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Autore: RinoaHeart    18/09/2017    0 recensioni
Prompt Kiss challenge: Shallura.
I muscoli gonfi, i capelli scarmigliati, il sangue che colava dal sopracciglio spaccato. Shiro non l’aveva mai vista più bella, gloriosa e desiderabile di quel momento. Che pensiero idiota per uno che stava per morire, no?
Genere: Angst, Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima one shot dopo un’infinità di tempo, prima volta in questo fandom, in questo ship e in questo tutto.
Ringrazio Eneri_Mess per avermi dato i prompt, la voglia di scrivere e le nostre serate.
Questa è per te mia cara <3
IniziativaQui.

9. “War’s End” kiss

 

“No! Non farlo!”
“Shiro! Noooooo!”
“Ti prego no!”
Le voci concitate dei suoi paladini la circondavano.
Pidge, Hunk, Lance, Keith…urlavano, ormai al vento, mentre Shiro con un ultimo attacco, dopo l’ultima devastante battaglia, dopo che Voltron si era sciolto per i troppi danni subiti, caricava Zarkon senza più alcuno scrupolo.
Allura guardava la scena a rallentatore. Sentiva il suo battito nelle orecchie rimbombare in preda al terrore.
Era il suo ed era quello di Shiro. Erano una cosa sola ma lei, oh stpida lei, non aveva voluto ammetterlo.
Troppo presa dalla guerra, dal suo ideale, salvare chiunque tranne l’uomo che amava, lui che era fin troppo incline al sacrificio...
E ora era lì che impotente guardava l’unico essere che amava più di ogni altra cosa in quell’infinito universo. Un alieno, ma il suo alieno.
Lo vide, bello con la prima volta che l’aveva incontrato, fiero come il leone che incarnava, lui, il leader, il fratello maggiore, lo space daddy, l’idolo dei suoi ragazzi…
“SHIROOOOOOOOOOO!” urlò con quanto fiato aveva in gola prima di lanciarsi verso di lui.
Cosa stava facendo? Perché stava rimanendo ferma? Lei era la principessa Allura, non era una damigella in pericolo, non sarebbe stata la spettatrice passiva della morte del suo leone nero.
Corse, corse a perdifiato, mentre preparava il suo corpo alla sua forma più potente.
Vide Shiro e il suo acerrimo, mortale nemico girarsi verso la sua furia incombente.

I muscoli gonfi, i capelli scarmigliati, il sangue che colava dal sopracciglio spaccato. Shiro non l’aveva mai vista più bella, gloriosa e desiderabile di quel momento. Che pensiero idiota per uno che stava per morire, no? Ma Allura veniva prima di tutto, prima ancora della paura della morte e della disperazione. Era la sua Speranza.
La vide afferrare Zarkon per il collo, ormai indebolito dalla lotta che aveva infuriato per logoranti ore eterne. Non si oppose quasi preso dalla morsa ferrea della sua forza sovraumana.
“Non ti permetterò di morire Shiro, non oggi!” e con la sue ultime forze scaraventò il corpo dell’Imperatore a terra, caricando un colpo con le sue ultime forze. Un gridò strozzato, un rantolio e poi la vide accasciarsi sul tiranno esanime, il corpo tornato alla normalità, i lunghi capelli argentei intrisi di sangue e polvere di stelle.
Un momento di silenzio lungo un’infinità di tick.
Shiro rimase immobile per un tempo infinitesimale ma che nella sua mente fu lungo almeno quanto la sua prigionia nell’impero Galra.
Si schiaffeggiò col braccio d’acciaio, per essere sicuro. Era finita.
Era finita davvero?
Il cuore gli si era spaccato in petto. Non poteva gioire. Sentì delle voci ovattate, quasi irreali, richiamarlo ma lui non aveva occhi che per quel manto d’argento riverso sul corpo dell’essere che gli aveva strappato il braccio e anni di vita.
“Allura!!Alluraaaaaaaaa!” il grido straziò spazio intorno a loro. La afferrò dalla vita portandola fra le sue braccia.
“Allura, rispondimi!” gridò fra le lacrime mentre si bagnava del sangue del suo sopracciglio spaccato, mischiandolo a quello delle sue labbra tumefatte.
“Shiro?”
Si sentì toccare, si sentì viva…sentì il calore raggiungerla, poco prima che perdesse i sensi.
“Shiro?” Era lui. Il suo tepore, la sua forza, il suo sguardo.
Finalmente si incontrarono, i loro occhi, i loro visi, le loro emozioni a lungo troppo sopite per il bene supremo.
Non ci fu bisogno di altre parole.
Era la fine della guerra e loro volevano solo scoprire finalmente il sapore di quel bacio troppo a lungo desiderato.
Le loro labbra si unirono insieme a lacrime, sangue, sudore e terra, ma nessun bacio era mai stato tanto desiderato, tanto potente o tanto disperato.
Erano vivi. Erano salvi. Avevano vinto.
Era la fine della guerra.

   
 
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