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Autore: 7vite    19/09/2017    1 recensioni
La vita di Doremi e le sue amiche è cambiata definitivamente da quando le sei apprendiste hanno deciso di rinunciare per sempre all'uso dei poteri magici, scegliendo di restare a vivere nel mondo degli esseri umani.
Le loro strade si sono divise, ognuna di loro ha intrapreso un cammino diverso, promettendosi però di restare amiche per sempre.
Ed è qui che le incontriamo nuovamente, alle prese con i problemi che affliggono tutte le adolescenti.
Riusciranno a gestire le nuove avversità senza l'aiuto della magia?
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-ARIA NATALIZIA-
 
Il tempo scorreva con una rapidità sconvolgente. Era già arrivato dicembre, portando con sé il freddo pungente dell’inverno, e l’aria natalizia aleggiava sulla cittadina di Misora, rendendo i suoi abitanti più buoni e tolleranti, quasi come se ognuno si aspettasse di essere presto giudicato da Babbo Natale.
Doremi, dal canto suo, non ci aveva nemmeno badato, dato che impegnava tutto il suo tempo disponibile lavorando al mercatino della scuola, cercando di ignorare le occhiate torve che qualcuno le rivolgeva.
Aveva avuto modo di parlare dell’accaduto con Sora, e lei si era mostrata più che comprensiva.
«Conosco bene lo stile di Ryuji, sono abituata ai suoi articoli dato che siamo entrambi studenti del terzo anno. Ha iniziato la carriera giornalistica quando era ancora una matricola. Purtroppo è fatto così, pur di assicurarsi la simpatia del pubblico non si fa nessuno scrupolo a rovinare la reputazione altrui, e mi spiace che questa volta sia toccato a te. Mi auguro che le calunnie nei tuoi confronti cadano quanto prima, non te le meriti affatto.»
Le aveva detto, ma era una magra consolazione. Anche se Sora non aveva creduto ad una sola parola, lo stesso non si poteva certo dire di tanti altri.
«Non preoccupartene, vedrai che presto tutti se ne dimenticheranno.»
Le ripeteva Makoto nel tentativo di risollevarle l’umore, ma Doremi si chiedeva quando ciò sarebbe successo.
Intanto il ragazzo continuava ad essere popolare a scuola, e si pavoneggiava nei corridoi come se fosse un vip. Doremi aveva provato diverse volte ad avvicinarlo, ma lui l’aveva abilmente schivata dicendole di “mettersi in fila assieme alle altre sue ammiratrici”, finché, offesa da tanta arroganza, aveva preferito evitare.
Ad innervosirla provvedeva già il suo compagno Tetsuya, che non perdeva nessuna occasione per prenderla in giro, qualunque fosse il pretesto.
«Le scuole medie sono orribili.»
Si lamentava con Melody quando le due trovavano il tempo di incontrarsi.
«Suvvia,  sono certa che non è come lo descrivi!»
«Sei troppo ottimista per i miei gusti.»
Borbottava la prima tra un sospiro e l’altro.
«Dai, resisti ancora un po’, presto inizieranno le vacanze di Natale, il mercatino chiuderà e potrai finalmente concederti una pausa. Vedrai che da gennaio le cose miglioreranno.»
«Ah, mi auguro tu abbia ragione! Non vedo l’ora che arrivino le feste.»
 
 
«COME SAREBBE A DIRE CHE TE NE VAI?»
Urlò Doremi portandosi le mani in testa.
«Shh, non fare così, parto solo per il periodo delle ferie scolastiche…»
L’aveva rassicurata Makoto sventolando una mano in aria.
«Ma non puoi lasciarmi qui da sola, come farò senza di te?»
Piagnucolò scuotendo la testa.
«Adesso stai esagerando! Partirò per Hokkaido giorno venti e tornerò il sette gennaio. Mio fratello Shinichi ci teneva tanto, ha insistito parecchio per ottenere il permesso, e alla fine mia madre ha ceduto. Ho colto la palla al balzo chiedendo se potessi andare con lui, e anche Nobuo si è accodato. Alla fine si è deciso di partire tutti insieme. In realtà sono felice, non rivedo i miei amici da dopo la cerimonia del diploma delle scuole medie…»
Solo allora Doremi si rese conto di essere una perfetta egoista. Forse la descrizione di Ryuji sul suo conto non si distanziava troppo dalla verità. Si preoccupava solo di sé stessa, le premeva che l’amica fosse sempre lì a darle una mano a sollevarsi, e non considerava affatto i suoi sentimenti.
“Io ho Melody al mio fianco, e sento comunque la nostalgia delle mie amiche, pur avendo la possibilità di contattarle telefonicamente ogni volta che lo desideri, mentre Makoto non ha la mia stessa fortuna. Dovrei essere felice per lei, invece di continuare a lamentarmi di quanto ingiusta sia la mia vita.”
Si ritrovò a pensare, sentendosi improvvisamente in colpa.
«Sai cosa ti dico? Spero sinceramente che tu ti diverta. Mi fa piacere saperti felice.»
Le disse, ed era sincera.
Makoto fece un grande sorriso.
«Grazie Doremi, tu sì che sei una vera amica!»
Il suo volto cambiò tutto d’un tratto, facendosi triste.
«C’è solo una cosa che mi rattrista. Non sarò qui per lo scambio dei regali.»
«Ah, è solo per questo?»
Disse Doremi allegramente, passandosi una mano sulla testa.
«Di questo non devi affatto preoccuparti, potremmo scambiarci i doni  non appena avrai fatto ritorno, che ne dici?»
«Perché non prima? Non voglio aspettare così tanto…»
Si lamentò Makoto mettendo il broncio, ma Doremi scosse il dito, imperturbabile.
«Non se ne parla, farlo prima porta sfortuna, lo sanno tutti.»
«Io non lo sapevo.»
«Beh, adesso lo sai.»
Replicò la rossa.
«Sono solo superstizioni.»
«Io sono già la bambina più sfortunata della terra, non voglio certo rischiare!»
Si lamentò Doremi scuotendo la testa, con un tono lagnante che non ammetteva repliche.
«Uff, e va bene, allora lo faremo quando tornerò. Ad ogni modo so già cosa regalarti.»
Disse infine Makoto sorridendo serafica.
«Davvero? E di cosa si tratta?»
L’amica ostentava un’espressione maliziosa.
«Qualcosa che, ne sono certa, ti farà enormemente piacere.»
Doremi spalancò gli occhi con curiosità.
«Voglio sapere cos’è.»
«Non posso dirtelo, non sai che porta sfortuna?»
Ma l’altra non la stava nemmeno più a sentire, poiché aveva cominciato ad urlare sovrastando la sua voce.
«Voglio sapere, voglio sapere, voglio sapere, voglio sapere, voglio sapere!»
Makoto era esasperata.
«E va bene, allora te lo dirò. Ho intenzione di parlare chiaramente con Shinichi dei tuoi sentimenti, dato che finora i metodi subdoli non hanno funzionato. Vedrai che al mio ritorno voi due farete coppia insieme.»
Doremi si zittì all’istante. Scrutò con espressione seria il volto dell’amica, quasi come se si aspettasse di vedere il suo naso allungarsi.
«Vuoi regalarmi tuo fratello?»
Chiese infine, circondata da punti interrogativi. Makoto si passò una mano sotto al mento.
«In un certo senso…»
«Ok, ci sto!»
Disse infine Doremi prendendole le mani nelle sue in un gesto teatrale.
«Solo… Promettimi che non mi farai fare la figura della sciocca.»
«Ma ti pare…? Fidati di me.»
Aggiunse, facendole l’occhiolino.
La professoressa Shuto entrò nell’aula, interrompendole.
«Harukaze, Kyosuke, vi spiacerebbe chiudere il becco e smettere di fare baccano?»
Le due ragazze s’inchinarono profondamente, chiedendo scusa.
«Molto bene, adesso sì che si ragiona. Prima di cominciare con la lezione ho una notizia da darvi.
Dal momento che è stato esibito un mercatino scolastico – cosa che immagino sappiate tutti quanti – alcuni insegnati hanno dato il via ad un’iniziativa chiamata “il Babbo Natale segreto”. Questa usanza americana prevede che ognuno di voi sorteggi il nome di un compagno di classe, e si premuri di fargli un regalo natalizio. Come il nome “segreto” suggerisce, questo compagno non deve sapere chi di voi ha pescato il suo nome. Io personalmente sono contraria ad una tale perdita di tempo, non c’è nulla di educativo in tutto ciò, ma a quanto pare la nostra scuola democratica lascia che sia la maggioranza ad avere la meglio, e quindi ci troviamo tutti costretti a partecipare a questa buffonata ridicola…»
«È un’idea fantastica!»
Disse una voce proveniente dall’ultima fila.
«Sarà così divertente.»
Aggiunse qualcun altro.
«Ed è anche un modo per imparare a conoscerci meglio, non trovate?»
«Fate silenzio!»
Urlò la professoressa con la lingua biforcuta.
«A quanto pare siete dello stesso avviso dei miei colleghi, ma avrei dovuto sospettarlo, in fondo a voi scolari interessa così tanto perdere ore di lezione, sbaglio? Tsk, e va bene, allora mettiamoci all’opera. Ognuno di voi scriva il proprio nome su un foglietto di carta , lo pieghi, e lo inserisca in questo scatolo. Poi vi chiamerò uno alla volta per procedere col sorteggio. Cosa c’è signorina Kyosuke, perché alza la mano?»
«Beh, io non sarò qui per Natale,è meglio se mi astengo.»
«Come preferisce. Adesso cominciamo. Ryoga, lei è il primo della lista, venga a pescare un nome…»
Doremi pensò al regalo che avrebbe potuto fare a ciascuno dei suoi compagni.
“Mh, a Marina piacciono i fiori, potrei regalarle dei semi di qualche pianta particolare. Ad Akane piacciono i gruppi musicali pop, andrei sul sicuro con un CD… Nana invece è un’accanita lettrice fantasy, un libro è la scelta migliore... Spero che mi capiti una di loro tre!”
«Harukaze, tocca a lei!»
Doremi si alzò e guardò lo scatolo. C’erano ancora tanti pezzi di carta lì dentro. Tirò un sospiro e infilò la mano, afferrandone uno. Quando tornò al suo posto Makoto le si avvicinò come un ninja.
«Chi è?»
«È segreto!»
Le ricordò Doremi.
«Sì, ma io non partecipo, quindi a me puoi dirlo. »
«E va bene.»
Doremi schiuse il pezzetto di carta e lesse il nome scritto con una penna blu. Una calligrafia disordinata citava il nome del ragazzo a cui avrebbe dovuto comprare un regalo natalizio.
«Oh no, ed ora?»
Le ragazze si voltarono e diedero uno sguardo al banco del tipo in questione.
«Non ho la minima idea di cosa possa piacergli.»
«Ma come no? Vi conoscete dalle elementari, insomma, qualcosa di lui la saprai pure!»
«Sì… ecco vedi? Ha un hobby.»
«Sì, questo lo so anche io…»
Disse Makoto corrucciata.
Doremi gli rivolse un’altra occhiata, stavolta più attenta, come se volesse studiarlo.
“Sì, è vero, siamo stati compagni per circa sei anni, ma alla fine non c’è molto di lui che conosco. Ha sempre preso le distanze, per cui non è semplicissimo inquadrarlo, ma forse potrei usare le poche conoscenze che ho sul suo conto. Voglio fargli un bel regalo, tutti quanti ci meritiamo di essere felici il giorno di Natale.”
«Ho trovato!»
Disse infine Doremi a voce alta, battendosi il pugno sulla mano aperta.
«Cosa?»
Chiese Makoto, continuando a comportarsi come una spia in missione segreta.
«Chiederò a Melody!»
Gli occhi di Makoto divennero due linee rettangolari (-___-)’
«Scusa eh, ma lei cosa c’entra?»
Doremi sorrise. Ovviamente Makoto non conosceva tutti i retroscena che c’erano stati tra i due durante il periodo delle elementari, ma Doremi sapeva bene che Melody era la persona più indicata a cui chiedere un consiglio sul conto di Masaru Yada.
  
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