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Autore: __roje    20/09/2017    0 recensioni
-- QUESTA STORIA CONTIENE SCENE DI SESSO ESPLICITE! --
Aki Nomura è solo un ragazzo di 16 anni che ha sempre sognato di poter condurre una vita scolastica del tutto normale, fatta di amicizia e nuovi amori. Tuttavia la realtà in cui si trova non è affatto così; a causa di diversi eventi il suo carattere è diventato molto più rude e introverso e i primi due anni di scuola non sono stati esattamente ciò che credeva ed una delle ragione è la continua presenza nella sua vita di quello che una volta era il suo migliore amico: Hayato Maeda. Un ragazzo di straordinaria bellezza che viene definito da tutti "Principe" per i suoi tratti e i suoi modi, ma la realtà è ben altra infatti Aki scoprirà presto i nuovi gusti sessuali della persona che credeva di conoscere bene e da quel momento tutta una serie di strani eventi cominceranno a susseguirsi nella vita di questo giovane ragazzo.
IKIGAI: è l'equivalente giapponese di espressioni italiane quali "qualcosa per cui vivere" o "una ragione per esistere" o "il motivo per cui ti svegli ogni mattina".
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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CAPITOLO 10.5

Di solito Hayato era sempre silenzioso e sembrava non divertirsi mai. Anzi, certe volte sembrava addirittura annoiato di avermi intorno, e sebbene avessi questa sensazione insistevo a voler andare a casa sua. Ogni volta che veniva ad aprire la porta di casa mi propinava sempre la solita espressione apatica, per nulla sorpreso di vedermi li e mi invitava ad entrare con molta poca voglia.
“Vedo che sei solo anche oggi” notai mentre mi toglievo le scarpe.
“La mamma ha portato Kou dal pediatra e papà rientrerà tra un pò.” Avevo sempre trovato la casa di Hayato molto fredda. Non doveva essere facile con due genitori dai lavori così importanti, non mi sorprendeva affatto che lui fosse così, conseguenza di quel contesto familiare. “Che sei venuto a fare?” domandò.
Gli mostrai allora il motivo per cui ero andato a trovarlo: un piccolo gioco per console che volevo assolutamente provare con lui. Gli sorrisi, piazzandogli davanti la custodia. “Proviamolo dai!”
“Dovresti comprarti una console invece di scroccare la mia.”
Ridacchiai dandomi un colpetto “Beccato!”
Hayato mi fissò e non ebbe alcuna reazione, piuttosto mi guidò alla sua stanza invitandomi a sedermi dove capitava. Notai subito la piccola catasta di libri e riviste poggiate sul letto rifatto, e ognuno dei quali riguardava argomentati completamenti diversi. Chissà cos’è che veramente gli piaceva.
“Aspetta qui vado a prendere qualcosa da bere e mangiare” disse e sparì.
Sembrava odiare quelle mie improvvise visite eppure una volta dentro casa sua mi offriva sempre cose deliziose da mangiare, e faceva sempre ciò che gli propinavo di fare. Forse era quello il motivo per cui non mi ero ancora arreso, il fatto stesso che lui in fondo sembrasse starci.
Tornò in camera con un vassoio con sopra due succhi di frutta, con accanto due piattini con delle fette di torta. Tale visione suscitò in me euforia e lo aiutai a sistemare tutto a terra accanto alla piccola console che avevo già acceso, l’aspetto di quel vassoio era davvero invitante.
“L’ha comprata tua madre?” domandai.
“Si, sa che è la tua preferita.”
Sorrisi a quel pensiero che avesse avuto tanta premura sebbene la vedessi pochissimo. “Ringraziala ovviamente.” E ne addentai il primo boccone. Fu estasi. “E’ deliziosa!” Hayato non mangiò la sua, piuttosto mi guardò serio mentre mi crogiolavo di tale delizia dimenticandomi completamente del motivo per cui ero andato da lui. Dovevo sembrargli davvero uno stupido, eppure non facevo nulla per essere diverso o per dimostrargli di non essere così frivolo. Dentro di me avevo sempre sognato il giorno in cui Hayato mi avrebbe sorriso, dimostrandomi anche lui che aveva piacere della mia compagnia e che eravamo davvero buoni amici. Quel giorno lo aspettavo da troppo ormai.
Fu in quel momento che il pollice di Hayato sfiorò il contorno della mia bocca. Quel gesto mi riportò alla realtà e mi lasciò un pò perplesso, non aveva mai fatto nulla del genere prima. Lo guardai confuso, dimenticandomi della torta.
Hayato mi scrutava attentamente, strofinò il pollice sulla mia pelle e poi ritirò la mano “Impara a mangiare, baka, avevi la panna ovunque.”
Sorrisi “Perdonami. Anche la mamma dice che sono un vero disastro.”
“Lo sei.”
Hayato andò ad accendere la console dandomi le spalle. Ero sempre stato affascinato dalla sua schiena, così perfetta e amavo l'attaccatura dei capelli, e come questi cadevano morbidi sul collo in piccole onde. Avrebbe potuto avere qualsiasi cosa se avesse voluto. Era intelligente, bello e se solo avesse avuto un carattere più socievole sarebbe stato sicuramente circondato da amici ma così facendo nemmeno mi avrebbe notato. Tale pensiero mi incupì un pò, e ringraziai in parte che fosse così burbero. Ringraziai che fosse così.
“Allora giochiamo?” domandò voltandosi.
“Eh? Sì giochiamo!”
Sì, magari non mi avrebbe mai sorriso o dimostrato che apprezzava la mia compagnia ma andava bene così. Finché mi apriva la porta, finché accendeva la sua console solo per me mi andava bene che le cose stessero in quel mondo, perché sebbene in apparenza Hayato potesse sembrare di ghiaccio, in realtà era davvero gentile. Una gentilezza velata di cui potevo godere soltanto io.

Spazio dell'autrice: mi dispiace che questo sia soltanto un capitolo di ricordi ma da qui in poi ce ne saranno parecchi e ci spiegheranno un po' come sono stati Aki e Hayato ai tempi della loro amicizia, prima del loro litigio. Mi dispiace anche di aver saltato la pubblicazione di ieri ma ho avuto da fare e questi giorni saranno un po' pesanti perchè sto organizzando il mio compleanno e devo ancora comprare un sacco di cose ma sicuramente domani mattina riuscirò a pubblicare l'undicesimo.
  
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