Teatro e Musical > Romeo e Giuletta - Ama e cambia il mondo
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Autore: Chiara32    18/09/2017    0 recensioni
La parte finale quando il fedele amico di romeo gli porta notizie della sua sposa...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Giulietta Capuleti, Nuovo personaggio, Romeo Montecchi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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GIULIETTA & ROMEO – FINALE DIVERSO
 
Il frate stava portando il mulo tirandolo appresso su quella stradina buia, la notte era scesa ma lui non poteva fermarsi,aveva un compito importante portare una lettera, doveva consegnarla a mano a un certo giovane che abitava piu in la e non mancava molto.
 
Romeo stava cavalcando molto veloce, non faceva neanche caso alla polvere che alzava dietro e intorno a lui, quello che voleva piu di tutto era arrivare subito a Mantova, dalla sua giulietta.
Ricordava ancora le parole che gli aveva detto il suo fedele compagno e amico, da tempo, da quando si era allontanato perche in esilio dalla donna che amava si faceva dire come stava lei e cosa le succedeva intorno ma quel giorno aveva visto una cosa che non doveva vedere.
Il frate, frate Lorenzo che li aveva sposati poco tempo addietro non aveva calcolato che per lui qualcuno controllava la sua giulietta e quel giorno vide qualcosa che a stento voleva riferirgli e che non se la sentiva di rivelare.
Era arrivato sul suo cavallo a casa di romeo prima dell’altro frate e anche se si era fermato non molto convinto di quello che avrebbe potuto dire purtroppo la notizia gli arrivava prima della lettera che avrebbe fatto sapere a romeo il loro piano ma senza era un disastro e rivelarlo non poteva che rovinare tutto.
 
Il suo fedele amico si avvicino lentamente alla porta della casa dove abitava da poco, aveva già saputo che volevano farla sposare ad un uomo più vecchio di lei, un certo Paride e la cosa lo aveva un po’ buttato gi ù ma poi si era ricreduto perche la sua giulietta era fedele e non lo avrebbe tradito. Infatti frate Lorenzo gli aveva mandato anche lui notizie più personali dato che era lui a confessarla, e lo aveva avvertito delle nozze incombenti anche se contro la sua volontà e lui si stava già preparando per poterla avere accanto a se. Anche se lei si fosse sposata con quell’uomo, non sarebbe contato perche era già sposata in segreto con lui e non poteva permettere che venisse toccata solo perché i suoi genitori la volevano sposata anche a rischio  di renderla infelice.
No, era deciso. Lui avrebbe approfittato del viaggio verso la sua nuova casa dopo il matrimonio con paride e l’avrebbe rapita e portata via con se, aspettava solo il momento perfetto e il suo amico gli avrebbe portato nuove notizie di giulietta ed era felice perche presto l’avrebbe avuta vicino e stretta a sé. Per sempre. Intanto avrebbe aspettato in attesa di tornare alla sua vera casa, un giorno, con lei a fianco alla luce del sole.
 
Lo sentì arrivare, aveva  disturbato i suoi pensieri, scattò in piedi e corse verso il portoncino e lo aprì con largo sorriso sul volto che poi si spense subito dopo nel vedere o il suo amico curvato e con le lacrime agli occhi e questo non presagiva nulla di buono.
Si gettò su di lui immediatamente e lo prese per i lembi della camiciola ma senza strattonarlo troppo, e mentre lo guardava ora ansioso nel vederlo così e anche se non voleva sentire, doveva sapere.
Che cosa è successo dimmelo, perche stai piangendo?! Che è successo a giulietta, lei..lei..è
È morta..è morta mio signore..disse ancora piu triste
Romeo lo lasciò subito come se avesse perso l’uso delle mani e gli fosse sfuggito alla sua presa, ma lo sguardo scioccato e arrabbiato.
Perché dici questo? Che cosa hai visto?
Il ragazzo riprese a parlare e anche piangendo cercò di spiegarglielo.
Ero fuori, ho seguito le persone della casa in attesa di vederla per vedere come stava e l’ho vista..intorno a lei i suoi genitori, la sua balia e il suo promesso sposo.
“Lei però, fece una pausa, era sdraiata e coperta con un velo nero con gli occhi chiusi, ognuno di loro le stava posando una rosa rossa sul petto, e la stavano portando nella cripta di famiglia.”
Romeo ascolto fino alla fine e poi si asciugò le lacrime con il dorso della mano e guardò a terra come per cercare una risposta e poi fissò il suo compagno negli occhi.
“Portami da lei…devo..voglio vederla…devo dirle addio.”disse lui sconcertato.
Il suo fedele amico accettò di tornare indietro e salirono ognuno su un cavallo e si avviarono per quella stradina correndo facendo saltare anche i sassi nel loro passaggio insieme alla polvere spostata dopo di loro.
Oltrepassarono anche il povero frate che si era fermato un attimo per far riposare il suo mulo e se stesso dopo quella camminata durata giorni. Non si può sapere se fosse stato diverso nel caso il fraticello non si fosse fermato o se avesse avuto anche lui un cavallo e non un misero mulo appesantito e stanco .
Forse sarebbe arrivato prima dell’altro, o se non fosse tornato da lui con quella terribile notizia, o meglio se non avesse  avuto un suo uomo che gli portasse altre notizie oltre  a frate Lorenzo. E se lui avesse saputo di lui avrebbe dato a lui il compito di avvertirlo, ma questi sono troppi se, perche succede così, soprattutto quando ci sono di mezzo due innamorati. Il destino crudele a volte si diverte a giocare e a rendere complicato il tutto.  Romeo stava ancora correndo sul suo povero cavallo a cui dava spesso dei colpi ai fianchi per farlo correre ancora di piu.
Correva come il diavolo lo stesse raggiungendo e nel frattempo le lacrime gli scesero giu fino al mento e anche se non diceva nulla guardando avanti a sè, mentre dentro stava gridando come se lo scorticassero vivo e per fortuna nessuno poteva udirlo.
Avrebbe fatto spaventare chiunque, anche il suo cavallo che gia era stressato dalla folle corsa, e il suo amico dietro di lui come un ombra a fargli compagnia nel suo dolore.
 
Finalmente mantova. Entrato nella sua città non avrebbe mai pensato che i suoi sogni potessero frantumarsi così, aveva immaginato di tornarci un giorno, e non in questa situazione che lo rendeva ancora peggio. Non aveva piu bisogno di correre era arrivato e la notte era scesa su di loro, cavalcava piano raggiungendo la cripta dove si trovava giulietta.
La cripta era illuminata all’esterno da due torce, lasciati i cavalli al suo amico si diresse verso la cripta e scese le scale fino alla porta che era chiusa e dopo vari tentativi per aprirla la buttò giu facendola spalancare.
Fece un ultimo cenno al suo amico alle sue spalle, e presa una delle tue torce appesa al muro si addentrò dentro in quella stanza buia e fredda dove c’erano solo i corpi vecchi  e i due recenti della famiglia Capuleti.
Il primo corpo che vide era quello dello scomparso per mano sua del cugino della sua cara sposa e il motivo del suo dovuto allontanamento. Tebaldo era disteso sotto un velo scuro, indossava un completo rosso e il vederlo lo colpì e gli dispiaceva la sua morte, anche se aveva ucciso per sbaglio il suo sciocco amico Mercuzio, che lo aveva portato la sua morte a vendicarlo, lui che non era d’accordo con questa faida fra le loro famiglie.
Abbassò lo sguardo e si allontanò da quel corpo ormai freddo da un po’ e il suo sguardo si sposto nella direzione a fianco dove un nuovo corpo era li disteso sotto un velo scuro come il suo. Su rapito nel vederla a pochi passi da lui e posò la torcia che aveva in mano su una colonna così da illuminarla meglio e avere le mani libere.
Si accostò al corpo e con entrambe le mani tirò via in basso il velo che la copriva e lo portò fino alle mani incrociate sul petto, il suo viso così angelico e delicato che anche nella morte non era cambiato, era sempre così bella e innocente, anche se era stata sua la notte del loro matrimonio nella chiesetta di frate Lorenzo. Era rimasta pura, una sola notte d’amore, la sua innocenza era ancora lì che l’avvolgeva preservandola e si sentì invidioso che la morte l’avesse portata via a lui. La abbracciò appena mentre constatava che aveva lo stesso vestito del loro primo incontro e la cuffietta che nascondeva i suoi bellissimi capelli da dea. Aveva solo 14 anni ma sembrava gia una donna, giovane, ma sempre donna. La notte in cui avevano consumato l’aveva archiviata nella sua mente e la vedeva ancora mentre si spogliava dei vestiti e la camiciola leggera che la copriva sotto il vestito ma che era troppo trasparente per copriva davvero qualcosa.
La vedeva in tutta la sua bellezza, i seni che si intravedevano e il suo figurino magro ma rotondo quanto bastava, poi avevano fatto l’amore, averla fra le sue braccia era stato bellissimo e avrebbe voluto che il tempo si fosse fermato per non essersi dovuto calare dalla sua finestra la mattina seguente all’alba e i suoi occhi erano tristi, lei era inconsolabile, ma doveva lasciarla. Per questo motivo si era prefisso quel piano così da tornare da lei e non separarsi mai piu. Le era mancata tanto e adesso era tardi per condividere quel sogno tanto atteso, distrutto, continuò a tenerla stretta.
“Amore perché mi hai lasciato? Anche nella morte sei ancora bella…” Si abbandonò alle lacrime capendo che la sua sposa non gli apparteneva piu, non era piu di nessuno, ne sua ne dell’uomo che avrebbe sposato di li a poco.
Si voltò per piangere piu forte e non vide i movimenti accennati degli occhi, poi la guardò di nuovo, e con la mano prese da una tasca una piccola boccetta piena di un liquido e con gli occhi pieni dalla lacrime e una tristezza infinita sul volto alzò la mano come a brindare e poi la guardò di nuovo.
“A te amore mio, sto per raggiungerti, aspettami, mia cara sposa, Giulietta…, questo è per te, con questo veleno ti raggiungerò, perche non ho piu motivo di vivere se tu non ci sei piu…”
Abbassò la mano e vi poggiò la boccetta fra le labbra, si trattenne solo un secondo e poi tornò alla boccetta piena di veleno.  Giulietta accennò di nuovo i suoi movimenti, e per poco lui non li vide, stava per bere il veleno e il sguardo andò alla sua sposa e gli cadde la boccetta dalla mano andandosi a frantumare sul pavimento grigio della cripta.
Il suono del vetro della boccetta non lo sentì neanche, la sua sposa si era mossa, o almeno lo credeva e poi vide a terra il veleno sparso e si avvicinò a giulietta. Non era certo che si fosse mossa, forse se lo era immaginato le sembrava diversa da prima, anche il velo era piu basso e incantato da lei camminò come un automa nel cercare indizi.
La toccò sul viso, con una carezza dolce e calò la mano sulla spalla e sul petto tracciando una linea lunga e si mosse di nuovo, stavolta la vide, si era mossa davvero. Ma come poteva essere, era morta non poteva muoversi. Lentamente la mano di lei arretrò in alto fino alla guancia dove sentiva calore, dove lui l’aveva appena toccata.
Poi le labbra che aveva intorpidite e lui visto quel gesto si chinò su di lei e la baciò, un bacio casto e poi si staccò vedendola svegliarsi dal suo torpore lentamente.
Lei fece uno strano e dolce mugolio nel risvegliarsi come una piccola gattina che si stiracchiava.
L’ultima cosa erano gli occhi che aprì piano, la prima cosa che vide al suo risveglio erano i meravigliosi occhi del suo sposo, e sorrise, anche se ancora senza le forze le sue mani presero ilsuo viso che avvicinò al suo in un bacio piu intimo. Romeo strinse a sé la sua sposa risvegliatasi dal suo sonno, e non riusciva a capire.
Poi fu lei a parlare.
Mio caro sposo, sei qui…, romeo stava per risponderle ma lei lo interruppe prima che potesse farlo, me lo aveva detto frate lorenzo…il ragazzo si stranì e lei aveva smesso di parlare ancora stanca.
Che cosa vuoi dire? Cosa ti ha detto?
“..Mi disse che sarebbe stato così, che tu saresti qui al mio risveglio…” si fermò di nuovo.
“ma come faceva saperlo? Io non sarei qui se non me lo avesse detto il mio fedele compagno..mi ha detto che eri morta e io ero venuto qui per dirti addio..avevo anche in mente di prendere un forte e sicuro veleno così da raggiungerti…” finì lui.
“Ma come può essere frate lorenzo…aveva detto che ti avrebbe scritto una lettera…per avvisarti…”
“Quale lettera amore, non l’ho mai ricevuta?”
“Non volevo sposare paride, i miei non erano contenti che non volevo e mio padre voleva ripudiarmi e anche mia madre non mi guardava in faccia, insieme alla mia fedele balia, erano tutti contro di me.”
Romeo le strinse la mano nella sua mentre lei continuava a parlare.
“Così sono andata dall’ultima persona che mi era rimasta, frate lorenzo almeno lui che capisse il mio dolore, ed ero disperata,non sapevo cosa fare, e lui mi aveva detto che c’era una soluzione al mio problema.    Avrei dovuto sposare Paride, su quello non potevo fare nulla e non volevo, ma lui mi interruppe dicendo che non sarebbe andata così, che sarei stata libera e felice insieme al mio romeo, tu. Il piano era non dire nulla neanche alla mia fidata balia, di venirmi a confessare la sera prima da lui così da darmi una boccetta chiara che dovevo bere prima di andare a dormire e che sarei sembrata morta per tutti il tempo necessario per essere chiusa qui dentro e che la lettera che ti avrebbe scritto descrivendo tutto ti sarebbe in tempo così da essere qui con me al mio risveglio e avremmo potuto essere liberi insieme.” Romeo adesso sapeva, ma poi il suo viso non era cambiato, era dubbioso e fece preoccupare la sua sposa.
“Non sei felice che la tua giovane sposa sia viva?”gli chiese ansiosa
“No giulietta, non è per te, è che se non ti avessi vista prima di bere il veleno adesso sarei morto e tu ti saresti svegliata senza di me, e sarei stato io morto e tu viva, ma da sola.” Giulietta capì quello che il sposo voleva dirle e gli carezzò il viso per dargli conforto.
“Lo so amore mio, il piano non è andato come doveva ma siamo felici del fatto che bene o male adesso siamo di nuovo insieme, dimentichiamo il dolore e pensiamo a noi due soltanto.”
Romeo si scosse dai suoi pensieri e strinse la sua giulietta così forte da toglierle il respiro per qualche secondo.  Se mi stringi così forte però non mi fai respirare e mi fai morire sul serio.., la piccola donna fece una leggera battuta che fece aprire la bocca del suo sposo mostrando un sorriso autentico.
“Mi sei mancata così tanto…e il pensiero delle tue nozze mi mandavano fuori di testa.”
“Ma lo sai che non devi essere geloso, io amo solo te, e sono tua ormai da quella notte, e ho fatto di tutto per non sposarlo.”
“Anche io avevo un piano, per portarti via dopo le tue nozze, non avrei mai permesso che ti toccasse e il pensiero di te infelice fra le braccia di un altro non era giusto. “
Meglio morire che essere di un altro…”, rispose lei seria.
Grazie a dio, non abbiamo piu questo problema, andiamo prima che qualcuno ci veda. I due sposini uscirono dalla cripta mentre arrivava frate lorenzo e si avviarono verso i cavalli dove il ragazzo che li teneva vide la posa viva del suo padrone e ne fu felice.
Salirono sul cavallo e romeo porse la mano verso la sua giulietta per aiutarla a salire davanti a lui e prima che partirono il frate sorridendo li stava salutando allegro.
“Bene, tutto è andato come previsto, ne sono felice”
Romeo lo guardò in faccia non contento e gli rispose a questa affermazione sbagliata.
“Non grazie a te frate lorenzo, il tuo piano aveva quasi fallito, il mio fedele amico qui mi aveva comunicato che ella era morta e non ho mai ricevuto la tua famosa lettera e stavo per bere un veleno da cui non mi sarei mai destato…”
Il frate sconvolto dalle sue affermazione scuoteva la testa senza capire.
Giulietta, lei si è mossa e l’ho vista per caso, ho atteso di vedere se era vero anche se il veleno ormai mi era caduto di mano e non avrei potuto raggiungerla, ma lei si è svegliata e questo conta, non importa come doveva andare, ma fortunatamente per noi, la fine conta .
Salutarono il frate e ripartirono per il loro viaggio mentre alle loro spalle stava arrivando qualcuno che si accorse della cripta aperta, ma loro erano lontani e liberi, felici di vivere la loro vita lontani dalle loro famiglie, un giorno, forse sarebbero tornati ma in questo momento contava solo viverla insieme, questa vita.
 
                                                                                  FINE







 
   
 
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