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Autore: lonewolf87    19/09/2017    2 recensioni
A causa di un brutto incidente stradale in cui il povero Na-San perse la vita, Kilari si ritirò dal mondo dello spettacolo e si trasferì a New York, abbandonando tutti i suoi amici e il ragazzo di cui era innamorata. Quindici anni dopo, un improvviso malore del padre costringerà l’ex idol a tornare in Giappone, dove farà la conoscenza di una ragazzina che la spingerà ad affrontare il proprio passato.
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiroto Kazama, Kilari Tsukishima, Nuovo personaggio, Seiji Hiwatari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Perdonate la mia lunghissima assenza. Cercherò di aggiornare il più possibile.
Nel frattempo vi auguro una buona lettura.


Dopo la passeggiata nel pomeriggio, Kilari tornò a casa e si mise subito a cucinare. Nonostante il poco tempo a disposizione prima dell’arrivo di Shizuka, di Kaori e di Hiroto, riuscì a preparare la cena, seppur con qualche piccolo problema. Il pensiero che Hiroto sarebbe stato tra gli ospiti la fece innervosire al punto da farsi un taglio a un dito mentre stava cucinando. Non ebbe neanche il tempo di cambiarsi che qualcuno suonò il campanello.
“Ciao, Kilari.” la salutò Shizuka.
“Oh, Shizuka. Entra.” l’accolse Kilari.
“Grazie. Appena ho detto a mia madre che avrei cenato da te, era disperata. Ci teneva molto ad esserci. Purtroppo stasera sarà impegnata col lavoro nel nuovo locale.”
“Ha cambiato luogo di lavoro?”
“Sì, qualche giorno fa. Mi ha detto che nel pub dove stava prima non si trovava molto bene con i clienti, così si è licenziata ed è andata a lavorare in un altro posto. La pagano un po’ meno rispetto all’altro, però mi ha assicurato che l’ambiente è più tranquillo.”
“Capisco. Che peccato. Avevo preparato anche per lei.”
“Allora mi sa che assisterò a una lite tra voi due per chi mangerà la sua parte.” disse Hiroto.
“Hi-Hiroto....” balbettò Kilari, che rimase intontita non appena lo vide vestito con lo smoking. Stava davvero da dio e questo la fece arrossire non poco.
“Ehi! Va tutto bene?” domandò il moro.
“Eh? Sì, sto bene! Torno in cucina, che tra poco è pronto! Accomodatevi pure!” rispose l’ex idol, voltandogli le spalle e tornando in fretta e furia in cucina per nascondere il suo imbarazzo. Se non si fosse tagliata ingenuamente mentre cucinava, avrebbe avuto il tempo sufficiente per presentarsi con un abito più elegante. Tuttavia si ricordò che non era di una cena intima tra fidanzati e che oltre a Hiroto c’era anche Shizuka, quindi non era necessario lamentarsi. Anche se forse, in fondo, ci teneva a farsi bella davanti a lui.
“Ehi, Hiroto. Mi sa che hai fatto colpo su Kilari.” scherzò Shizuka. Durante la loro passeggiata al parco, la ragazza li aveva osservati da lontano, e aveva intuito che quei due si conoscevano molto bene e che fossero più di semplici colleghi di lavoro.
“Davvero?” chiese Hiroto.
“Credo che tu le piaccia. Peccato che sei già impegnato con Fubuki.” replicò la ragazza, prima di entrare in casa di Kilari, seguita da Hiroto che si era fatto silenzioso dopo quello che gli aveva detto Shizuka. Quella ragazzina è proprio sveglia, non c’è che dire.
 
Al termine della cena....
“Kilari, era davvero tutto squisito. Non ho mai mangiato niente di così buono in vita mia.” si complimentò Shizuka non appena finì.
“L'abbiamo visto. Ti sei spazzolata via persino le briciole. Sei proprio una gran golosona, Shizuka.” la prese in giro Hiroto.
“Ehi, ma non sono stata solo io. Anche Kilari ha divorato tutto quello che ha preparato.” si difese la ragazza.
“Che cosa? Ma non dire sciocchezze, io ho mangiato meno di te.” replicò Kilari.
“Ah!Ah!Ah!Ah! Siete uno spasso, ragazze. Comunque devo ammetterlo, sei diventata una cuoca discreta, Kilari.” continuò ancora a scherzare il moro.
“Discreta? Così mi offendi, lo sai?” rispose l’ex idol.
“Kilari ha ragione. Non pensi di essere un po' troppo severo?” lo richiamò Shizuka.
“Mi dispiace, Shizuka, ma sono fatto così. Quando penso una cosa,la dico.” rispose Hiroto.
“Sei cattivo. Vuol dire che la prossima volta inviterò solo Shizuka.” lo minacciò Kilari.
“E dai, stavo scherzando.” disse Hiroto.
“Che ne dite di guardare un film?” propose Shizuka.
“Guarda che è tardi. Non dovresti tornare a casa?” chiese Kilari.
“Veramente ho detto a mia madre che avrei dormito da te.” rispose la ragazza.
“Cosa???? Come ti è saltato in mente?” domandò stupita Kilari.
“E dai,Kilari! Mia madre mi ha dato il permesso!” insistette Shizuka.
“Io non ci vedo nulla di male. Casa tua è grande, c'è abbastanza spazio per un’altra persona e poi qui vivi da sola.” l’appoggiò Hiroto.
“Ma...e va bene. Però la prossima volta mi devi avvisare. Non è educazione dormire a casa di qualcuno senza invito, anche se siamo amiche.” rispose Kilari, rassegnata.
“Allora? Cosa vuoi vedere?” domandò Hiroto.
“Hmm....vediamo....che ne dite di “Sonata dell'amore e della giovinezza”?” propose la ragazza.
“Cosa?” domandarono sorpresi i due adulti.
“L'ho conosciuto grazie a mia madre ed è diventato uno dei miei film preferiti.” spiegò Shizuka.
“Ehm...credo che dovrei averlo. Vado a prendere il dvd.” rispose Kilari, che andò a cercare il dvd. Quel film le fece venire in mente tutti i ricordi di quando aveva recitato con Hiroto, perché fu proprio in quell’occasione che cominciò a rendersi conto dei suoi sentimenti nei confronti del moro degli Ships. Non appena Kilari trovò il dvd, i tre si guardarono il film prodotto dal grande Pierre Takada, finché Shizuka non si addormentò.
“Airi! Ancora non mi ricordo di te, ma...adesso io sento di amarti!” si sentiva dalla TV.
“Toh, si è addormentata. Proprio nella scena clou del film.” disse Hiroto non appena si accorse di Shizuka. Kilari rimase in silenzio, senza ascoltarlo, molto concentrata sul film.
“Kilari?” la chiamò il moro.
“Eh?” si voltò lei.
“Meno male. Pensavo che stessi dormendo anche tu.”
“No, ero sovrappensiero. E ora che ci penso, devo sistemare tutto in cucina.”
“Allora nel frattempo porto Shizuka a letto.”
“Mettila in camera di mio fratello. E’ accanto la mia.”
“D'accordo.”
 
Dopo aver lasciato Shizuka a letto, Hiroto scese nuovamente giù e raggiunse una Kilari molto pensierosa, non tanto per la presenza della ragazza quanto per quella del moro. Erano ancora una volta da soli, a casa sua, proprio come quella notte.
“Meno male che Sonata dell'amore e della giovinezza era uno dei suoi film preferiti, altrimenti si sarebbe addormentata durante i titoli di apertura.” scherzò Hiroto.
“Forse Shizuka era stanca. In effetti questi giorni sta lavorando parecchio, senza contare gli impegni scolastici. Pur di diventare una idol, ha promesso a sua madre che avrebbe studiato con lo stesso impegno di prima.” spiegò Kilari.
“Credo che la cosa migliore per lei sarebbe trasferirsi in una scuola per artisti, come quella che frequentavamo noi alla sua età. Adesso Shizuka è all’inizio della sua carriera, ma non appena gli impegni lavorativi aumenteranno, per lei sarà impossibile frequentare la sua attuale scuola. Farebbe troppe assenze e rischierebbe di perdere l’anno.”
“Anche le ragazze mi avevano detto la stessa cosa. Hai ragione, Hiroto. Ne parlerò con sua madre la prossima volta che la rivedrò.”
“Beh, almeno per quel che riguarda lo studio, Shizuka  ti ha superato. Tu invece a scuola eri una frana e dovevo pensarci io a metterti in riga per prendere una misera sufficienza.”
“Che ci posso fare? Io non ho mai avuto la passione per lo studio.”
“Già. Solo una cosa avevi per la testa. Il cibo.”
“Antipatico.” borbottò Kilari, voltandogli le spalle. La donna riprese in silenzio a lavare i piatti, ma Hiroto l'abbracciò da dietro, lasciandola senza fiato. “Hi-Hiroto! Che cosa...”
“Sei bellissima, Kilari.” le sussurrò lui.
“No, non possiamo farlo.” replicò lei, allontanandosi.
“Fare cosa?” domandò il moro, fingendo innocenza.
“Lo sai bene cosa. Tu stai per sposarti con Fubuki.” gli ricordò Kilari.
“Perché no? Shizuka dorme come un sasso. E poi che m'importa di Fubuki? Sei tu quella che voglio.” rispose Hiroto, abbracciandola di nuovo e baciandole il collo.
“Lasciami, per favore!” esclamò lei, liberandosi dal suo abbraccio.
“Cosa c'è? Non ti piaccio più?”
“No, non è questo. Solo che... non è corretto. Hiroto, tra poco ti sposerai, e…”
“Quello che succede tra me e Fubuki non ti riguarda.” la zittì Hiroto, che però si rese conto di essere stato troppo sgarbato.  “Scusami, Kilari. Non volevo…”
“Non importa.” disse lei, abbassando la testa delusa. “Si è fatto tardi. Faresti meglio a tornare a casa.”
“Pensi che voglia approfittarmi di te come l'altra volta?” domandò serio lui.
“No, non è questo. Io...” balbettò Kilari.
“D'accordo.” la interruppe il moro. “Volevo che nessuno sapesse il mio segreto, ma visto che ci sei, ti racconterò la verità.”
“Quale verità?”
“Sul matrimonio tra me e Fubuki. E’ tutta una farsa.”
“In che senso? Non capisco.”
“Sto sposando Fubuki per far in modo che l'agenzia Higashiyama smetta d'infastidire tutti gli altri.”
“Che cosa?”
“Dopo uno dei suoi scherzi che per poco stava per causare a Hikaru una figuraccia davanti ai suoi fans, qualche mese fa, senza dire niente a nessuno, sono andato dalla signora Higashiyama per chiederle di smetterla.”
“E lei che ti ha risposto?”
“Che non l'avrebbe fatto finché Fubuki non sarebbe diventata la numero uno. A quel punto mi ha fatto una proposta.”
“Una proposta?”
“Sì. Avere una relazione con Fubuki e in futuro sposarla, per fare in modo che la sua popolarità arrivi alle stelle.”
“Non è possibile. E tu hai accettato?”
“Ho dovuto farlo. Ero stanco che rovinasse il nostro lavoro. Inoltre ero convinto che tu non saresti più tornata in Giappone e che non ti avrei più rivista, così ho deciso di essere il fidanzato di Fubuki. Da quel momento la signora Higashiyama ha smesso d'infastidirci.”
“Eppure il direttore Muranishi mi ha detto che vi tormenta sempre.”
“Sai com'è fatto Muranishi. E’ sempre melodrammatico e soffre di manie di persecuzione. Ogni volta che succede qualche imprevisto, dà la colpa alla signora Higashiyama, ma ti assicuro che per quanto quella donna possa essere perfida, mantiene sempre la parola data e finché sarò fidanzato con Fubuki, non creerà problemi a me e tantomeno ai ragazzi.” spiegò lui. In realtà era tutta una menzogna per avvicinarsi sempre più a Kilari, che sembrava aver creduto al teatrino. “Ora che sai tutto, mi devi promettere che non lo racconterai a nessuno.”
“Hiroto...perché?” chiese Kilari, mettendosi a piangere. “Perché sei sempre pronto a sacrificarti per gli altri?”
“Perché siete come una famiglia per me e Shizuka la sto iniziando a vedere come una sorella minore.” spiegò lui.
“Non è giusto.” singhiozzò lei.
“Su,non piangere.” la consolò Hiroto con un abbraccio. “Questo non cambierà nulla tra noi. Sposerò Fubuki, ma l’unica donna che amo sei tu.”
“Hiroto...”
Senza aggiungere altro, Hiroto baciò Kilari ed entrambi si lasciarono andare nuovamente alla passione. 
  
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