavola idem anche Bruto credo che stanno aspettando solo me però questa mattina non sono in ritardo anche perché devo vedermi con Elena più tardi e non posso sballare la giornata. Proprio no.
   Dei servitori mi danno una mano a vestermi.Come al solito faranno in modo di vestirmi più o meno abbinato a Cesare certo perché il figlio di Cesare deve assomigliare a Cesare se no le cose non vanno bene anche se a me non interessa essere come lui, non sono interessato a comandare questo posto un domani proprio no. Credo proprio che quando Cesare non ci sarà più, lascerò il comando a Bruto così potro finalmente fare una vita tranquilla.
   Una volta ben sistemato mi avvio verso la sala. Quando arrivo la prima cosa che vedo sono niente meno che Cesare e Bruto sdraiati con un posto vuoto che immagino sia il mio.
   « Ave padre, ave Bruto! » dico sorridendo a tutti e due.
   « Ave Ottaviano » rispondono insieme.
   Io mi accomodo tranquillamente sulla mia poltroncina.
   « Figliolo, la festa di ieri è stato un vero succeso! » mi dice Cesare contento come non mai.
   « Ah si? » domando io.
   Certo che è stato un successo: mi sono anche innamorato.
   « Ah si? » chiedo.
   « Si, molto graziosa anche la ragazza che ha ballato con te » commenta Bruto.
   « Confermo. Doveva essere una con un bel caratterino se è riuscita a convincerti a ballare, per la prima volta in vita mia ho visto mio figlio ballare » commenta Cesare.
   Ripenso nuovamente a Elena. In effetti è vero! Non sono il tipo che ama divertirsi durante una festa di solito in queste occasioni chiacchieravo fino a tarda notte con Bruto ma ieri ammetto che è successo qualcosa di magico. Penso che per la prima volta sono caduto in quella trappola chiamata amore e adesso devo darmi da fare per uscirne vivo. Non mi farò mai più fregare da nessuna ragazza. Elena però mi piace tantissimo.
   « Ti vedo pensieroso figliolo » mi dice Cesare.
   « Per forza. Sta ancora pensando alla pupazza di ieri » ammette Bruto.
   « Non è vero » rispondo io.
   « Non c’è niente di male figliolo. Ora però la vita continua. Dovrai dimenticare quella ragazza » commenta Cesare.
   Dimenticarla? Non se ne parla neanche!
   « Avete ragione papà! » rispondo io.
   « Cesare ha sempre ragione » ribatte lui.
   Sarà… ma io mi sono innamorato di Elena e la voglio tutta per me. Non ci penso nemmeno a dimenticarla perché la desidero sposare. Desidero rivederla e anche farci l’amore. Pensate che io stia un tantino esagerando? L’ho vista solo ieri dopo tutto e la rivedrò oggi stesso. Vorrei se lei me lo permette darle un bacio sulla sua dolcissima bocca e magari non solo uno. Resterei tutta la mia vita a baciarla per l’eternità ma non è possibile. La mia vita è già stata organizzata da mio padre e sono obbligato a prendere il comando a Roma, da quello non posso scappare è un mio dovere.
   Ho paura che se comincio a baciarla poi vorrò subito scoprire tutto il resto. È la mia prima volta che desidero fare l’amore con una donna queste cose non mi erano mai successe prima d’ora o tanto meno prima di conoscere Elena. Le ragazze di ieri sera saranno state molto gelose di lei e qualcosa mi dice che se voglio quella ragazza dovrò passarne di tutti i colori ma la cosa non mi spaventa affatto! Per lei sono pronto a correre ogni tipo di rischio ma io piaccio a lei? Ieri mi ha respinto di brutto, io gli parlavo dei miei progetti in futuro con la fortunata che sposerò e lei pareva per niente interessata alle mie offerte. Comincio seriamente a pensare che le faccio schifo ma allora perché ha accettato di rivedermi oggi? Forse mi sta solo mettendo alla prova per vedere di che stoffa son fatto.
   Mi conviene prepararmi e raggiungere Elena al più presto.
 



   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Storico / Vai alla pagina dell'autore: LadyUnicornGirl95