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Autore: ParoleVuote    19/09/2017    2 recensioni
"Tutti hanno momenti di debolezza, io fin troppo. Ma quando li ha lui, allora è veramente apprezzabile, veramente bello ed immensamente dolce."
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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A Rainy Day

Fuori la pioggia cade. Io, nel frattempo guardo il suo viso rilassato mentre dorme. La sottile luce che penetra dalle tende chiuse mi permette di guardare intorno a me. Oltre al suo viso vedo la sua camera, il suo mondo, dove tutto prende forma.

Nascosti sotto una coperta il mondo fa molta meno paura. La natura violenta che fuori imperversa sembra impotente di fronte a me, pronta a preteggere lui ad ogni costo. Non credo di essere invicibile, ma lui risveglia in me un istinto di protezione che non ho mai provato nei confronti di nessun altro.

E ora, decido di lasciarlo dormire, per preparare quel tè che gli piace tanto per quando sarà sveglio. Voglio che lui sia felice con me, e io voglio essere felice con lui. Di certo gli anni a venire non saranno facili, e non sono stati facili neanche i avvenimenti precedenti. Ma abbiamo superato tutto, e ora siamo qui, nel tepore di una casa calda, con un camino e la pioggia che scende, accoccolati sul divano.

Lo fisserei per ore ed ore. Il suo viso non mi stanca mai. Non mi stanca mai quell’espressione innocente che ha quando dorme. Quando si risveglia, invece, ha le sopracciglia sempre lievemente aggrottate, che lo fanno sembrare scontroso.

Ripenso alle prime volte che lo vedevo, distante da me, irraggiungibile, e odioso. Quell’espressione intollerabile è poi diventata una dipendenza.

Mentre l’aroma del tè si espande in cucina mi accarezzo la pancia, e vedo quella piccola bozza che sta crescendo sul mio addome. Mi piace. Sorrido. Non so ancora se sia maschio o femmina, ma so che dalla sua nascita si avrà un nuovo inizio.

Lui si sveglia, ma ancora non ha completamente riacquisito le forze. Mi siedo vicino a lui, e lui appoggia la testa sulle mie gambe, come fosse un cagnolino fedele, con i suoi occhi dolci, sempre pronti a difendermi all’occorrenza.

Tutti hanno momenti di debolezza, io fin troppo. Ma quando li ha lui, allora è veramente apprezzabile, veramente bello ed immensamente dolce. Come si può pensare che un uomo come lui possa essere docile e mansueto in questo modo? Mentre bevo il mio tè e guardo la televisione, con la mia mano libera gli accarezzo i capelli, il suo punto debole. Si riaddormenta subito, senza neanche bere il tè che gli avevo preparato.

I turni di lavoro durante la settimana la distruggono, e mi sento in colpa del fatto che devo pesare sulle sue spalle che prima o poi si spezzeranno. Vorrei essere io a portarlo sulle spalle o, ancora meglio, vorrei che entrambi portassimo una sola cosa sulle spalle, nostro figlio, una gamba per uno, che ammira il panorama dall’alto della testa dei suoi genitori e scopre che, oltre il suo orizzonte ce n’è un altro ancora più ampio.

Sorrido, e bevo l’ultimo sorso di tè, il fuoco si è quasi spento, lo lascio stare. Prendo la mia coperta e me ne vado a letto senza svegliarlo, sperando che poi lo faccia da solo e mi raggiunga.
 

Il dolce tepore del letto caldo mi accoglie e mi culla, ed io precipito in un sonno profondo, ricco di felicità ed aspettative.

  
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