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Autore: LittleWriter1198    21/09/2017    0 recensioni
Fu un attimo, tutta la mia vita in dubbio in un fottuto attimo. Tutti i miei piani, i miei progetti non potevano svanire, non potevano essere sostituiti da una qualunque. Il problema è che lei non era una qualunque; lei era splendida, stava diventando come una specie di droga per me. Avevo bisogno del suo profumo, dei suoi occhi su di me, di quelle labbra...Dio, quanto avrei voluto sfiorarle anche solo per un secondo.
"Ho giurato sulla tomba di mio padre che l'avrebbero pagata, che sarei riuscito a vendicarmi. Adesso, nessuno più sarebbe riuscito a fermarmi".
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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                                                                                                          Prologo


Bradford non è mai apparsa come una metropoli accogliente ai miei occhi, in realtà, ho sempre visto quelle enormi strade isolate come delle porte d’ingresso ad un inferno, a qualcosa di agghiacciante, soprattutto di notte. Quante volte ho sperato di poter dimenticare, di poter scappare e vivere, ma, il mio destino è sempre stato un altro. Ricordo ancora quella stridula risata nelle mie orecchie accompagnata dal tono lieve di un uomo visto da me come gigante quando ero solo un ragazzino.
"E' fatta cara, la pecora nera è stata portata al macello". Infinite volte mia madre mi ha rimproverato di non immischiarmi in cose che non mi riguardavano, infinite volte ho resistito nel superare la barriera di casa mia, ma già a soli tredici anni, la mia testa non era in grado di badare a nessun tipo di ordine. Forse, per un attimo, capii che sarebbe stato meglio darle ascolto dato che l’ultima cosa che avevo visto era mio padre entrare in quella casa nel bosco ed uno sparo venuto dal nulla.
"Potrei portarti il pranzo, almeno una volta al giorno". La voce di mia madre mi riportò alla realtà. Lei, la donna che ho dovuto sempre proteggere da tutto e da tutti, anche quando c’era lui, l’uomo che avrebbe dovuto farmi da padre. Riuscii ad allungarmi dall’auto per poterle dare un bacio sulla sua guancia come risposta alla sua domanda.
"Arthur, promettimi che non farai nulla di insensato e di stupido". Non le avrei mai detto la verità, eppure, a volte sembrava quasi come se riuscisse a scrutare tutto ciò che mi passava per la testa. Annuii insieme al mio "A dopo Mà" per poi accendere il motore e partire. Da quel momento in poi, le cose sarebbero cambiate, nulla più sarebbe stato lo stesso. Ho giurato sulla tomba di mio padre che l’avrebbero pagata, che sarei riuscito a vendicarmi. Adesso, nessuno più sarebbe riuscito a fermarmi.


Sono una piccola scrittrice che ama svelare ciò che scrive ma, allo stesso tempo, con la paura che tutto ciò non possa piacere. Per questo motivo, chiedo il favore di poter recensire questo breve prologo per poter continuare con la storia. Spero abbia suscitato un po d'interesse e di curiosità.
 Buona lettura!
   
 
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